Capitolo 24: I Think I've Seen This Film Before, And I Didn't Like The Ending

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COLE

La rabbia era una mia vecchia amica.

Non importava quanto io provassi a respingerla, nei miei momenti più bui tornava da me e mi ricordava che non ero abbastanza.

Le tenebre avolsero il mio cuore e mi riportarono a quel lussuoso appartamento dove Valtorta James mi aveva intrappolato con la promessa di lasciare in pace i miei genitori, riuscito ancora a vedere Gracie nuda sotto di me che piangeva e riuscivo a sentire le mie promesse vane, le prometteva che sarebbe tutta finito e che qualcuno ci avrebbe salvati.

Avevamo dovuto aspettare che Valtor James uccidesse Reed Morrison per scappare dagli sguardi perversi e malati delle persone che godevano nel vedere che io e Gracie eravamo obbligati a fare sesso, e per fortuna solo io, ero riuscito a tenere Gracie lontana almeno da quello, ero riuscito a scappare dalle orgie alle quali ero costretto a partecipare.

Dentro di me c'era qualcosa di rotto e sapevo Bee chi fosse il colpevole, Valtor James mi aveva portato via la possibilità di essere felice con Chantal.

<<Guardati>> ero nudo come un verme di fronte allo specchio, avevo bisogno di una doccia per ripulirmi dallo schifo al quale avevo partecipato, e soprattutto avevo bisogno di andare a casa e dimenticare tutto.

Avevo scelto io di ritrovarmi lì, avevo detto a Valtor James che avrei fatto di tutto purché lui smettesse di chiedere il pizzo ai miei genitori e quella era stata la mia punizione.

Avevo provato a fare l'eroe dimenticandomi che nel mondo reale gli eroi vengono uccisi e basta, non ottengono nulla.

<<Hai coinvolto quella ragazzina>> disse indicando Gracie, si era addormentata dopo che tutti erano andati via, avevo coperto il suo corpo nudo con una coperta non potendo sopportare gli sguardi che Valtor lanciava a una ragazzina <<se quella biondina un giorno si ucciderà sarà solo colpa tua, tu l'hai voluta qui>>.

Avrei voluto urlare che non era vero, lui aveva minacciato di uccidere mia madre se io gli avessi detto che non volevo Gracie lì, mi aveva messo le spalle contro al muro immobilizzandomi e impedendomi di trovare un modo per salvare Gracie da quello schifo.

Non risposi, continuavo a guardare i segni che una donna mi aveva lasciato sul collo e le bruciature sul petto di un uomo che mi aveva spento la sigaretta addosso, tira un sospiro di sollievo pensando che Gracie non avrebbe mi affrontato nulla del genere.

<<Tutto perché volevi salvare la piccola Jensen, bisogna ammettere che quella ragazzina da grande diventerà una troia con cui giocare.... >> lo presi dal colletto della camicia e o feci sbattere contro il muro, Valtor cadde a terra massaggiandosi latesta che sanguina leggermente a causa dell'impatto contro il muro <<non parlare mai più di lei>> non ero così coraggioso da affrontare Valtor, ma quando parlava male o minacciava le persone che amavo non c'era limite a ciò che avrei fatto.

<<E tu credi che la piccola Jensen ti vorrà mai?>> Valtor si alzò in piedi a fatica, approfitta della sua debolezza per mettermi almeno i pantaloni della tuta addosso, ero stato privato della mia dignità per troppo tempo <<non sei altro che una lurida puttana Johnson, dici il contrario ma secondo me un po' ti piace quello che succede oltre quella porta e quando lei lo scoprirà non ti amerà più, chi mai potrebbe anche solo guardare un uomo rovinato come te? Chantal Jensen un giorno saprà la verità e scapperà via a gambe levate.
Non sarai mai abbastanza per lei>>.

Distrussi tutto ciò che avevo davanti, cose che si trovavano nel mio ufficio e che avevo ottenuto solo cadendo nelle grinfie di Valtor James, le sue parole risuonavano nelle mie orecchie e non facevano altro che nutrire il mostro che era in me.

Guardami come la prima voltaWhere stories live. Discover now