Rolando Mandragora;

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Rolando Mandragora, Crotone

"Amore!" Lo abbracciasti, appoggiando la fronte sulla sua spalla.

"Hey." Sorrise sui tuoi capelli, accarezzandoti la schiena. Finalmente quelle due settimane erano passate.

Dato che facevi l'ultimo anno di liceo linguistico, vi era permesso fare uno scambio con gli studenti di una scuola francese. Eri andata ad Avignone per quattordici giorni a vivere in una famiglia. Era stato bellissimo, ma non poteva che essere così, perché tu eri innamorata persa degli idiomi stranieri. In così poco tempo eri riuscita a migliorare molto dal punto di vista dell'espressione linguistica, perché ovviamente non avevi nessuno con cui relazionarti che parlasse italiano.

"Com'è andata, allora?" Ti chiese, dopo averti dato un tenero bacio a stampo.

"Très bien, merci beaucoup. Et toi? Qu'est ce que tu as fait?" Rispondesti divertita, abbandonando la borsa sulla sedia e seguendolo nel piccolo salotto del suo appartamento. Ancora non vivevate insieme, sia perché eravate troppo piccoli, sia perchè era troppo presto. Stavate insieme da due mesi soltanto e era esagerato pensare di già a una convivenza.

"Sei tornata in Italia, sei pregata di parlarmi in italiano." Affermò, guardandoti di sbieco. A lui la scuola non era mai piaciuta, il suo grande amore sarebbe sempre stato il calcio.

"E tu, cos'hai fatto?" Ripetesti, sorridendo e sedendoti di fianco a lui.

"Niente, mi sono allenato e qualche volta sono uscito con i ragazzi." Ti avvicinò a se, strascinò queste parole e poi ti diede un bacio.

"Mi è mancato vedere i film con te." Dicesti piano, appoggiando il capo sulla sua spalla. Stavate insieme da così poco eppure provavi già dei sentimenti che potevano sembrare spropositati agli occhi di chi non era innamorato. Lo avevi conosciuto quell'estate al mare, allo Steccato di Cutro e fin da subito instauraste un bel rapporto, che si sviluppò sempre di più, fino a che non vi baciaste, una sera sotto casa tua.

"Per questo ho già scelto quale guarderemo." Ti sorrise, scostandosi per prendere il dvd.

"Mi metto comoda e ti raggiungo, tu abbassa le persiane." Corresti in camera, felice come una bambina, e rubasti i suoi vestiti, come al solito. Un paio di pantaloncini da calcio e una maglia semplice e bianca, che a te stava molto larga, ovviamente.

Ti sistemasti sul divano, aspettando che lui chiudesse le finestre e infilasse il dvd del film che aveva scelto. Si trattava di Perfetti Sconosciuti, il titolo ti incuriosiva.

Si sedette e ti fece mettere tra le sue gambe, appoggiando la testa sulla tua spalla. Rimase così per quasi tutto il film, ma ad un certo punto iniziò a baciarti il collo e tu tirasti la testa all'indietro per ricevere i baci più facilmente. Ti accarezzò le gambe, fino ad arrivare all'interno coscia, al che lasciasti andare un lungo sospiro, poi voltasti il viso e lo baciasti.

Quel baciò però non era come gli altri, era più sentito, più emozionante, più passionale di tutti quelli che vi eravate mai scambiati. Le sue mani accarezzavano la tua schiena da sotto la maglia e tu avevi le tue erano appoggiate sul suo petto. Nessuno dei due stava più né guardando né ascoltando il film. Ti morsicò il labbro, giusto per riuscire a riprendere un po' di fiato, e poi ti baciò ancora e ancora e ancora. Forse erano passati dei minuti, ma a te sembrava che quel bacio fosse appena iniziato. Lui iniziò ad alzare piano l'orlo della tua maglia, scoprendoti la pancia e accarezzandoti la pelle. E fu in quel momento che te ne rendesti conto veramente: la vostra prima volta, e anche la tua. Avevi diciannove anni ma nessun ragazzo era stato una relazione seria tanto da essere il primo. Ora invece Rolando sembrava quello giusto, anzi, lo era. Però quante paranoie ti stavi facendo? Chissà quanto saresti risultata impacciata ai tuoi occhi, la tua espressione intimidita avrebbe sicuramente fatto capolino sul tuo viso prima o poi, forse non saresti stata neppure tanto brava e a lui non sarebbe piaciuto. Avresti voluto rendere quella notte la più bella della sua vita, ma sapevi che non ne saresti stata capace.

La sua mano salì di più, sfiorando la pelle e la coppa del tuo reggiseno. I tuoi respiri si fecero più pesanti anche mentre lui lasciava dei baci umidi, alternati a dei piccoli morsi sul collo. Stavi iniziando a perdere quel poco controllo che ti rimaneva.

"Amore." Biascicasti, mentre lui ti baciava il petto e tu ti mordesti un labbro.

"Mh." Mormorò, non staccandosi dalla tua pelle. Le sue mani scorrevano accarezzando tutte le tue curve.

"Guardami negli occhi." Chiedesti, scompigliandogli i capelli lentamente. Lui puntò gli occhi nei tuoi, dopo averti baciato a stampo. Appoggiasti delicatamente le mani sulle sue guance e ti mordesti l'interno guancia.

"Sei il primo." Sussurrasti, insicura a causa di tutte le paure. Lui sorrise e ti baciò il naso e poi le labbra.

"E tu vuoi che io lo sia?" Domandò, scontandoti un ciuffo dalla fronte.

"Si." Affermasti piegando i lati delle labbra verso l'alto.

"Ti amo amore mio." Disse, prima di appoggiare le labbra sulle tue.

"Ti amo anche io." Stringesti le braccia al suo collo. Bastavano due parole per levarti tutte le insicurezze che avevi addosso. Lui, su di te e sul tuo umore, aveva un potere incontrollabile, infatti quando litigavate non restavate senza parlarvi per molto tempo.

Si mise seduto e tu lo seguisti, senta staccare nemmeno per un secondo le vostre labbra e legasti le gambe dietro il suo busto, facendoti così trasportare in camera. Andaste anche a sbattere contro il muro, eravate così presi che nemmeno guardavate dove andare. Vi metteste a ridere e lui ne approfittò per toglierti la maglia. Questa volta gli baciasti tu il collo, lasciandogli anche un succhiotto e seguisti con un dito il segno dei suoi addominali, mordendogli più volte il labbro. Si tolse la maglia e vi baciaste di nuovo.

"Amore mio, se hai anche solo il minimo dubbio io mi fermo." Ti disse, quando si sdraiò sul letto con te sopra.

"No, voglio farlo." Annuisti. Era così premuroso che il tuo cuore stava facendo i salti di gioia. Era sempre bello vedere quanto significavi per lui e vedere la luce nei suoi occhi quando gli avevi detto che sarebbe stato il primo te lo aveva fatto capire. Ti amava quanto tu amavi lui e quindi quello che stava accadendo non poteva far altro che renderti felice e farti scoppiare d'amore.

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Dedicato a _Francesca_22

Spero ti piaccia!

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