Federico Bernardeschi;

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Federico Bernardeschi, Juventus

Eri seduta insieme ad alle altre due damigelle del matrimonio. Le avevi conosciute quando eravate andate insieme alla sposa, Elisa, a scegliere l'abito per lei e per voi. Alla fine la scelta era ricaduta su un abito bianco a sirena, con dei ricami in pizzo sul corpetto e per voi damigelle, avevate deciso di utilizzare tutte la stessa stoffa, ovvero seta bordeaux, ma ognuna un modello di vestito differente. Gli outfit erano poi accomunati da una fascia che richiamava l'abito di Elisa, posizionata poco sotto il seno e legata con un fiocco dietro la schiena.

Eri così felice per la tua amica. Elisa stava con Danilo da un bel po' di anni e finalmente avevano deciso di sposarsi. Erano bellissimi e innamoratissimi, difatti durante le loro promesse ti eri emozionata, essendo una sognatrice.

"Allora y/n, tu che sei l'unica single, hai avvistato qualche bel calciatore?" Beh si, Danilo era un calciatore e diversi invitati erano dei suoi compagni.

"No ragazze, nessun avvistamento." Ridacchiasti facendogli un occhiolino, scuotendo la testa. I boccoli ti ricaddero morbidi sul viso, costringendoti a portare una mano vicino alla guancia per posizionarli dietro le orecchie.

Vedesti un paio di ragazzi avvicinarsi, uno eri il ragazzo di Giusy, l'altra damigella, mentre un altro non lo conoscevi. Aveva un ciuffo biondo e una camicia bianca. Ti ricordasti di averlo visto in chiesa, ma prima aveva addosso anche la giacca del completo. Si sistemò i capelli prima di parlare.

"Mi sa che questa è tua." Sorrise, facendoti vedere che in mano aveva la fascia dei vostri completi. Tu, stupita, portasti sia la mano che lo sguardo sul tuo busto, constatando che era tua per davvero. Dev'essersi sciolta mentre eri in pista a ballare.

Sorridesti, ti alzasti e allungasti la mano per prenderla. Lui però la allontanò Lo guardasti contrariata, mentre un sorrisetto furbo si faceva spazio sul suo viso.

"Non così facilmente, se vuoi riaverla prima accetta di venire a fare una passeggiata con me nel giardino qui fuori." Rimanesti stupita da quella proposta. Insomma, neppure lo conoscevi! Ma il fatto che fosse un amico di Danilo e quindi che potevi fidarti ti convinse.

"Mh, va bene. Ma solo venti minuti, poi dovrebbe esserci il lancio del bouchè." Lo informasti, sorridendo, mentre portavi i capelli dietro la schiena, senza farli ricadere davanti. Amavi il tuo abito. Era lungo e a sirena, come quello di Elisa. Aveva poi uno scollo a barca e le maniche arrivavano fino al gomito.

"Perché? Ti vorresti sposare il prossimo anno?" Domandò sorpreso. Tu scuotesti il capo divertita.

"Ma se nemmeno ho il ragazzo! Piuttosto vorrei laurearmi entro il prossimo anno." Sbuffasti pensando alla tua carriera da studente all'università di Siena. Eri felice di aver intrapreso una carriera da universitaria al corso di lettere, ma eri sempre molto stanca.

"Cosa studi?" Eravate ormai arrivati fuori, tu ti eri appoggiata a un muretto e lui stava poco distante da te. Bastò quella domanda per far iniziare una conversazione infinita. Passaste dalla tua occupazione al suo piatto preferito, passando per il vostro pensiero sulla politica, fino ai concerti a cui eravate stati. Sentirlo parlare ti rapiva, avrebbe potuto anche elencarti gli elementi presenti nella lista della spesa e tu lo avresti ascoltato interessata. Era forse il suo accento, il tono basso ma deciso, lo sguardo misterioso, di un ragazzo tutto da scoprire. Non sapesti definire a cosa era dovuta quella reazione, quello strano stare bene con lui. Scopristi che amava i tatuaggi e ti spiegò il significato di alcuni che potevi vedere anche senza togliersi nulla - anche se lo avesse fatto non ti sarebbe dispiaciuto - e tu gli spiegati il significato dei tuoi, quello per tuo fratello, una piccola L con un cuore e poi una frase, Finché mi resti nell'anima non c'è pericolo. Lui era rimasto colpito da quello.

"Me lo sono fatta perché credo che la persona che deciderò di avere al mio fianco per sempre debba fare proprio questo. Restarmi nell'anima in qualunque caso, anche se dovessimo mai lasciarci. Deve essere un amore così forte da farci impazzire." Spiegasti con un sorrisino. Era così che volevi il tuo amore.

"Affascinante." Federico aveva ridotto gli occhi a due fessure e ti fissava, mentre si inumidiva le labbra. Ti sentisti quasi in soggezione.

Per la prima volta dopo un tempo infinito, uno dei due si preoccupò di guardare l'orologio.

"Mi sa che il bouchè non lo prendi più." Sorrise passando una mano nei capelli. Sei tu affascinante, avresti voluto dirgli

"Quanto è passato?" Domandasti allora, stringendo un labbro tra i denti. Non avevi idea dell'orario. Magari erano pure andati tutti a casa e tu nemmeno te ne eri accorta.

"Due ore e un quarto. È mezzanotte e venti circa." Sorrise girando il polso per mostrarti l'orologio. Era un Daniel Wellinghton con il cinturino in pelle nera. Che classe.

"Io sono la damigella e dovrei stare vicino alla sposa. Ci hanno dati sicuramente per dispersi." Ridacchiasti, portando di nuovo i capelli dietro le spalle: sembravi quasi fissata con questo gesto. Amavi lo scollo a barca del tuo vestito e quindi i capelli davanti gli facevano perdere il suo fascino.

"I miei amici penseranno sicuramente ad altro." Alzò un sopracciglio, facendoti inizialmente spalancare gli occhi, e poi scoppiare a ridere, come una bambina.

"Dici? Beh non ci riusciresti mai." Pronunciasti queste parole divertita, incrociando le braccia al petto. Chissà che era quello il suo scopo. Comunque non glielo avresti permesso.

"Non è quello il mio intento, in qualunque caso." Mormorò scuotendo il capo. Fingesti di non avere dubbi e gli sorridesti, di nuovo.

"Mi stupisci." Replicasti appoggiando una mano sotto il mento per sostenerlo. Più passavate del tempo insieme, più lui come ragazzo di rapiva. Certamente gli occhi azzurri cristallino contribuivano a farti uscire di testa.

"La vuoi questa?" Ti chiese, cambiando completamente discorso e tirando fuori dalla tasca la tua fascia. Annuisti e ti avvicinasti per prenderla, ma ti disse che te la avrebbe messa lui.

Così appoggiò le mani sui tuoi fianchi, mentre tu eri ancora un po' interdetta. Ti fece voltare e poi passò le mani davanti al tuo busto, posizionò la fascia sotto il seno e strinse per fare il nodo. Il suo respiro sbatteva contro il tuo collo e faceva muovere leggermente i tuoi capelli. Lo ringraziasti con un filo di voce, consapevole che quel ragazzo da quel giorno sarebbe diventato qualcuno per te.

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Dedicato a missbernardeschi

Spero ti piaccia!

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