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SCOMPARSA

Come ormai ogni giorno da quando era guarito, Jon si esercitava con la spada, con la lancia lunga aiutato dagli immacolati e con la daga, complici i secondi figli che scrupoli non avevano ad abbattere il nemico con mezzi leciti ovvero illeciti. Si svegliava all'alba quando Daenerys ancora dormiva e, cercando di fare meno rumore possibile, indossava in tutta fretta gli abiti più leggeri che avesse, un refrigerante ma celere bagno ad accompagnarlo e prendeva il suo posto tra i ranghi dell'esercito.

Al suo risveglio, non era inusuale per Daenerys non trovarlo accanto a lei. Si era abituata ma ciò non significava le facesse piacere.

Amava i momenti in cui, destandosi lo trovava al suo fianco o quando, riavendosi dalle coltri notturne, si ritrovava abbrcciata a lui, il capo poggiato sul suo petto , le braccia di lui che protettive la stringevano.

Erano i momenti in cui, prima della frenesia della giornata, dei tanti impegni, si sentiva appagata ed in pace con se stessa ed il mondo! E solo Jon Snow era mai stato in grado di farla sentire così. Invero sapeva assai bene che tutto quello che faceva era per lei e per i loro figli: voleva essere al meglio di sé per quando sarebbero tornati a Westeros e la lunga convalescenza dopo essere stato ferito non l'aveva di certo aiutato.

Dunque anche quella mattina Daenerys si apprestò a fare colazione da sola. Spiluccò qualche tartina al limone, le sue preferite, e qualcuna al mirtillo, ripromettendosi di lasciarne alcune per Jon, le sue favorite. Bevve qualche sorso di latte mesciato al miele e fece chiamare dalle guardie la sua ormai fidata ancella Samira. Aiutata da alcuni servitori furono portate tinozze su tinozze di acqua per riempire la vasca di marmo, la sua particolare forma esagonale a renderla ancora più grande e confortevole.

Un Bastoncino di incenso per aromatizzare la stanza da bagno e i vapori dell'acqua bollente profumata con oli di limoni e lavanda e e rosa per rilassare e distendere i muscoli contratti. Anche se non con l'assidua frequenza di Jon anche lei stava imparando l'arte della spada, non sempre poteva esserci un drago o Jon a proteggerla e lei voleva sentirsi indipendente, padrona della sua persona e del suo destino.

Dopo aver trascorso un tempo che non seppe dire, ammollata nelle acque refrigeranti, un lieve torpore ad allampanargli i sensi , si diresse alla toiletta dove Samira l'attendeva. Provvide a lisciarle i capelli fino a quando non furono lucidi e asciutti, intricò trecce su trecce, un ferro arroventato su fuoco per delineare gli splendidi boccoli che scendevano sino alla base della schiena. La piccola ragazzina salvata dalla schiavitù era divenuta molto brava nell'accontentare sua grazie con acconciature sempre più particolari. Almeno in questo Danenerys non si sentì di poter rimpiangere Missandei, ma la dolce scriba dagli occhi dorati era ben altro, un'amica una confidente, quasi una sorella e spesso si sentiva responsabile per la sua atroce fine.

Non avrò mai più un'amica come te!

Il suo viso si rattristò, Samira temette per un attimo non fosse contenta della acconciantura, ma Dany la rassicurò. Lei non poteva certo sapere. Non aveva mia provato a pensare alla dolce ancella come ad una possibile nuova amica, per quanto la trovasse gentile e affabile. Quasi temeva di usurpare la figura della sua amata Missandei.

Lei non avrebbe mai voluto che fossi sola, ne sono certa, è anche merito suo se mi sono lasciata andare con Jon quando lo conobbi, allora il mio cuore era divenuto così duro. Troppi dolori per pensare ancora una volta all'amore, chi mai avrebbe potuto volere mai sposare una regina sterile, per quanto una regnante.

Forse temeva di perdere altre persone care, gente inerme che non avrebbe mai potuto difendersi da sola, come era accaduto a lei, alla sua cara indimenticabile amica, rea solo di essere stata sua intima confidente, la sua regina.

Ice and Fire: il principe che fu promessoWhere stories live. Discover now