Capitolo 18: Baby I'm Preying On You Tonight, Hunt You Down, Eat You Alive

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?

Non sapevano cosa avessimo in serbo per loro.

Nessuno poteva immaginarlo.

La cosa divertente era che quella notte uscirono di casa per la Wild Hunting pieni di speranze, avrebbero fatto meglio a rimanere a casa.

Quando avevo partecipato alla Wild Hunting il mio obiettivo era stato il coltello, quegli idioti sicuramente cercavano o la collana, o la foto , o l'orologio.

Falliti sentimentali.

<<Devo andare io?>> domandò la ragazza, mostrava una crudeltà e un desiderio di vendetta che non conosceva limiti, ma era anche la prima che rifiutava di sporcarsi le mani <<si, sai bene cosa fare e chi è l'obiettivo>>.

<<Devo usare il coltello dei Ghost Rider?>> annuì e aspettai che andasse via, <<che succede se non faccio ciò che dici?>>.

Le conseguenze le conosceva bene, le avevo spiegate in più di un'occasione e non capivo se pensasse che mentissi o se volesse solo un'ulteriore conferma.

<<Vuoi l'ira di Calvin alle calcagne? Non credo proprio, quindi vai>>.

La ragazza lasciò la stanza, si nascondeva nel mio appartamento a San Francisco da qualche settimana ma a breve tutti avrebbero saputo che era tornata in città, dovevano vederla e parlarle perché il piano potesse proseguire.

La ragazza lasciò la stanza senza fiatare, forse mi avrebbe pure riportato il coltello dei Ghost Rider.

Gli avrei dato una bella lezione.

L'amore era inutile, e anche l'amicizia, l'oscurità era l'unica cosa vera in questo mondo e avrei fatto di tutto per farlo capire .

Sarebbe stata la prima di molti notti in cui avrebbero implorato la morte.

CHANTAL

Carpe Diem

A me piaceva cogliere l'attimo.

Vivevo come se dovessi morire a mezzanotte, ogni momento era buono per lasciarsi andare e per provare quelle sensazioni necessarie per sopravvivere.

Dimenticavo il dolore e tutti ciò che mi faceva stare male .

Era come vivere in un altro mondo, io ero un'altra persona e sapevo arrivare al domani senza rimuginare troppo sul passato .

Forse quella sera avrei dovuto essere meno istintiva.

Sarei dovuta rimanere a casa.

<<Chanty>> Dylan entrò nella mia stanza, come al solito senza bussare, gli feci segno di abbassare la voce dato che mia nonna dormiva nella stanza di fianco un tempo dei miei genitori, il giorno prima mio padre non era tornato a casa e in ospedale non si era fatto vedere, ormai era chiaro che non sarebbe tornato a casa, non ero nemmeno sorpresa, avevo sempre saputo che se mamma avesse tagliato la corda lui l'avrebbe imitata<<dobbiamo usare le scale antincendio>> mi informò e la voglia di rimanere in casa aumentò, era risaputo che avevo paura dell'altezza e che avevo un attacco di panico ogni volta che venivo messa di fronte alla mia paura .

Annuì disperata e ricordai a me stessa di non guardare verso il basso, infondo vivevo al secondo piano quindi non ero così in alto .

<<Grazie a Dio>> quando i miei piedi toccarono il marciapiede giuro che ebbi un gemito, <<la prossima volta usiamo la porta anche con il rischio di essere beccati da mamie>> Dylan mi fece un gestaccio <<piuttosto che subire un rimprovero da tua nonna preferisco ammazzarmi>> salimmo a bordo della sua moto e andammo verso scuola .

Guardami come la prima voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora