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Un nuovo giorno è un nuovo inizio; questo era ciò che la nonna di Yeonghee diceva

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Un nuovo giorno è un nuovo inizio; questo era ciò che la nonna di Yeonghee diceva. Ma quella mattina sembrò andare diversamente.

La ragazza si alzò pesantemente dal letto, e controllandosi allo specchio notò le profonde occhiaie che contornavano gli occhi. Sospirò, provando a calmare quella angoscia che le stava crescendo dentro al petto. Giocò con le sue dita, si scompigliò i capelli e si stropicciò gli occhi, finché il suo sguardo non venne attirato da un particolare elemento nella sua stanza: la rosa bianca.
Erano passati giorni da quando il fioraio le aveva regalato quel fiore, ed esso era ancora splendido e sano come appena colto. Era strano per una pianta vivere così a lungo in una semplice boccia d'acqua, ma Yeonghee era stanca di porsi domande su quelle bizzarrie. Voleva solo spegnere il suo cervello e godersi qualche momento di pace.

"Yeongie, la colazione è pronta." La ragazza si girò per trovare sua madre affacciata dalla porta della cameretta. Probabilmente aveva bussato, ma Yeonghee in quel momento era troppo presa dai suoi pensieri. La signora Bi provò a sorridere, forse per confortarla, ma le occhiaie e gli occhi rossi e gonfi erano fin troppo notabili.

Alla fine seguì la madre fino al salotto dove erano posti solamente tre piatti. Jaemin non si era ancora svegliato e non vi era l'ombra nemmeno di suo padre.

"Papà?" Chiese allora Yeonghee, sapendo che se ne sarebbe pentita all'udire della risposta. "È andato via." Fu ciò che rispose la madre, con tono di finta indifferenza, mentre finiva di portare i piatti a tavola. "Perché se n'è andato? Per quel ragazzo di ieri sera?"

La signora Bi allora si girò per confrontare la figlia, sentendo la paura e la rabbia salirle nel petto. "Non sono cose che ti riguardano."

"Sì che mi riguardano, quando mio padre va via di casa dopo un litigio durato tutta la notte!"

La donna rimase sorpresa dalla sua voce piena di collera e disperazione. Aveva certamente udito le loro grida, ma sperava di avere più tempo prima di rivelarle tutto. "Come ho detto, non ti riguarda. È una cosa fra me e tuo padre."

"Lo stai tradendo?!"

"Bi Yeonghee!" Urlò allora la madre, per poi darle un forte schiaffo sul viso. Con le lacrime di rabbia osservò sua figlia traballare e quasi cadere a terra, mentre il rosso segno del suo palmo si faceva ogni secondo più vivido. Realizzò cosa avesse fatto quando i suoi occhi incontrarono quelli di Yeonghee, traboccanti di delusione e furore.

"Mamma...?" Spostando lo sguardo trovò la piccola figura di Jaemin all'entrata della sala, che le guardava sorpreso e intimorito. Yeonghee allora si girò, prese il suo zaino di scuola ed uscì di casa, senza guardare la sua famiglia nemmeno per sbaglio.

 Yeonghee allora si girò, prese il suo zaino di scuola ed uscì di casa, senza guardare la sua famiglia nemmeno per sbaglio

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