Capitolo 44: Non Posso Prometterti Che Riuscirò A Salvarmi Ma Ci Proverò

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COLE

<<Se vuoi riavere Chantal prima devi affrontare i tuoi demoni>>

Ciò che mi aveva detto Hayden era rimasto nella mia mente per oltre una settimana, il tempo era passato e sentivamo la resa dei conti con VIJ sempre più vicina e forse per la prima volta elle nostre vite trovavamo qualcosa che ci accomuna va con quelli del North Side, Axel, Selina, Jenna, Camilla, Mirko, Tristan e per qualche ragione pure William avevano ricevuto le loro fotografie con una grande croce rossa disegnata sopra le loro facce.

Tutta questa storia mi aveva fatto capire che non avevo più tempo.

Credevamo di essere immortali e di poter decidere le regole della vita, era bastato vedere la scritta "MUORI" su una fotografia di Chantal per ricordarmi quanto la vita fosse imprevedibile e come dovessi muovermi a riconquistarla.

Però prima dovevo togliermi qualche peso dalla schiena ed era il motivo per cui mi trovavo davanti casa dei miei genitori.

Lavoratori onesti.
Genitori meravigliosi.
La loro unica sfortuna era stata quella di avere me come figlio.

I miei genitori mi amavano nonostante le mie scelte di vita e lavorative però mi chiedevo sempre come avrebbero reagito se avessero saputo del patto che avevo fatto con valtor James per proteggerli, se gli avessi confessato che ero troppo debole per tenere Gracie fuoti da quella merda sebbene avessi fatto tutto ciò che era in mio potere per proteggerla.
La mia più grande paura era che mi guardassero diversamente e si sentissero in colpa, tutto quello che avevo fatto era stato per loro, perché non volevo che dopo una vita passata a sacrificarsi ci fosse un altro motivo per piegare la testa e subire.

Avevo sempre detto ai miei genitori che valtor James aveva smesso di chiederci il pizzo per rispetto verso l'amicizia che mi legava ai suoi figli, ovviamente una bugia dato che quando provai a fare quel tipo di discorso Valtor James mi rise in faccia.

Non avevo davvero un'altra alternativa?
O ero stato io a non volerne vedere perché avevo già deciso di sacrificarmi?

Hayden aveva ragione dopotutto quando diceva che ero un kamikaze.

<<Cole, entra tesoro>> mia madre era uscita di casa per buttare la spazzatura e sorridendomi mi chiese di entrare non sapendo che stava permettendo alla spazzatura di rientrare in casa <<credevo che ci saremo visti domani per natale dato che oggi è la Vigilia e avevi detto i volerla passare con i tuoi amici>> quello era prima che mi rendessi conto di dover fare delle cose entro stasera per passare il 25 dicembre in pace, si sperava <<amore, è venuto a trovarci Cole!>> mio padre, che era in cucina, raggiunse me e mia madre in salotto alla velocità della luce per abbracciarmi.

Ero fortuna ad avere loro come genitori, anche se ero cresciuto nel South Side avevo avuto la fortuna di capitare in una famiglia che mi amasse, lusso che non era scontato né nel South Side né in altre parti del mondo.

<<Mi potresti spiegare perché all'Angels c'erano delle cubiste?>> mi chiese mio padre mentre io mi domandavo come fosse possibile che la notizia gli fosse giunta all'orecchio dato che era tato solo per una notte <<il giovedì è sempre stato fiacco e avevo chiesto a Dylan se avesse qualche idea per attirare gente, sai che è sempre stato portato per queste cose, gli avevo lasciato carta bianca e mentre ero ad un appuntamento con Chantal scopro che quell'idiota ha portato nel locale le cubiste>> solo ricordarlo mi faceva venire voglia di prendere a pugni Dylan soprattutto perché quando gli avevo detto che non era stata una buona idea mi aveva sorriso e aveva detto <<colpa tua che ti sei fidato>> forse dimenticava che avevamo giurato di morire l'uno per l'altro?

Guardami come la prima voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora