- 사십 육 -

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Yeonghee era sempre rispettosa dello spazio altrui

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Yeonghee era sempre rispettosa dello spazio altrui. Non si era mai azzardata ad entrare nella camera dei genitori senza il loro permesso, perfino da piccolina, e continuò a fare così anche con Jaemin quando nacque. A scuola non osava mai sbirciare nel diario o nei quaderni di Jihye o di altri sui compagni, a meno che non fosse per questioni scolastiche, ed anche in quelle occasioni chiedeva sempre.
Non cambiò nemmeno quando si ritrovò in una nuova casa oscura, piene di figure nuove e misteriose. Per quanto Bi Yeonghee potesse essere curiosa o bisognosa di qualcosa, non sarebbe mai permessa di sbirciare tra gli oggetti personali senza il permesso.

Però, quando si vide davanti la porta della camera di Doyoung, per la prima volta nella sua vita Yeonghee ebbe l'istinto di non pensare alla privacy ed entrò.

La stanza era scura, leggermente illuminata a qualche spiraglio di luce che riusciva a oltrepassare le spesse tende che ricoprivano le finestre. In bella vista, sul comodino, c'era la rosa raggrinzita di Doyoung, colorata di nero e varie sfumature di blu scuro.
A primo impatto, Yeonghee pensò che il vampiro in questione non fosse in camera, poiché la sua figura non spiccava accanto a nessuno mobile o sul letto. Poi lo notò accovacciato nella parte più buia della camera, vicino all'armadio semi chiuso.

Aveva le spalle verso di lei, e così la ragazza decise di avvicinarsi lentamente, per capire cosa stesse facendo. Un paio di passi, e dalle sue larghe spalle notò che in mano avesse aperto un rotolo molto sottile, forse di seta, che raffigurava una giovane e bellissima donna dipinta con le antiche tecniche pittoriche coreane. Sebbene quei dipinti non fossero troppo fedeli alla realtà, Yeonghee sentì nel petto un qualcosa di scomodo; chi era quella fanciulla tanto graziosa? Una vecchia amante? Come poteva ricordarla in quel momento, dopo averla salvata?

Purtroppo quelle domande la distrassero e il passo seguente che fece fu veramente pesante, tanto che il legno sotto il suo piede scricchiolò, facendo saltare la sua copertura.
Doyoung si irrigidì sul posto e con un lesto movimento arrotolò il dipinto di seta e lo ripose nel suo armadio, poi chiuso. Infine si alzò, sebbene non fosse pronto per confrontarla.

"Stai... Bene?" Chiese Yeonghee insicura. Si vergognava in quel momento di essere entrata in camera sua senza il permesso, e la sua preoccupazione salì alle stelle quando vide gli occhi umani del vampiro arrossati per le lacrime.
Kim Doyoung non stava bene, ma egli non l'avrebbe mai ammesso.

"Cosa ci fai qui."

"Volevo sapere come stavi..." Mormorò Yeonghee, messa in soggezione dal suo sguardo attento. "Sei sparito improvvisamente"

"Dovresti tornare di là, con gli altri." Disse in tono distaccato, dondole le spalle come per allontanarla. Però, Yeonghee non era una che demordeva tanto facilmente.

"Ma io voglio stare con te"

Doyoung si irrigidì nella sua posa stante, le sue mani cominciarono a tremare visibilmente e, anche se Yeonghee non poteva vederlo, i suoi occhi si erano fatti lucidi; nessuno in tutta la sua esistenza gli aveva mai detto delle parole così affettuose.
Nessuno aveva mai avuto il desiderio di averlo in compagnia.

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