Scoperte e...qualcos' altro.

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•Theo•
Mi sembra il viaggio più lungo della mia vita. Anzi, lo è. Mancano ancora 3 ore per arrivare e penso di non riuscire a resistere così tanto. Arriverò verso le 17 e in venti minuti dovrei essere all'hotel dove stanno Shai e tutti gli altri. Pensando ad Ansel mi viene una fitta al cuore. Se quello che dice il messaggio è vero, approfitterà del momento di debolezza della mia ex-ragazza. E stavolta lei potrebbe cedere. Non posso accettarlo.
Vorrei gridare al pilota di andare più veloce, ancora e ancora.
Accanto a me è seduta una bambina e sua madre. La bambina ha gli stessi occhi di Shai, non come colore, ma gli stessi occhi curiosi, che vanno da una parte all'altra dell'aereo e ogni tanto si fermano a guardarmi.
Mi viene da piangere ma cerco di trattenermi. Un singhiozzo mi esce lo stesso e la bimba mi guarda.
-Perchè piangi?- mi chiede con una vocina sottile.
-Lucy!-la rimprovera sua madre.
Sorrido appena, stanco.
-Oh, non si preoccupi. Perchè piango? Beh, sai, c'era una ragazza che amavo e che amo ancora. Lei mi amava, ma ora non più. Ma io non riesco a lasciarla andare, così sto andando da lei.- forse è un discorso un po' complicato per una bambina di 4 anni, ma sembra capire.
-Per me ti ama ancora- dice sorridendo e per un secondo ci credo davvero.

•Shailene•
Non idea di cosa dovrei mettermi.
Niente vestiti, quello no. Ho portato solo quello della prima volta in cui io e Theo ci siamo baciati, ma mi sento come se non potessi metterlo davanti a tutti gli altri. È una cosa nostra.
Mancano solo 20 minuti all'orario stabilito e devo ancora prepararmi.
Dio come sei stupida, non è una cena galante. Non è Theo.
Basta. È ridicolo.
Prendo un paio di jeans a caso e una maglietta. Tanto dovrò mettere il giubbino.
Metto anche una sciarpa, di solito si gela fuori.
Quando scendo nella hall Ansel è già lì e mi saluta sorridendo. Non vedo Nat, ma si sa che la puntualità non è il suo forte.
Ansel mi guarda un attimo, come se avesse paura di dirmi qualcosa.
-Che c'è?
Sospira.
-Se non vuoi venire non mi fa niente. Nat ha da fare con la sua ragazza, domani lei riparte e beh...insomma...hai capito, quindi saremmo solo noi due. Però non voglio che pensi che l'ho fatto apposta. Ecco.- butta fuori tutto ad un fiato
Lo guardo sospettosa per un minuto. Sembrava sincero. Magari potrebbe essere solo una cena fra amici, se così ci si può definire.
-mmm...okay. Vengo.

•Ansel•
Ha creduto a tutte le cazzate che le ho raccontato e ha accettato.
Cazzo, si! Sono felicissimo. Le sorrido.
-Allora andiamo.
Devo riuscire a comportarmi normalmente ancora per poco, poi avrò la mia rivincita. Il mio riscatto.
Durante il tragitto in tram parliamo un po' del più e del meno, ma non presto particolare attenzione a quello che dice. La mia mente è concentrata su tutt'altro.
Il sole sta quasi per tramontare e riesco già ad immaginarci, domani, mano nella mano ad osservarlo insieme.
Fingo di essere interessato ai suoi racconti di quanto le manchi il suo ragazzo, di come non veda l'ora di vederlo e altre cose simili.
Farò in modo di farti dimenticare il tuo ragazzo, vorrei dirle, ma mi trattengo.
Il ristorante è veramente molto bello ed elegante, ma non troppo.
Shailene è vestita semplicemente con un paio di jeans e un normale giubbino, eppure è perfetta.
Non si è truccata e le si vedono appena dei cerchi scuri sotto gli occhi.
Mi accorgo che la sto fissando da troppo tempo, così distolgo lo sguardo per un attimo.
Arrivano i primi piatti e devo dire che sono deliziosi. Veramente ottimi.
Dalle finestre si vede uno dei tanti canali di Amsterdam, le luci dei lampioni che iniziano a brillare. Shailene segue il mio sguardo.
-Wow. È veramente fantastico- dice sorridendo come una bambina.
Sorrido e mentre la guardo annuisco.
Eh si. Proprio stupendo. Ma il meglio deve ancora venire.

