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LIBERO

Era nella sala delle mappe ormai da tempo. Affacciata alla finestra a tutto sesto, il sole era ormai alto, ma un piacevole venticello le scompigliava leggermente i capelli.

C'erano molte altre piramidi più piccola a Meereen, variamente colorate, nessuna però arrivava neppure alla metà delle dimensioni della grande piramide.

Da dove si trovava, Daenerys poteva vedere l'intera città: stretti vicoli contorti e ampie strade di mattoni, templi e granai, baracche e palazzi, bordelli e terme, i grandi ovali rossi delle fosse da combattimento. Oltre le mure della città, si stendeva il mare colr indaco, lo snodarsi scuro del fiume Shahazadhan, aride colline brulle, i frutteti bruciati, i campi anneirti.

In contemplazione di tale bellezze continuava tuttavia a pensare a quello che le aveva detto Jon Snow.

L' aveva scossa aver saputo che, anche lui, era stato riportato in vita da un'altra sacerdotessa: Melisandre. La ricordava ancora a Grande Inverno e, ancor prima, quando le propose di incontrare il Re del Nord. Di lei non erano più giunte notizie dopo la Lunga Notte, alcuni dicevano fosse partita, altri che fosse morte.

Tuttavia c'era qualcosa che arrovellava Daenerys Targaryen più di tutto.

Non riuscirò a mandarlo via, lo so. Non ho mai conosciuto un uomo così testardo, forse se parlassi ad un mulo sarebbe più ragionevole!!!

Non sapeva cosa fare, quale era la giusta scelta da fare. Aveva sbagliato troppo e non poteva più permetterselo. Non era solita accettare che qualcuno contraddicesse i suoi ordini ma lui... lui era così ostinato... almeno quanto lo era lei!

Dovrei lasciarlo marcire in quella camera, vedremo se poi  vorrà restare!

Sorrise, lo conosceva assai bene in fondo; se quello che aveva detto fosse stato vero, nulla e nessuno sarebbe stato capace di fargli cambiare idea.

Non devo pensarsi, i motivi per cui è qui sono solo affari suoi, non mi devono interessare. Se decido di farlo rimanere devo prendere delle decisioni in merito.

C'era, dunque, solo una cosa che Daenerys Targaryen potesse fare.

Aveva convocato Verme Grigio. Lui non avevano ancora visto Jon Snow e sapeva benissimo come sarebbero finite le cose se, per qualche malaugurato motivo, si fossero incontrati.

Verme Grigio sopraggiunse veloce e silente. 'Mia regina'.

Daenerys lasciò la contemplazione del panorama che si apriva sulla finestra dove era poggiata e rivolse il suo sguardo al fedele immacolato. Si sedette lentamente allo scranno, sistemandosi le pieghe della veste, e cercò le parole più consone per sbrigliare quella tortuosa questione.

Le sue dita tamburellarono sulle pergamene che si dipanavano sul grande tavolo. Verme Grigio era lì  che attendeva, senza muovere un solo muscolo.

Non posso procrastinare.

'Verme Grigio. C'è... una cosa di cui devo metterti al corrente, ma, quando te la dirò, tu manterrai la calma.'

'Certo' lo sguardo di Torgo Nudo era visibilmente interrogatorio.

'Jon Snow... è qui... mio prigioniero...' il respiro le si fermò per qualche attimo, in attesa della reazione di lui.

'Cosa????...' il viso del soldato divenne una maschera d'ira. 'Dove... dove è adesso'  era chiaro il messaggio: quell'espressione e quel tono di voce volevano dire solo una cosa.

'Il motivo per cui te l'ho detto è ... è ... che ho deciso di graziarlo, di risparmiargli la vita e so cosa sarebbe successo nel momento in cui lo avessi incontrato ...' cercò di essere rigorosa e perentoria nella sua affermazione.

Ice and Fire: il principe che fu promessoWhere stories live. Discover now