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INCUBI OLTRE LA BARRIERA

Il Pugno dei Primi Uomini era una collina situata a nord, Oltre la Barriera.  Era stato costruito dai Primi Uomini nell' Età dell'Alba e parti dell'anello di pietra erano ancora in piedi. Immerso nella Foresta Stregata, si trovava vicino al Fiumelatte, così chiamato perchè le sue acque erano bianche... bianche come il latte. La collina offriva una visuale maestosa, con pendici pericolose a nord e a ovest e altre solo leggermente meno perigliose a est. Un anello di pietre grigie alte fino al petto coronava la cima di uno dei sentieri ripidi. Ai piedi della collina si trovava un ruscello.

Il popolo libero aveva deciso di fermarsi in quel luogo, dopo gli eventi di Approdo del Re, creando capanne e case e decretandone il loro nuovo posto fisso in cui vivere.

Salì sulla sommità dell'anello di rocce, scrutando verso il sole al tramonto. Le ultime luci del giorno si riflettevano come oro lavorato sulla superficie del Fiumelatte, nella sua grande ansa incurvata a sud. Resto lì, quasi immobile, gli occhi persi nel vuoto, finchè non fu notte fonda e la baldoria dei bruti si fece sempre più affievolita, fino a sparire del tutto, segno che erano rientrati nelle loro tende per andare a dormire.

Uno Jon Snow quasi irriconoscibile, magro, stanco nel fisico e nella mente, si stava preparando a quello che pensava ormai da tempo.

Da quando si era unito agli Uomini Liberi, non era più stato se stesso, non riusciva a mangiare, non riusciva a dormire e quando un tale privilegio gli era concesso le sue notti erano puntellate dallo stesso incubo: la morte di Daenerys, che, puntualmente, si presentava nei suoi neri sogni ogni volta in maniera diversa e sempre più terribile.

Anche quella notte si era svegliato urlante, madido di sudore, per lo stesso motivo. Non ce la faceva più, non gli era rimasto più niente e nessuno. Bran era sul trono e di lui e non ne aveva saputo più niente; Sansa, la regina del nord, era sparita tra le bianche nevi di Grande Inverno dimenticandosi di lui e Arya era chissà dove, chissà se ancora viva.

Ma soprattutto aveva perso lei, la donna che aveva amato dal primo momento, da quando la vide bellissima e fiera a Roccia del Drago. Non riusciva a convivere con quello che le aveva fatto, anche se allora tutti gli avevano detto che era l'unica cosa da fare, la cosa giusta,  ma lui...lui non l'aveva mai superata.

Quale giustizia è mai stata per gli Dei!

Era un traditore, un assassino, aveva ucciso la donna che amava, che aveva giurato di servire e che si fidava ciecamente di lui... di lui! L'aveva abbandonata quando aveva saputo delle sue vere origini. Si era reso conto che tutta la sua vita era stata la causa della guerra tra Robert e Rheagar, il suo vero padre e...  non riusciva a dimenticare che lei fosse sua zia.

Ma ora tutto questo gli sembrava solo grottesco! Loro non erano mai vissuti come parenti, benchè i Targaryen usassero sposarsi tra loro per mantenere il sangue del drago intatto. Loro si erano innamorati come due semplici ragazzi, Daenerys e Jon, il loro era un amore puro non imposto da vincoli di casata o da vincoli di altro tipo.

'Ora basta' pensò. Spettro era via e lui si incamminò a passi lenti verso il fiume. Non ci volle molto ad arrivare. Si fermò un attimo, chiuse gli occhi, sospirò a lungo, pesantemente, poi non ebbe più remore. Il sottile strato di ghiaccio non fu un problema, bastò un colpo di stivale per infrangerlo ed il resto fu semplice.

Cominciò ad avanzare sempre di più, fino a quando l'acqua lo sommerse.  I suoi polmoni si stavano riempiendo di acqua,  stava affogando, se ne rendeva orribilmente conto, ma andava bene così, era quello che avrebbe voluto fare lì, nella sala del trono, ma che la furia di Drogon gli aveva impedito. I suoi occhi cominciavano a perdere del tutto lucidità, il sonno senza fine era vicino, ma in quel momento, un attimo prima di perdere conoscenza, udì una voce sconosciuta

Ice and Fire: il principe che fu promessoWhere stories live. Discover now