Ice and Fire: il principe che...

By Daenerys2474

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COMPLETA Sequel dell' ottava stagione de "Il Trono di Spade" : Daenerys è morta, Jon è nel nord. Ma... se la... More

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By Daenerys2474

FUOCO E SANGUE

Nei giorni seguenti Daenerys sembrò gradire soprattutto la compagnia dei suoi figli, persino kinvara e le altre accolite venivano bandite dalla camera: non voleva parlare con nessuno di quello che era successo, nemmeno con la donna che l'aveva riportata in vita.

Jon cercava di non lasciarla mai sola, era sempre costantemente preoccupato di sapere dove si trovasse e questa situazione stava logorando i suoi nervi sempre di più.

Daenerys continuava a tenerlo a distanza, anche se non come i primi giorni: il suo ruolo tuttavia era solo quello di starle a fianco, non voleva rimanere sola soprattutto durante la notte, ma Jon non poteva nemmeno lontanamente avvicinarsi tranne per qualche fugace abbraccio che riusciva a strapparle pur di farla sentire protetta e al sicuro.

Si sentiva impotente, non sapeva cosa fare, era appena riuscito a ricostruire il suo rapporto con lei ed ora era in balia di qualcosa che non sapeva lontanamente come gestire. Alcune volte l'ira lo coglieva di colpo, ripensando a tutto quello che era successo; le sue emozioni si alternavano in modo nuovo dentro nl suo cuore, la pacatezza di una volta lo abbandonava sempre più spesso, dopo Approdo del Re e il suo viaggio a Meereen era cambiato, e stava prendendone sempre più consapevolezza.

Quello che però più lo angustiava era non sapere chi fosse il mandante di tutto questo: chi aveva già provato ad ucciderla con quella freccia che aveva quasi ucciso lui, Bran, o qualcun altro? ci avrebbe riprovato? Questo pensiero non riusciva a farlo stare tranquillo...

Incontrò Daario e Verme Grigio nella sala delle mappe, continuante ad essere così appellata anche se in realtà il grande tavolo rappresentante Essos e Westeros le aveva sostitutite, le mappe posizionate sulle pareti a ricordare la ragione per cui quella grande camera della piramide di Meereen fosse chiamata a quel modo. La rarione: sapere se erano riusciti a raccogliere nuove informazioni sull'attentato.

I Secondi Figli avevano perquisito la capanna dove era stata tenuta Daenerys e di lì erano riusciti a risalire ad una barca che i due avevano comprato. Era di piccole dimensioni, probabilmente avevano intenzione di ucciderla e far sparire il cadavere. Il pescatore che l'aveva venduta aveva detto che possedevano parecchie monete d'oro, che erano due mercenari abbastanza noti da quelle parti.

 Jon percosse farneticamente la fronte corrucciata dai troppi pensieri. 'Quindi sono stati assoldati, e visto che sono morti si spera che la cosa non si ripeta'.

'Già Snow, dovrebbe essere così, esordì il comandante ' salvo che altri mercenari non vengano ingaggiati se qualcuno la vuole morta a tutti i costi.'

Quelle parole , pronunciate da un Daario Naharys evidentemente altrettanto preoccupato incupì ancora di più Jon Snow.  L'amore per Daenerys non era certo svanito solo cercava di nasconderlo, ne andava della sua reputazione. Mai avrebbe permesso che qualcuno lo vedesse debole, mellifluo, pendente dalle labbra e dal cuore di una donna. 

"Questa tuttavia è la verità" pensò tra sè mostrando lo sguardo più orgoglioso e fioro che gli riuscì di esporre soprattutto a Jon. Lui in particolare mai avrebbe dovuto conoscere e sapere che l'amore per la donna che aveva scelto lui, nonostante tutto quello che era accaduto tra loro non era mai svanito, lo logorava giorno dopo giorno; bramava lei, la desiderava ma sapeva ormai da tempo, dalla sua partenza per Westeros, quando lo aveva abbandono nella città dai mille colori, che mai avrebbe avuto una sola speranza di viverle accanto, lui per una volta burattino e non burattinaio a tirare i fili di donne che lo osannavano. Nessuna purtroppo ad eguagliare o anche solo sfiorare la bellezza, la grazia e l'arguzia della madre die draghi, di Daenerys Targaryen.

'Aumentate le guardie dentro e fuori la piramide, continuate a raccogliere informazioni e... Verme Grigio... niente più elmi qui nella piramide e nemmeno fuori.  Chiunque dovrà poter essere immediatamente riconoscibile'...

'Certo' affermò senza dubbio il prode comandante degli Immacolati.

'C'e' altro?'Daario pronunciò quelle parole evidentemente infastidito, mal sopportava che Jon avesse preso il comando della piramide in assenza di Daenerys.

'Come sta la regina?' Chiese poi con tono più pacato.

Jon avrebbe preferito non rispondere a quella domanda, non sapeva nemmeno da dove iniziare. Abbassò il capo visibilmente imbarazzato, non raziocinava nemmeno lontanamente cosa dichiarare, quasi gli si annebbiò la vista a cercare le parole più consone per esporre i fatti. 'Sta meglio, ma... non vuole ancora incontrare nessuno. Vi chiedo solo, nel caso decidesse di farsi vedere, di non chiederle nulla di quella storia.' Infine trovò una chiosa che potesse racchiudere gli avvenimenti ultimi senza esporre troppo le reali condizioni di Daenesys.

'Tranquillo Snow, non siamo così stupidi, faremo finta di niente quando deciderà di tornare. Spero presto perchè non mi piace prendere ordini da te'chiuse di filato il capitano con una evidente smorfia del viso.

'Non c'era bisogno di dirlo.' Sorrise sardonico Jon Snow. 'E' palesemente evidente. La regina tornerà presto più in forma di prima.'

'Già! Speriamo.' Voltò i tacchi seguito a ruota da Verme Grigio.

Li vide lasciare la sala, passo dopo  passo, poggiò i palmi delle mani sul bordo del tavolo dipinto. lo afferrò sempre più forte, avrebbe voluto distruggere tutto. Ecco! una delle reazioni che il ragazzo di un tempo mai avrebbe preso in considerazione. Rimase lì a fissare monti, fiumi castelli, di Essos e Westeros in una più che fedele riproduzione, ma in cuor suo l'unica realtà a cui riusciva a pensare era Daenerys e al modo di farla venir fuori da quella situazione.

Fu in quel momento che ragguagliò una palese evidenza, l'unica emozione che Dany non aveva esternato da quel giorno e che da tempo cercava di tenere sotto costante controllo visti i precedenti: la rabbia. Pensò, in un ardimento estremo, scansando tutte le possibili nefaste conseguenze, potesse dimostrarsi la chiave di volta del problema.

Il giorno seguente Jon ordinò che lo spiazzo per gli allenamenti fosse lasciato vacante. Le guardie avrebbero dovuto sgomberare il campo all'arrivo della regina. Sapeva che Daenerys si sarebbe arrecata puntuale per continuare le loro lezioni di schema.

Così fu. Spada la allenamento in pugno, una lunga treccia a fermale i capelli, pantaloni di lino e un corpetto smanicato di cuoio bollito portato a pelle nuda, si presentò più che agguerrita.

Sentì microscopiche gocce di sudore pervadergli la fronte. 

Spero di non sbagliarmi, che la mia decisione sia più che giusta. 

Respirò profondamente e si attenne al piano programmato.

'Dunque sei pronta, voglio vedere quanto sei migliorata. Oggi non sono il tuo insegnante, ma il tuo nemico, trattami così. Cominciamo.'

Daenerys allungò il braccio e caricò un fendente laterale corto con cui cercò di colpire Jon al viso. Lui però riuscì ad evitarlo.

'Tutto qui? Andiamo, puoi fare di meglio!' La provocò.

Daenerys sospirò a lungo.

Caricò un affondo laterale, ma lui riuscì a schivarlo spostandosi velocemente di lato.

'Ti avrei già uccisa se fossero state vere spade!'

'L'hai già fatto una volta mi sembra!' Inveì lei senza alcuna remora.

Jon sentì una morsa stringergli il cuore dopo quelle parole ma non disse nulla, era evidente che stava riuscendo nel suo intento, farla arrabbiare. Dove avrebbe portato ciò? Sperava vivamente di non essere in errore.

A quel punto fece roteare la spada e riuscì a colpirlo al petto. Jon accusò il colpo: se la spada fosse stata vera lo avrebbe ucciso.

'Cominci a migliorare o...  forse sono io che non mi sto impegnando!' 

Un altro pungolo, e fu così che Daenyrys si scagliò contro Jon: le spade si scontrarono l'una contro l'altra, ognuno dei due riusciva a respingere i colpi dell'altro. Poi si fermarono e iniziarono entrambi a studiarsi girandosi intorno.

Lei partì di nuovo all'attacco, lui parò il colpo e indietreggiò. Daenerys provò un affondo che Jon evitò agilmente scartando di lato. Lui caricò un nuovo assalto, lei parò il colpo lasciando però la guardia scoperta il tempo necessario per permettere a Jon di portare il piede dietro la sua caviglia e farla cadere.

'Alzati dai, impegnati di più.' Fece qualche passo indietro per permetterle di rialzarsi.

Il viso di Daenerys era ormai iracondo.

Si rialzò velocemente e mirò nuovamente al cuore, ma lui riuscì a parare il colpo lasciando che le spade fossero così vicine, l'elsa dell'una attaccata a quella dell'altra tanto da riuscire ad afferrarle il polso con l'altra mano. Riuscì con forza a farla ruotare in modo tale che la regina si ritrovò con le spalle contro il torso di Jon.

'Ora sei mia!' Le sussurrò feroce all'orecchio. Quelle parole furono fuoco nella mente di lei: le sembrò di risentire quell'uomo.

Fu a quel punto che Jon sentì un dolore lancinante all'inguine: era riuscita a piegare la gamba indietro e ad appioppargli un fortissimo calcio.

Si piegò tenendosi le parti parti basse con lei mani, ricadendo dolorante al suolo, ma ormai Daenerys aveva perso il controllo: si scagliò contro Jon prima con ripetuti calci sempre più violenti al corpo, poi gli fu sopra e cominciò ad usare i pugni per colpirlo sul viso con tutta la forza che aveva. Anche se piccola i suoi colpi facevano male, ma Jon non oppose resistenza. Continuò così, pugno su pugno, sempre più forti, senza mai fermarsi fino a chè lui non la sentì urlare dannatamente dalla disperazione, senza sosta, mentre riversava il viso verso il cielo.

Fu solo allora che si fermò.

Jon riuscì a sollevarsi mentre lei era ancora sopra di lui e a stringerla forte, sempre più forte: Daenerys piangeva a dirotto, quasi incosciente, il suo viso stremato stretto al suo petto mentre lui continuava a serrarla in una dolce morsa, le sue braccia alcova sicura di riparo da tutto e da tutti, ora più che mai.

'E' finita, sei salva, è tutto finito' le disse convinto, la sua mano a accarezzale la lunga traccia oramai scompigliata.

Dany lo strinse forte ricambiando il suo abbraccio: rimasero a lungo così, stretti, per un tempo che non seppero dire, mentre lei lasciava sciogliere il dolore che aveva accumulato dentro con le lacrime che cadevano copiose, il volto serrato al protettivo torso di Jon.



Anche quella sera Jon si stava sistemando, come al solito, nel suo angolo di letto lontano da lei quando la vide vicina che lo guardava.

'Grazie' gli disse sorridendo.

Lui ricambiò lo sguardo un sorriso sghembo di rimando. Poi, per la prima volta dopo tanto, Daenerys avvicinò le labbra alle sue, un lieve bacio, solo uno sfiorarsi di boccioli che parevano schiudersi per la prima volta, fiori inaspettati che presagivano un rinascere della primavera. Si accostò a lui e con un braccio gli cinse il petto e vi poggiò sopra il capo.

Jon sentì un grande calore invaderlo e dopo tanto avvertì un peso sciogliersi lentamente dal suo cuore: finalmente Daenerys stava ritornando se stessa, la donna indomita che era sempre stata e che, tempo fa, lo aveva conquistato con un unico solo sguardo.

Dormirono così tutta la notte, sereni, stretti l'uno tra le braccia dell'altro.


NOTA: Daenerys è finalmente riuscita a venir fuori dalla spirale in cui gli eventi l'avevano condotta e la ritroveremo nuovamente come l'abbiamo sempre conosciuta. Alla prossima.

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