Stephan Kareem El Shaarawy {3};

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Stephan El Shaarawy, Roma

"Stephan..." Mormorasti, avvicinandoti a lui allarmata. Il suo sguardo confuso e un po' rintontito subito mutò, guardando te. Sorrise lievemente, scuotendo il viso. Ti accolse tra le sue braccia, tenendoti per il bacino mentre i tuoi occhi passavano dal suo viso, alla ferita sanguinante sulla guancia.

"Stai tranquilla." Rise, accarezzandoti il viso per tranquillizzarti. Lui era così tranquillo, che quasi non ci credevi. Aveva un sorriso stampato in fatto che non riuscivi a comprendere. Non avevi pensato che quel sorriso forse era perché tu eri così vicina a lui.

"No che non sto tranquilla!" Ribattesti, scostandoti un po' per prendere un fazzoletto e farglielo tenere sulla ferita, fino a che non sareste arrivati davanti casa.

"Grazie." Ti disse, mentre tu ancora nel panico più totale gli afferrasti il braccio e apristi il portone, per salire al tuo appartamento. Lui fece scivolare il braccio e intrecciò la mano con la tua, stringendola un po'.

Ti sentivi così in colpa. Sapevi che era un pazzo maniaco fissato, ma non credevi che sarebbe potuto arrivare fino a questo punto. Era da un anno circa che vi eravate lasciati, ma il tuo ex non ti dava pace. Continui messaggi in cui ti supplicava di tornare insieme, in cui ti ricordava i vostri momenti e in cui sottolineava che tu saresti stata sempre sua. Eppure quando stavate insieme, sembrava una persona normale e per giunta era stata una decisione comune quella di lasciarvi. Qualche volta te lo ritrovarvi sotto casa, che ti pregava di tornare insieme. Non aveva mai alzato le mani, perché provava troppo affetto per te. Eravate cresciuti insieme e quello che ora sentiva era solamente affetto, perché il suo non era più amore, solo pura ossessione. Un'ossessione che ora ti stava rovinando la tranquillità che eri riuscita a trovare con il ragazzo che in quel momento ti stava seguendo. Non gli avevi mai raccontato di Daniel, perché non volevi farlo preoccupare oppure annoiarlo con questa storia, ma ora avresti dovuto per forza dargli qualche spiegazione. Non aveva tutti i torti a voler sapere chi era il ragazzo che prima lo aveva insultato e poi gli aveva tirato un pugno sullo zigomo. Era accaduto tutto così in fretta. Avresti voluto scomparire dopo averlo visto appoggiato al portone e, mentre Stephan camminava affianco a te con un braccio intorno al tuo collo, - quella sera avreste dovuto cenare da te, ma i programmi erano leggermente cambiati - lui si avvicinò a voi parlando con te e dicendoti le solite cose. Giustamente Stephan chiese chi era e sembra inutile ripetere gli insulti ricevuti, in mezzo a "Tu me la vuoi rubare, ma non puoi sapere tutto quel che io so di lei.". Subito dopo Stephan ricevette un pugno, che non esitò a ricambiare.

"Ehi ehi ehi, stai un attimo ferma?" Ti fermò le braccia, che trafficavano con garze e bende riposte nell'armadietto del bagno e incanterò il suo sguardo con il tuo.

"Prima di medicare me, dovresti tranquillizzarti e quando hai voglia potrai spiegarmi." Mormorò accarezzandoti i capelli lentamente. Chiudesti gli occhi e tentasti di tranquillizzarti, facendo un grosso sospiro. Sentisti automaticamente la sua presa più stretta: ti stava abbracciando. Ricambiasti nascondendo il viso nella sua palla e strofinando il naso contro la sua pelle. Ti baciò la fronte e ora ti sentivi più tranquilla, ma saresti stata completamente libera solamente se gli avresti confessato tutto.

"Allora, lui era il mio ex. Stavamo insieme un anno fa ma lui è ancora ossessionato da me. Mi ripete di tornare insieme e che sono sua, mi dispiace non pensavo sarebbe arrivato a tanto, non volevo che venisti immischiato, per questo non te ne ho mai parlato. Sono così dispiaciuta Ste, questa doveva essere la nostra serata tranquilla per passare del tempo insieme e invece sta finendo così." Lo guardasti mortificata, appoggiando le mani sul suo petto, mentre lui ti stava ancora cingendo i fianchi.

"Guarda che la nostra serata non è ancora finita, anzi deve ancora iniziare. E potevi raccontarmi questa storia, ti avrei aiutata." Ti fissò sorridente. Quanto diavolo era bello? Ogni volta che sorrideva avresti potuto scioglierti, gli occhi leggermente chiari, misti tra verde e marrone chiaro. Ti mancava il fiato ogni volta che lo guardavi.

"Ti ha mai fatto del male?" Chiese preoccupato.

"No, no! A me non farebbe mai nulla." Scuotesti il capo, sorridendoti lievemente. "Ora posso medicarti?" Chiedesti sorridente, finalmente tranquilla. Lui annui, tu ti voltasti e versasti un po' di alcool sul batuffolo di ovatta e disinfettasti.

Tamponavi il batuffolo sulla sua pelle liscia e potesti notare che le sue sopracciglia erano quasi più belle delle tue. Pensandoci bene, non c'era stato un momento in cui vi eravate trovati più vicini e per un attimo il tuo sguardo cadde sulle sue labbra fini. Ritornasti a guardarlo e dai suoi occhi capisti che ti aveva preso il pieno. Probabilmente le tue guance si arrossarono e la tua mano iniziava a muoversi più lentamente sulla sua pelle. Lui si inumidì il labbro inferiore, estrasse il batuffolo sporco di rosso dalla tua mano e lo posò sul lavandino.

"Stephan, io..." Balbettasti. Saresti voluta uscire con uno schiocco di dita da quella situazione.

"Shh." Sibilò prima che le sue labbra si scontrarono con le tue, in un bacio a stampo lento. Non ci fu molto tempo per dire qualcosa, quando le vostre fronti erano appoggiare una all'altra, perché tu lo stavi baciando di nuovo. Ma infondo cosa dovevate dirvi? Quei baci parlavano già da sé. Ti fece sedere sulle sue gambe, accarezzandoti le cosce, mentre tu tirasti le punte dei suoi capelli.

"I capelli no." Si staccò bruscamente, facendoti spaventare. Era incredibile, non avevi mai conosciuto uno così.

"Pure mentre ci baciamo?!" Chiedesti, alzando le braccia al cielo.

"Devono stare in ordine!" Si scusò lui, ridacchiando.

"Ma a me piace troppo toccare i capelli alle persone. Come la mettiamo?" Lo stuzzicasti incrociando le braccia al petto, mentre lui aveva le mani ferme sulle tue gambe.

"È un problema che risolveremo in futuro." Mormorò avvicinandosi di nuovo alle tue labbra.

"No, io vo.." Venisti interrotta dalla poca distanza, anche se ti sarebbe piaciuto continuare con quel giochetto.

"Sh dai." Soffiò sulle tue labbra, baciandoti ancora. Allora tu stringesti le tue braccia al suo collo, lasciando perdere quella faccenda e volendoti godere tutti i baci che vi sareste dati quella sera, la quale non avresti mai pensato sarebbe finita in quel modo.

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Dedicato a DamnFede91

Spero ti piaccia!
Ragazze ho fatto lo stesso errore di venerdì, solo che ci sono dei giorni in cui sono ispirata su alcuni calciatori e inizio a scrivere senza guardare per chi e se questa persona ha già ricevuto un'immagina 🙄

Almeno apprezzate il fatto che cerchi di pubblicare almeno due immagina a settimana, dai su HAHAH (:

Un bacione!

One shots; immagina » Footballers'Where stories live. Discover now