Marco Reus;

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Marco Reus, Borussia Dortmund

Amavi poter dedicare del tempo alle tue passioni, cosa che ultimamente risultava difficile perchè eri molto impegnata al lavoro. Lavoravi da sola nel tuo piccolo studio come fisioterapista e ti capitava di tornare a casa alle 20 in settimana. Ti eri laureata tre anni prima all'università di Dortmund ed eri riuscita a realizzarti in quel che ti piaceva. I ricordi legati a quell'università erano tanti, ma il più bello era il tuo incontro con Marco. Non era stato dei più belli e pacifici a dirla tutta, perché ti stava per investire.

Lui era distratto e non aveva visto che c'eri tu. Per fortuna ti aveva solo sfiorata e avevi rotto la caviglia, oltre a qualche ematoma, ma poteva andarti molto peggio. Lui si era subito scusato e sembrava mortificato, ma in quel momento non avevi neanche avevi voglia di incazzarti perchè ti eri spaventata moltissimo e il dolore della caviglia aumentava ogni istante di più. Lui poi ti aveva accompagnato in ospedale e da quel giorno avevate continuato a frequentavi. Tu non lo conoscevi nemmeno, scopristi solo dopo che era un calciatore del Borussia Dortmund. Per questo motivo non fu facile farti innamorare, eri diffidente perché una relazione con un ragazzo così esposto non ti augurava nulla di buono, ma lui era riuscito a convincerti. Vi eravate messi insieme dopo quattro mesi di frequentazione e gli avevi concesso un bacio soltanto un mese prima. Eri molto insicura perchè nelle tue due precedenti relazioni eri sempre stata presa in giro. Invece la scelta di stare con Marco era stata più che giusta. Erano ormai tre anni che stavate insieme e vi amavate come il primo giorno.

Spegnesti il frullino e lo mettesti da parte. L'impasto per i tuoi muffin era pronto, così ti girasti sul tavolo, dove era posizionata la forma in silicone e versasti il contenuto al suo interno. Intanto sentisti la porta sbattere, segno che Marco era tornato. Era uscito con i Mario, Pierre e Julian per tutto il pomeriggio. Vedesti i suoi occhietti curiosi spuntare dalla porta e raggiungerti, mentre tu eri intenta a versare l'impasto nelle ultime due forme. Lui ti cinse i fianchi , mettendosi di fianco a te e ti accarezzò la pelle con il naso. Poi vi schioccò un bacio e tu sorridesti.

"Hallo liebe." Lo salutasti, solo dopo aver posato la scodella ora vuota. Lo baciasti a stampo, scompigliandogli i capelli biondi, in contrasto con i tuoi scuri. Lui approfondì il bacio accarezzandoti la guancia e tenendo stretta la tua vita a sé. Vi staccaste e lui scostò una sedia dal tavolo e ci si accomodò, facendosi seguire da te. Ti diede due baci sulla mascella e poi di nuovo sulle labbra.

"Cos'è questa dolcezza?" Domandasti interdetta. Non era mai così dolce, la vostra relazione era un continuo prendersi in giro scherzosamente.

"Non lo so nemmeno io." Sbuffò sul tuo viso.

"Non è che hai combinato qualcosa e devi farti perdonare? Hai fatto lo scemo con un'altra, o che so, mi hai tradita." Ridacchiasti puntando gli occhi in giro per la stanza, e dondolando sulle sue gambe. Allacciasti poi le braccia dietro il suo collo e lo guardasti. La sua espressione era seria.

"Mi hai scoperto." Sospirò, aggiustandosi distrattamente il ciuffo. Tu scoppiasti a ridere come una scema, appoggiando la fronte sulla sua spalla. Ti ritirasti su, non appena sentisti la sua voce fin troppo preoccupata.

