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FUOCO E SANGUE

Nei giorni seguenti Daenerys sembrò gradire soprattutto la compagnia dei suoi figli, persino kinvara e le altre accolite venivano bandite dalla camera: non voleva parlare con nessuno di quello che era successo, nemmeno con la donna che l'aveva riportata in vita.

Jon cercava di non lasciarla mai sola, era sempre costantemente preoccupato di sapere dove si trovasse e questa situazione stava logorando i suoi nervi sempre di più.

Daenerys continuava a tenerlo a distanza, anche se non come i primi giorni: il suo ruolo tuttavia era solo quello di starle a fianco, non voleva rimanere sola soprattutto durante la notte, ma Jon non poteva nemmeno lontanamente avvicinarsi tranne per qualche fugace abbraccio che riusciva a strapparle pur di farla sentire protetta e al sicuro.

Si sentiva impotente, non sapeva cosa fare, era appena riuscito a ricostruire il suo rapporto con lei ed ora era in balia di qualcosa che non sapeva lontanamente come gestire. Alcune volte l'ira lo coglieva di colpo, ripensando a tutto quello che era successo; le sue emozioni si alternavano in modo nuovo dentro nl suo cuore, la pacatezza di una volta lo abbandonava sempre più spesso, dopo Approdo del Re e il suo viaggio a Meereen era cambiato, e stava prendendone sempre più consapevolezza.

Quello che però più lo angustiava era non sapere chi fosse il mandante di tutto questo: chi aveva già provato ad ucciderla con quella freccia che aveva quasi ucciso lui, Bran, o qualcun altro? ci avrebbe riprovato? Questo pensiero non riusciva a farlo stare tranquillo...

Incontrò Daario e Verme Grigio nella sala delle mappe, continuante ad essere così appellata anche se in realtà il grande tavolo rappresentante Essos e Westeros le aveva sostitutite, le mappe posizionate sulle pareti a ricordare la ragione per cui quella grande camera della piramide di Meereen fosse chiamata a quel modo. La rarione: sapere se erano riusciti a raccogliere nuove informazioni sull'attentato.

I Secondi Figli avevano perquisito la capanna dove era stata tenuta Daenerys e di lì erano riusciti a risalire ad una barca che i due avevano comprato. Era di piccole dimensioni, probabilmente avevano intenzione di ucciderla e far sparire il cadavere. Il pescatore che l'aveva venduta aveva detto che possedevano parecchie monete d'oro, che erano due mercenari abbastanza noti da quelle parti.

 Jon percosse farneticamente la fronte corrucciata dai troppi pensieri. 'Quindi sono stati assoldati, e visto che sono morti si spera che la cosa non si ripeta'.

'Già Snow, dovrebbe essere così, esordì il comandante ' salvo che altri mercenari non vengano ingaggiati se qualcuno la vuole morta a tutti i costi.'

Quelle parole , pronunciate da un Daario Naharys evidentemente altrettanto preoccupato incupì ancora di più Jon Snow.  L'amore per Daenerys non era certo svanito solo cercava di nasconderlo, ne andava della sua reputazione. Mai avrebbe permesso che qualcuno lo vedesse debole, mellifluo, pendente dalle labbra e dal cuore di una donna. 

"Questa tuttavia è la verità" pensò tra sè mostrando lo sguardo più orgoglioso e fioro che gli riuscì di esporre soprattutto a Jon. Lui in particolare mai avrebbe dovuto conoscere e sapere che l'amore per la donna che aveva scelto lui, nonostante tutto quello che era accaduto tra loro non era mai svanito, lo logorava giorno dopo giorno; bramava lei, la desiderava ma sapeva ormai da tempo, dalla sua partenza per Westeros, quando lo aveva abbandono nella città dai mille colori, che mai avrebbe avuto una sola speranza di viverle accanto, lui per una volta burattino e non burattinaio a tirare i fili di donne che lo osannavano. Nessuna purtroppo ad eguagliare o anche solo sfiorare la bellezza, la grazia e l'arguzia della madre die draghi, di Daenerys Targaryen.

'Aumentate le guardie dentro e fuori la piramide, continuate a raccogliere informazioni e... Verme Grigio... niente più elmi qui nella piramide e nemmeno fuori.  Chiunque dovrà poter essere immediatamente riconoscibile'...

Ice and Fire: il principe che fu promessoWhere stories live. Discover now