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CONFESSIONI

Aveva attraversato quella che un tempo, prima del suo arrivo, era nota come Baia degli Schiavisti, poi divenuta La baia dei Draghi, intravedendo dall'alto del cielo Astapor, la città dai mattoni rossi, e Yunkai, caratterizzata dal colorore giallo delle sue costruzioni. Infine era giunta a Meereen, la più settentrionale delle tre grandi città-stato della Baia, grande quanto Astapor e Yunkai messe insieme, separata dalla Desolazione Rossa solo dal fiume Skahazadhan. Era stata fondata come una colonia del vecchio impero Ghiscari, ma fu successivamente conquistata dalla Libera Fortezza di Valyria quando distrusse l'impero 5.000 anni fa. A differenza delle altre grandi citta-stato, era una città molto variopinta. Scendendo leggermente di quota Daenerys potè ammirare  le piramidi di vario colore, sedi delle famiglie nobiliari. i vicoli tortuosi e le ampie strade in mattoni, i templi e i granai, tuguri e palazzi e bordelli, bagni, giardini, fontane e persino le fosse di combattimento ormai in disuso. La piramide più grande, alta quasi ottocento piedi, che a lungo l'aveva vista ospite e regina prima della sua partenza per il continente Occidentale era situata sulla piazza centrale della città.

C'era grande subbuglio ovunque: gente che correva, urla, bimbi che piangevano. Meerreen era sottosopra per la presenza di un enorme essere nero nel cielo.

Drogon sorvolò la città con Daenerys sul dorso e si diresse verso la grande piramide. Il comandante dei Secondi Figli, Daario Naharis, era stato avvertito; non sapeva cosa stesse succedendo di preciso fino a quando non sentì un enorme boato sulla sommità della piramide.

Gli sembrò qualcosa di conosciuto, ma... non poteva essere vero! Per cui ordinò alle guardie di riunirsi nella sala del trono. 

Attesero a lungo pronti ad intervenire, sino a quando il comandante udì dei passi rapidi, solerti sempre più vicini, di qualcuno che giungeva spedito. Le porte furono spalancate di colpo. Dinanzi agli occhi attoniti ed increduli del comandante Daario Naharis,  Daenerys Targaryen fece il suo ingresso deciso. Guardò fieramente negli occhi ognuno di quelli uomini muniti di picche, spade ed archi ed infine individuò Daario.

Il loquace capitano, impenitente donnaiolo, per una volta nella vita, era senza favella. Lo stupore e l'incredulità lasciarono il posto alla felicità, i suoi occhi che si illuminarono nel rivedere quella donna che tanto speciale era stata per lui.

'Dae..nerys...' proferì con un filo di voce quasi biascicando. 'Sei... sei davvero tu!'

Daenerys si limitò ad assentire con il capo, sorridendo, anche lei senza parole.

'Mi... avevano detto, per tutti gli Inferi, mi avevano detto che... che ti avevano... assassinato! Come... come è possibile!...'.

'E' una lunga storia Daario. Troppo lungo da spiegare ora, ma sono io, sono tornata', con una mano si levò dagli occhi alcune ciocche ribelli. 

I suoi capelli erano spettinati, gli abiti erano impolverati, ma lei era bellissima esattamente come Daario la ricordava.

Le corse incontro e la strinse a sé, così forte da sollevarla da terra e farla roteare,  in preda ad una gioia incontenibile.

'Come è possibile che mi abbiamo mentito' Daario ebbe un attimo di rabbia al pensiero di quanto avesse sofferto per la ferale notizia ricevuta, mentre lentamente lei rimetteva i piedi in terra.

'Non ti hanno mentito, è complicato, ho bisogna di calma ora, manda via tutti', la voce di Daenerys palesava evidente stanchezza.

Un urlo tonante del comandante e la sala del trono fu vuota, solo lui e Daenerys era ancora lì.

'Stai bene , hai bisogno di qualcosa? Per gli dei! Non riesco a crederci! Tu sei qui con me! e sei viva!'.

Daenerys si rendeva conto del grande entusiasmo, della felicità di Daario, che però non corrispondeva al suo stato d'animo. Era ancora troppo turbata da tutto quello che era accaduto per poter anche solo provare un lieve sentimento di contentezza. 

Ice and Fire: il principe che fu promessoWhere stories live. Discover now