"Liebe.." Ti fissò, mordendosi il labbro sofferente. Tu stavi solo scherzando, non dicevi sul serio e mai avresti immaginato una cosa simile. Lo sguardo del tuo ragazzo ti terrorizzava, d'un tratto sembravi non conoscerlo nemmeno.

"Non scherzi?" Domandasti esterrefatta. Lui scosse il capo. "Che cazzo hai fatto Marco?!" Chiedesti alterata, confusa e incredibilmente delusa. Cercasti di alzarti dalle sue gambe, avevi l'improvvisa voglia di allontanarti da lui, ma le sue mani erano ben salde sul tuo bacino e fecero pressione su di te affinché non ti muovessi. Non sapevi cosa aveva combinato e già saresti volentieri scoppiata a piangere. Lui non parlava e lo avresti strattonato per togliergli dal viso quell'espressione del cazzo. Poi pochi secondi dopo il suo viso si rilassò e tu lo guardasti contrariata. Scoppiò in una risata genuina e ti chiedesti se stesse scherzano. Eri sull'orlo di una crisi di nervi.

"Amore ti sto prendendo in giro, non ho fatto nulla!" Esclamò sorridente accarezzandoti la schiena e d'un tratto ti rilassasti, sospirando sonoramente. Lo colpisti ripetutamente sulla spalla.

"Mi hai fatto spaventare, cretino." Ridesti anche tu, benché ti stesse scendendo qualche lacrima lungo le guance. Erano stati dei minuti terribili. Lui ti baciò la fronte e rimosse le lacrime dalla tua pelle.

"Sei troppo per far sì che io abbia anche solo l'idea di guardare un'altra." Sussurrò al tuo orecchio, per poi baciarti le labbra. In quel momento il tuo cuore batteva fortissimo. Nella tua mente avevi appena corso il rischio di perderlo. Gli morsicasti il labbro e poi tornasti a baciarlo con passione, mentre lui ti stringeva sempre di più a sé. Passarono dei minuti durante il quale tentò di tranquillizzarti e ci riuscì a pieno: lui sapeva come trattarti.

"Non volevo farti sentire così, io ti amo" Si scusò infine. Alzasti le spalle.

"Anche io. L'importante è che sia uno scherzo." Ridacchiasti dolcemente, baciandolo ancora, prima di infornare - finalmente - i tuoi muffin e farli cuocere.

"Mi fai un massaggio? I fisioterapisti della squadra non sono bravi quanto te." Che ruffiano, pensati, vedendo uno sguardo furbo sul suo viso. Rispondesti affermativamente e ti dirigesti in camera, seguita da lui.

"Dove hai male, vecchietto?" Gli facesti la linguaccia, mentre lui si toglieva la maglia, rivelando la sua pelle chiara. Lui ti indicò il punto sulla schiena con una mano, facendo un'espressione sofferente. Era un bravo attore.

Si sdraiò a pancia in giù e come al solito tu spegnesti la luce, per rendere l'atmosfera più rilassante e ti sedesti sulle sua bassa schiena. Avevi le mani fredde e quindi subito i suoi lamenti si fecero sentire.

"Stai tranquillo." Mormorasti al suo orecchio. Lui non proferì più parola.

Sentisti i nodi sotto le tue dita e li districasti velocemente, per poi passare delicatamente le mani su tutta la schiena. Lo coccolasti un po', come un bambino, e dopo aver finito, ti sdraiasti sulla sua schiena, accarezzandogli la fronte. Lui sospirò e mugugnò di sdraiarti di fianco lui, tu seguisti le sue indicazioni e ti ringraziò con un bacio. Le sue mani scorrevano sul tuo corpo, una portava la tua gamba dietro il suo bacino e l'altro si era intrufolata nella maglia e ora giocherellava  con una spallina del tuo reggiseno. Avreste passato quella serata solo voi due e forse i muffin si sarebbero bruciati.

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Dedicato a Johanna_Griezmann

Scusa per il ritardo, spero ti piaccia!

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