- 팔십 육 -

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Il monte Chiaksan era sicuramente uno degli ultimi posti in cui Bi Yeonghee si sarebbe voluta trovare in quella giornata

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Il monte Chiaksan era sicuramente uno degli ultimi posti in cui Bi Yeonghee si sarebbe voluta trovare in quella giornata. L'acqua scendeva a dirotto su molte zone del Gangwon, in modo particolare nella città di Wonju. Ma sui pendii friabili di quella piccola vetta, i passi pesanti e affaticati della ragazza non potevano che affondare tra il fango e le radici degli alberi.
I suoi compagni erano più avanti di lei, che era partita per prima assieme a Taeil solo per essere sorpassata dopo a malapena un'ora. La cosa positiva, e probabilmente l'unica in quella spedizione, era il fatto che le fronde degli alberi secolari li stavano proteggendo abbastanza dalle moleste gocce di pioggia.

"Forza, Yeonghee. Siamo quasi arrivati." Disse Sooyoung davanti a lei, ma già più lontana di pochi secondi prima. Yeonghee sbuffò al suo incitamento e spostò dalla fronte alcuni ciuffi di frangia bagnati. "Hai detto la stessa cosa mezzora fa."

"Dobbiamo solo attraversare il fiume."

E con ciò, intendeva che Yeonghee dovesse veramente attraversare un fiume. Era un piccolo ruscello che secoli prima, con la creazione del regno fatato di Chiak, era sviato dal corso originale del fiume Seomgang. Era celato non solo agli occhi umani, ma a chiunque non fosse un invitato o alleato del regnante.
Ma nonostante le dimensioni ridotte del corso d'acqua, Yeonghee si ritrovò con metà corpo dentro dopo solo un passo. I vampiri avevano volato per evitare di sporcarsi, ma quella non era un'abilità rientrante nella natura parzialmente umana di lei.

"Non fare quella faccia. Tanto eri già bagnata per la pioggia." Commentò Sooyoung con un sorriso, vedendo l'espressione disgustata di una Yeonghee zuppa di fango da capo a fondo. Taeil anche accennò un sorrisetto divertito, evitando però di ridere per sembrare più professionale, mentre Seulgi fece una piccola risata. Jaehyun le diede una leggera pacca sulla schiena, come per rassicurarla, ma fu un gesto abbastanza impacciato e imbarazzante.

"Forza, rimettiamoci in cammino. Le porte del regno sono proprio qui, da qualche parte." Disse Taeil quando tutti i membri furono sani e salvi dall'altra sponda del ruscello, ma Yeonghee aggrottò le sopracciglia al suo annuncio. "Da qualche parte? Intendi, che non sappiamo dove si trovano?"

"Il regno di Chiak apre le porte solo ai benvenuti. Se tra un'ora saremo ancora qui, sotto la pioggia, allora sapremo abbastanza per riferire il loro tradimento."

Ma un'ora non passò. Dopo solo un paio di minuti di camminata le porte fatate del regno si aprirono in un fascio di luce e il gruppo si ritrovò in una dimensione diversa.

Il sole brillò sulla pelle bagnata di Yeonghee, che sospirò di piacere al calore della luce. Gli alberi erano verdi e rigogliosi, e si separavano per creare un varco ornato di fiori e frutti colorati. L'aria era cosparsa di piccole particelle di magia impercettibili, se non lievemente visibili all'ombra; alla ragazza le ricordarono le lucciole che da bambina intravedeva di rado nel giardino di sua nonna.
Però, oltre ai rumori della natura, nel regno vigeva il silenzio.

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