•Theo•
Ci metto più del previsto ad arrivare all'hotel, ma almeno ci arrivo.
Trovo John seduto su una delle poltroncine della hall. Non so se mi riconoscerà, ma spero di si.
Mi avvicino e lo saluto. Si gira e mi osserva un attimo, come per ricordarsi chi sono. Poi i suoi occhi si illuminano e mi riconosce.
-Ciao, Theo. Come stai?
Non riesco nemmeno a sorridergli.
-Shai?
Mi guarda perplesso, il sorriso che scompare dal suo viso rimpiazzato da un'espressione preoccupata.
-Che succede?
-Dov'è Shai?- chiedo di nuovo, involontariamente aggressivo.
-Credo sia uscita con Ansel e Nat. Hanno detto che era il loro giorno libero e che andavano a cena.
-Chi è che andava a cena? - chiede una voce da dietro di noi. Mi giro. Nat. Nat è qui.
John sembra non capire più nulla.
-Ansel mi ha detto che andava a cena con te e Shai- dice rivolto a Nat.
-A me non ha detto un bel niente.-replica lui.
L'ultimo pezzo del puzzle comincia a inserirsi nella mia mente.
L'ha fatto apposta. Si è inventato qualche scusa per rimanere solo con lei. Bastardo.
-Come si chiama il ristorante, John?
-Non mi ricordo...no, aspetta...è dove abbiamo girato una scena del film. Ma certo!- mi porge un foglietto con scritto il nome e l'indirizzo del locale e lo prendo.
Lo ringrazio, o almeno è quello che voglio fare ed esco di corsa dall'albergo. Devo trovarlo prima che se ne approfitti, quel coglione.
Guardo un secondo la cartina per sapere dove andare, poi mi fiondo sul tram. Sono solo tre fermate, dieci minuti e sarò là.
E se lei avesse voluto uscire con lui? Non ci voglio neanche pensare.
Devo avere veramente un aspetto orribile, perchè un paio di persone mi guardano in modo strano. Ma non me importa niente.
Scendo dal tram appena si aprono le porte e mi metto a correre, facendo lo slalom tra le bici e i pedoni.
Sono le 20, avranno finito di mangiare, credo. Il ristorante è dietro l'angolo.
Mi viene da piangere. È giunto il momento di chiarire, nel bene o nel male.
Rallento e inizio a camminare, però mi blocco non appena giro l'angolo.
Shailene e Ansel stanno camminando e parlando normalmente, come due vecchi amici e sento una fitta al cuore. Magari lei lo voleva davvero.
Poi però Ansel si gira verso di lei e la bacia. O meglio, cerca di baciarla. Non appena appoggia le labbra su quelle di Shai, le lo respinge, allontanandolo con le braccia. Però lei è minuta e alta almeno 20 centimetri meno di lui, che ha la meglio.
All'inizio mi sento come se fossi in un blocco di ghiaccio, poi mi risveglio e non capisco più niente. Mi scaglio contro Ansel prima che abbia tempo di capire cosa sta succedendo e lo schiaccio contro il muro. Questa violenza non mi appartiene, ma ora è l'unico modo in cui posso risolvere la situazione.
-CHE CAZZO FAI? BASTARDO. STAVOLTA NON LA PASSI LISCIA!- gli grido contro.
Vorrei picchiarlo, invece mi metto a ridere. Sono talmente incazzato che non so più nemmeno cosa sto facendo.

•Shailene•
Avrei dovuto saperlo che quel coglione non sarebbe stato capace di tenere le mani a posto.
Per fortuna è arrivato Theo, o non si sarebbe fermato. Mi viene quasi da vomitare, ma non lo faccio. Invece guardo il mio ragazzo che ferma Ansel contro il muro, gridandogli dietro di tutto e sento una sensazione di vittoria.
Però dura poco. All'improvviso Ansel tira un pugno al mio fidanzato, facendolo barcollare all'indietro.
Inizio a preoccuparmi. Theo non è uno che si tira indietro. Infatti tira a sua volta un pugno e iniziano a picchiarsi. Mi viene da piangere. Adesso basta.
Mi avvicino a loro, sapendo di non poter fare nulla, ma tento lo stesso.
-Basta. THEO. BASTA, VI PREGO- urlo. Nessuno dei due si ferma.
Poi Ansel cerca di colpire Theo in faccia.
Peccato che sbagli mira e colpisca me, facendomi cadere all'indietro.
Colpisco qualcosa con la testa e l'ultima cosa che sento e Theo che urla il mio nome.

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Minacce di morte tra 3, 2, 1...

Sheo-la coppia perfetta.जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें