Marcos Llorente Moreno;

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Marcos Llorente, Real Madrid

Mi amor🖤⚡️💋: Guapa sto arrivando, scendi

Tu: Non si mandano messaggi alla guida, cattivo ragazzo

Mi amor🖤⚡️💋: L'ho inviato con la dettatura, dai muoviti 🙄

Tu: Devo ancora decidere cosa mettermi, sali😋

Mi amor🖤⚡️💋: Che palle, come al solito🤦🏼‍♂️

Tu: Sh cabrón

Mi amor🖤⚡️💋: Sei sempre la solita

Tu: Per questo mi ami 💞

Mi amor🖤⚡️💋: Bugia

Tu: Uhh, stai giocando con il fuoco lo sai?

Mi amor🖤⚡️💋: Smettila e aprimi 😂

Tu: Ora mi dai pure ordini?

Mi amor🖤⚡️💋: Sei incredibile... Guarda che ho le chiavi e salgo da solo 😘

Tu: E allora sali 😘

Se pensavi a come vi eravate conosciuti, ti veniva da ridere. Mai da bambina avresti immaginato di incontrare il cosiddetto principe azzurro in quella maniera. Era una mattina di gennaio particolarmente fredda, durante il quale i giocatori del Real Madrid stavano raggiungendo Siviglia, la città dove abitavi da qualche anno, per la partita del giorno dopo. Nonostante il freddo, tu stavi fuori dall'albergo dove avrebbero alloggiato, ad aspettarli, con una giacchetta e una grande sciarpa a coprirti il collo dal vento, poi un blocchetto e una penna in una mano e il cellulare nell'altra, nella speranza di poterti accaparrare qualche foto o autografo da parte dei giocatori della squadra del tuo cuore. Eri giunta lì molto presto, così da riuscire a prendere i posti schiacciata contro la transenna.

Dopo essere riuscita a fare una foto con Carvajal, venne il turno di Marcos. Lui alzò lo sguardo dal bimbo che stava salutando e lo posizionò su di te. Tu sorridesti entusiasta e lui ricambiò con un sorriso smagliante e un occhiolino. Tu gli chiedesti un autografo e una foto. Lo ringraziasti lui ti rispose: 'Gracias a ti, guapa'. Inutile dire che quella frase ti aveva fatto arrossire, benché probabilmente la dicesse a tutte le ragazze lì presenti. Non avesti nemmeno il tempo di dare un'occhiata al block notes, che Modric era vicino a te, quindi dovesti prepararti per una foto con il centrocampista.

Soltanto una volta giunta a casa, e guardasti le firme sul blocchetto, che tra quelle di Ramos, Asensio e Vazquez, trovasti quella di Llorente.

'Mandame un mensaje, te ves muy hermosa' seguito dal suo numero di telefono e l'autografo. Inizialmente non ci credesti, pensasti fosse uno scherzo e che ti avesse preso in giro. Forse lo aveva fatto per una scommessa o per fare lo stronzo. Molti ragazzi lo erano. Invece tutto il contrario. Scrivesti a quel numero e ti ripose proprio lui, Marcos Llorente.

Due braccia ti cinsero il bacino e sentisti la sua fronte appoggiarsi sulla sua spalla. Era finalmente arrivato. Ti baciò la spalla, nuda per via della fascia senza spalline che indossavi sopra i jeans scuri, con dei ricami floreali lungo i lati.

"Ma allora sei pronta?" Ti chiese, vedendoti vestita, al contrario di quanto gli avevi detto.

"Mi sono vestita dopo aver ricevuto i tuoi messaggi." Rispondesti, girando il collo per baciarlo a stampo. Andasti in bagno per finire di mettere l'ombretto chiaro sulle tue palpebre. Lui rimase nella tua stanza, e considerato come teneva il telefono, capisti che stava giocando a qualche gioco.

Mi amor🖤⚡️💋: Ti vedo dalla stanza, questi pantaloni ti fanno troppo la forma del culo

"Tanto tu mica mi ami, cosa ne te frega se qualcuno ci prova con me." Gli facesti la linguaccia ridacchiando, mentre sistemavi i trucchi nel beauty case con dei dettagli argentati. Lo vedesti scuotere il capo e poi mandarti un bacio volante.

"Guarda che non basta un bacetto per farti perdonare..." Lo avvisasti ammiccando, mettendo orologio, collana e bracciale. Finalmente eri pronta. Ti mancavano solo le scarpe, che erano negli scaffali all'entrata.

"Mi farò perdonare durante la giornata." Sorrise, passando una mano nei suoi capelli biondi, sempre molto morbidi. Infilasti le scarpe, le Fenty di Rihanna nere da allacciare con il fiochetto, regalateti da Marcos, poi ti posizionasti davanti allo specchio per controllare come stavi, prima di andare.

"Muoviti, sei bellissima." Il tuo ragazzo ti diede una pacca sul sedere, facendoti sussultare e poi ti baciò dolcemente la tempia, prendendoti la mano e trascinandoti nel pianerottolo.

Avevate deciso di trascorrere il pomeriggio a fare una passeggiata in un quartiere caratteristico di Madrid per via dell'arte presente, Lavapiés.

Tu dopo aver conosciuto Marcos avevi deciso di ritornare a vivere nella tua città natale, appunto Madrid, e lasciare il tuo appartamento a Siviglia. Era passato quasi un anno dal vostro primo incontro e a te non sembrava possibile tutto quello che era successo.

Dopo aver camminato un po', tranquillamente mano nella mano, godendovi ogni prezioso momento con l'altro, entraste in un bar e vi sedeste in un tavolo all'aperto. Ormai con il suo lavoro e non vivendo insieme vi capitava di non vedervi spesso, soprattuto nei periodi di Champions, ma questo rendeva il vostro legame ancor più forte e ciò vi aiutava ad essere non dipendente uno dall'altro, ma una spalla uno per l'altro.

Ordinaste due bicchieri di acqua naturale e una coppa gigante di gelato, metà gusti esotici e particolari, come mango, melone e puffo, metà gusti cioccolatosi, come li chiamavi tu, come oreo, cookies e kinder bueno. Avevate gusti molto differenti.

"Non provare a spalmarmi sul naso il gelato siamo in un luogo pubblico!" Ti avvertì Marcos, minacciandoti fintamente con un cucchiaio. Tu scoppiasti a ridere, consapevole del fatto che lo avresti fatto comunque. Infatti non riuscì ad evitarti e capitò un po' di limone sul suo naso e sul suo labbro superiore. Lui sbuffò, ormai rassegnato dal tuo fare infantile per farvi divertire talvolta. Tu ti sporgesti per baciargli le labbra e il naso, e pulirlo.

"Vedi che brava? Prima faccio il danno e poi rimedio." Soffiasti sulle sue labbra, molto vicino a lui, che non rispose. Ti allontanasti senza staccare gli occhi da quelli del tuo ragazzo. Vi guardavate incantati, con dei sorrisi da innamorati irrecuperabili. Lui prese la tua mano sul tavolo, la strinse, e poi ne accarezzò il palmo. Lo avresti fissato all'infinito.

"Gordita, ti amo così tanto che quando ti guardo rimango senza parole. Non so che dirti perchè questi tuoi occhioni da cerbiatto mi destabilizzano. Vorrei potermi svegliare tutte le mattine e rimanere senza alcuna parola perchè i tuoi occhi mi fanno impazzire. Vuoi venire a vivere con me?" Ti portasti la mano libera al viso, i tuoi occhi si erano illuminati più di quanto non lo fossero già. Aveva usato delle parole così belle per chiederti una cosa tanto speciale. Sorridesti come una pazza, ti alzasti e ti sedesti in braccio a lui. Lo abbracciati stringendolo forte.

"Si mi amor, certo." Sussurrasti sul suo collo, lasciandogli un bacio.

"Vedi che mi sono fatto perdonare?" Domandò sarcasticamente lui, accarezzandoti i capelli, prima di baciarti le labbra dolcemente.

"Ti amo tanto." Glielo ripetesti di nuovo, come se non sapesse quello che provavi.

Lui ti guardò e ti sorrise, baciandoti di nuovo.

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Dedicato a FrancySkye

Spero ti piaccia!

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