Ice and Fire: il principe che...

Door Daenerys2474

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COMPLETA Sequel dell' ottava stagione de "Il Trono di Spade" : Daenerys è morta, Jon è nel nord. Ma... se la... Meer

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Door Daenerys2474

DAENERYS TARGARYEN

Dal ritorno di Daenerys alla grande piramide di Meereen dopo il rapimento, Jon aveva preso l'abitudine di bussare sempre e costantemente alla porta delle loro camere ogni qualvolta si appropinquava ad entrare. Non voleva assolutamente turbarla in qualsivoglia maniera e visto i loro rapporti che più di tiepidi non potevano essere definiti, trovava assolutamente giusta quella sua attitudine di manifestarsi prima di fare ingresso.

Era sullo spiazzo intento ad allenarsi con un membro dei secondi figli. Il sole picchiava forte mentre le spade cozzavano l'una contro l'altra, il riverbero delle lame smussate a fiammeggiare sulla sabbia scura.

Fendente laterale, parata dell'avversario, incursione dal basso e Jon riuscì a disarmarlo: il finale di una lunga, dura lotta tra i due.

'Bel duello' allungò la mano verso il suo concorrente, ma il perdente,  un po' irritato,  non rispose nemmeno e andò via a passi svelti, scalciando con la punta dello stivale la polvere dello spiano, contrariato. Nessuno voleva essere battuto da jon snow, probabilmente il loro capitano Daario Naharys era stato più che eloquente in merito al cercare di avere sempre la meglio su di lui.

Si passò una mano sulla fronte, si diede un'occhiata aggrottando un sopracciglio. Era sudato, decisamente bagnato dalla testa ai piedi.

"Mi serve assolutamente un bagno" pensò in quel momento.  In tutta fretta percorse lo spiazzale dirigendosi verso la scala di marmo che portava ad un secondo spiazzo sopraelevato. Attraversò anche quello celermente sino a giungere ad un ingresso laterale della piramide. Due svolte di corridoio e cominciò a salire velocemente le scale. Era così accaldato, il sole ancora suo nemico giurato, che iniziò a snodare il primo laccio della camicia ancora nel corridoio. Era intento a slacciare il secondo mentre, quasi senza averne contezza, con l'altra mano aprì la porta della camera. Quel gesto ormai impresso nella sua mente come dovuto, bussare sempre al suo arrivo, era stato malauguratamente dimenticato. La camera era vuota, a testa china stava sciogliendo il terzo laccio mentre si dirigeva nella sala da bagno.

Rumori provenienti dalla vasca. 

Sussultò! Pietrificato girò le spalle a quel paradiso in cui sperava di immergersi.

'Scusami' Jon Snow era in piedi come uno stoccafisso, rosso in viso e incapace di muoversi: Daenerys era nella vasca che faceva il bagno.

'Avrei dovuto bussare, mi dispiace ero sudato e... e... non ho pensato! Ero... si ero... sovra pensiero.'

Daenerys sorrise divertita 'Jon non fa niente.'

Continuava a restare immobile, indeciso sul da farsi, le spalle rivolte verso la vasca e Daenerys.

'Torno dopo' riuscì a biascicare stentatamente, mentre avanzava a piccoli passi verso l'uscita, quasi pensasse di riuscire in quel modo a recare il minore tedio possibile.

'Jon stai tranquillo.' Ancora una volta Daenerys cerco di rasserenarlo.

'Vado' l'ultima impacciata parola pronunciata sulla soglia della sala da bagno.

'Jon, ascolta...' Dany tentò di fermarlo per cercare di mediare quella astrusa situazione ma non ne ebbe letteralmente il tempo. In un battere di ciglia lo vide dileguarsi quasi fosse stato morso da una tarantola.

Scosse il capo e sospirò, mordendosi nervosamente le labbra giocherellando con la schiuma. Comprese subitamente che una tale condizione era stata innescata da lei e che Jon, per conformazione caratteriale di tutta una vita, non si sarebbe mai, anche solamente avventurato senza il suo permesso: bastava aver visto gli attimi di panico che lo avevano colto poco prima, solo per essere entrato senza bussare mentre lei era nella vasca. Poteva chiaramente immaginare per il resto cosa elucubrasse la sua mente.

In effetti, per quanto dormissero insieme, spesso abbracciati e si fossero scambiati qualche casto bacio nulla di più c'era stato e mai Jon avrebbe osato di muovere anche solo un dito dopo quello che era accaduto.

Per quanto Dany si sentisse ancora insicura, non voleva che tra di loro ci fosse un muro e conoscendo profondamente l'indole di Jon ed il suo modo di pensare quel muro era assolutamente incontrovertibilmente invalicabile senza un suo aperto consenso.

Non sapeva cosa fare, in quel momento avrebbe tanto voluto riavere la sua cara amica Missandei, lei sarebbe sicuramente stata in grado di consigliarla al meglio: sentì ancora più forte la sua mancanza!

Certo era evidente che l'unica persona che poteva dipanare la situazione era solo e solamente lei.

Pensò che cominciare a riprendere la normale vita di sempre fosse il primo passo: tranne Jon ed i suoi bambini non aveva ancora voluto incontrare nessuno. Quello le sembrò il momento giusto per farlo.

Diede ordine di cercare Samira. La giovane dolce ancella fu molto lieta di vedere la sua regina più serena. Invero Daenerys si sentiva alquanto a disagio. Era stata intrattabile negli ultimi tempi con chiunque.

'Mi spiace essere stata molto fredda con te e con... tutti potrei dire' sorrise malinconica.

'Maestà per favore.' Samira arrossì. 'Io sono qui per aiutarvi, non siete tenuta a...'

'Non mi piace essere scortese' fu perentoria e decisa. 'Mi sei sempre stata vicina nonostante il mio agire, e so di averti trattata molto male ultimamente.'

Samira increspò gli occhi incredula e felice. 'Non... so... cosa dire, vi ringrazio davvero.'

La fidata ancella l'aiutò a disfarsi della veste da notte e, dopo tanto tempo, tornò a fornirle il suo ausilio per il bagno e la vestizione. Scelse un abito semplice, di tenue viola a far risaltare il colore dei suoi occhi. Dopo Samira le acconciò i capelli con due semplici trecce tenute insieme da una giada a foggia di drago.

In quel momento, guardandosi allo specchio della toiletta, rimembrò la situazione più che complicata con il suo Jon. Doveva assolutamente risolvere al più presto. Sentiva che era la cosa giusta da fare. Lo amava! Si! Lo amava nonostante tutto il loro avverso passato e gli ultimi eventi e non voleva più che si sentisse così insicuro dei suoi sentimenti.

Il suo sguardo sorridente e civettuolo si riflesse dinanzi a lei. Poi rivolse il viso verso Samira.

'Ascoltami bene: questa sera farai portare la cena in camera per due. Tuttavia, prima di tale momento, dovrai aiutarmi per un cambio di abito.'

'Va bene, come volete maestà.' L'ancella era entusiasta di essere partecipe delle volontà della sua regina, anche se non ne conosceva la ragione.

Dopo aver congedato Samira, Daenerys si accinse a raggiungere la nuova, rinnovata sala delle mappe, rigorosamente scortata da quattro immacolati, dove si trovavano Jon, Daario e Verme Grigio per una riunione sugli ultimi avvenimenti.

La porte furono spalancate di colpo dai quattro. La regina fece il suo ingresso, il leggero abito di mussola che lieve ondeggiava sul lucido marmo viola, gli argentei capelli che sinuosamente sembravano seguire il movimento della veste. 'Buongiorno signori!'

I tre rimasero sbalorditi nel vederla li.

Jon Snow, per un attimo, sentì un battito di cuore venire meno. Il suo primo pensiero fu che i due avessero l'accortezza, come da lui suggerito tempo addietro, di non fare domande sulle avverse vicende accadute.

'Buongiorno maestà.' Verme Grigio la salutò per primo, abbassando leggermente il capo in segno di rispetto.

'Daenerys!' Le sorrise Daario, spavaldo come suo solito. 'Stavo per malmenare Snow, sei giunta giusto tempo' cercò di sdrammatizzare subitamente il capitano, felice di rivedere la sua amata, mai dimentica regina.

Un mezzo sorriso di circostanza decisamente tirato; ancora non le riusciva di essere se stessa dopo l'accaduto. Avvertiva di non avere la padronanza del proprio spirito, Daenerys nata dalla tempesta, regina di Meereen, maadre dei draghi e spezzatrice di catene. Sentiva come se, in quel momento, quelle catene imprigionassero lei.

