Federico Chiesa;

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Federico Chiesa, Fiorentina

Finalmente un po' di pausa dallo studio, ne avevi proprio bisogno. Studiavi giurisprudenza all'università di Firenze e ormai la tua vita da studentessa era molto piena. Eri però felice del percorso che stavi intraprendendo lontana dalla tua città natale, ovvero Trieste.
Oggi tu e il tuo gruppo di amici avevate organizzato una piccola gita, che più che altro consisteva in una bella giornata al mare. Era domenica e solitamente le spiagge erano affollate, ma per fortuna i ragazzi conoscevano un posto un po' appartato, ma dalla quale si poteva tranquillamente raggiungere l'acqua.

Il mare era il tuo posto preferito. Amavi la sabbia, il vento che ti scombinava i capelli, la pelle che si scuriva, il cielo al tramonto, le partite a beach volley, gli occhiali da sole, sentirsi rigenerati quando si beve un estathè. Avresti potuto continuare quella lista all'infinto, ma i tuoi pensieri furono interrotti da Rachele, la tua amica. Vi conoscevate dalla prima superiore ed eravate legate da ormai molti anni. Entrambe avevate deciso di intraprendere una carriera lontane da Trieste, perché avevate voglia di cambiare. Lei però, a differenza tua, studiava psicologia. Quello era il vostro primo giorno di mare dopo la sessione estiva e ve lo sareste goduto fino alla fine.

"C'è Fede che ti guarda." Sussurrò la tua amica, seduta di fianco a te sul telo da mare, mentre tu cercavi la crema solare nella borsa bianca.

"Guarda quanto sono goffa, sicuramente." Borbottasti, porgendogli il tubetto senza voglia. Eri maldestra e impedita, lo sapeva tutto il tuo gruppo.

"Oppure quanto sei bella." Tentò di convincerti Rachele, mettendoti un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.

"Finiscila, lo sai come la penso." Continuasti, volevi porre fine a quella discussione, perché tanto non avrebbe portato da nessuna parte.

"E tu sai come la penso io." Disse fermamente, iniziando a spalmarti la crema sulle spalle, mentre tu tenevi i capelli in alto.

"Non ci provo, non ne sono capace." Sbuffasti, sapendo cosa voleva intendere. Non eri brava con i ragazzi e non lo eri mai stata, infatti non ci avevi mai provato con nessuno. Fin da ragazzina avevi avuto questo problema, infatti il primo bacio lo avevi dato a 17 anni, molto più tardi rispetto a tutte le tue coetanee. Avresti voluto essere come Rachele. Lei era sempre disinvolta, con la battuta pronta in ogni occasione, mentre tu riuscivi a mostrare il bello di te soltanto quando il legame era stretto. Anche se Federico ti piaceva da ormai due anni, non ne aveva idea perché eri brava a non farti notare. Lui giocava in Serie A, poteva avere la ragazza che voleva e sicuramente non avrebbe considerato una semplice studentessa che aveva problemi ad approcciarsi con il mondo maschile. Ti alzasti per togliere la sabbia dal telo e puntualmente la tua amica ti palpò il culo. Era un'abitudine e sapevi che non avrebbe smesso di farlo.

"Ti si è rassodato il culo! Che fai quando io sono a lezione? Dovremmo farli insieme gli esercizi, traditrice!" Esclamò, ridendo mentre tu la fulminavi scherzosamente.

"Sei tu che mi guardi mangiando pane e nutella mentre io li faccio." Le facesti la linguaccia, stringendo la coda e dandogli una spallata.

"Non avete bisogno di esercizi, siete belle comunque." Sentisti la voce di Fede, che era intento a giocare a calcio con Andrea, non facevano altro quei due. Arrossisti e la tua amica ti lanciò uno sguardo fugace.

"È vero, ha ragione Fede. Comunque un amico mi ha chiesto il tuo numero." Il biondo fermò la palla con il piede e ti guardò

"Il mio?" Chiedesti sorpresa, puntando un dito sul tuo petto.

"Il tuo. Che faccio? Glielo posso dare?" Confermò, sorridendo sornione.

"Io non te lo consiglio, non è un tipo serio." Alla discussione si aggiunse la voce di Federico. Stava palleggiando ed eri stupita dal suo intervento. Rachele ti guardò, come Andrea guardò lui.

"Ti ho detto di stare zitto, così impari." Lo ribeccò, mentre quell'altro lo fulminava con lo sguardo. Non capivi cosa stava succedendo, ma infine dicesti al tuo amico che per te andava bene. Se ti saresti accorta che aveva ragione Fede, lo avresti semplicemente mollato.

Il pomeriggio trascorse tranquillamente, chiacchierando anche con gli altri amici, facendo bagni e prendendo il sole. Tu trascorresti molto tempo anche ad osservare il calciatore. Si notava a vista d'occhio quanto fosse migliorato in quei due anni ed eri molto felice per lui. Inoltre parlava della sua squadra come la cosa più bella al mondo e diceva che era legato ai colori, benché non fosse nato e cresciuto a Firenze. Potevi confermarlo perché quando andavi a vederlo, notavi la luce nei suoi occhi nell'indossare quella maglia.

D'un tratto, non sapesti come, vi ritrovaste soli, una vicino all'altro a chiacchierare. Rachele aveva sicuramente ingannato Andrea per andarsene da qualche parte insieme e lasciarvi soli, mentre gli altri si avevano deciso di fare un'altra partita a beachvolley, ma tu eri troppo impedita anche per fare quello. Gli sport con una palla non erano il tuo forte.

"Come conosci l'amico di Andrea?" Chiedesti qualche secondo dopo. Le vostre spalle si sfioravano e entrambi guardavate lil tramonto, era bellissimo quella sera.

"Ma lo conosci anche tu, era con noi due settimane fa in piazza della signoria, quando ci siamo incontrati." Ti disse, sorridendo debolmente e giocando con la sabbia.

"Ah, lui. Però non me lo ricordo molto bene." Facesti il labbruccio, cercando di ricordare che viso avesse quel ragazzo, ma non ti era molto chiaro.

"Non ti perdi nulla." Fece spallucce, lanciando un sassolino nell'acqua.

"E che ne sai, magari a me piace." Ridesti, voltando lo sguardo per parlargli. Anche lui si voltò verso di te e non ricordavi un momento in cui eravate state più vicini.

"Ma sono sicuramente più bello io." Ti fece l'occhiolino ridendo.

"Ti farò sapere." Alzasti le sopraccigli, mentre picchiettavi nervosamente la mano sulla gamba.

"Quando?" Chiese confuso, senza smettere di guardarti. Iniziavi a sentirti in soggezione.

"Quando ci uscirò." Rispondesti ovvia. Lui abbassò velocemente lo sguardo sulla sabbia e poi lo rivolse nuovamente a te.

"Davvero, io non te lo consiglio." Scosse il capo, serio.

"Io ho il radar per gli stupidi, tranquillo che me ne accorgo se mi prende in giro." Ridacchiasti, scompigliandogli scherzosamente i capelli. Lui ancora una volta abbassò il viso, ma in quel momento rimase di più a pensare, fissando la sabbia. Tu iniziasti a guardare il sole, che ormai era quasi tramontato.

"Ti prego, non uscirci." Disse improvvisamente, facendoti voltare il viso verso di lui.

"Perché Fede?" Chiedesti confusa, allargando le braccia. Lui non ti diede il tempo di continuare, perché appoggiò le labbra sulle tue. Federico ti stava baciando. Tu eri ferma, immobile e incredula. E per questo motivo lui si allontanò, guardandoti negli occhi.

"Scusami." Si morsicò il labbro. Tu eri senza parole. Il ragazzo che ti piaceva ti aveva baciato, non avevi ricambiato e non sapevi nemmeno il motivo, e ora era a pochi centimetri da te che si scusava perché pensava non volessi. Dio, non sapevi farci proprio per niente.

"Io.. non.." Balbettasti. Se avessi avuto una pala di fianco ti saresti volentieri scavata una fossa, che figuraccia stavi facendo?!

Lui accarezzò la tua guancia, ancora molto vicino. Guardasti le sue labbra e poi i suoi occhi e decidesti di farlo. Di baciarlo tu. Fu un bacio lento e dolce, un bacio di due persone che si dovevano ancora scoprire. Tu avevi la mani appoggiate sulle sue guance e le sue ti accarezzavano la schiena lentamente

"Perché mi piaci, ecco perché non ci devi uscire." Sussurrò, quando vi staccaste. Tu non potesti far altro che sorrider e baciarlo di nuovo.

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Dedicato a cami_r_
Io attendevo l'unica gioia di questa giornata di merda, ovvero il tuo aggiornamento ma nulla :(

((Di merda perchè se conoscete la squadra che tifo e avete anche solo mezzo social GIÀ SAPETE))

Comunque, spero ti piaccia!🌟

One shots; immagina » Footballers'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora