Capitolo 5: No surrender

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AXEL

Certe volte si sentiva l'esigenza di scappare da tutto. Non pensare ai problemi e fingere che andasse tutto bene.

C'era una specie di regola non scritta: se ci si trova in una brutta situazione bisogna affrontare tutto il giorno dopo, non solo si avrà tempo per ragionare sulle possibili soluzioni, ma il senso di angoscia sparirà.

Per questo non ero entrato a scuola, non volevo vedere Chantal Jensen per nessun motivo al mondo.

Ripensavo a quello che avevano condiviso e mi domandavo se lei si sarebbe comportata in quel modo con chiunque, la risposta era no. Mi ricordavo lo sguardo di Chantal quando mi aveva visto entrare nell'aula per la punizione, sorpresa perchè quando mai Axel Smith è in castigo ma anche incredibilmente felice come se aspettasse solo di passare del tempo con me e poi quando le avevo chiesto cosa avesse scritto nel suo quadernino aveva smesso subito di camminare.

Continuavo a pensare che tra la ragazza delle poesie e Chantal dovesse esserci un collegamento.

Certo, Chantal mi aveva cacciato in malo modo dicendo che era interessata a una scopata e non a conoscermi ma non le credevo nemmeno un po'.

Ho visto come mi ha guardato, Chantal voleva aprirsi ma non sapeva come fare.

<<Ti rendi conto che ti sei strusciato con la più grande troia della scuola? Quella può passarti una malattia venerea anche da vestita?>>.

Dom odiava Chantal, e nei suoi aveva solo insulti, ovviamente i suoi commenti non erano apprezzati da me, dato che io ritenevo che Chantal indossasse una maschera per nascondere le proprie paure e insicurezze.

O forse cercavo solo di convincere me stesso che ci fosse qualcosa in più da vedere, non volevo credere che lei fosse come tutti la descrivevano.

Volevo credere che mi amasse.

<<Non voglio sentir parlare dei Jensen, li ho fin sopra ai capelli>> sbottò William riferendosi a Tristan, quest'ultimo lo aveva informato dell'appuntamento tra sua sorella Jenna e Philippe il fratello maggiore di Chantal, il quale viveva a Los Angels a causa dell'università, e Tristan aveva sostenuto che dovevamo fare qualcosa vista la pessima reputazione del più grande dei Jensen, William però non era intenzionato a sostenere i piani dell'amico e Tristan si trovava senza alleati.

Ci avrebbe pensato da solo a riprendersi la sua ragazza.

Tristan e Jenna avevano una situazione complicata fin da quando a Jenna erano cresciute le tette, era la classica storia del tipo la sorellina del mio migliore amico.

Sapevo che Tristan aveva scopato con Jenna la sera del suo compleanno, ma sapevo anche che dopo quella volta le aveva dato il benservito.

<<Se vostra sorella uscisse con un puttaniere di prima categoria, voi cosa fareste? Voglio solo proteggere Jenna>> Jenna l'aveva rifiutato ma Tristan sapeva che i sentimenti c'erano ancora, erano solo nascosti dal rammarico, con un po' di impegno Jenna sarebbe tornata da lui.

Tristan si era reso conto che non aveva mai avuto problemi con Philippe finché Jenna non si era messa in mezzo.

Era buffo pensare come una persona fosse insignificante fino a quando non subentrava la gelosia, era vero che Jenna amava Tristan ma, nonostante ciò, sarebbe stato Philippe ad averla.

Non conoscevo bene Philippe Jensen ma sapevo che otteneva sempre quello che voleva e che giocava sporco la maggior parte delle volte.

<<Ascolta a me Axel>> William si sedette vicino a me e gli feci spazio sulla panchina, <<è meglio stare alla larga dalle sorelle Jensen, e guai a te se osi nominare Philippe>>disse rivolgendosi a Tristan, <<ho conosciuto Cecile molto bene, e se Chantal ha preso da sua sorella è una stronza di prima categoria>>.

Guardami come la prima voltaWhere stories live. Discover now