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in red lipstick, with no one to impress
-Okay, il periodo di lutto è durato abbastanza, è una settimana che non esci da questa stanza- Daisy entra in camera mia, seguita da Nate ed Alex, che spalancano le tende.
-Wow Greyson, millanti tanto di essere una persona indipendente e poi ti fai ridurre uno straccio da un ragazzo-
-Non sono dell'umore Luke- ficco la testa sotto il cuscino. Ho accuratamente evitato il mondo nell'ultima settimana. Dopo aver postato una storia su quel che era realmente successo al Met, i miei social sono completamente impazziti, così ho deciso di staccare tutto e di rinchiudermi in una bolla, giusto il tempo di guarire. E poi ho lanciato i vestiti di Shawn fuori dalla porta, quelli che non ho distrutto almeno.
-Rose- il ragazzo si avvicina e mi toglie il lenzuolo di colpo. –E' l'ora di alzarsi-
-Non posso continuare a piangere in silenzio e a ingozzarmi di gelati? Perché mi dovete fare alzare per forza?-
-Perché siamo tuoi amici e ti vogliamo bene- dice Daisy. –Siamo tutti qui per te, lo sai-
-Non ti sentirai dire 'te l'avevo detto', da nessuno di noi, su questo hai la mia parola- esclama Nate. –Non ce la facciamo a vederti così-
-Se esco dal letto, mi promettete che non mi romperete?-
-Affare fatto- dice Alex, prima che gli altri possano rispondere. –Non ti preoccupare per loro, ci penso io-
-Okay va bene- mi metto seduta sul materasso. Il sole mi arriva dritto in faccia, ed io cerco di proteggermi con la mano. Non ho messo letteralmente piede fuori casa da quella sera, ho quasi paura che le gambe non siano più in grado di reggermi. –Non mi guardate così vi prego, la pena non la sopporto, lo sapete-
-Come ti senti?-
-Daisy sul serio?-
-Non so che dirti, mi dispiace-
-Okay allora torno a dormire-
-Non se ne parla assolutamente- Nate si abbassa e mi prende di peso, uscendo dalla stanza.
-Guarda che non sono una bambolina, non puoi prendermi e portarmi in giro a tuo piacimento-
-Mi ringrazierai, fidati- mi mette seduta sul tavolo della cucina, sbuffando. –E ora mangi. Pensi che non ti senta vomitare la notte? Nonostante l'acqua aperta che scorre e i rumori vari-
-Ti rendi conto che, se fossi stata più magra e in forma, non avrebbero chiesto ad Hailey di sfilare con Shawn sul red carpet?-
-Non è colpa tua- mi porge una tazza di latte e cerali. –Non lo è mai stata, neanche ai tempi di Will-
-Se lui è un pezzo di merda, tu non c'entri niente- esclama Daisy. –E sai che ti dico? Lasciamo questa casa, non abbiamo bisogno delle ville, di tutte queste cose, anche un buco ci andrebbe bene, basta che rimaniamo insieme-
-Dio vero, avevo dimenticato che non possiamo più vivere qui, che gran casino- mi tengo la testa tra le mani. Come è potuto cambiare tutto in una notte?
-Ha cercato di mettersi in contatto con noi comunque, che testa di cazzo, era seriamente convinto che gli avremmo risposto- Nate incrocia le braccia al petto, sospirando. –Ci ha provato anche Brian, ma non mi fido nemmeno di lui-
-Io ho il telefono spento da una settimana, forse dovrei riaccenderlo, per Stella e nonna Betsy più che altro-
-Non ti preoccupare, loro chiamano direttamente a casa, hanno capito che sei in una fase non troppo felice-
-Sono stata soltanto umiliata pubblicamente Nate, una cosuccia da niente-
-Appunto per questo dovresti smetterla di piangerti addosso- prendo un cucchiaio di latte e cereali, sbuffando.
-Ho perso quello che pensavo fosse l'amore della mia vita, morirò sola-
-Mio dio Greyson, non essere così melodrammatica su- Luke mi dà un leggero colpo alla spalla, alzando gli occhi al cielo. –Hai ventun anni, sai quanti altri ragazzi incontrerai? Sei bella, simpatica, intelligente, non credo che avrai difficoltà a trovare un rimpiazzo-
-In questo momento è il mio ultimo pensiero se devo essere sincera-
-Ma hai appena detto...-
-So benissimo cosa ho appena detto, è solo...sentite, non mi va di parlarne, va bene?-
-Okay okay, non ti forzeremo, vero?- dice Alex, squadrando i ragazzi e Daisy.
-Vi ringrazio-
-Comunque internet è letteralmente impazzito per te. La tua denuncia a Tommy Hilfiger e il fatto che si sono rifiutati di vestirti perché non hai il fisico di una modella ha fatto il giro del web. Bebe Rexha, Taylor Swift, Zendaya e molto altri hanno ricondiviso la tua storia-
-Cosa?- Daisy smanetta col cellulare e poi lo punta verso di me. Il mio profilo di Instagram ha superato quasi il milione di followers, mi hanno persino dato l'account verificato. –Come è potuta succedere una cosa del genere?-
-Perché ogni ragazza, in questo momento, si è riconosciuta in te: una persona normale, che frequenta il college, che sta vivendo la favola, che è la protagonista di tutte quelle storie che sono state scritte in questi anni, ma che, ad un certo punto, ha visto ogni cosa infrangersi davanti ai suoi occhi-
-Ottima metafora-
-Grazie, onestamente non ci ho pensato più di tanto, ho detto tutto di getto-
-Ragazzi non pensate che io non apprezzi quello che state cercando di fare, ma non riesco a fare nient'altro che piangere-
-Perché, hai ancora lacrime in corpo?- mi prende in giro Nate. –Hai gli occhi così gonfi che li vedo da qui sotto, e devo dire che sono di un bel verde-
-Non devo spiegarti io che cosa succede quando le persone si innamorano, a livello chimico intendo-
-Vengono rilasciati degli ormoni che...cosa c'entro questo adesso?-
-Quando siamo tristi, invece, il nostro organismo è maggiormente sotto stress, per questo percepisce il dolore quasi come un malessere fisico, ed è così che mi sento io adesso: ho il petto che fa male, la testa che scoppia, le gambe che non sembrano tenermi in piedi...e vorrei davvero guardarvi e dirvi: sapete cosa? Fanculo Shawn, fanculo tutto questo, potrò riavere la mia vita indietro, non dovrò più preoccuparmi che la mia vita privata finisca sui tabloid, niente di niente, ma è ancora troppo presto. Che vi piaccia oppure no, lui è stato parte della mia vita per quasi cinque anni, e noi siamo stati insieme quasi per tre, e tutto ciò non si può cancellare semplicemente con un colpo di spugna, anche se vi giuro che, se potessi, lo farei seduta stante-
-Non dovresti infatti- esclama Alex. –E' vero, ti ha ferita, su questo non ci piove, ma è stato importante. Ti è stato accanto nel periodo peggiore della tua vita, e non dovresti cancellarlo. Ci sono persone che fanno parte solo di un capitolo della tua vita che, per quanto sia importante, ad un certo punto finisce, e questo è il nostro caso-
-La state buttando tutti sulla filosofia quando io vorrei buttarla soltanto sull'alcool- Nate e Luke ridono, nonostante cerchino con tutte le loro forze di non farlo.
-Ti do ragione, su questo non ci piove, ma è solo mezzogiorno- dice Nate.
-Facciamo brunch- esclamo, stringendomi nelle spalle. –Così ho la scusa per bere champagne-
-Scordatelo Serena Van Der Woodsen, non è questo il modo migliore di reagire, e tu lo sai-
-Faccio sempre la cosa giusta, sempre, perché, per una volta, non mi lasciate fare qualche cazzata?-
-Perché ti conosciamo abbastanza bene da sapere che, col senno di poi, te ne pentirai-
-In realtà noi due ci conosciamo da meno di un anno Luke, quindi...-
-Oh ti prego sta' zitta, che hai passato più tempo con me che con Shawn-
-Possiamo evitare di nominarlo? Ho la nausea neanche si trattasse di Voldemort-
-Probabilmente è anche perché la prima volta che mangi da giorni, il tuo stomaco deve essersi ristretto alle dimensioni di una nocciolina- dice Nate. –Onestamente ho quasi avuto paura di trovarti morta-
-Mio dio Godwin, non essere tanto tragico: sono sopravvissuta alla morte tre volte, non sarà un cuore spezzato a farmi crepare-
-Facciamo che all'incidente d'auto, alle pillole ingoiate e ai polsi tagliati non aggiungiamo anche il coma etilico, okay?-
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-Lo senti?-
-Che cosa?-
-Il profumo della vittoria Luke, siamo ad Harvard- esclamo, guardandomi intorno. Il campus è enorme, proprio come avevo visto dalle foto, e pullula di studenti che corrono di qua e di là.
-Siamo soltanto in visita per compilare tutte le tremila carte di ammissione, mancano ancora un paio di mesi all'inizio-
-Queste sono quisquiglie- gli faccio un gesto con la mano, mentre ci dirigiamo verso la segreteria. –Non avevo notato che facesse già così caldo-
-Questo perché la prima volta che esci da quando ti ha lasciata Shawn, onestamente, per un momento, ho temuto che non venissi-
-Shawn Mendes non mi porterà via Harvard, ho lavorato sodo per arrivare fino a dove sono oggi. Ho già rischiato di perdere tutto una volta per colpa di un ragazzo, non avrei mai permesso che accadesse di nuovo-
-Però...-
-Sì, sto ancora soffrendo, e penso che lo farò ancora per un bel po', ma questo non mi impedisce comunque di continuare a vivere-
-I tuo cambi repentini di umore mi spaventano-
-Ognuno di noi deve superare delle fasi dopo la rottura, ed è quello che sto facendo io-
-A me importa che tu stia bene, e che non faccia qualche cazzata-
-Non ti preoccupare, è tutto sotto controllo-
-Ah ah- ci mettiamo infila. Apro la borsa e prendo i documenti che mi avevano chiesto, opportunamente riposti in un raccoglitore trasparente. –A parte gli scherzi, sono contento che tu stia meglio-
-Anche io, credo di aver pianto tutte le lacrime che avevo in corpo, non sarò più in grado di farlo per i prossimi due anni-
-E' normale- prendo il cellulare dalla borsa, rifiutando l'ennesima chiamata di Brian. –Ci sono problemi?-
-Shawn terrà un concerto a Los Angeles per presentare il suo album e pel di carota insiste che io vada a vederlo-
-E per quale motivo?-
-Crede ancora di poterci fare pace-
-Non si rende conto della gravità di quel che ha fatto il suo amico?-
-Sì, è convinto che il nostro amore vincerà su tutto. Ha una visione prettamente romantica della nostra relazione-
-E' romantica fino a quando uno dei due non inizia a comportarsi come uno stronzo-
-Ha buttato quasi tre anni di relazione nel cesso- mormoro. –Ma non ne voglio parlare, adesso metto il cellulare in silenzioso e continuiamo il nostro fantastico giro di Harvard-
-Sei sicura di stare bene?-
-Non gli permetterò di rovinarmi più niente- esclamo. –Cavolo, sognavo il Met Gala fin da quando ero bambina, e guarda un po' come è finita, non sono riuscita nemmeno a vederlo dentro. Sai che nessuno sa esattamente cosa accada durante la cena? E' tutto top secret-
-Elettrizzante- lo guardo di traverso e, a quel punto, cerca di nascondere una risata. –Anche mia sorella è fissata con queste cose, infatti è da settimane che mi tormenta perché le racconti di quel fatidico lunedì-
-Immagino che anche lei mi odi come alcune delle fan di Shawn per aver...beh per aver detto la verità. Il problema degli idoli, però, è che, spesso, li si vede come persone intoccabili, quasi come gli dei dell'Olimpo-
-Lei è dalla tua parte. Per quanto io non sia per niente contento che lei segua tutto quello che dicono, appunto, gli dei dell'Olimpo su Instagram, fortunatamente, avendo a che fare con te e diventando letteralmente ossessionata dalla tua persona, ha iniziato a sviluppare una sorta di pensiero critico, e persino qualche accezione femminista, e per questo te ne sono grato, stavo iniziando a pensare che uno dei due fosse stato adottato o scambiato nella culla-
-Questo mi rende felice. E' intelligente, non darla per scontata-
-Se, magari, parlasse di cose più importanti-
-E' l'età, non essere così severo con lei. A quindici anni l'unica cosa di cui mi importava era riuscire ad incontrare gli One Direction-
-Quindi ti sei allenata per poter arrivare a Shawn!-
-Sei un grandissimo stronzo, te l'ho mai detto?-
-Sempre-
-Beh, per una volta, sono contento che tu lo abbia fatto, non mi insultavi nemmeno più-
-Volevo ringraziarvi per tutto quello che avete fatto. Mi siete stati vicini ogni singolo giorno nelle due settimane, e ammetto che non deve essere stato facile, visto che non facevo altro che piangere, mangiare e vomitare; sono davvero fortunata ad avere degli amici come voi-
-Stai parlando al plurale, eppure ci sono solo io qui- gli mostro il terzo dito e, a quel punto, lui scoppia a ridere. –Vieni qua stupida- mi passa un braccio intorno alle spalle e mi avvicina a lui, stampandomi un bacio sulla fronte. –Sono davvero felice che tu ti stia riprendendo, non ti meritavi niente di quel che è successo, e non lo dico soltanto perché sei mia amica, sono abbastanza oggettivo-
-Ti voglio bene-
-Ti voglio bene anch'io. E comunque fosse in te stare attenta, credo che Nate e Will siano pronti a sferrare il prossimo colpo, visto che ora la popstar è uscita di scena-
-Mi ero totalmente dimenticata dell'esistenza di Will a dir la verità-
-Peccato che non si possa dire lo stesso di lui. Che cosa fai a questi uomini Greyson-
-Ah vorrei saperlo, visto che, due su due, dopo due anni, mi hanno tradito- è il tarlo che mi è vissuto i testa per tutto questo tempo: e se fossi davvero io il problema? Perché Will sarà anche stato stronzo, ma Shawn?
-In teoria lo psicopatico biondo ti ha tradita dopo un anno, ma poi due vi siete lasciati, mentre la popstar...beh non è che tu lo sappia con certezza, ha sempre negato; e tra tre mesi avreste fatto tre anni comunque-
-Erano davvero necessarie queste precisazioni?- mi guarda e sorride. Ma la verità è che sono contenta che le abbia fatta, per il semplice motivo che è l'unico con cui ne posso parlare, l'unico che non ha vissuto tutto lo schifo di Will, l'unico che non è di parte per Shawn, l'unico che può avere un giudizio critico e distaccato, per quanto la condizione di amico della sottoscritta lo permetta.
Finalmente arriva il nostro turno. Tendiamo alla segretaria i vari documenti, con allegato le rispettive carte d'identità. Oggi nessuno mi ha ancora fermato per chiedermi di Shawn, nessuno mi ha ancora chiesto cosa sia successo al Met Gala e, per quanto mi manchi quel deficiente, è davvero meraviglioso essere tornati nell'anonimato.
-A che stai pensando?-
-Che non dovrò più preoccuparmi di quello che dico o faccio. Quando Will è tornato quasi due anni fa, ha lavato tutti i miei panni sporchi in pubblico e ti posso assicurare che non è stato per niente bello vedere la storia del mio suicidio spiattellata su tutti i tabloids-
-Infatti, secondo me, tu dovresti essere considerata eroe nazionale-
-Puoi dirlo forte- esclamo.
-Ecco a voi ragazzi, potete mettervi lì ed aspettare che un tutor vi raggiunga- la segretaria ci sorride, sistemando i vaporosi capelli biondi. –Credo di averti già vista da qualche parte-
-Oh sì Greyson, anonimato puro-
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-Siete voi Rosebelle Greyson e Luke Harris?- un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri ci raggiunge. E' alto più o meno quanto Shawn, con le spalle larga e le braccia abbastanza muscolose. Indossa una camicia verde, un pantalone beige e un paio di Converse bianche. –Piacere, sono Harrison Smith, sarò la vostra guida per oggi- ci stringe la mano, sorridendo. –Perché ho come l'impressione di averti già visto da qualche parte?- esclama, fissandomi attentamente.
-Ho un viso abbastanza comune- mi affretto a rispondere. Luke accanto a me, invece, si volta, cercando di nascondere una risatina.
-Non credo che sia proprio questo il motivo-
-Metodi di rimorchio fantastici e dove trovarli- esclama a quel punto, non riuscendo più a trattenersi.
-Cosa? No no no, non volevo dare questa impressione-
-Ti sta prendendo in giro- lo rassicuro. –Dai Luke, cerchiamo di non farci riconoscere-
-Oookay- seguitemi adesso- il ragazzo si volta ed inizia a camminare. Il moro accanto a me continua a ridacchiare, ed io gli tiro una gomitata.
-Cerca di comportarti bene- sibilo.
-E' la seconda persona che ti riconosce e tu ti sei irrigidita-
-Non è assolutamente così-
-Eri molto più sciolta prima-
-Da dove venite?- ci chiede ad un certo punto.
-Dalla Columbia, solo che io sono nata a Los Angeles e mi sono trasferita qui per il college, mentre lui ha sempre vissuto a New York-
-Dalla città fatta della stessa materia dei sogni alla metropoli trafficata, wow, è stato coraggioso-
-Io e Los Angeles non eravamo proprio anime gemelle, la nostra è stata una lunga relazione ma, ad un certo punto, entrambi ci siamo resi conto che era meglio se le nostre strade si dividessero. Ci rivediamo di tanto in tanto però, e ti assicuro che non c'è risentimento né da una parte né dall'altra-
-Stai ancora parlando della tua città natale, vero?-
-Sei particolarmente simpatico oggi Luke-
-Me l'hai servita su un piatto d'argento- esclama, alzando le braccia in alto.
-In che dormitorio starete?- ci chiede, continuando a sfogliare una cartellina che ha davanti.
-Rimaniamo a New York- affermo. –Almeno per ora-
-E viaggerete ogni giorno? Quante ore sono di treno?-
-Un'ora e mezza-
-Siete davvero coraggiosi-
-Ma non escludo di spostarmi in futuro. Devo cambiare casa, quindi è tutto da vedere-
-Vi consiglio di avvicinarvi. I primi giorni vi sembrerà una passeggiata ma, col passare del tempo, quando ci saranno più lezioni, l'inverno arriverà e dovrete studiare per gli esami, vi maledirete per non averci pensato prima-
-Beh possiamo provare, al massimo ci affittiamo una casetta qui vicino, tu che dici Rose?-
-Se non la facciamo esplodere dopo solo cinque minuti-
-Effettivamente questo potrebbe essere un problema-
-Vi conoscete da tanto?-
-In realtà da meno di un anno, ma abbiamo legato subito, o almeno quando lei ha smesso di fare la stronza-
-Perché deve essere sempre colpa mia?-
-Perché lo è- gli faccio la linguaccia.
-Comunque scusaci, non ti stiamo facendo parlare-
-Oh non preoccupatevi, è meglio così che avere a che fare con due belle statuine-
-Mi sa che diventeremo grandi amici allora- esclama Luke. –Ma, adesso, giuro che non ti interromperemo più, continua pure- il ragazzo, a quel punto, sfodera un sorriso a trentadue denti ed inizia a portarci in giro per il campus, illustrandoci le regole vigenti lì ad Harvard e come poterci orientare nel migliore dei modi.
Per un attimo penso a Shawn, a quanto fosse preoccupato che io potessi trasferirmi a Cambridge, lontano da lui. Come fa la gente ad essere tanto falsa?
-Lo so che ci stai pensando- mormora Luke.
-Non capisco di cosa tu stia parlando-
-Hai gli occhi lucidi- sbatto velocemente le palpebre e alzo il capo verso il cielo. –Non serve...-
-Niente predica, ne riparliamo a casa-
-Okay okay- alza le mani, mentre noi continuiamo a camminare.
Ad un tratto, però, il ragazzo si ferma per parlottare con alcuni suoi amici, tra di cui una ragazza, ed è proprio in quel momento che saluto la mia tanto agognata tranquillità.
-Ma tu sei la fidanzata di Shawn Mendes- esclama lei. -Credevo che fossi a Los Angeles-
-Quindi ha fan anche ad Harvard? Incredibile, credevo che fosse un college d'élite- do una gomitata a Luke, che si piega persino in due per il dolore. Il solito esagerato.
-Ecco dove ti avevo già visto!- dice Harrison.
-Sì, sul red carpet del Met Gala, a fare la peggiore figura della mia vita- borbotto io. –E comunque è il mio ex ragazzo, pensavo fosse abbastanza ovvio che ci siamo lasciati-
-Quindi è vero che sta con Hailey Baldwin- incalza la ragazza, particolarmente interessata all'argomento. –Lei è stata con Justin Bieber e con Cameron Dallas, chissà come ci si sente ad essere la preferita di dio-
-In realtà non so che tipo di relazione ci sia tra loro due, però il suo comportamento è stato abbastanza chiaro-
-Lo hai lasciato tuuu?-
-Non stavamo visitando il campus? Mi sembra di essere stato appena proiettato in una puntata di Gossip Girl- rispondo, visibilmente irritata. L'ultima cosa che volevo fare oggi era parlare di Shawn e dell'andazzo della nostra relazione ma, a quanto pare, verrò riconosciuta come la sua ragazza, o la sua ex, ancora per un po' di tempo.
-Rilassati, era soltanto una domanda. D'altronde stiamo sempre parlando di una popstar, e tu sei una ragazza normale, voglio dire, avrei potuto esserci io al tuo posto- mi volto verso Luke, che mi passa un braccio intorno alle spalle. –Hai avuto un gran colpo di fortuna-
-E' un po' più complicato di così in realtà- mormoro. –Comunque, dove eravamo arrivati? Cosa c'è dopo la biblioteca?-
-La mensa, perché è l'una e ho una leggera fame- esclama Harrison. –Voi che fate? Vi unite a noi?-
-Abbiamo finito di pranzare circa cinque minuti fa, ci aspetta il gruppo del pomeriggio-
-Oh okay, allora ci vediamo più tardi-
-Ciao- si salutano e si allontanano. Solo a quel punto tiro un sospiro di sollievo.
-Mi dispiace per Camille, alle volte è esagera-
-Questo nome mi perseguita- borbotto.
-Però mi hai mentito prima, sapevo di averti già vista da qualche parte-
-Sono molto di più che l'ex ragazza di una popstar, che è stata umiliata sul red carpet davanti a milioni di persone, non mi va di essere riconosciuta solo per questo-
-Beh effettivamente non lo aggiungerei alla lista dei miei ricordi migliori-
-Parliamo di altro dai- interviene Luke. –Anche perché sono due settimane che non sento altro nome all'infuori del suo, sto seriamente meditando di ucciderlo...in che parte del mondo è adesso?-
-Come faccio a saperlo? Non parliamo dalla sera del Met-
-Pensavo che o lui o Brian ti tenessero costantemente aggiornata sui loro spostamenti-
-Ho silenziato le notifiche di Shawn e di qualsiasi persona collegata a lui-
-Ti sei davvero sconnessa dal mondo-
-Lo so, ho ridotto l'utilizzo del mio cellulare e di qualsiasi dispositivo elettronico del cinquanta percento- Luke mi stampa un bacio sulla tempia. E' diventato più affettuoso nell'ultimo periodo, probabilmente per via di quel che è successo. Lo sono diventati un po' tutti in realtà, persino Will mi ha chiamato per sapere come stessi, e non ha nemmeno fatto battute, il che è abbastanza strano per lui. Vorrei che mi trattassero normalmente, non come un qualcosa di facile da dover proteggere ad ogni costo. Ho affrontato di peggio, riuscirò a cavarmela anche questa volta.
-Comunque, se ti può consolare, da quel poco che ho visto e che ho sentito oggi, devi essere davvero uno stupido per ferire una persona come te, voglio dire sei intelligente, bella, cos'altro si può volere di più?-
Sbaaaam!
non mi odiate, so che questi capitoli sono molto su rose ma, in fin dei conti, loro due si sono lasciati, e le cose potrebbero rimanere così per un po' di tempo.
anyway voi come state?