- 사십 칠 -

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"Ho sentito bene?"

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"Ho sentito bene?"

"Taeyong..." Mormorò Doyoung una volta accortosi della presenza del leader nella sua camera, precedentemente sigillata.

"Dimmi che mi sto sbagliando. Che non hai respinto e scacciato una povera ragazza a causa del tuo pessimismo." Disse Taeyong avanzando nella stanza con una calma terrificante, che il vampiro sapeva celasse una rabbia interna. "L'ho fatto per il suo bene."

"Sappiamo entrambi che non è vero."

"Mi spiace, Taeyong. Ma devo darti torto."

Taeyong dovette stringere i pugni e la mascella per fermarsi dal tirargli un pugno in quel preciso momento. Ma ciò non bloccò il suo istinto vampirico, dal momento che le sue vene cominciarono a scurirsi a vista d'occhio. "Non voglio litigare con te..."

"Allora non farlo."

"...ma hai bisogno che qualcuno ti ficchi un po' di buon senso in quella testa vuota. È sempre stato così, Doyoung, dal momento in cui ti trovai solo e perseguitato dai cacciatori."

"Non riportiamo avvenimenti passati, non ve n'è bisogno. Sono più che conscio del tipo di persona che sono diventato nei secoli."

Taeyong, oramai spazientito dalla testardaggine dell'amico, gli si avvicinò e lo prese forte per una spalla. "Non parlare in questo modo, Kim Doyoung. Se fosse vero non saresti mio amico e confidente"

Doyoung accennò ad un sorriso, senza però volergliela dare vinta; purtroppo, le sue convizioni erano radicate nel passato e nei suoi ricordi. Ci sarebbe voluto molto tempo e molto impegno per sradicare ogni sua idea sbagliata. Ma, d'altronde, aveva un'eternità per poterci riuscire.

"Promettimi, quindi, che non cercherai più di allontanarla"

"Vorrei tanto poter fare questa promessa, ma lei ancora non mi conosce veramente. Non sa del mio vero nome." Ribatté Doyoung con amarezza, sospirando pesantemente e abbassando il capo con tristezza. Ma Taeyong strinse la presa sulla sua spalla, pronto a rivitalizzarlo come ogni vero amico può fare.

"Dille tutto, ogni cosa. Mostrati nudo a lei e solo così saprai se doverla allontanare o meno"

Il vampiro alzò lo sguardo, i suoi occhi neri intrinsi di una piccola speranza, e gli mostrò un sorriso di gratitudine. "Grazie, Taeyong"

L'aria aperta era qualcosa di cui la villa dei vampiri non era provvista; odorava di chiuso e muffa, specialmente nelle stanze meno utilizzate, e i suoi abitanti raramente aprivano una finestra per far cambiare aria

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L'aria aperta era qualcosa di cui la villa dei vampiri non era provvista; odorava di chiuso e muffa, specialmente nelle stanze meno utilizzate, e i suoi abitanti raramente aprivano una finestra per far cambiare aria.
Perlomeno, disponevano di un vasto campo, pieno di colture e vegetazione propria, che era circondato da un bosco e quindi introvabile per gli umani. Lì Mark amava piantarvi fiori e alberi dei generi più strani e belli, come il Psicotria Elata, mimose sensibili e anche un glicine. Quelle piante erano tutte ammucchiate in un unico angolo del giardino, più appartato e nascosto; un vero e proprio mondo alternativo.

Era proprio in quel luogo che Jaehyun passava parte del suo tempo, per evadere la monotonia o le sofferenze della sua eternità. E proprio lì decise di portarci Yerim, in un tentativo di ridarle la tranquillità e spensieratezza tipica dei mortali.

"Qua è bellissimo..." Mormorò Yerim, la meraviglia e lo stupore dipinti sul suo giovane viso. Si dondolava delicatamente su di un'altalena in legno, decorata accuratamente con fiori e ghirlande coloratissime, mentre con gli occhi esplorava quel piccolo luogo paradisiaco, lontano dalla brutalità del mondo esterno.
Jaehyun sedeva sull'altalena accanto alla sua, a guardarla e proteggerla con lo sguardo e un piccolo sorriso sulle labbra.

"Lo so. Non a caso è il mio posto preferito" Rispose lui e la sua calda voce catturò la totale attenzione della lupa. "Veramente?"

"Sì. Ma può diventare il nostro posto."

Yeonghee nel mentre osservava i due con un'espressione consapevole, in parte felice e dall'altra invidiosa; anche lei desiderava poter sviluppare un rapporto così dolce e intimo con il suo amato, se solo questi glielo permettesse. Ma Doyoung era irremovibile, e non avrebbe cambiato idea con molta facilità.

Proprio il vampiro suddetto apparve poco lontano da Yeonghee, ma non ebbe subito il coraggio di avvicinarsi; rimase nascosto e in disparte per qualche minuto e osservò attentamente l'espressione di fierezza mista a malinconia. Era sicuro che la sua rosa in quel momento fosse sfumata tra un rosa chiaro ed un azzurro spento.
Sapeva che fosse solamente colpa sua, poiché aveva intuito una piccola parte dell'intera grandezza dei sentimenti della ragazza, e per questo fu tentato di andarsene, chiudersi in camera sua e aspettare qualche secolo per liberarla da quella maledizione. Ma, grazie al senso del dovere verso l'autorità e l'amicizia di Taeyong, non lo fece. Invece, prese coraggio e le si avvicinò. Era il momento per lui di dire tutta la verità.

"Doyoung..."

"Dobbiamo parlare." Disse solo, ma Yeonghee intuì la complessità della situazione attraverso il suo minimalismo. Così, di sua iniziativa gli prese la mano e poco dopo scomparvero.

Cʜᴇʀʀʏ's Nᴏᴏᴋ:

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Cʜᴇʀʀʏ's Nᴏᴏᴋ:

Capitolo di passaggio, ma sapete cosa verrà nel prossimo 👀

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