Un pezzo alla volta.

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•Zoë•
Siamo su questo maledetto aereo da 7 ore. Siamo quasi arrivati, ma un'ora sembra ancora troppo.
Sono seduta accanto al finestrino e guardo fuori. È una bella giornata, o almeno, da qui sembra. Non so come sarà là il tempo e non me ne potrebbe fregare di meno.
Ho dormito poco, meno di quanto avrei dovuto, dato che stanotte non ho chiuso occhio.
Miles invece dorme ancora.
Ma quanto cazzo dorme? Piantala, Zoë. PIANTALA. Sta affrontando la cosa a modo suo.
Sospiro. Come posso essere così stupida? Bah.
Annunciano che stiamo per atterrare e dobbiamo allacciare le cinture.
Non che ce ne sia bisogno, visto che non le ho mai staccate tranne che per andare in bagno.
Cerco di allacciare quelle di Miles senza che se ne accorga, cosa alquanto impossibile. Dice qualcosa di incomprensibile e si gira dall'altra parte. Mi toccherà svegliarlo.
Lo scuoto un attimo e dico, forse con voce un po' più alta di quanto vorrei:-Stiamo atterrandooo.
Apre piano gli occhi e mi guarda come se gli avessi sparato.
-Allacciati le cinture.
-Quanto ho dormito?-chiede. Mi viene quasi da ridere. Quasi.
-Qualcosa come sei ore. Un pisolino, insomma.
Nel frattempo un hostess è arrivata da noi.
-Signore...dovrebbe...- dice rivolta a Miles.
-Okay, okay, ho capito. Mi allaccio le cinture.-sbuffa e la donna lo guarda male, poi passa oltre.
Adesso che siamo quasi arrivati sento di nuovo un peso sullo stomaco. Ma non voglio piangere, non adesso. Devo tenere le lacrime per quando la vedrò, perchè sono certa che non riuscirò a trattenermi.

•Shailene•
Per quanto mi sforzi non riesco a svegliarmi.
Sembra un incubo. Un incubo da cui non posso uscire.
C'è uno strano odore in questo posto, come...come di... ospedale.
Non posso essere in ospedale, è semplicemente impossibile.
Sono ad Amsterdam, abbiamo quasi finito di girare il film e...
Theo. Aspetta...chi è Theo?
No, non posso averlo dimenticato. Sono sicura che ogni cosa in più che riuscirò a scoprire mi aiuterà a svegliarmi.
Come se fosse semplice.

•Miles•
Se devo essere sincero, ho veramente paura di vedere Shai.
Siamo amici da anni e l'ho vista soffrire e l'ho consolata, l'ho aiutata.
Ma stavolta è diverso. Stavolta non c'è nulla che posso fare, se non sperare.
Sperare di non perderla. Sperare che si svegli presto. Sperare. Punto. Non riesco ad immaginare un mondo senza di lei. E non penso riescano anche Zoë, Theo e tutti gli altri che le vogliono bene. È stata una parte importante della mia vita.
Mi ha insegnato a seguire i miei sogni, come ha fatto lei.
Dopo il liceo ci eravamo un po' persi di vista, poi ci siamo ritrovati a recitare insieme.
È strano come la vita possa cambiare così velocemente.
Siamo arrivati all'ospedale. Nè io nè Zoë parliamo. Le prendo la mano ed entriamo.
Non faccio nemmeno caso a quanto sia grande l'edificio o a quante persone ci siano.
Sono le 18, sono passati praticamente due giorni da quanto Shai è arrivata qui.
C'è un bancone con una donna seduta dietro, indaffarata a guardare il computer.
-Scusi, stiamo cercando Shailene Woodley.-dice
Ci guarda un attimo da dietro gli occhiali. È abbastanza anziana.
Scuote la tesa.
-L'attrice? Siete gli ennesimi giornalisti che vengono e vi dico la stessa cosa che ho ripetuto agli altri: ANDATEVENE.- Scandisce bene le parole, come se parlasse con dei bambini.
Zoë si sta arrabbiando, lo sento.
-Senta, non siamo giornalisti. Io sono Zoë Kravitz e lui è Miles Teller. Non so se sa chi siamo e neanche me ne frega niente, ma siamo amici di Shailene. Dobbiamo vederla.-risponde seccata alla donna.
Si fissano per qualche secondo.
-Un momento, prego.-si rassegna allora la donna e prende in mano il telefono.
-Julia, puoi chiedere al signor James se conosce qualcuno che si chiama Zoë? E Miles? Okay, grazie.- e riattacca.

•Zoë•
So che la donna sta solo facendo il suo lavoro ma avrei comunque voglia di tirarle un pugno. Devo vedere la mia amica il prima possibile.
Fortunatamente si è convinta che non siamo giornalisti e ci dà le indicazioni per raggiungere la sua stanza.
Mi sembra di percorrere il tragitto al rallentatore, come nei film.
Con l'unico dettaglio che questo non è un film.
Prima ancora di entrare nella stanza vediamo Theo fuori dalla porta.
È ancora più distrutto di quando era partito. Non si sforza nemmeno di sorridere.
Mi avvicino e lo abbraccio forte, tenendolo stretto.
Qui siamo tutti nella stessa situazione: distrutti, preoccupati e tristi. Miles si mette accanto a lui e gli dice qualcosa ma ormai non sto più ascoltando.
Metto la mano sulla maniglia della stanza e la abbasso piano. Ho paura di ciò che sto per vedere.
Mi faccio forza ed entro. Vedendola non riesco più a trattenere le lacrime.
Non ha ferite visibili, niente. Sembra che stia bene.
A parte che è collegata ad almeno una decina di tubi e ha la testa fasciata.
Oh, giusto, ed è immobile.
Mi copro la bocca con una mano e mi siedo sulla poltrona accanto a lei.
La valigia di Theo è ancora lì, come quando è partito. Penso che sia sempre rimasto qui, giorno e notte.
Nel frattempo è entrato anche Miles e si è bloccato sulla porta.
È doloroso vedere la tua migliore amica così.
Preferirei quasi essere io al suo posto.

•Shailene•
Ora c'è qualcun'altro nella stanza. Una persona, poi due.
Stavolta è la voce di una ragazza che mi parla.
Riesco a sentire le parole con chiarezza, come se fossi sveglia. Ma non lo sono.
All'improvviso mi ricordo di lei.
Zoë, la mia migliore amica. Non ricordo il suo cognome, ma so che è lei.
Mi sta parlando di quanto le sono mancata e di quanto le mancherò.
Non voglio far soffrire lei, nè nessun altro.
Ma in questo momento sembra che sia l'unica cosa che mi riesce bene.

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Lalalalalala
Non so cosa dire.
Vi voglio bene per tutti i commenti eccetera eccetera che lasciate sui capitoli. Più di 14mila. Siete incredibili.

Sheo-la coppia perfetta.Where stories live. Discover now