New Girl

alessiaeyre tarafından

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Niente amore. Niente sentimenti. Niente coinvolgimenti. Dovevamo essere indipendenti e concentrati sul nos... Daha Fazla

Prologue
Strange Date
Choice On Fire
It Was So Good To Have Power
I Wanna Trust You
Dream About You
Ready To Philly
Take Me To Your Bed
Wake Up
Don't You Agree Tris?
Nightmare
I Was There With You
Thank You
Wanna Play?
Don't Worry Tris
Be Careful
She Saved My Life
Missing Jenna
Together Again
They Won't Be Safe
You Call That A Kiss?
I Remember That Girl
Room 232
Kiss Her
I Don't Wanna Do This
Truth Or Dare
Choices
What The Hell Is Wrong With You?
Who's Jennifer?
Beatrice
New York
Don't waste your time
He's dead
Fireproof
Changing
Nobody knows, uh?
Los Angeles
Answers
Deal?
Surprises
Nobody really knows her
Baby Girl
Back to the Start
Pregnancy
Come back to me
No longer by your side
Life and death
Last Goodbye
Out of Here
The End
The Actual End
Epilogue

Santa Monica

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alessiaeyre tarafından

TRIS

Non ricordavo quanto fosse divertente fare questi giochetti stupidi tra amici. Anche se amici non ce n'erano, dato che non conoscevo nessuno, e se proprio volevo considerarne qualcuno, avrei detto Justin.

Ma non era questo il punto. Mi stavo divertendo davvero, probabilmente l'ottanta percento del merito spettava all'alcol, ma anche Justin era diverso.

Presi la bottiglia e la feci girare al centro del cerchio che avevamo creato. Dopo parecchi giri, cominciò a rallentare, sorpassando Justin, per fermarsi davanti ad un ragazzo moro, con gli occhi verdi. Ci misi un po' a riconoscerlo, ma poi mi ricordai di lui. Era il tizio dei coktail.

Mi alzai andando verso di lui in modo sensuale, e a giudicare dalla sua espressione, capii subito che sette minuti erano più che sufficienti.

Lo presi per mano, e mimai un ciao ai ragazzi ancora seduti, che ci guardavano rientrare in casa, mentre urlavano e incitavano il ragazzo. Non capivo la loro fissa per le donne più grandi di loro, ma poco mi importava.

Lo spinsi nella prima stanza libera che trovai e lui si fiondò sulle mie labbra, iniziando subito con i lavori di lingua. Io gli tolsi il giubbino di quella che doveva essere la sua squadra di football, e subito dopo feci fuori anche la sua maglietta.

Mi spinse sul letto, sdraiandosi sopra di me. Mi cacciò prima gli slip, e poi, quando ribaltai le posizioni, mettendomi a cavalcioni sopra di lui, mi tirò giù la cerniera eliminando anche il vestito dal mio corpo.

Potevo sentire benissimo la sua erezione sopra di me, e mi divertii a muovermi un po' di più su di lui, come avevo fatto qualche ora prima con Justin.

Dio, ma anche mentre scopavo dovevo pensare a lui?

Gli slacciai velocemente i pantaloni, per tirarli giù insieme ai suoi boxer. Diedi un'occhiata all'orologio sul comodino, erano passati tre minuti da quando eravamo dentro. Quattro minuti sarebbero bastati, a giudicare da tutti e due.

Mi girò sotto di lui, e con una spinta veloce mi penetrò, facendomi urlare. Mi mossi anche io sotto di lui, aumentando la velocità delle spinte e subito raggiungemmo l'apice del piacere, quasi insieme.

Mi presi qualche secondo per respirare.

-E' stato fantastico, Justin.

Sbarrai gli occhi, rendendomi conto di quello che avevo appena detto.

-In realtà è Charlie. - rise - Qualche ex che non riesci a toglierti dalla testa? - chiese mentre si rivestiva.

-Qualcosa del genere. - mi rivestii velocemente anche io, per poi uscire di corsa, con il ragazzo dietro di me.

Mentre aprivo la porta, mi ritrovai di fronte Justin, e per poco non gli andai addosso.

-Che diavolo ci fai qui?

-I sette minuti sono passati, e sono venuto a chiamarvi, ma vedo che non ce n'è stato bisogno. - mi sorrise divertito e poi tornò fuori, con me e Charlie dietro di lui.

-Allora amico? - i veri invitati urlavano contro Charlie, e io risi.

-E' stato fantastico. - lo guardai.

-Ma ora, dobbiamo andare. - aggiunse Justin.

Tutti urlarono, neanche fosse stato un cantante di fama internazionale, appena uscito sul palco per iniziare il suo concerto.

-Vado a chiamare gli altri. Staranno sicuramente dentro. - dissi.

-Okay, io vado a vedere se stanno fuori.

-Tra cinque minuti alla macchina.

Annuì ed entrai dentro. Erano già le due, ed era venerdì.

