Antonio Candreva;

3.3K 97 3
                                    

Antonio Candreva, Inter

"Se non la finisci mi incazzo!" Tuonasti su Antonio, fissandolo di sbieco.

"Rosichi eh?" Ti provocó lui, fissandoti mentre tentavi di metterti la collana.

"No!" Intanto lui si alzó e si posizionó dietro di te. Tu scostasti i capelli e lui ti mise la collana.

"Allora perchè mi fai fare 'sta messa in scena?" Ti chiese nel mentre.

"Perchè lui crede che io ancora sia sotto un treno per lui!" Sbottasti infastidita al solo pensiero della presunzione del tuo ex.

"Mh. Allora lo faremo ingelosire come si deve!" Ti mise le mani sulle spalla e a te scappó una risata. Ti dirigesti verso l'armadio delle scarpe e intanto sul ti diede una pacca sul fondoschiena.

"Hey! Il fatto che tu finga di essere il mio ragazzo non ti da certi diritti." Borbottasti fissandolo con un sopracciglio alzato.

"Questo lo dici tu." Rispose prontamente. Lasciasti perdere perchè sapevo che era una guerra persa in partenza quella con l'interista.

Quella sera si sarebbe svolta la partita contro la Roma a San Siro. Avresti dovuto rivedere il tuo ex, ovvero Alessandro Florenzi. Da quando vi eravate lasciati e lui poco dopo si era messo con un'altra, continuava ad avere un atteggiamento presuntuoso nei tuoi confronti, facendoti innervosire. Credeva che tu non fosti in grado di superare la vostra storia di due anni, quando invece ormai lo avevi fatto, anche se all'inizio era stato parecchio difficile dato che era stata una storia molto importante per te.

Tu lavoravi per l'Internazionale di Milano da qualche mese e prima dell'inizio del match ogni volta ti aggiravi per il tunnel, per poi stare nella tribuna appena sopra al campo a guardare il match. Ti piaceva il tuo lavoro, benché fosse a contatto con i calciatori e questa ti avrebbe potuto ricordare Alessandro. Proprio per questo ti eri ripromessa di non aver più nulla a che fare con i calciatori nel contesto dell'amore. Per quella sera però avresti fatto un'eccezione e avresti fatto finta di esserti fidanzata con Antonio Candreva. Avevi specificato sia a lui, sia a te stessa che quella sarebbe stata una sola e unica eccezione e che oltre ai baci sulla guancia, agli abbracci e ai gesti dolci e premurosi non ci sarebbe stato nulla. Eri stata tanto chiara da dirgli: "Non ti azzardare a mettermi la lingua in bocca.". Lui aveva ridacchiato e ti aveva detto che non sarebbe successo nulla di tutto ciò.

Era quasi giunta l'ora della partita e tu ti aggiravi per il tunnel in ansia. Lo avevi visto e lo avevi salutato con un semplice 'Ciao Ale', senza troppe feste e neppure eccessivo entusiasmo. Avevi deciso di non ignorarlo per gentilezza. Ti dirigesti a dare la carica al capitano. Mauro era un ragazzo giovane molto dolce e carino, e nonostante la sua giovane età aveva già molti figli. Alcuni erano suoi, alcuni di sua moglie, ma avevi perso il conto.

"Tu non hai una missione da compiere?" Ti chiese divertito mettendoti una mano sulla spalla.

"Eccome!" Gli facesti l'occhiolino e lo salutasti, per poi dirigerti verso Antonio e metterti di fronte a lui.

"Pronto ad essere sdolcinato?" Domandasti incrociando le braccia al petto.

"Prontissimo." Rispose circondando il tuo bacino con il suo braccio. Tu gli desti un bacio sulla guancia e lui ti accarezzò la schiena dolcemente. Aggrappasti le tue braccia dietro il suo collo e lo abbracciasti.

"Buona fortuna amore." Gli augurasti, mentre lui rideva e talvolta guardava dietro di te.

"Se potesse mi ammazzerebbe." Sorrise tenendoti ancora stretta a sè.

"Su piccioncini, tra poco inizia, limonate dopo." Urlò Marcelo, esagerando come al solito. Sia tu che Antonio rideste e poi tu ti voltasti per raggiungere il campo. In quel momento vedesti Ale che vi guardava con la coda dell'occhio per non farsi notare, finché non sentisti l'interista che non ti lasciava andare la mano, allora ti girasti e lo trovasti con un sorriso smielato, se foste stati soli gli avresti riso in faccia e credi che anche lui lo avrebbe fatto.

"Amore, ti amo." Dichiaró dolcemente. Subito dopo sentisti un 'Calma' sussurrato dietro di te, ma tu facesti finta di non farci caso e allora rispondesti all'affermazione.

"Anche io."  Questa volta salisti davvero le scale e prendesti posto nelle tribune di fianco alla panchina dell'Inter. I giocatori entrarono in campo e notasti che Alessandro teneva lo sguardo fisso su di te. Eri riuscita nel tuo intento fino ad ora, fargli capire che per te lui era ormai acqua passata, un vecchio, però bellissimo ricordo che avresti custodito nel cuore, ma che aveva raggiunto un punto.

Ti eri divertita quei dieci minuti con Antonio, perché non capivi come davvero Ale ci avesse creduto, perché eravate due cretini. Per poco ad ogni gesto carino dell'altro non scoppiavate a ridere insieme. Avevi un buon rapporto con Candreva proprio per questo, eravate complici, vi prendevate in giro e e ridevate come die matti quando stavate insieme. Quindi avevi chiesto a lui questo favore, perché era l'unico con la quale i sentivi a tuo agio.

D'un tratto sentisti un boato tutto intorno a te, la voce di San Siro che urlava, la curva che sventagliava le bandiere e gli occhi illuminati di tutti i tifosi. Antonio Candreva, continuavi a sentire dallo speaker. Infatti guardasti verso la curva e vedesti tutto il tuo gruppo che esultava intono ad Antonio, che rideva come un pazzo. Erano passati soltanto dieci minuti e l'Inter era in vantaggio, meraviglioso inizio. Pensavi che di lì a momenti la partita sarebbe ricominciata, che i giocatori si sarebbero risistemati ai loro posti. Invece lui stava venendo verso di te sorridendo. Scavalcò la transenna con i cartelloni pubblicitari e si avvicinò te, facendoti un cuore proprio davanti al viso. Tu lo guardasti sorridente per qualche secondo e pensasti. Farlo o non farlo. Ma infondo tu eri e sei tutt'ora una ragazza impulsiva, quindi quei tre secondi non bastarono per compiere un'azione ragionata.

Così prendesti il suo viso e lo avvicinasi a te fino a far scontrare le vostre labbra. Vi baciaste. Un bacio veloce ma passionale. Il tuo stomaco era sottosopra.

"Niente baci." Sussurrò lui sulle tue labbra, imitandoti. Sorridesti e il mettesti un dito sul labbro per fargli fare silenzio e gli desti altri due baci a stampo.

"A dopo." Ti sorrise scappando in campo.

"Ciao." Sospirasti scuotendo la testa.

---

Dedicato a simomalfoy

Spero ti piaccia!

One shots; immagina » Footballers'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora