Capitolo 20: You Won't See Me Fall Apart

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CRYSTAL

<<Mia sorella aveva preso un appuntamento per tagliare i capelli>> mi disse un ragazzo accompagnato da una ragazzina bionda.

Senza alzare lo sguardo presi il quadernino dove segnavo le persone che avevano preso un appuntamento <<cognome?>> chiesi, alzai lo sguardo quando non ottenni una risposta né dal ragazzo né dalla sorella.

Un ghigno malizioso si era dipinto sulla sua faccia, i suoi occhi erano gioiosi e picchiettava le dita sulla superficie di marmo del tavolo.

Era un bel ragazzo.

<<Non ti ricordi di me>> si sporse in avanti fino a quando il suo viso fu all'altezza del mio, <<sono Philippe Jensen, eri due banchi dietro di me a matematica>>.

Trattenni le lacrime quando entrai nella stanza d'ospedale di Philippe .

Il suo viso era tormentato da licivi e graffi, non sapevo quanto fossero stati duri Cole e Dylan quando l'avevo picchiato ma Philippe non si svegliava.

Una volta gli avevo detto che quando dormiva era bellissimo, in quel momento però sperai solo che si svegliasse .

<<Philippe>> mi sedetti sulla sedia accanto al suo letto, il suo nome uscì dalle mie labbra come una supplica.

Non doveva andare così.

Sapevo esattamente chi lui fosse, la verità era che odiavo incontrare i miei vecchi compagni di classe perché avevo paura che si ricordassero che avevo lasciato la scuola a 16 anni.

Mio padre diceva che la scuola era inutile, che dovevo dedicarmi ad "altro" piuttosto che allo studio .

Quello non era nemmeno un vero salone di bellezza, sul retro si riciclavano i soldi.

<<Vai a fare lo shampoo>> dissi a Chantal desiderando che quella conversazione finisse il prima possibile, Philippe aspettava una mia risposta ma io lo ignorai e mi concentrai su sua sorella

Per tutto il tempo sentì il suo sguardo addosso, qualche volta mi voltavo e speravo che fosse andato via, invece era ancora seduto sulla poltroncina a sorridermi in modo beffardo. Di rado vedevo i miei compagni di scuola e quando succedeva erano loro i primi ad ignorarmi, il nome della mia famiglia li spaventava e basta ma Philippe sembrava volesse parlarmi.

<<Senza offesa Crystal ma di solito vado in un altro salone>> disse Chantal, alle volte odiavo come fosse capace di dire sempre quello che le passava per la testa, i situazioni come quelle avrei preferito che mentisse<<mio fratello ha insistito per portarmi qui>> .

Non mi mossi per un tempo indefinito, mi voltai di scatto nella direzione di Philippe e lo stronzo alzò la mano per salutarmi.

Un brivido percorse tutta la mia spina dorsale, i miei sentimenti mi avevano messa in trappola e io rischiavo di soffocare. Mi legai i capelli blu in una coda alta e provai a ricordare le richieste di Chantal, il passato andava seppellito in una bara e basta .

Il ritorno di Philippe e questo suo interesse poteva essere insignificante o di vitale importanza .

L'amore era una debolezza e io non l'avevo mai provato in vita mia, dopo la morte di quella disonorata di mia madre e l'aumento della crudeltà di mio padre, a nessuno importava più dei miei sentimenti o dei miei desideri.

Non mi sentivo bene, feci segno a Lindsay di prendere il mio posto e uscì fuori a fumare. Non capivo cosa mi sconvolgesse così tanto, il fatto che Philippe mi avesse riconosciuta e nonostante ciò non avesse avuto paura non significava nulla .

Guardami come la prima voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora