- 삼십 오 -

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Il giorno dopo Yeonghee non uscì di camera

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Il giorno dopo Yeonghee non uscì di camera. Rimase dentro per tutta la mattina, con la porta chiusa e un trattamento di silenzio rivolto a tutti.
L'unica eccezione a ciò era Doyoung, il quale Yeonghee avrebbe fatto entrare anche senza bussare. Ma lui credeva che non sarebbe stato di aiuto quindi la lasciò sola con se stessa.

Per Yeonghee era difficile, più di quel che potessero immaginare. Non aver ancora assimilato la premeditata morte della sua famiglia, il fatto che alcune delle persone più vicine a lei non fossero come si mostrassero, avere un amico che aveva contribuito all'omicidio, ed essersi innamorata di un vampiro, non erano cose facili con cui vivere, specialmente alla giovane età di 18 anni.

Si fidava dei vampiri, lo faceva veramente, ma certe volte prendevano decisioni che la destabilizzavano. Non poteva pensare di avere i suoi assassini proprio sotto camera sua, e pensare allo stesso tempo a come avrebbero passato le festività legati, prigionieri dei propri nemici. Non era una bella sensazione e non le piaceva essere così empatica con loro che l'avevano tradita.

Sua nonna le diceva sempre che la compassione fosse uno dei pregi migliori, ma Yeonghee stava soffrendo di quel dono. Perché non poteva provare una semplice e unica emozione?

"Yeonghee..."

Qualcuno bussò, risvegliando la giovane ragazza rannicchiata tra le coperte del suo letto. Non aveva la forza di rispondere, anche solo per negare l'accesso, e la serratura della porta si aprì magicamente.
Qualcuno entrò, e sentì il suo letto piegarsi verso la parte opposta a dove era stesa.

"Yeonghee, sei sveglia?" Chiese una voce femminile e lei in risposta sospirò pesantemente. Sapeva che la vampira potesse percepire la sua attività cerebrale. "Piccolina, sono Sooyoung. Mi spiace per quel che è successo..."

"Non è colpa tua" Mormorò piano Yeonghee, sapendo che l'altra potesse sentirla perfettamente. "In verità..."

Ciò fece svegliare completamente la ragazza, che si sedette e si girò a guardare il viso colpevole di Sooyoung.

"...siamo state io, Seulgi e Joohyun a rapire i licantropi."

Yeonghee rimase in silenzio, confusa e con le emozioni in disordine, ma Sooyoung lo prese come collera. "Scusaci tanto. Non pensavo fosse una situazione delicata. Se devi incolpare qualcuno, per favore incolpa noi..."

"Io non devo incolpare qualcuno. È che... È difficile, vivere sapendo tutto e niente"

"Lo capisco, piccolina. Vieni catapultata violentemente in un altro mondo e non sai come comportanti con la tua nuova persona"

"Esatto. È tutto così confuso e difficile, anche se accanto hai le persone migliori che ci possano essere..."

Yeonghee sospirò rumorosamente, buttando fuori tutto quel peso che si era tenuta fino a quel momento. Si sentì quasi in pace con sé stessa, ma la sensazione sarebbe scomparsa una volta tornata nella vita reale. Sooyoung in qualche modo riusciva a capirla, e forse anche gli altri. Doveva solamente farsi coraggio e cercare aiuto dai suoi amici; solo così avrebbe a poco a poco superato gran parte delle sue difficoltà.

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