Capitolo 1190

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Le mie parole riescono a fargli accennare un lieve sorriso: non deve essere facile portarsi ogni momento questi sensi di colpa con sé,motivo per cui non glieli facevo mai pesare.

B: quello che é stato,é stato: ora sei cambiato. Potrai non esserci stato quel giorno,ma a me importa che sei qui ora e che ci sarai più avanti.

P: hai ragione su tutto,tranne che su una cosa.

B: cioé?

P: non siamo solo diversi: tu sei migliore di me. Sei un padre fantastico e sono sicuro che Emily dirà la stessa cosa appena potrà.

B: aspetta a dirlo e ricordati queste parole per quando avrà diciotto anni.

Sicuramente il mio essere protettivo mi si sarebbe ritorto contro e forse in quei momenti potrò non essere il miglior padre del mondo,ma sono pronto al rischio. Mio padre si mette a ridere per la mia battuta e dopo esserci abbracciati,torniamo dentro e tutti insieme saliamo di nuovo al reparto di Emma per sederci nella sala d'aspetto. Sono circa le sette quando un'infermiera viene a passo deciso verso di noi,tanto che il suo atteggiamento impostato e serio,mi fa preoccupare.

B: é successo qualcosa?

X: no,non si preoccupi. - mi sorride per non farmi agitare,anche se doveva farlo prima - Volevo dirle che la bambina si é svegliata e se vuole puó venire con me a vederla.

B: certo,vengo subito.

Per fortuna la sua era solo un'espressione seria,perché poter vedere Emily é una delle cose più belle che potesse venirmi a dire. Senza nemmeno esitare un secondo,faccio per seguire l'infermiera,ma sento Alex chiamarmi e correre verso di me per poi trattenermi per i pantaloni.

A: papi no.

B: amore,vado solo a vedere un attimo come sta la sorellina e poi torno subito.

A: no papi,non andare o altrimenti posso venire con te?

Alzo un secondo lo sguardo verso l'infermiera che peró muovendo di poco la testa nega quella possibilità: ci ho provato,ma sapevo che dove si trova Emily non é una normale nursery e che non puó entrare chiunque. Conrad si avvicina,provando a spostare Alex,ma senza successo,così faccio segno all'infermiera di darmi un paio di minuti e a Conrad di non preoccuparsi. Anche gli altri guardano Alex,ma io scuoto leggermente la testa per fargli capire di non dargli peso,in modo che Alex non si senta osservato e mi abbasso poi per poterlo vedere negli occhi.

B: amore non puoi venire con me,altrimenti sai che ti porterei. Dalla mamma per esempio puoi entrare,quando si sveglia.

A: papi io non voglio che vai da lei.

B: lei é tua sorella Alex e staró solo due minuti.

A: non é vero: tu poi non torni più da me e rimani solo con lei. Non voglio che ti stanchi di me papi ti prego.

Nei suoi occhi riesco a leggere davvero molta preoccupazione: avevamo provato a dirgli mille volte che avremmo avuto una femmina,ma a lui entrava da un'orecchia ed usciva dall'altra. Continuava ad essere convinto del contrario e ritrovarsi di punto in bianco una sorella deve averlo destabilizzato.

B: Alex ascoltami,io non mi stancherei mai di te. Ti voglio bene,lo sai vero?

A: sì,ma se ora vuoi bene anche a lei,a me ne vuoi di meno adesso.

B: non funziona così. Tu sei mio figlio esattamente come lei e solo perché ora siete due non vuol dire che io e la mamma dividiamo il nostro bene per due.

A: e come funziona allora? Se tu hai due biscotti prima li davi a me,ma adesso ne devi dare uno a me e uno a lei.

Il modo serio e determinato con cui Alex si mette a spiegarmi il suo esempio,mi fa quasi sorridere per l'ingenuità e la tenerezza che dimostra,ma mi trattengo per evitare che la situazione si incrini ancora di più.

B: con l'amore non é così. Quando nasce un altro bambino a me non vengono dati più solo due biscotti,ma quattro o magari anche di più.

A: quindi con l'amore non devo dividere i biscotti?

B: più o meno...tua madre te lo saprà spiegare meglio,ma quello che devi sapere é che il bene che io e la mamma proviamo per voi é aumentato e quindi forse ti vogliamo ancora più bene di prima.

A: davvero?

B: certo,ogni giorno ti vogliamo sempre tanto così in più di bene.

Per scherzare gli indico con le dita una piccola quantità e Alex,senza darmi il tempo di fare altro,si butta tra le mie braccia,stringendomi forte.

B: amore ti abbraccerei tutto il giorno,ma devo andare.

A: vengo anche io peró.

B: Alex ne abbiamo appena parlato: torno subito qui da te promesso.

A: non posso guardarti dal vetro come prima?

B: beh...credo si possa fare.

A: allora voglio venire.

B: ok,ok ma...Conrad potresti accompagnarci? Così rimani fuori con lui.

R: veniamo tutti se si tratta di rivedere la piccola Emily.


Biondo ed Emma - Ricordati di ... 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora