Federico Chiesa {3};

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Federico Chiesa, Fiorentina

Andasti a prendere un estathè e ti allontanasti dal bar, raggiungendo poi le tue amiche davanti al campetto, dove ovviamente i ragazzi stavano facendo una partitella con un pallone, portato da Giovanni. Erano i primi giorni di aprile - stavate festeggiando Pasqua tutti insieme - ma faceva veramente molto caldo. Ne avevi apporfittato per mettere una gonna di jeans e una semplice maglia con lo scollo a barca. Amavi l'estate proprio perché potevi lasciare le gambe scoperte e non sentirle strette nei jeans.

"Para ti, amiga, porque alguien està atontado." Giovanni venne verso di te, dopo aver segnato, alludendo a Federico. Tu ridesti, scompigliandogli il ciuffo e ammiccando.

"Gracias amigo." Lo ringraziasti, sfruttando gli insegnamenti che ti dava in qualche momento libero. Lui poi abbandonò la partita e con un balzo superò la sbarra e ci si appoggiò, mettendosi proprio di fianco a te.

"Mi sta uccidendo con lo sguardo." Sorrise, dandoti una gomitata. Era amico sia di uno che dell'altro, capivi che voleva cercare di farvi fare pace. Simeone era la persona più buona del mondo.

"Sono io quella che dovrebbe farlo con lui." Incrociasti le braccia sotto il seno, portando i capelli dietro l'orecchio.

"Dai, parlagli. È la sua prima storia seria, non sa come deve comportarsi. Non sto giustificando le sue azioni, anzi. Solo che sono amico di entrambi e non butto merda né addosso a te né a lui." Ti guardò con un sorriso, alzando le spalle, alternando lo sguardo tra te e lui.

"Lo so Gio, ma certamente non andrò io, perché è lui quello che si deve scusare." Simeone aveva detto delle parole vere. Fede con aveva idea di cosa significava avere una ragazza, e anche per quello in quei giorni piuttosto travagliati, ti eri chiesta se fosse realmente pronto ad una relazione. Le parole che aveva usato ti avevano colpito, ti avevano fatto male, ma guardate con razionalità si poteva intuire che non fosse abituato ad avere una persona costantemente al suo fianco.

Ma cosa ci vuole per capirlo? Basta chiamarmi ogni attimo, mi sei sempre con il fiato sul collo. Non sei la prima in tutto, lasciami in pace!

Erano queste le parole che ti aveva detto al telefono qualche giorno prima, senza poi farsi più sentire. Avevi pianto quando quei pensieri avevano iniziato a ronzarti in testa. Tu eri davvero innamorata di Federico, ma probabilmente lui non sentiva lo stesso sentimento. E lo avresti anche accettato inizialmente, a patto che si fosse messo in gioco per vivere al meglio quella relazione. Se però non se la sentiva, era meglio chiuderla fin dall'inizio.

Quando ti voltasti, dopo aver passato diversi minuti a fissare il vuoto e pensare, il tuo amico non c'era più. Ti guardasti in giro e lo vedesti vicino a Saponara e Gil Dias, mentre con gli occhi mi indicava poco più in là. Sembrava più un tic nervoso, ma tu capisti comunque e voltasti il capo, vedendo Federico che veniva verso di te.

"Possiamo parlare?" Esordì, tenendo le mani in tasca, con un'espressione indecifrabile, ma apparentemente molto tesa. Subito iniziasti a pensare che ti volesse lasciare. Con quella faccia cosa altro avrebbe voluto fare?

"Va bene." Annuisti.

"Vieni, se no ci guardano tutti." Ti prese la mano e la strinse, portandoti con sé nella pineta. Effettivamente non era molto discreto fare pace - o lasciarsi, a dipendenza dei punti di vista - tra tutta la rosa e le fidanzate della Fiorentina. Quando vi fermaste lui non mollò la tua mano, si voltò solamente nella tua direzione, guardandoti negli occhi.

"Io non volevo dire quelle parole." Sospiró, mordendosi il labbro. Lo guardasti per qualche secondo e anche tu sospirasti.

"Ma le hai dette." Affermasti con tono serio "Senti Fede, stiamo insieme da davvero poco e prima di far nascere qualcosa che non so che avrà un continuo, preferisco che tu ti schiarisca le idee. Non mi sembri pronto per una relazione." Volevi essere sincera e diretta con lui, così da fargli capire che non volevi più che capitassero quelle cose, perché non te le meritavi. Mettevi il cuore in ogni azione che compievi per lui, quindi se dopo esserti preoccupata ricevevi certe risposte, ci rimanevi male.

Lui dal canto suo non rispose subito, ma si avvicinó e ti strinse in un braccio, facendoti sembrare una bambina date le stature differenti. Ti bació la fronte e rimase un po' con le labbra sulla tua pelle.

"Sono stato male questi giorni senza di te, figurati se riesco a lasciarti." Rise guardandoti negli occhi e facendo fare al tuo cuore mille capriole. Mentalmente facesti un sospiro di sollievo, non voleva lasciarti.

"Fede le parole che hai usato le ho ancora in testa." Scuotesti il capo, diventando di nuovo seria. In qualunque caso non dimenticavi cosa ti aveva detto, avevi pianto pure troppo. Lui sbuffó e prese il tuo viso tra le mani.

"Sono un disastro, scusa. È che mi sembra così strano avere una persona di fianco perennemente..."  Era appunto questo che ti impauriva, non volevi rimanerci di merda ancora. Eri in balia del cuore e della testa. La testa ti diceva di fare attenzione e di essere più scostante, mentre il cuore ti faceva stare lì stretta a lui.

"È per questo che ti ho detto di pensarci." Mormorasti pensierosa.

"Strano non è per forza negativo." Sorrise, incrociando le mani dietro la tua schiena, mentre tu tenevi le mani sul suo petto per mantenevi a debita distanza.

"Ma non è neppure sempre positivo." Facesti una smorfia, dondolando sui talloni. Eri così indecisa.

"Nel nostro caso ha buone probabilità di esserlo." Fede provó a baciarti, ma tu voltasti il viso, facendogli posare un bacio sulla tua guancia. Lo sentisti sbuffare.

"Dai." Sussurró, con voce lamentosa, per poi mordicchiarti una guancia.

"Fede, Fede..." Canzonasti esasperata dalla situazione che stavi vivendo. Eri estremamente combattuta.

"Lo so che il tuo cuore ha una voglia matta di un bacio." Sorrise, cercando di nuovo i tuoi occhi con fare curioso. Tu gli facesti un sorriso.

"Forse qualche volta dovrei ascoltare la testa..." Gli proponesti, suscitando in lui un'espressione contraddittoria.

"No, è il cuore a dire la verità." Sorrise, provando di nuovo a baciarti. E questa volta non ce la facesti ad evitarlo. Avevi bisogno di un bacio.

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Dedicato a camir_ e Giuly_Frusty

Ho per sbaglio accettato la doppia richiesta per Federico, tra le ultime quattordici, e siccome non mi andava di negare l'immagina o una o all'altra ho deciso di dedicarla ad entrambe!

One shots; immagina » Footballers'Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu