Francisco Román Alarcón Suárez {2};

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Isco, Real Madrid

Facesti dei cerchi con il fumo che fuoriusciva dalle tue labbra. Ti piaceva l'effetto che creava e amavi osservare le nuvolette grigie che poi si dissolvevano nell'aria. Notasti Isco che ti fissava, come ormai da gran parte della serata. Nessuno dei due voleva abbassare lo sguardo, sia per orgoglio, sia perché infondo vi piaceva guardavi negli occhi. Benché tu avessi sempre amato gli occhi chiari, lui li aveva scuri e non avevi mai incontrato un ragazzo che ti faceva sentire in quel modo quando ti guardava.

Tu e Isco vi piacevate, molto. Il problema era che non ve lo eravate mai detti, perché vi piaceva far stare sulle spine l'altro, scambiarvi battutine e flirtare come dei ragazzini. Le tue amiche ti chiamavano scema e forse avevano anche ragione, ma a te divertiva quella situazione e poi, da una parte, preferivi sentirti libera e non dover rendere conto a nessuno. Purché, essendo sincera, tu ti sentivi un po' sua e lui so sentiva un po' tuo. Non ve lo eravate mai detti ma lo percepivi. Isabel, la ragazza di Mateo, ti costrinse a distogliere lo sguardo da Isco e seguirla in cucina, perché doveva portare il dolce.

"Smettetela di guardarvi in quel modo!" Ti ribecco, pizzicandoti il fianco una volta giunte in cucina. Tu ridacchiasti, attorcigliando l'indice tra i capelli mossi.

"Non ci guardiamo in nessun modo, Isa!" Rispondesti, mentre ti mordevi il labbro.

"Siete insopportabili! Ma fatevela una limonata!" Si aggiunse un'altra voce alla discussione, appartenente a Maca, la moglie di Lucas. Erano così giovani ma già sposati ed erano bellissimi. Per non parlare di Isabel e Mateo, i croati più belli ma visti.

"Smettetela tutte e due!" Ridesti ancora. Lo guardavi dalla finestra, mentre si passava una mano tra i capelli e rideva per una battuta fatta da Marco, immaginasti.

"Mamma mia è bellissimo." Commentasti soprappensiero. E ti rendesti conto di averlo detto ad alta voce, quando le due iniziarono a ridere e prenderti in giro, mentre tu arrossivi. Odiavi quando facevano così.

"Muovetevi, dobbiamo portare il dolce." Sviasti il discorso, scompigliando i capelli a Maca e dandogli un bacio sulla guancia.

"Lo sai che mentre entravi ti stava guardando il culo?" Chiese poi, con voce squillante, di chi la sapeva lunga. Isabel spalancò gli occhi, dandoti un colpo di anca.

"Almeno si rifa gli occhi." Dicesti solamente, facendovi scoppiare ancora a ridere come delle cretine. Riusciste finalmente a ricomporvi dopo il divertimento che tutta quella situazione vi aveva portato, portaste i dolci ai ragazzi. Tu non ne avevi voglia, anche perché non ti piaceva molto la marmellata alla fragola, quindi desti il tuo piatto a Isco, il quale ti aveva fatto segno di sederti vicino a lui, sulla stessa poltroncina.

Amavi le serate con i ragazzi, eravate un bel gruppo e vi divertivate sempre molto insieme. Spesso accadeva che si andava a cena da qualcuno e, quadro eravate da Isabel e Mateo, per il dolce andavate sempre in veranda, da dove si vedevano benissimo le stelle.

Appoggiasti la testa sulla spalla di Isco, per stare più comoda.

"Tu non ne vuoi?" Ti chiese, ignorando il discorso dei ragazzi.

"Non mi va." Scuotesti il capo, guardandolo da sotto. Era bello anche da quella prospettiva.

"Dai, ti do il pezzo senza marmellata." Si ricordava che non ti piaceva, glielo avevi detto forse una volta. Automaticamente le tue labbra si piegarono in un sorriso.

"Mh, va bene." Annuisti e poi lui ti imboccò, come una bambina. Lo ringraziasti e lui ti sorrise. Sfiorò con un dito le tue labbra, per togliere un pezzo di pan di spagna, che poi mangiò lui. Ritornaste alla discussione in corso nel gruppo e capiste che parlavano della partita che ci sarebbe stata a Bilbao, dato che Maca e Isabel, libere da impegni, avevano deciso di andare a vedere i ragazzi.

One shots; immagina » Footballers'Where stories live. Discover now