My Favorite - [NCT 127]

- 십사 -

Quella notte Yeonghee l'aveva passata a riflettere su quel nuovo nome che le tormentava i pensieri. Si chiedeva come potessero tre lettere spaventare ben cinque vampiri, fra cui uno dei più anziani e saggi della Corea. Era per caso stata un nemico spietato e assetato di sangue? O, forse, il vampiro che aveva trasformato la maggior parte di loro?
L'attenzione delle conversazioni sembravano sempre girare attorno a John e a quanto si sarebbe potuto ipoteticamente arrabbiare nell'udire tale nome. Perché proprio lui, Yeonghee non lo sapeva. Ma, forse, avrebbe potuto utilizzare quell'informazione a suo vantaggio.

Appena le luci dell'alba fecero capolino dalla sua finestra, la ragazza si alzò dal suo letto e si diresse immediatamente a mangiare la sua colazione, già pronta.

"Yeonghee...?"

Alzò lo sguardo nell'udire il suo nome e davanti si ritrovò un Donghyuck piuttosto sorpreso, vestito della loro divisa scolastica. "Sei già sveglia?"
Yeonghee annuì, per poi tornare a mangiare il suo piatto.

"È successo qualcosa, o è per la lezione con Johnny?"

"Varie cose." Rispose semplicemente lei, cercando di non dare troppi particolari. Nessuno avrebbe dovuto sapere che stava ancora pensando a quella Nia e al suo possibile legame con John.

"Bi, se veramente hai in testa quella cosa... Per favore, non fare o chiedere niente."

Yeonghee annuì, anche se entrambi sapevano che non avrebbe dato peso alle sue parole.

Aprì violentemente le porte della palestra, trovandosi davanti il grande vampiro che già a quell'ora si stava allenando. E dalla sua canottiera e dai capelli completamente bagnati di sudore sembrava che fosse lì dentro da ore.

"Sei in orario. Vedo che stai cominciando a imparare." Constatò John con la voce distorta dal fiatone, senza però fallire nel farle sentire la sua nota derisoria. Yeonghee sbuffò, sentendosi invogliata a prenderlo a pugni più che mai.

Cominciarono la loro lezione come sempre con un leggero riscaldamento. Ma quella mattina John sembrava essere più ostile e aspro nei suoi confronti; probabilmente non gli era andata giù la questione del pugno, anche se sarebbe dovuto essere fiero che la sua allieva stesse migliorando.