Ice and Fire: il principe che...

By Daenerys2474

75.5K 7.5K 4.2K

COMPLETA Sequel dell' ottava stagione de "Il Trono di Spade" : Daenerys è morta, Jon è nel nord. Ma... se la... More

1.
2.
3
4
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11
12.
13
14
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22
23.
24.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
32.
33.
34
35.
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88

25.

1.1K 80 25
By Daenerys2474

NERI PENSIERI

Gli immacolati portarono risolutamente un incosciente Jon Snow all'interno della piramide, le membra che pencolavano inermi, quasi come fosse morto, dove non vi era l'appoggio delle forti braccia dei soldati, gli abiti imbrattati e quella freccia che troneggiava nel suo stomaco; fiotti irregolari di sangue che continuavano a muoversi lenti, piccole chiazze che parevano un macabro rosso sentiero, un perfetto itinerario della via che avevano percorso.

La testa le girava vorticosamente, le lacrime continuavano copiose a scenderle sul viso, gli abiti, le mani, le braccia, forse anche il suo viso: il sangue di Jon era dappertutto; Daenerys pareva una statua di gesso, la mente che vagava nell'oblio.

No! Non avrebbe permesso che morisse, le aveva salvato la vita, sarebbe dovuta essere lei al suo posto! Quel pensiero le fece riprendere il filo interrotto del controllo sulla sua mente.

'Portatelo nelle mie camere' urlò.

'Cosaaa!!!' Ce ne sono tante altre, perchè la tua!' sbraitò Naharys indispettito.

Lo fulminò con gli occhi, lo avrebbe fisicamente aggredito in quel momento, poteva sentire la rabbia che le montava, ma doveva pensare a Jon, a Jon che l'aveva salvata da morte certa. 

'Ho detto portatelo nelle mie camere!' urlò ancora, la voce resa roca per il continuo gridare.

Poggiò la mano contro la gelida parete di marmo viola  e abbassò il capo. 'Cosa vuoi che faccia Daenerys' Daario Naharys, infine, capitolò.

Daenerys Targaryen non riusciva a rispondere a quella domanda.

Cosa voglio che si faccia? Io... io non lo so!

Avrebbe solo voluto rannicchiarsi in un angolo, la testa tra le ginocchia contro il petto, chiudere le palpebre per poi riaprirle e scoprire che si era trattato solo di un incubo.

Ma non era un incubo, Jon Snow stava morendo dinanzi i suoi occhi e lei era regina, solo lei poteva decidere cosa fare

Io sono il sangue del drago, io sono il sangue del drago, io sono il sangue del drago!

I suoi occhi ripresero la solita determinazione, ghermì le lacrime dal suo viso e allontanò le ciocche appiccicate incollatesi alla fronte.

'Daario,  chiama i Secondi Figli, fai cercare maestri di medicina, santoni, fattucchiere, non mi importa, chiunque possa aiutarlo!' e questa volta la sua voce era calma e pacata, quasi metallica nella sua risolutezza. Io torno subito.'

Si allontanò come una furia, le vesti sporche e imbrattate che, tuttavia, continuavano a frusciare ancora, nella sua rapida risalita fin su, in cima alla piramide, fino al piano dei suoi bambini.

Spalancò le porte urlando il nome di kinvara.

La sacerdotessa ebbe appena il tempo di voltarsi.

'Maestà! State bene,  siete ferita!'

'Sto bene, non è il mio sangue' tagliò secco.

'Jon Snow' non ebbe dubbi.

'Venite con me, dovete aiutarlo, è gravemente ferito!'

kinvara e un' altra sacerdotessa seguirono Dany, mentre l'ultima rimase con i bambini.

Quando giunsero nella camera, Jon era disteso sul suo letto, pareva una sanguigna fontana, lingue rosse che calavano lente a formare un fiore purpureo sulle lenzuola fino a qualche momento prima immacolate; le membra erano melliflue, avevano cercato di posizionarlo nella maniera più consona attendendo gli aiuti cercati.

Un nugolo di servitori aveva portato bende, tinozze piene di acque e quanto altro potesse servire: budella di gatto e aghi per sutura e vino bollente.

'Stanno arrivando dei maestri di medicina' la informò prontamente Daario.

'kinvara!' lo sguardo di Daenerys, invero, era rivolto solo a lei.

'Bisogna estrarre quella freccia' fu risoluta.

'Ne siete certa' Daenerys cercò i suoi occhi, ma lei non rispose, osservava solo Jon.

La donna rossa si avvicinò al suo corpo, con una forbice tagliò la camicia, divenuta ormai completamente rossa. Cercò di pulire la ferita con dell'acqua e poi con del vino bollente. Lo stato di incoscienza di Jon, almeno in questo, avrebbe aiutato: non avrebbe percepito il dolore,  altrimenti straziante.

'Venite qui' si rivolse alla sua accolita, Hilena.

La seconda sacerdotessa tenne ferme le spalle di Jon, mentre lei, con un movimento deciso, estrasse la freccia. Ciò che ne seguì fu inaspettato per tutti.

Nonostante fosse incosciente, l'urlo di Jon raggelò i presenti. Daenerys sussultò, portandosi le mani alle labbra, pur di non gridare a sua volta.

