Ice and Fire: il principe che...

By Daenerys2474

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COMPLETA Sequel dell' ottava stagione de "Il Trono di Spade" : Daenerys è morta, Jon è nel nord. Ma... se la... More

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By Daenerys2474

VALAR MURGHULIS

Si era svegliata presto quella mattina Arya Stark. il fresco venticello proveniente dai battenti non del tutto serrati era piacevole.

Una sciocchezza rispetto al vento del nord.

 Si inebriò a pieni polmoni e decise di fare un giro della fortezza. Dopo aver indossato una tunica di lana grigia e una sovratunica di cuoio bollito, ago sempre al suo fianco insieme alla daga con cui... Si bloccò qualche attimo guardandola, ma scacciò immediatamente quel pensiero. 

Quel suo atto aveva innescato e aperto porte che sarebbe invero dovute rimanere chiuse e forse ora Westeror sarebbe... Si rammaricò guardandola, l'elsa incrostata di gemme preziose e l'acciaio di Valyria con i suoi riverberi del rosso e del nero. Non doveva pensarci, come Bran le aveva detto lei non poteva sapere e in quel preciso momento li aveva salvati. Non immaginava, non pensava...

Scrollò il capo, il viso distorto dalla dolore.

Ho fatto quello che pensavo fosse giusto. Non mi sentivo un'eroina, questo no, ma quantomeno prima pensavo di essere in grado di giudicare con giustizia gli altri Ma non è così! Ho ucciso, posso trovare tutte le attenuanti, giustizia per i miei cari caduti. difesa personale, ma ciò non cambia la realtà. Ho giustificato anche Jon secondo i miei criteri, perchè è mio fratello e gli voglio bene.  Eppure ho condannato senza appello lei,  le sono stata ostile solo perchè non era una Stark, una del nord, perchè... Jon l'amava? Ed io non volevo condividere il suo amore con nessuno?

Troppi erano i dilemmi che aggrovigliavano la mente della giovane Stark e per la prima volta in vita sua pensò di aver sbagliato. 

Camminò e attraversò ponti e contrafforti, cortili e scalinate fino a ritrovarsi nelle vicinane del spiazzo degli allenamenti. Il cozzare delle spade echeggiava ovunque, dilatandosi nell'aria fredda del mattino. Si fermò sul muretto di cinta, si accovacciò incrociando le braccia a mò di cuscino sui merli che lasciavano una buona visuale sul cortile.

Il lord comandante della guardia reale stava testando in prima persona le nuove reclute della cappe dorate.

Ser Brienne di Tarth andò all'attacco, il sudore che le scendeva dal collo fino all'armatura che mai dimenticava di indossare nemmeno per un allenamento.

La recluta barcollò all'indietro e cercò di difendersi alla meglio sollevando la spada spuntata. Brienne penetrò la sua guardia con un fendente basso e picchiò con forza contro la gamba del malcapitato, facendolo barcollare ancora di più. Il ragazzo tentò un fendente dall'alto in basso, ma Brienne parò e rispose con una falciata rovescia che ammaccò l'elmo della recluta. Nel momento il cui il malaugurato tentò un fendente laterale, Brienne deviò la lama e con il gomito avvolto nella maglia di ferro colpì dritto al centro del torace dell'avversario. che crollò pesantemente in terra. il lord comandante gli fece volare via la spada con un fendente al polso, strappandogli un grido di dolore.

Arya sorrise, lei avrebbe fatto molto ma molto meglio, ancora ricordava il suo allenamento con Brienne: in quel caso fu morte per entrambe, o quantomeno per chi delle due fosse stata meno rapida; non questo penoso guardare.

'Per tutti coloro che sono qui in cerca di un posto nelle cappe dorate!' Urlò a quei malcapitati, che si stringevano gli uni vicino agli altri. 'Se queste fossero state vere spade gli avrei tagliato i tendini, spaccato in due quella zucca vuota che ha al posto del cranio e infine mozzato la mano.

Arya sghignazzò alle parole di Brienne . Lasciò gli allenamenti per dirigersi verso la sua camera. Quando vi entrò fu subito attratta da una scatola di legno nero , priva di decori se non un cerchio di due colori, bianco per metà e nera l'altra. Ci mise un battito di ciglia a capire di cosa si trattasse, la scatola proveniva da Bravoos e quelli erano i colori del tempio del bianco e del nero, tempio del signore dai mille volti.

Si sedette allo scrittoio rimembrando la sua dipartita da Padelle Salate per Bravoos. Ricordava ancora Denyo,il figlio del capitano del Titano di Bravoos, che gridò casa nel vedere la luce verde proveniente dalla grande statua di bronzo. Per un attino anche lei penso "casa", ma quella casa non lo era. Grande Inverno era ormai stava devastata e, per quel che credeva, tutti i suoi fratelli erano morti tranne Jon, e proprio lui avrebbe voluto raggiungere, ma stranamente quella moneta dono di Jaqen H'ghar, poteva portarla fino a Bravoos, ma tutte le monete del mondo non le avrebbero permesso di arrivare al Forte Orientale.

Aprì la scatola e dentro, la prima cosa che vide, fu la stessa moneta che tempo addietro le aveva donato una persona: quella persona era esattamente Jaqen H'ghar..

Oltra la moneta c'era anche pergamena. La srotolò e cominciò a leggerla.

Tempo addietro aveva fatto pervenire un messaggio a colui che ormai considerava un amico chiedendogli, come personale favore, di recarle notizie dettagliate sulla regina dei draghi, tornata in vita grazie ai sacerdoti del dio rosso.

Gli uomini senza volto erano stati abili nell'infiltrarsi nella piramide, unica pecca quella porta delle camere reali lasciata aperta. In ogni modo erano riusciti egregiamente a svolgere il loro compito e altrimenti non sarebbe potuto essere.

Tuttavia quella pergamena fu via via martoriata dalle mani di Arya, stretta quasi a volerla distruggerla mentre proseguiva la lettura.

Il contenuto del messaggio inviatogli era molto diverso da ciò che invece si aspettava con una certa sicurezza di leggere. Infine, in preda alla collera l'accartocciò e finì a divenire cenere nel camino zampillante una fontana di fuoco.

'Perchè, perchè' urlò disperata; si portò le mani alle tempie.

Pensava di leggere parole che avallassero la sua convinzione che quella donna fosse una pazza assassina e che avesse fatto la cosa giusta nell'essere tra chi avevano incitato Jon ad ucciderla. E invece... nulla di tutto questo vi trovò.

Tranne l'orrore dell' episodio di Approdo del Re, Daenerys Targaryen pareva essere una buona regina, una persona sicuramente ferrea, temeraria e di polso, che aveva dovuto lottare molto e aveva sofferto tanto senza mai arrendersi, ma che nel corso della sua vita aveva fatto più bene che male. Era una madre amorevole con i suo figli e sembrava amare Jon davvero.

'Bran avevi ragione tu!' Quasi biascicò quelle parole. '...O forse ci siamo solo sbagliati tutti quanti su di lei. La straniera che veniva ad invadere le nostre terre! Questo pensai allora! Da buttare via il più lontano possibile dal nostro Nord quando non ci fosse più servita!. Ebbene Arya Stark, non credo che tu possa reputarti meglio di lei!'

Ebbe un evidente moto di stizza.

'Dovevo andarci io! Dannazione!' Pensò mentre si martoriava la fronte.

Sarebbe stato tutto più semplice se ciò che pensava di quella donna si fosse rivelato vero: le sarebbe bastato mandare quella moneta indietro e in breve tempo la Targaryen sarebbe stata morta, di nuovo. E nonostante il resoconto fosse più che attendibile visto da chi proveniva, lei avrebbe preferito di gran lunga essere andata di persona a Meereen a verificare.

Raccolse la testa tra le sue mani, ci pensò su molto tempo e alla fine... ripose la moneta nella scrivania. Voleva bene a Jon e non poteva fargli del male soprattutto ora che sapeva tanto di più su Daenerys, lui non glielo avrebbe mai perdonato e lei non avrebbe mai potuto sopportare che il suo amato fratello la odiasse. Quando sarebbero arrivati nel continente occidentale avrebbe preso le sue decisioni.

Per il momento preferiva evitare quello che poteva rivelarsi un terribile errore che avrebbe devastato Jon, e non poteva neppure dimenticare le rivelazioni di suo fratello Bran.

Si ritrovò ancorar una volta a pensare a quando lei era giunta, con esercito e draghi, a Grande Inverno. Doveva ammettere che lei per prima la sopportava solo perchè serviva alla loro causa, la guerra contro i non morti.

Sia lei che Sansa non l'avevano ben accolta, di questo non poteva che prenderne atto.

Perchè mai mi chiedo ora!
Ma a quei tempi ero così diversa e mai avrei pensato che gli eventi avrebbero potuto prendere una tale piega.

E sua sorella Sansa le era stata ancora più ostile di lei, sentendo minacciato il suo ruolo di lady di Grande Inverno.

Anche la sua decisione di rivelare a Tyrion il segreto di Jon ha contribuito a far precipitare le cose!

Arya ormai era con le spalle al muro,  tutti gli errori commessi venivano a chiedere il pagamento del conto!

La odiava per quello che aveva fatto ad Approdo del Re, questo difficilmente sarebbe mai cambiato, ma se Jon continuava ad amarla qualcosa di buono doveva esserci in lei. Suo "fratello" era troppo onesto, un uomo d'onore per poter amare una persona che anche lontanamente potesse ancora essere quella che a dorso di un drago aveva falcidiato la vita di uomini donne e bambini.

Ci rincontreremo Daenerys Targaryen e spero che per quel giorno ti sarai dimostrata degna dell'amore di Jon, di questa seconda occasione che il fato ti ha dato per poter riparare ai tuoi errori e... di quella che anche io ti sto dando, chinando il capo di fronte agli errori da me commessi.

Tyrion Lannister si stava recando nelle camere del del re, ma come spesso accadeva ultimamente, aveva trovato chiuso a chiave.




La sua mano a pugno era pronta a bussare alla porta quando dalla camere reali del Fortino di Maegor venne fuori un energumeno che non aveva mai visto.

Lo squadrò dalla testa ai piedi, leggermente impaurito, e quell'uomo rispose torvo allo sguardo, senza però dire nulla . Mentre il mastodonte andò via lui si appropinquò celermente, con le sue storpie gambette, nelle camere del re.

'Vostra Grazia.'

Il re non rispose.

'Vostra...'  Tyrion si avvicinò per capire stesse succedendo, ma pareva che il re stesse dormendo. La cosa lo colse notevolmente di sorpresa. Non riusciva a comprendere come avesse potuto parlare con quell'uomo che era appena uscito ed ora essere profondamente addormentato. Sospirò lungamente alla ricerca di una risposta, ma non sapeva darsene una, troppe cose strane stavano succedendo ultimamente: la porta delle camere reali che sempre più frequentemente trovava chiusa a chiave, il re spesso addormentato o alcune volte persino svenuto. Non sapeva letteralmente cosa poter fare.

Quando il re finalmente riaprì gli occhi, Tyrion era lì che leggeva un libro sui draghi dai tempi di Aegon I e Balerion il terrore nero, fino agli ultimi esemplari simili a rachitici pulcini implumi.

'Vostra Grazia' il Lannister lasciò cadere il tomo e si appropinquò verso Bran.

'Dimmi pure Tyrion.'

'State bene' lo sguardo del nano era parecchio stranito.

'Non peggio del solito' fu serafico e secco.

'Quando... quando' con le mani indicò l'entrata e la camera, seguendo con la testa il movimento delle dita, quasi volesse accertarsi di non essere completamente impazzito. '...Quando stavo entrando nelle vostre stanze ho incrociato un uomo alto, tarchiato, con pelle scura: posso sapere chi era?'

'Perchè credi sia uscito di qui?'

Tyrion sgranò gli occhi,  tutto si sarebbe aspettato tranne una simile risposta.

'Perchè l'ho incrociato mentre stavo cercando di entrare!' Il nano più famoso di Westeros adesso era seriamente preoccupato.

'Io.. non... ricordo di aver parlato con nessuno.'

Tyrion Lannister  lasciò cadere molli le braccia lungo il corpo, il pezzo di naso gli prudeva terribilmente, ma quella risposta era così inquietante che, cosa valeva un pò di dolore al quel mozzone di naso in confronto!

'Vostra Grazia vi sta succedendo qualcosa, forse qualcosa che non avevate previsto!'

Gli occhi di Bran lo spezzato rimasero a vagare nel vuoto. Per la prima volta il corvo con tre occhi, colui che sapeva di passato, presente e forse anche di brandelli di futuro, non aveva una risposta!

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