Alle 23:00 in piazza non c'é anima viva.
É illegale essere fuori per quell'ora, viola il coprifuoco, ma i pacificatori non se ne sono mai preoccupati tanto. Basti pensare al fatto che io vendi loro la cacciagione.
Cammino il piú silenziosamente possibile per evitare di dare nell'occhio e mi apposto seduta sui talloni dietro al palco della piazza. Il palazzo di Giustizia é vuoto, non per l'orario, semplicemente non é piú un edificio, bensí un ammasso di mattoni senza senso. Un castello senza re, in pratica.
Dopo circa una mezz'ora ho perso la pazienza, non viene nessuno e quindi mi alzo dalla postazione.
Eppure mi fermo subito dopo. Un gruppo di mormorii esce dal retro del Palazzo di Giustizia.
Mi schiaffeggio mentalmente. La piazza é molto grande, possono essere ovunque.
Cammino fino a un muretto e mi nascondo dietro di esso.
Mentre mi abbasso riconosco il viso di Jhon ma non del ragazzo con cui parla.
La faccia di Jhon é di un bianco pallido come se avesse appena visto un fantasma e sul suo viso compare un ghigno di frustrazione di tanto in tanto.
Sono troppo lontana e non riesco a decifrare ciò che i due si dicono. Capto solo qualche parola, qualcosa come "smettiamola", "non ne vale la pena", "inutile".
Sembra che a parlare sia solo Jhon, mentre l'atro ragazzo - piú basso di lui, con le spalle larghe e un lieve bagliore negli occhi- scuote la testa di continuo.
Provo ad avvicinarmi di qualche centimetro, gattonando, ma un chiodo mi buca il pantalone all'altezza del ginocchio facendomi trasalire dal dolore.
Guardo in basso e noto il mio ginocchio zuppo di sangue.
Mi faccio forza e mi alzo,zoppicando fino a un muretto piú vicino.
Ora sento benissimo. Fin troppo bene.
-Non é piú sicuro, Ashton-
-Infatti, dovremmo fare come ha detto Rocky sin dall'inizio-
-Cioé?-
-Ucciderlo e basta-
Ricordo di un certo ragazzo che fá parte delle feccie. È un pivello tra di loro ed é il piú piccolo del gruppo. Ashton. Deve essere lui. In classe mi fissa in continuazione. Jhon mi aveva detto pochi giorni prima che anche questo ragazzo era geloso di Peeta.
-Dovete spostarlo, non lo voglio piú in casa mia- dice Jhon piegando le braccia al petto.
Un dolore alla bocca dello stomaco mi fá piegare in due. É cosí,quindi? Peeta é a casa di Jhon?
-Stavo pensando di portarlo a casa di Rocky, vive da solo- esclama Ashton.
-Ash, dico sul serio. Non voglio che lui muoia-
-Deve morire!-
-E perché?-
-Ci ha visti in faccia, Jhon. Se lo liberiamo dirá a tutti ció che ha visto e finiremo nei guai!- spiega Ashton.
Silenzio.
Sto per andarmene quando Jhon finalmente torna a parlare. Anche se avrei preferito non sentire mai una cosa del genere.
-Hai ragione. Dobbiamo uccidere Peeta- concorda Jhon.
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IL RIBELLE (sequel to "IL RAGAZZO DEL PANE)
FanfictionQUESTA STORIA É UN SEQUEL primo libro: "IL RAGAZZO DEL PANE" secondo libro: "IL RIBELLE" terzo e ultimo libro: "LA FINE"