78

445 80 67
                                    

SINO AL SORGERE DEL SOLE

Aveva gli occhi chiusi, non voleva vedere... Ora, dinanzi quel marmoreo letto di morte, non aveva la forza per guardare che Jon non c'era più, per fissare solo le sue ultime spoglie mortali: cenere, solo fumo e cenere.
Dietro quella velina nera che le copriva il viso il mondo pareva ancora più buio e tetro.
Ma doveva avvicinarsi, lei sola per prima... prima di chiunque altro.

Le sete del plumbeo abito frusciarono mentre si incamminava sulla molle terra, impolverandosi sul bordo. Ogni passo un tonfo al cuore, ogni passo un respiro in meno, una lacrima in più... e un'altra ancora e ancora un'altra. Era lì... doveva solo trovare la forza di guardare.
Il sangue del drago scorreva in lei e quella forza la trovò.

Aprì gli occhi... e guardò. Perse quasi l'equilibrio, arretrando di colpo! Ci fu un sussulto generale... forse stava male, forse aveva bisogno di aiuto, ma nessuno osò muovere un solo passo.

Respirò profondamente, si avvicinò di nuovo.

"non può essere ... " pensò, gli occhi gonfi e stanchi, sgranati per l'insensata visione. Forse era svenuta, forse stava sognando!

'Davos, Sam!!!...'  urlò. I due uomini accorsero alla chiamata, raggelando al loro giungere. Si guardarono entrambi in viso increduli , mentre lei continuava a fissarlo... Jon, fissava Jon! Nel cuore di quella lastra annerita dalle fiamme il suo corpo era integro. Fuliggine lo imbrattava , cicatrici deturpavano il suo corpo, ma era li, lì davanti a lei.

Guardò Sam e Davos affinchè potesse comprendere di essere sveglia: un cenno con il capo a cui i due uomini risposero nello stesso modo.

Aveva gli occhi chiusi,  nessun segno lasciava intendere che potesse respirare. Dany non sapeva cosa fare: non voleva sperare,  si impose di non sperare.

Coloro che erano rimasti lontani non capivano cosa stesse succedendo, si fissavano spaesati e intontiti.

Si chinò su quell' involucro marmoreo, ancora fumoso e caldo, pose una mano sul suo cuore ma non riuscì a sentire il battito che tante volte aveva cullato il suo riposo.

Quel funereo silenzio su spezzato dal ruggito di Drogon, che si riverberò per tutta l'immane grandezza della Fortezza Rossa. Luxes e Veraxes gli fecero eco, spandendo ancor di più il suono, mentre i visi di coloro che erano lì guardarono inebetiti verso il cielo.

Posò il capo sul suo petto: fumo e caldo sale impastati bagnarono il suo torso, chiuse gli occhi e abbracciò quell'inerme corpo. Daenerys respirava a fatica, ogni atto le causava dolore,  solo il contatto con Jon le dava requie! E solo in quel in quel momento, come una nebbia che chi si dipana dal cielo scuro,  rimembrò le ultime parole che, poggiata al suo cuore, aveva sussurrato a Jon! Lemmi le fluirono, come un fiume in piena, dinanzi agli occhi, come in una litania:

 Zȳhys ōñoso jehikagon Āeksiot epi, se gīs hen sȳndrorros

Zȳhys perzys stepagon Āeksio Ōño jorepi, se morghūltas lȳs qēlītsos sikagon.

Hen sȳndrorro, ōños. Hen ñuqīr, perzys. Hen morghot, glaeson.

Zȳhys ōñoso jehikagon Āeksiot epi, se gīs hen sȳndrorros .

Zȳhys perzys stepagon Āeksio Ōño jorepi, se morghūltas lȳs qēlītsos sikagon.

Hen sȳndrorro, ōños. Hen ñuqīr, perzys. Hen morghot, glaeson.

Hen sȳndrorro, ōños. Hen ñuqīr, perzys. Hen morghot, glaeson.

Hen sȳndrorro, ōños. Hen ñuqīr, perzys. Hen morghot, glaeson.

Ice and Fire: il principe che fu promessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora