Capitolo 15: I Live For Revenge

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     CRYSTAL

Avevo smesso di credere nell'amore dopo la morte di mia madre.

Era una lurida troia che voleva abbandonare i suoi figli, non amava né me né i miei fratelli e aveva avuto quel che meritava.

Però nonostante l'odio nei suoi confronti la sua morte mi aveva lasciato un vuoto dentro, incominciai a chiedermi perchè non fossi abbastanza, perchè coloro che amavo dovevamo sempre andare via.

Avevo promesso a me stessa che non mi sarei mai innamorata, sarei finita come mio padre, tradita e abbandonata, se avessi deciso di donare il mio cuore a qualcuno.

Non avevo previsto Philippe, iniziai a vederlo sotto una nuova luce e apprezzavo il modo in cui provasse ad avvicinarsi a me nonostante tutti sapessero che provenissi da una famiglia di criminali. Molti mi temevano ma Philippe vedeva qualcosa di buono in me, e io abituata ad essere crudele e spietata mi sentivo una persona diversa quado mi trovavo con lui.

La mia promessa andò a puttane così come il mio cuore.

Quando mi fu dato l'ordine di uccidere Erik sapevo che sarei finita in prigione e la mia unica speranza era che Philippe rimasse al mio fianco, invece quella notte mi seguì e mi fece arrestare.

Mio padre diceva che tenere una pistola in mano lo faceva sentire Dio, adorava sentirsi come se avesse l'abilità di scegliere chi dovesse vivere e chi no.

Avevo fatto delle cose orribili, tutte per ordine di mio padre e tutte con la consapevolezza che non ci fosse una via di ritorno.

Sapevo che sarei cambiata.

Sapevo che tutto quello era sbagliato ma non avevo una via di fuga, perchè se fossi scappata non sarei stata così diversa da mia madre.

<<Allora Crystal che succede? Perchè hai voluto così tanto vedermi?>> smisi di camminare e   si ricordava la vecchia me.

Non pensava che potessi fargli del male perchè era convinto che io fossi buona e che per questo non ne fossi capace.

Estrassi la pistola dalla giacca e gliela puntai alla testa, Erik sbarrò gli occhi e la paura si impossessò di lui <<che cazzo vuoi fare Crystal?>>.

<<Che cosa voglio fare? Io non voglio fare niente di tutto ciò ma devo altrimenti lui mi ucciderà>> Erik si avvicinò piano piano a me mentre le lacrime mi offuscavano sempre di più la vista <<dimmi cosa c'è che non va e troveremo una soluzione insieme>> mi ricomposi e gli ripuntai la pistola, gli tirai un calcio sullo stinco e lui cadde a terra per il dolore.

Lo presi dal braccio e lo feci mettere in ginocchio, Erik mi guardava terrorizzato e con gli occhi mi implorava di risparmiarlo.

<<Io non so se tu sei colpevole o no>> iniziai a parlare tra i singhiozzi <<ma non puoi rimanere in vita>> appoggiai la pistola alla sua tempia e cercai la forza di premere quel fottuto grilletto.

<<Ti voglio bene Erik e perdonami ma non ho scelta>>.

<<Lo so, fallo>> Erik tenne la pistola con le mani e annui, come se volesse dirmi che capiva il perchè del mio gesto.

Sparai.

Non mi senti simile a Dio ma solo sporca.

L'unica cosa che mi spingeva a vivere era la vendetta, Philippe l'avrebbe pagata cara per il suo tradimento e gli avrei fatto passare lo stesso tunnel infinito di dolore come lui aveva fatto con me.

Guardami come la prima voltaWhere stories live. Discover now