Capitolo 3: I'll be good

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CHANTAL

L'imbarazzo iniziale del ritrovarsi con una persona verso la quale si provavano sentimenti irrisolti era sparito facendo subentrare la noia.

Ero convinta che passare due ore con Axel sarebbe stato eccitante e invece avevamo passato quasi tutto il tempo in silenzio, quel gran pezzo di manzo stava facendo i compiti mentre io leggevo un libro quando non ero impegnata a sbuffare.

Era così difficile per Axel alzarsi dalla sedia, sbattermi contro il muro e baciarmi?

Si preoccupava dell'idea che potrei sporcarlo? Non aveva ancora capito che se avessimo scopato le nostre differenze sarebbero sparite così come i nostri vestiti?

Lui era abituato alle brave ragazze, snob e con la puzza sotto il naso, io d'altronde non ero messa meglio. Tutti i ragazzi con cui avevo scopato erano degli stronzi che non si sarebbero nemmeno scomodati a chiamare l'ambulanza se mi fossi sentita male, mi lasciavano dopo aver scopato per una sera e avermi trattata come un misero oggetto usato più e più volte.

Volevo vederlo nudo, volevo sedermi sulla sedia del professore e volevo la testa di Axel tra le mie gambe per farmi godere , la sua lingua e le sue dita mi avrebbero fatto provare piacere e lui si sarebbe beato dei miei gemiti e sapere che si stava trattenendo visto che eravamo a scuola avrebbe reso il tutto ancora più eccitante.

Poi avrei preso in mano la situazione, facendolo godere e stuzzicandolo fino a portarlo al limite.

In giro si diceva che fossi una ragazza senza controllo e senza regole, la mia reputazione rendeva il tutto più eccitante, ci saremo potuti divertire insieme.

<<Mi annoio, facciamo qualcosa?>> scesi dal banco sul quale ero seduta con un piccolo salto, appoggiai i gomiti sul banco di Axel e mi chinai in modo che i nostri volti fossero vicini, <<ho un paio di idee su come potremmo passare il tempo>>.

Tipo scopare come se non fossimo a scuola,

come se ne dipendesse delle nostre vite

come se fosse l'unico modo per provare piacere.

Il professor Nolet ci aveva lasciati da soli e avevo passato abbastanza tempo in punizione per sapere che non sarebbe venuto a controllarci, era pure convinto che Axel non mi avrebbe mai seguita in uno dei miei folli piani.

<<Nolet ha detto che dobbiamo stare qui e noi lo faremo>> disse categorico, aveva già mentito a sua madre dicendole che era rimasto a scuola per parlare con il coach, se il professore avesse scoperto la nostra fuga non avrebbe saputo cosa dire a sua madre, avevo visto la signora Smith una sola volta in vita mia ed era stato in occasione dell'incontro scuola famiglia, se mia madre fosse stata come lei anch'io sarei stata calma e ubbidiente.

<<Come vuoi, allora vado a divertirmi da sola>> mi leccai il labbro inferiore con la lingua beandomi dello sguardo lascivo di Axel che non perdeva un singolo movimento della mia lingua. Mi allontanai dal banco di Axel, feci per aprire la porta ma il mio corpo venne imprigionato dal braccio possente di Axel, che aveva appoggiato la mano alla porta per impedirmi di uscire.

Ora avevo smesso di giocare. Ero eccitata, riuscivo a percepire la tensione sessuale nell'aria.

<<Forse non te lo hanno insegnato ma non è sempre un male rispettare le regole>> i nostri corpi erano troppo vicini, ad Axel sarebbe bastato chinarsi per baciarmi. <<È più divertente infrangerle, la tua vera natura viene fuori, dimentichi tutto e sei libero di fare quello che vuoi, magari qualcosa che gli altri definiscono una cazzata ma per te è vitale. Bisogna sempre vivere al massimo e realizzare anche quei desideri che vivono nei meandri più oscuri della nostra mente altrimenti potremmo pentirci di tutto >>.

Guardami come la prima voltaWhere stories live. Discover now