Are you coming back home

611 40 12
                                    

We were in love and then in tears
We were so in love we lost our fears
Hold on now,don't let it go
Have you found what you were looking for?

•Shailene•
Avremmo dovuto sposarci oggi, cazzo. Stavamo programmando tutto, sarebbe stato perfetto e io che faccio? Mando a puttane tutto. Ma ne avevo bisogno, sul serio. Avevo bisogno di tempo per pensare a me. Volevo davvero legarmi a qualcuno per tutta la mia vita? La risposta era si, ma non volevo convincere me stessa. Odio le promesse, forse è questo il motivo. Nessuno mantiene mai le promesse che fa, io per prima. E non volevo che Theo finisse con il cuore spezzato di nuovo per colpa mia. Anche se così è stato mille volte peggio per lui. Ha tentato in tutti I modi possibili di convincermi che insieme ce l'avremmo fatta, insieme avremmo potuto attraversare qualsiasi tempesta, ma nulla è servito. Tutto per colpa mia. Sapere che ne avevo bisogno non mi sta in ogni caso risparmiando le lacrime. Scorrono giù come un fiume, ricordandomi quanto sono stata stupida. Ho saltato tante di quelle interviste e premiere di colpa delle stelle che la gente si chiedeva che cosa mi stesse succedendo. Non c'è voluto molto prima che pettegolezzi su una presunta rottura tra me e Theo si spargessero ovunque: riviste, siti internet, I fan sono rimasti delusi a dir poco. Speravano in una stupenda storia d'amore per noi due, senza problemi o cose del genere. Ma non è possibile. NON È FOTTUTAMENTE POSSIBILE. Affondo la testa nel cuscino e continuo a singhiozzare. Non posso andare avanti così. Devo fare qualcosa alla svelta. Peccato che io sia in un hotel a diecimila chilometri da casa mia, in un altro Stato, un altro continente. Qualche giorno fa ho deciso che stare nella casa che avevo condiviso con Theo per così tanto tempo nel giorno in cui avremmo dovuto sposarci non avrebbe aiutato. Allora ho prenotato I primi biglietti che trovavo e sono partita. Sono finita qui, in Norvegia. È un bel posto, tutto sommato. Fa freddo, ma è un bel posto. Non sono abituata ad uscire col cappotto in estate, è strano. Ma almeno sono lontana da tutto ciò che conosco che possa portarmi alla mente brutti ricordi. Penso che potrei andare ad Amsterdam per qualche giorno, tornare nel luogo dove ho tanti di quei ricordi orribili, ma alcuni anche stupendi e pensare un po'. Non posso stare ferma a fare niente. Non ho nemmeno Zoë adesso, è al sesto mese di gravidanza e ha avuto alcuni problemi con il bambino, nulla di grave sembra. Ora ho bisogno di pensare a me e a quanto ho intenzione di andare avanti in modo così miserabile.

•Theo•
Fa male e non smette di fare male. Ho contato ogni singolo giorno passato da quando Shai ha chiesto che rimanessimo separati per un po' e sofferto come non avevo mai fatto prima. Nemmeno quando avevo avuto paura di perderla faceva così male. Sapere che lei c'è ma non è con me mi fa passare la voglia di fare qualsiasi cosa. Ci sono giorni in cui sto sdraiato a letto senza fare niente e mi sento vuoto. Un vuoto immenso dove prima c'era lei, il mio grande amore. Oggi avrei dovuto vederla con il suo abito da sposa, sarebbe stata la perfezione assoluta. Avremmo dovuto essere la coppia più al settimo cielo della terra. Ed eccoci qui, forse vicini, forse lontani. Abbiamo perso I contatti. O meglio, io ho provato a scriverle, a chiamarla, in tutti I modi, ma le serviva tempo per pensare. Non so a cosa. Avrebbe potuto parlarmene prima di lasciarmi spezzandomi il cuore. "Non preoccuparti, non riesce a stare lontana da te a lungo. Tornerà" aveva detto Zoë. E continua a ripetermelo, nonostante stia attraversando anche lei un periodo più difficile del mio. Mi sostiene in ogni modo possibile, così come Miles. E anche I miei genitori. So cosa provano verso Shai: rancore. E forse, in fondo lo provo anche io. Ma il rancore non serve a nulla, la speranza nemmeno. L'attesa, solo lei può trasformare un disastro in un capolavoro. E ho fiducia, fiducia che tutto si sistemerà. Non so come, non so quando, ma lo farà.
Oggi non ho intenzione di starmene in silenzio. Voglio che Shailene si ricordi che io esisto, e di quanto la sua assenza continui a bruciare. Cerco di chiamarla, non so se risponderà. Beep...beep...beep...ha il telefono acceso. Beep...beep...mi sta ignorando, ne sono sicuro. Posso immaginarmela, vedere la sua faccia indecisa se rispondere o meno. Ma forse sono solo mie fantasie. Forse è con qualcun'altro in questo momento. Qualcuno che preferisce a me. Preferirei prendermi una coltellata nello stomaco piuttosto che immaginarla tra le braccia di un altro uomo.

•Shailene•
Glielo devo, devo rispondergli. Dopo tutto il male che gli ho fatto. Oggi sarebbe il giorno del nostro matrimonio, un anno esatto da quando ci conosciamo, non si merita tutto questo.
-Pronto-rispondo dopo innumerevoli squilli.
-Shailene?- sembra stupito.
-Si?- cerco di sembrare indifferente ma sentire la sua voce dopo mesi mi fa traballare.
-Ciao.-sussurra.
E poi, vedendo che non rispondo, prosegue. -Ti ho chiamata...beh...oggi e penso che tu sappia perchè.-
-Lo so. Fidati, lo so.-
-Volevo dirti che mi manchi. Hai...pensi mai di tornare?-la sua voce gronda dolore e le lacrime iniziano a riempirmi gli occhi.
-Mi dispiace-
-Io sono ancora qui, Shai, dove mi hai lasciato, a pezzi.-sta piangendo, riesco a sentire I suoi singhiozzi. Fa male, fa dannatamente male.
-Theo...io...-
-Se non ti vuoi sposare va bene. Aspetterò. Ti starò accanto finchè vuoi, Shailene. Ma ho bisogno di te come dell'aria. No, di più.-
Tutto in me mi urla di accettare, di tornare alla mia vita. Alla mia stupenda, dolce vita con lui. Lo voglio più di ogni altra cosa.
-Theo...non posso. Mi dispiace-
-Dove sei?-domanda.
-Lontana. Lontana da casa.-rispondo.
-Se non torni rifiuterò la parte in insurgent, lo sai questo. Non c'è Quattro senza Tris. E non ci sono io senza te.-
-Tris muore.-
-E Quattro ci sta sempre una merda. Non ho intenzione di disperdere I ricordi di te come se fossero cenere.-
-Mi dispiace-ripeto ancora una volta. E chiudo la chiamata, così, come una stronza. E poi mi accascio a terra e piango, piango e piango fino ad esaurire tutte le lacrime.

•Miles•
Le luci della stanza d'attesa sono troppo brillanti, è tutto sbagliato. Sono le tre di notte e vorrei vomitare. Sto male, ho bisogno di sapere come sta Zoë. È in quella stanza da tre ore ormai e I dottori non mi hanno detto nulla, se non che è una cosa delicata e rischiosa. Aveva qualcosa nella pancia che stava facendo soffocare il bambino e che impediva anche a lei di respirare. Quando siamo arrivati qui non aveva nemmeno la forza di piangere, solo di tenermi la mano e lottare per ogni respiro. Non posso perderla. È tutta la mia vita. Voglio dormire, voglio scivolare in quel sonno profondo e senza sogni. Ma non posso permettermi di abbassare nemmeno un secondo la vigilanza e rischiare di svegliarmi con la notizia che non ce l'ha fatta. Non lo sopporterei mai. Sento ancora la sua voce qualche ora fa,nel mezzo della notte, che grida per svegliarmi. La sento soffrire, posso sentirlo sul mio corpo. Fa male. Un'infermiera passa tranquilla attraverso il corridoio.
-Scusi. La mia fidanzata...-non riesco a terminare la frase.
-Ah eccola.-dice e inizio a pensare al peggio.
-La prego non mi dica che...- la guardo negli occhi con aria supplichevole. Devo fare pietà.
-Non posso dire che sta bene. Devono eseguire un'operazione delicata. Ma ora può parlarle qualche minuto.
Cosa? Posso parlare...a Zoë. Oddio. Mi viene da piangere dal sollievo. Anche se sto già piangendo, quindi non cambia molto. Seguo la donna fino ad una stanza, quella stanza. E lì c'è lei, la mia ragazza, ridotta come non l'avevo mai vista. Sta soffrendo ma non si lamenta. Stringe I denti e va avanti, come ha sempre fatto.
-Tesoro-le mormoro prendendo la sua mano tra le mie.
-Miles-sussurra in risposta.
-Ce la fai?-
Fa per ridacchiare ma si contorce dal dolore. -Ce la posso fare. Non ti lascerò da solo. Mai e poi mai.-
-Sei sempre stata una donna forte, Zoë.-
-Una donna...mi fai sentire vecchia...-è strano constatare che non ha ancora perso il suo senso dell'umorismo.
-Miles...se non sembra da stronzi...puoi farmi un favore?-chiede.
-Qualsiasi cosa.-
-Puoi...puoi chiedere a Shailene di venire qui? E anche a Theo?-
-Certo che si.- le do un lungo bacio e le dico che la amo. Non voglio andarmene ma devo. La guardo un'ultima volta e trono alla mia sedia di prima. Chiamo Shai e le spiego tutto. E lei, sconvolta, promette che sarà qui il più presto possibile, cioè domani. Ma non sarà mai abbastanza presto.

-------
Non ammazzatemi.
È stato doloroso come non so cosa scrivere questo capitolo. Non potete immaginare.

Allora...
Voglio scusarmi per non aver postato per circa due mesi o più. Non ho scuse, ma vi prego solo di capirmi. Tra un mese ho gli esami e sinceramente non sarò tranquilla finchè non li avrò passati. Quindi portate pazienza perchè può darsi che passerà probabilmente più di un mese prima che io aggiorni.
Se state ancora leggendo questa storia vi amo.

La citazione all'inizio è mia, ci tenevo a precisarlo :)))))

Se avete qualcosa da dirmi, qualsiasi cosa o volete qualcuno con cui parlare scrivetemi sul privato. Io ci sono sempre.

Sheo-la coppia perfetta.Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα