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DECISIONI

Era trascorsa un'intera luna da quando Daenerys Targaryen aveva dato alla luce i gemelli. Con il trascorrere dei giorni Kinvara aveva osservato la madre dei draghi. I primi tempi  erano stati i più critici: rifiutava di vedere i bambini e restava per molto tempo sola, chiusa nella sua camera, spesso la si sentiva piangere. 

Evidentemente troppi eventi l'avevano sconvolta: la sua morte per mano di chi mai si sarebbe aspettata e la sua ancor più incredibile rinascita. Bastava già tutto ciò a rendere quantomeno inquieto chiunque.

Scoprire, poi, di essere gravida dell'uomo che odiava più di tutto e tutti, quando per buona parte della sua vita aveva creduto, e a ragione, di non potere avere figli, era stato davvero troppo.

Ma lei era riuscita a superar l'avversità dovuta alla paternità di quei due bambini : la sacerdotessa sapeva che li amava profondamente, il suo istinto materno aveva infine preso il sopravvento.

Infatti, dopo quell'iniziale rifiuto, Kinvara l'aveva trovata sempre più spesso con i suoi figli, aveva persino deciso di non avere una balia e allattarli di persona, fino a quando quelle due minuscole creature erano diventate la sua unica ragione di vita, perchè a quel momento, la donna rossa ne era certa, non ne vedeva altre.

La sua esistenza era stata distrutta in un niente. Era partita con tre draghi, un esercito potente, amici e consiglieri e aveva fatto ritorno morta, con solo un figlio ancora vivo. Aveva perso tanto, ma soprattutto avevo dovuto dire addio a Missandei, la sua più cara amica, decapitata dinanzi ai suoi occhi; a ser Jorah Mormont, a cui voleva un bene smisurato, che si era sacrificato per difenderla durante la Lunga Notte contro gli Estranei, e aveva dovuto infine accettare la morte di Viserion e Rhaegal, i due draghi che insieme a Drogon, l'ultimo ancora in vita, lei considerava gli unici figli che avrebbe mai potuto avere.

Si rifiutava di parlare con chiunque: mangiava, viveva insieme ai suoi due bambini e dormiva... e piangeva, piangeva spesso.

Era l'inizio della seconda luna dal suo parto quando Daenerys iniziò a cercare la sacerdotessa rossa, solitamente per conversare del più e del niente: sembrava come se non volesse affrontare quello che era successo dopo il suo ritorno alla vita. Quella stanza e quel tempio le permettevano di restare, in qualche modo, morta per il resto del mondo e lei, con quel resto del mondo, pareva non volere averci più niente a che fare. Continuarono così per molti giorni e Kinvara non cercò di forzare il suo percorso, sapeva che prima o poi sarebbe tornata Daenerys Nata dalla Tempesta.

Era l'alba quando kinvara andò a trovare la regina come suo solito. Era affacciata alla finestra della sua camera, di lì poteva guardare la città che cominciava ad animarsi mentre il buio lasciava il posto alla luce. I bambini dormivano ancora, ma lei non avevo riposato per niente.

'Buongiorno Daenerys...' la sacerdotessa la salutò mentre lei continuava a guardare fuori da quella finestra. Kinvara sorrise: quella notte le fiamme le avevano parlato, e lei aveva inteso.

Daenerys rispose a quel saluto mentre si accertava che i suoi figli stessero ancora dormendo; li guardò a lungo prima di rivolgere i suoi occhi a Kinvara, che stava osservando meticolosamente il suo comportamento.

'Come va oggi?' azzardò la sacerdotessa del dio della luce.

Daenerys scrutò a lungo gli occhi la donna rossa . 'A dir la verità non ho dormito per niente, ho passato la notte a pensare a cosa fare della mia vita. Non posso rimanere per sempre chiusa in questo tempio...'. Finalmente quello che Kinvara sapeva sin dall'inizio cominciava a mostrarsi. 'E...ho bisogno di sapere alcune cose...non so se potete aiutarmi'...

Kinvara piegò leggermente in capo in segno di assenso e le sorrise.'Dite pure...'.

'Dopo che... dopo che sono arrivata qui a Volantis, vi sono giunte notizie dal continente occidentale?'

Ice and Fire: il principe che fu promessoWhere stories live. Discover now