Appena estratta la freccia una benda fu subito serrata sulla ferita per cercare di tamponare il sangue che continuava a venire fuori. Pezza dopo pezza, Kinvara pareva sempre più provata, la fronte sudata, mentre sostituiva rapida le garze. Era una corsa contro il tempo, bacili riempiti di bende su bende completamente intrise di sangue.

Rumori fuori dalla porta.

Daario Naharys rientrò insieme a tre maestri. Fortunatamente non era così raro trovare menti della Cittadella ad di qua del Mare Stretto. Molti viaggiavano per poter forgiare gli anelli della loro catena e ampliare le loro conoscenze su usanze magari sconosciute ad Westeros.

I tre si avvicinarono ai lati del letto, cercando di tenere ferme le loro catene e non disturbare l'infermo.

Uno in particolare analizzò la ferita di Jon. Barba bianca e radi capelli dello stesso colore, il viso una serie di pieghe infinite, l'anello d'argento simbolo della medicina visibile nella catena, insieme a molti atri di tanti altri metalli. Osservò Jon da varie angolazioni, cercando di farsi spazio, tanto che gli altri due maestri, sicuramente più giovani e meno esperti, preferirono allontanarsi.

'E' una gran brutta ferita Vostra Grazia, molto profonda, oserei dire che non possiamo sapere se ci siano altri organi lesionati che stanno sanguinando all'interno' si portò una mano sulla fronte grinzosa, cercando di sistemare quei pochi capelli che aveva.

'Cosa vuol dire questo?'

'Vuol dire che Jon è molto grave' intervenne Kinvara, che continuava instancabile nella sua opera di tamponare la ferita.

Quelle parole che la donna rossa aveva appena sussurrato a Daenerys sembrarono fossero state urlate. Si portò nevroticamente una mano al viso, percorrendolo in ogni direzione, incapace di sapere cosa fare.

'Dovete fare qualcosa' si rendeva perfettamente conto della stupidità della sua affermazione, ma cos'altro avrebbe mai potuto dire o fare?

Sono una regina ma non posso salvare la sua vita!

'Certo, certo che faremo qualcosa, faremo tutto il possibile. Adesso preparerò del medicamenti con erbe ma...'

'... Ma cosa ?

'Non è certo che si salvi, Vostra Grazia' lo disse con tono quasi paterno, pacato, una pezzuola venuta fuori da una delle infinite tasche della sua tunica a tamponargli la fronte .

Daenerys divenne di pietra. Non credeva avrebbe udito quelle parole, pensava che presto Jon sarebbe stato meglio e quella storia maledetta dimenticata in fretta... invece!

Quella freccia era destinata a me! A me! Dovrei esserci io su quel letto di morte. Ma Jon mi ha salvata, nonostante tutto quello che gli ho fatto patire da quando ha messo piede qui a Meereen. Ha mantenuto fede alla sua promessa, al suo giuramento: dare la sua vita per me! Per una donna che distrutto una intera città! Sono tornata in vita e non lo meritavo, lo so, ed ora una persona sta morendo per me e ancora non comprendo il perchè di tutto ciò! io non lo merito! Non merito l'amore di nessuno!

Copiose lacrime imperlarono, ancora una volta, il viso di Daenerys, tutta la sua determinazione era crollata di fronte a quelle poche sillabe "non è certo che si salvi".

No, non posso... non posso lasciarmi andare, devo essere forte per lui.

'Fate quello che dovete, tutto il possibile, dovete salvarlo, voi... voi dovete salvarlo! ' fu ciò che, tuttavia, le riuscì di dire.

Lasciò la stanza insieme a Daario Naharys. Si lasciò cadere sul triclinio fuori la porta, stanca, esausta. Daario le carezzò gli spettinati e insozzati capelli.

'Hai bisogno di toglierti questi abiti lerci e lavarti, Daenerys, non puoi restare così.'

'Si io... devo... si' parole sconnesse, prive di senso, lo sguardo vuoto e vacuo.

Daario l'aiutò ad alzarsi, la sostenne per le spalle, le gambe che a stento la tenevano in piedi. Insieme a Samira l'accompagnò nella stanza accanto alla sua, dove avrebbe potuto trovare un po' di requie.

Il comandante la guardò per tutto il tempo, ma quella non era Daenerys Targaryen, la donna di cui si era innamorato alla follia. Era solo e solamente il suo involucro vuoto. La sua mente e il suo cuore, lui lo sapeva assai bene, purtroppo e suo malgrado, erano con Jon Snow.

Continue Reading

You'll Also Like

6.2K 406 25
Anche lei è sopravvisuta. Condivide la sua maledizione. Solo il mondo non lo sa ancora. Nessuno sa. Nemmeno lui. Clara Potter. Un genio per rivalegg...
34.1K 7.6K 136
Can e Demet sono due agenti speciali,che si ritroveranno a risolvere insieme il caso del dipinto rubato durante una notte, al Museo di Atatürk della...
33.9K 894 12
Lydia Gray è una ragazza newyorkese che si trasferisce dalla cugina e dallo zio a Forks. La sua vita sarebbe fantastica con l'amore della sua vita ma...
I WIN. By lau

Fanfiction

168K 6.8K 44
Un nuovo capitolo stava per cominciare nella vita di Ashley, poco sapeva che sarebbe stato il capitolo più importante della sua esistenza. E molto p...