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NUOVE PROSPETTIVE

Daenerys era seduta su di triclinio fuori le sue stanze, azzurro e bianco i colori predominanti, perfettamente intonato al marmo viola del pavimento.  Beveva nervosamente del latte fermentato, in compagnia di alcune ancelle, in attesa che Jon venisse fuori.

Ci sta mettendo troppo tempo, che non stia ancora bene.

In effetti, Jon stava faticando parecchio a indossare brache e camicia e stivali. La ferita doleva ancora, nonostante tutto quel tempo. Si guardò i punti di sutura quasi del tutto rimarginati: un'altra cicatrice sul suo già martoriato corpo.

Quando finalmente le porte si aprirono, Dany scattò in piedi, un lieve rossore ad imporporare le sue guance.

'Mi spiace averti fatto attendere', le sorrise, 'ma ora potrai finalmente riavere le tue camere e il tuo amato letto'. Le prese le mani tra le sue, baciandole. A dir la verità, non erano le sue mani che avrebbe voluto baciare ma era ancora titubante su come muoversi con lei.

'Ti ho fatto preparare delle nuove camere, quella dove stavi era troppo piccola.

'Non ce n'era bisogno ma,  grazie' le disse dolcemente, col suo fare sempre composto.

'Certo che ce ne era bisogno, quello era un tugurio, non una camera. Una mia iniziale ripicca che in nulla differiva da una cella'.

'Cè una cosa che invece ci terrei a chiederti, e spero me lo permetterai. Camera a parte, vorrei tanto rivedere finalmente i bambini,  sono stati quasi una visione e spero che tu...'.

Jon temeva che Dany, dopo quel momento iniziale di paura per la sua vita, potesse impedirgli di incontrarli ancora.

'Certo che puoi vederli', lo disse di getto, senza pensarci.

Sono i suoi figli non posso e non voglio più negarglielo.

'Se te la senti di arrivare quasi in cima alla piramide possiamo andarci ora'.

Jon non se lo fece ripetere due volte e, nonostante la fatica, percorse tutte le scale che conducevano al ventinovesimo piano della piramide.

Daenerys aprì le porte salutando kinvara e le altre sacerdotesse, seguita da Jon.

'Vostra grazia' salutò la sacerdotessa, 'Jon! ... E' un piacere vedervi in piedi.'

'Di questo devo ringraziare anche voi',  un cenno con il capo a ringraziarla, cui corrispose un sorriso tirato, tipico di lei.

I bambini erano sul tappeto , stavano giocando. Jon li guardò rapito,  non poteva ancora credere che quello che stava vedendo fosse tutto vero.

'Mie signore,  lasciamo le loro grazie con i loro figli soli'. Salutarono e si accomiatarono, anche se a Jon era sembrato così strano essere appellato in quel modo così altisonante.

Daenerys si fiondò sul tappeto, abbracciando e baciando i suoi figli.

Vide Jon smarrito, il viso turbato, poteva comprendere tutte le emozioni che in quel momento stavano albergo in lui.

'Stai bene' gli sorrise dolcemente.

Riuscì a fare solo un cenno con il capo, troppo provato dal tumulto di sensazioni che si facevano strada in lui, mentre con la mano si portava via una lacrima dal viso.

Io sono padre

Continuava a cercare di elaborare quel concetto, qualcosa che aveva dovuto archiviare dalla sua esistenza, per impedire che la vita dei suoi possibili figli fosse l'inferno che era stata la sua, l'inferno della vita di un bastardo.

Ice and Fire: il principe che fu promessoWhere stories live. Discover now