Devo mantenere il controllo. Sono la loro regina, non possono vedermi debole.

'Già...' abbozzò immediata. 'Immaginavo che non avreste retto ancora a lungo senza di me e non potevo perdere nessuna delle vostre tre teste. Eccomi dunque! Aggiornatemi.'

Parlarono tutta la mattinata in modo da rendere edotta Daenerys di ciò che era accaduto dal momento della sua volontaria assenza. La corte era stata momentaneamente sospesa in attesa del suo ritorno e non si erano presentati grandi problemi di cui dovesse essere messa a parte, tranne le solite schermaglie sedate dagli Immacolati e i Secondi Figli.

'Tre morti per una rissa' aggiunse il capitano. 'Per il resto abbiamo mantenuto la città in pace.'

Assentì, felice che le sue personali difficoltà non fossero pesate più del dovuto. In quel momento avrebbe voluto chiedere se avessero raccolto informazioni nuove sul suo rapimento, ma non ebbe la volontà di farlo. Temeva che qualche brutta notizia potesse rovinare il suo umore e i suoi piani per quella giornata.

'Va bene. Se è tutto tornerei nelle mie camere.'

'Vuoi che ti accompagni' le chiese prontamente Jon, cercando di divisare i suoi pensieri.

'Non preoccuparti, quattro guardie saranno più che sufficienti. Ci vediamo più tardi per cena... in camera. A dopo.'

'Come vuoi tu, a dopo' sospirò Jon Snow, sempre, costantemente preoccupato. Non avrebbe più voluta lasciarla sola nemmeno per un attimo, non riusciva a fidarsi di nessuno. Era lui! Solo lui che poteva e doveva proteggerla. L'aveva fatta soffrire troppo e il rapimento era stato l'ulterione fardello delle loro travagliate vicende. Lui non poteva invero immaginare quello che in realtà Daenerys avesse in mente in quel momento.
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I quattro Immacolati si postarono all'entrata della porta dopo che fu tornata nella sua camera.
Come da intendimenti, trovò Samira che le aveva riempito la vasca per il bagno. I dolci aromi della vaniglia si mescolarono a leggeri sbuffi di fumo provenienti  dalle calde acque. Lasciò ricadere lenta la veste, un fiore screziato di viola e salì, quasi in un adagio, gli scalini per poi immergersi, come una dea argentea, in quella fonte immacolata. Rilassò le menbra tirate, mentre Samira le detergeva la chioma, quasi un manto lunare splendente di luce. Chiuse gli occhi e cercò di scacciare i pensieri che l'avevano attanagliata negli ultimi tempi. Doveva chiudere i conti anche con codesta vicenda.

Sono sopravvisuta e ben oltre, devo andare avanti! Se mi guardo indietro sarò perduta.
Il suo mantra di vita dopo ogni avversità che l'aveva colpita. E di tempeste, Daenerys ne aveva attraversate davvvero tante riuscendo a venirne fuori sempre vittoriosa. Ora doveva oltrepassare anche quest'ultima per ritrovare il sereno, la pace interiore e quella con l'uomo che amava sopra ogni cosa.

Restò lì per un tempo che non seppe dire, le tensioni che venivano meno, un senso di nuova vitalità che non sentiva da tanto. Quando riaprì gli occhi ed emerse delicata dalle acque sorrise quieta. Il peggio era passato. Daenerys Targaryen era tornata.

Indossò una veste da camera e si diresse verso Samira. La grande armadiatura punteggiata di decori dorati era stata aperta. Vi erano vestimenti di ogni sorta. Doveva scegliere solo quello più appropriato per ciò che aveva in mente.

Vari furono i tentativi decisamente scartati. Infine convenne per un abito scarltto, di tenue tessuto velato, pregiatezza indiscussa di Myr, splendidi ricami di oro diamanti rubini e tormaline ad impreziosirlo e tre languide bande finemente pieghettate di seta rossa a coprirle i fianchi e le gambe; lo sguardo sognante di Samira a farle intendere quanto fosse oltremodo stupenda. Lasciò i capelli solo leggermente raccolti, i boccoli ricadenti voluttuosamente intriganti.

Ringraziò l'ancella e si apprestò ad attendere Jon.

Questa volta lui non dimenticò di bussare!

'Entra pure.'

La nebbia dei suoi occhi sembrò risplendere di una luce che Daenerys non ricordava di avergli visto da tanto. Seduta languidamente su di una savonarola potè ammirare lo stato alterato di lui: era letteralmente senza fiato! Deglutì in maniera evidente e ancora più evidente fu il rossore sulle sue gote.

'Dae..nerys... sei... bellissima!'  Riuscì a stento a proferire.

Sorrise radiosa e, andandogli incontro, lo abbracciò; sollevò il viso verso lui col chiaro intento di baciarlo, ma, colto di sorpresa, in quel momento, l'unica attitudine che a Jon Snow riuscì di avere fu di posare fugace le labbra sulla sua fronte.

Daenerys restò palesemente sconcertata, ma comprendeva quella impacciata reazione. Era evidente fosse quantomeno atterrito. Pareva un ragazzino turbato di fronte all'amore della sua vita.

Non sa cosa fare, come comportarsi, ha paura!

Ebbe un attimo di smarrimento nel vederlo in siffatto stato, lui che aveva bussato senza esitazione alle porte del suo baraccamento su quella nave che per la prima volta li aveva visti insieme.

Il suo turbamento continuò a manifestarsi palese. Cominciò a blaterare frasi smozzicate, a stento comprensibili. Rivolse il suo sguardo verso il tavolo imbandito del solarium. In quel momento gli sembrò come acqua nel deserto per uno sventurato viaggiatore.

'Immagino vorrai mangiare... Si, certo!' Esclamò imbranato. 'Altrimenti non ci sarebbe la cena' continuò a farfugliare stoicamente.

'Sei nervoso' lo stuzzicò un filo divertita.

"Il mio stupido retto, irritante nordico imbranato" pensò dolcemente.

'Io... no, no! Non... lo sono...' I monosillabi si sprecavano oramai.

Lo sconterto iniziale lasciò il canto al trastullo finale. Daenerys era sempre più irriverentemente compiaciuta dal quel suo essere composto e rispettoso. 'Vuoi bere un po' di vino' continuò suadente, una maliarda il cui chiaro intento era quello di scompigliargli la mente.

'Se... ne vuoi anche tu' fu la secca risposta a stento pronuciata.

Jon versò due coppe di vino. Daenerys ne bevve qualche sorso, umettando le turgide labbra con la punta della lingua, mentre lui mandò giù quel rosso infuocato tutto di un fiato, come forse non aveva mai fatto in vita sua.

La situazione si stava decisamente troppo complicando.

E' fattò così! Oltremodo rispettoso della mia persona e del mio stato d'animo per provare anche solo a sfiorarmi con un dito.... devo essere io a sbolccare questo stallo increscioso. Prendere l'iniziativa, è l'unica possibiltà per dipanare una volta per tutte quello spiacevole intrico.

Si avvicinò a lui e iniziò a slacciargli la camicia.

Occhi sgranati di un cucciolo sperduto. 'Cosa stai facendo' chiese con un filo di voce.

'Cosa pensi stia facendo, ti tolgo la camicia.'

'Perchè?' Domandò palesemente preoccupato.

'Tu che dici, grande stratega!!!' Scosse il capo incredula.

'Aspetta... dovremmo mangiare' cercò di tergiversare ancora.

'Dopo... Jon!' proferì lei suadente.

La guardò ancor più confuso e perplesso. 'Forse dovremmo aspettare... Non... credi che dovremmo aspettare per... ora, solo un altro... po' di tempo!'

'No... Jon!' E a quel punto Daenerys gli stampò un focoso bacio sulle labbra.

La sua fronte era visibilmente sudata. 'Sei sicura?'

'Si... sono sicura... Jon!' Il suo corpo fremeva al contatto con quello di lui.

Ed infine, dunque,  anche Jon Snow depose le armi, smise di trattenersi lasciandosi andare: l'afferrò dolcemente tra le braccia, baciandola con sempre maggiore ardore e l'adagiò delicatamente sul letto.

E finalmente, dopo quel tempo che era sembrato così lungo e tenbroso ritrovarono il loro passionale, unico amore di sempre.

NOTA: finalmente Jon e Dany si sono ritrovati, di nuovo!... piccolo omaggio: lo splendido bacio tra i  due... alla prossima...

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