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LE NOTTI INSONNI DI DAENERYS TARGARYEN

Sognò di essere ad Approdo del re. Due bambini correvano felici per le viuzze della Capitale, sorridendo, schiamazzi armoniosi, dolci alle orecchie di Daenerys Targaryen.

Erano Rhaenys e Rhaegar, lei lo sapeva; Rhaenys coi lunghi capelli oro e argento e Rhaegar un intrico di boccoli neri. Ma erano più grandi, camminavo già.

'Fermatevi bambini' gridò, vedendoli allontanarsi.

Il sole che splendeva sereno divenne un manto nero. Alzò la testa verso l'alto. Drogon adombrava persino l'immane luce dell'astro diurno con la sua enorme stazza.

Fuoco.

Volute scarlatte, arancioni, gialle e nere si avvilupparono, i bambini furono colpiti in pieno dalla sua forza devastatrice.

Daenerys corse verso di loro. 'Noooo! Nooooo!' Urlò, si inginocchiò vicino loro. Erano lì, ormai morti, carbonizzati, due statue di cenere che si sbriciolavano, le sue mani e le sue gambe ricolme di polcere cinerea. Nauseante e corrosivo, l'odore della morte le pizzicò le narici. L'odore dei suoi figli morti le provocò conati di vomito

Cercò di rimettere insieme quelle ceneri ma... era impossibile. Chiuse gli occhi e respirò a fondo, nuove lacrime si accanirono sul suo volto, altre urla a dilaniarle la gola. Gridò i nomi dei suoi figli, rimase inerme e senza fiato, la bocca ricolma di fumo.

Noooo!
Si svegliò di colpo, madida di sudore, ansimante, il cuore che sembrava stesse per uscirle dal petto, le lacrime che avevano creato fiumi esondanti sulle sue guance.

Accese rapidamente una candela, non poteva restare ancora un solo attimo al buio. Cercò di calmarsi, respirò più lentamente.

E' stato solo un incubo. I miei bambini sono al sicuro, a Volantis.

Ma per tutti i bambini che quel giorno erano ad Approdo del Re, non si era trattato di un incubo. Era stato tutto vero!

Quante gente ho ucciso! Quanti bambini ho ucciso! Bimbi innocenti come i miei figli. Cosa... Cosa ho fatto! Cosa ho fatto! Come ho potuto! Perchè!

Si portò le mani sul viso, il dolore che provava era inenarrabile.

Dopo quell'incubo non riuscì più a dormire, le ancelle le portarono del latte, del miele, le fecero compagnia, ma sulla servì.

'Lasciatemi sola' infine disse.

Quella notte sarebbe rimasta sveglia, lo sapeva, nulla sarebbe servito. Si avvolse in una grande coperta bianca , un rimando alla pelliccia del leone albino dono del suo Sole- e-Stelle, in cui soleva raggomitolarsi quando stava male.

Nonostante cercasse di concentrarsi su altro, ora non riusciva che a pensare alle parole che le aveva detto Jon Snow!

No. Non puoi amare una persona e pugnalarla... E' vero, ho sbagliato, lo ammetto, ho fatto qualcosa che mai potrò perdonare a me stessa per tutto il resto della vita! Ma lui... aveva giurato di servirmi come sua regina! Come ha potuto amarmi e uccidermi!

Eppure le cose che aveva detto non erano sbagliate, continuava a martoriarsi.

"Cosa dovevo fare, hai distrutto una città intera! Dovevo continuare a guardarti mentre scivolavi nel baratro, consumata dal potere, vedere fino a che punto ti saresti spinta dopo Westeros, finchè qualcun altro avrebbe fatto quello che ho fatto io".

Continuava a pensare in maniera martellante a quelle parole!

E' tutto vero quello che ha detto, ma non avrebbe dovuto uccidermi!.

Ice and Fire: il principe che fu promessoWhere stories live. Discover now