- 삼십 -

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Due minuti dopo Joowon era nuovamente in camera sua, mentre cercava disperatamente di calmare Yeonghee, che era intanto entrata in uno stato a metà tra l'ansia e l'eccitazione

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Due minuti dopo Joowon era nuovamente in camera sua, mentre cercava disperatamente di calmare Yeonghee, che era intanto entrata in uno stato a metà tra l'ansia e l'eccitazione. Aveva l'opportunità di passare del tempo con la sua cotta come se fossero delle persone normali del mondo umano, ma allo stesso tempo ne era terrorizzata. Se avesse detto qualcosa di strano? Se lui avesse intuito i suoi piccoli ma disastrosi sentimenti? Se qualcuno l'avesse riconosciuta?
C'erano tante domande nella piccola testa di Yeonghee, e quasi tutte avrebbero ricevuto risposta se fosse andata a quell'uscita con Doyoung.

"Yeonghee, ti prego, se tu non fossi minimamente interessata a Doyoung lui non si sarebbe mai offerto di accompagnarti"

"Lui... Si è offerto?"

Joowon annuì con un sorriso e una nuova luce di speranza si accese nel suo cuore. Forse, gli stava simpatica almeno come amica.

"Forza, adesso. Il tuo uomo ti sta aspettando proprio sotto casa, pronto per portarti al più bel appuntamento di sempre!" Esclamò la vampira prendendo una Yeonghee emozionata per le mani e portandola fuori dalla camera. Il corridoio era ormai vuoto, se non per la presenza di Taeyong che probabilmente stava aspettando la sua compagna per andare, credette lei. Poi però lui si diresse verso di lei e Joowon le lasciò le spalle. "Vieni. Ti accompagno all'entrata"

E così, si smaterializzarono su una scalinata che Yeonghee non aveva mai visto. Era poco illuminata, poiché fuori si era ormai fatto buio ed era fatta in marmo, al contrario delle altre scale costruire in legno. Guardando meglio, notò che tutta quell'area aveva un aspetto più antico e gotico; molto probabilmente erano le antiche fondamenta dell'edificio che nessuno aveva mai smantellato.

Taeyong avvolse un braccio attorno alle sue spalle e cominciò a portarla avanti verso la porta d'entrata, e non poté non lasciarsi sfuggire un commento ironico. "Sembra un rito di iniziazione. Oppure mi stai portando in una setta satanica come vittima sacrificale"

Il vampiro ridacchiò semplicemente, strizzando leggermente con la mano la spalla che teneva per poi lasciarla totalmente per aprire le porte. Si ritrovò sotto un porticato, che copriva un'ultima rampa di scalini in marmo dove poi l'edificio era interamente circondato da erba, verde e cristallina. I suoi occhi si illuminarono aspirando dopo tanto tempo l'aria aperta che quella sera profumava di rugiada e alberi.

Saltò giù tutti gli scalini fino all'ultimo, e in un attimo di totale infantilità si tolse gli stivaletti e, con una leggera ansia, immerse i piedi nel prato verde. Sentì il suo petto riempirsi di un'euforia che le persone chiamavano libertà e dopo tanto tempo sorrise a trentadue denti.

Si girò verso l'entrata di casa dove Taeyong la stava osservando con tenerezza e gli mostrò il suo grande sorriso, proprio come facevano i bambini con le loro mamme.
Forse si sarebbe dimenticata di Doyoung e avrebbe cominciato a giocare con l'erba e le foglie se i suoi occhi non fossero stati attratti automaticamente dalla sua figura. Nel corridoio non lo aveva guardato bene, ma anch'egli si era vestito bene. Un paio di pantaloni neri e una camicia bianca casual. Non era un abbigliamento troppo speciale, ma su di lui stava divinamente.

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