Marco Parolo;

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Marco Parolo, Lazio

Marco☀️💙: Per quanto vuoi rimanere arrabbiata? Calcola bene che poi domani abbiamo un trasloco da fare🙋🏻‍♂️

Tu: Il trasloco dipende dalla mia incazzatura

Marco☀️💙: Addirittura?

Tu: Esattamente

Marco☀️💙: E io verrò a casa tua a prenderti con la forza 😝

Tu: E io opporrò resistenza 😝

Marco☀️💙: Sei una cretina😫 Tutti gli scatoloni sono pronti?

Tu: Tutto super pronto 🌟

Marco☀️💙: Non vedo l'ora di averti qui con me

Tu: Se mi fai incazzare come oggi mica tanto

Marco☀️💙: In realtà hai fatto tutto tu, ti sei offesa per niente 🙄

Tu: Mai dire a una persona permalosa che si offende per niente 🔪🔪🔪

Marco☀️💙: Devo stare attento altrimenti domani non vieni, vero?

Tu: Vengo, ma le mie cose le metti a posto tu 😘😘😘

Marco☀️💙: Te piacerebbe, eh? A domani, buonanotte ❤️

Tu: A domani amore, dormi bene ❤️

Affondasti la testa nel cuscino, con un sorriso stampato sul volto. Sembrava che quel giorno non sarebbe mia arrivato, invece eccolo lì, da un lato ti veniva da dire per fortuna, dall'altro che ansia. Eri felicissima di andare a vivere con Marco dopo quasi un anno di relazione, senza doverti continuamente spostare con l'auto. Dall'altra però non era semplice far conciliare le proprie abitudini con quelle del partner. Ma alla fine tu trascorrevi la maggior parte del tempo a casa di Marco da tre mesi a questa parte e proprio per questo la richiesta di andare a vivere con lui avvenne nel modo più semplice possibile.

Eravate sotto le coperte entrambi, mentre guardavate la televisione. Lo beccasti mentre ti fissava con lo sguardo perso, di chi guarda un punto ma pensa totalmente ad altro. Gli sorridesti e chiedesti se ci fosse qualche problema.

"Vieni a vivere qui. Cosa cambierebbe da ora?" Ti propose. Tu non avevi avuto nemmeno bisogno di rispondergli, perché il bacio che gli desti fu abbastanza. Ne eri innamorata e non c'era nessun pretesto che ti facesse pensare che quella sarebbe stata una brutta idea, eri innamorata da impazzire. Quando stavi con lui, diventavi una ragazzina, benché avessi ventotto anni. Eppure prima eri una ragazza che si era scordata cosa significava essere una ragazzina. Probabilmente proprio per questo ti eri innamorata di lui. Ti faceva sentire speciale in situazioni tanto banali, protetta e leggera dopo un periodo che di certo non avresti potuto definire bello. Dopo dieci anni di lotta, tua madre era morta per un cancro. Dai sedici anni l'avevi seguita e arrivata alla fine, eri felice nel non vederla più soffrire. Era meglio sia per lei che per la vostra piccola famiglia. Quella situazione ti aveva levato la tua adolescenza e quando Marco era arrivato, ti aveva fatto scoprire un po' di quelle sensazioni. Ti aveva conquistato con la tua immensa simpatia: sarebbe riuscito a farti ridere anche nei momenti peggiori.

Guardasti l'ora sul tuo telefono, 23:46. Sarebbe stato meglio dormire, il giorno dopo sarebbe stato pesante, ma lo sarebbe stato per una buonissima causa.

"Allora vieni, hai deciso?" Ti sfotte sorridendo, quando apristi la porta di casa tua. Lo guardasti e scuotesti il capo, tirando giù il maglione che ti stavi infilando poco prima che lui suonasse. Eri sempre in ritardo e questo non sarebbe cambiato mai.

"Se mi prendi ancora un po' in giro non ci vengo." Borbottasti, per poi sorridere e scendere le scale. Abitavi al primo piano quindi facevate più in fretta ad andare a piedi a portare gli scatoloni nell'auto di Marco.

Non ci metteste molto a caricare l'auto. Avevi lasciato l'appartamento arredato, eccetto un armadio che ti saresti portata e ovviamente i vestiti erano già stati portati a casa di Marco. Nelle scatole c'erano le tue cose, effetti personali, libri, la tua tesi, i cd, i dvd e le innumerevoli cose che una ragazza può avere in casa.

"Comunque, ciao." Disse avvicinandosi per baciarti, prima di partire. Ancora non vi eravate scambiati nemmeno un bacio.

"Sono ancora offesa." Ti allontanasti di poco, alzando un sopracciglio.

"Davvero?" Chiese lui, con la fronte corrucciata e un'espressione infastidita. Ti scappò una risatina.

"No scemo." Mormorasti, per poi prendere il suo mento con una mano e avvicinarlo a te. Lui rise insieme a te e poi vi baciaste. Eri al settimo cielo. Poteva sembrare strano, ma Marco era il tuo primo amore. Fino ai ventisei anni, data la situazione di tua mamma, trovare un ragazzo, uscire e andare a ballare era l'ultimo dei tuoi problemi. Ti capitava di andarci qualche volta, anche incitata da tua mamma, che ti vedeva sempre o da lei o a casa a studiare, ma mai con l'intento di trovare un ragazzo. Avevi avuto qualche esperienza, ma con l'andare degli anni si erano rilevate inutili e insignificanti. Marco era arrivato al momento giusto e non potevi essere più felice di averlo conosciuto quella sera di dicembre in quel ristorante.

"Sei pronto ad avermi in giro per casa?" Chiedesti, quando finalmente eravate in casa. Stringesti maggiormente la coda fatta un po' a caso quella mattina.

"Non cambierà molto da prima, anzi. Vivevi più da me che a casa tua." Fece spallucce, abbracciandoti da dietro.

"E quelle poche volte che volevo tornare a casa tu mi costringevi a restare con te." Lo riboccasti, pizzicandogli un fianco e baciandogli la spalla, dopo esserti rigirata tra le sue braccia. Lui rise, scuotendo il capo.

"E tu non ti lamentavi." Rispose, spostando un ciuffo di capelli sul tuo viso..

"Ma infatti chi si lamenta?" Approfittasti del momento di calma per stringere le mani al suo collo e baciargli la guancia più volte. L'unica persona con cui potevi essere una ragazzina senza essere giudicata.

"Si vede che sei felice." Mormorò serio, accarezzandoti i capelli e lasciandovi un bacio. Sapeva quanto stavi apprezzando quel momento, dopo tutte le difficoltà incontrate. Finalmente anche tu stavi andando a vivere con il tuo fidanzato.

"È perché ti amo." Biascicasti mentre le tue labbra erano a contatto con la sua pelle leggermente ricoperta da uno strato di barba.

"Ti amo anche io."Disse dandoti un bacio a stampo che tu prontamente approfondisti. Probabilmente, anzi, sicuramente, gli scatoloni li avreste messi in ordine più tardi, perché ora eravate troppo impegnati ad amarvi.

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Dedicato a AleedEfe

Spero ti piaccia!

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