Avrei amato Los Angeles anche da Beatrice.

Scacciai quel pensiero dalla mia testa, e andai in soggiorno e in cucina non c'era nessuno dei quattro. Cercai nelle altre stanze, chiamandoli, ma niente. Salii così di sopra, dove ero stata circa dieci minuti o un quarto d'ora prima, e bussai in tutte le stanze, ma niente.

Vidi che dall'altro lato c'era una finestra e da lì notai una casetta di legno, in giardino. Decisi di provare anche lì.

Appena arrivai lì davanti, sentii delle voci provenire da dentro, ma non riuscivo a riconoscere le voci, data la confusione fuori, e il legno spesso delle mura.

Appoggiai il mio orecchio alla porta di legno, e cercai di ascoltare ciò che dicevano. Non riuscii a sentire molto, avevano rimesso la musica a palla.

-Dai rivestiti. - questa era la voce di un ragazzo, sicuramente.

-Ti amo, Ryan. - questa era una ragazza invece.

Ma certo, lì c'era Ryan a farsi qualche ragazzina. E a giudicare da ciò che avevo appena sentito, l'aveva fatta impazzire, in tutti i sensi!

Ridacchiai, e bussai, senza aprire la porta.

-Ryan sono Tris. Ti aspetto in macchina, e fa veloce.

-Oh, si. - lo avevo colto impreparato? - A-arrivo subito!

Risi e mi incamminai all'esterno. Almeno uno l'avevo trovato!

Mi tolsi le scarpe con il tacco e camminai scalza, sentendo il freddo dell'erba, del piastrelle del pavimento della casa, e poi di nuovo dell'erba.

A causa dell'alcol bevuto sentivo la testa girarmi e quel freddo mi aiutò a tenermi sveglia, anche se barcollavo e ridevo senza avere un motivo per farlo. Mi buttai in macchina, e dopo qualche altro minuto, sentii la macchina mettersi in moto ed arrivai a casa.

Ero talmente ubriaca che non mi accorsi neanche che quella sera in macchina lo spazio era minore e si stava più stretti del solito.

Ricordai però che per salire fino alla mia camera ci misi davvero molto tempo, dato che rischiavo di cadere ad ogni gradino, e che non c'era Justin ad aiutarmi a farlo.

Durante la notte, inoltre, venni svegliata da incessanti urla di sesso. Ma Santo Cielo! Proprio quella notte dovevano scopare così violentemente quei due?

Mi maledii mentalmente per aver preso la stanza vicino a quella della coppietta, e tenendo un cuscino che mi copriva le orecchie, piano piano mi addormentai.

Quando la mattina dopo mi svegliai, la mia testa stava letteralmente per esplodere, così andai velocemente sotto la doccia per rinfrescarmi. Mi insaponai per bene, e quando uscii, mi asciugai i capelli velocemente.

Una volta asciutti, mi vestii, indossando il costume a due pezzi blu e bianco, e copra una maglietta corta e dei pantaloncini di jeans chiari. Ai piedi misi le Converse.

Scesi di sotto, e mentre camminavo, guardai l'orario sull'orologio che era in salotto, erano le dieci di mattina. Wow.

Arrivata sotto, vidi tutti e cinque attorno al tavolo della cucina a mangiare la colazione.

-Credevo fossi morta, sai? - disse Aimee rivolgendosi a me.

-Sai com'è... Non sono riuscita a chiudere occhio questa notte. Qualcuno era impegnato. - guardai Katherine e Logan.

-Per una volta che non facciamo niente! - sbottò Katherine.

-Sarà stato Justin, allora. - ammiccò Ryan.

-Cosa?

Perchè avevo un vuoto allo stomaco, e una sensazione ancora più strana nel petto? Voglio dire, sarà la fame... Non ero gelosa, giusto?

-Ah si, la biondina. E' stata fantastica! - sorrise, guardando il suo bicchiere ormai vuoto, come il suo sguardo.

Lo fulminai con lo sguardo - Vaffanculo.

-Ahia, - Logan commentò come sempre - si sta ingelosendo. Fossi in te Bieber troverei qualcosa da dire alla svelta.

Tutti risero.

-Non sono gelosa. Ho solo un fottuto mal di testa a causa sua.

Mentre tutti continuavano a ridere e a fare battutine che neanche stavo più a sentire, presi del succo d'arancia e lo bevvi tutto d'uno fiato.

-Si va al mare? - chiesi io.

-Si, usciamo subito! Ho visto, e possiamo andare tranquillamente a piedi. - disse Aimee facendomi l'occhiolino.

Come già detto, circa un quarto d'ora più tardi, arrivammo in spiaggia.

Sistemammo a terra gli asciugamani, e, dopo essermi spogliata, mi allungai su uno di essi per prendere il sole, rilassandomi.

-Oh, andiamo, non vuoi venire a fare il bagno? - chiese Justin.

-E bagnarmi i capelli? No grazie. - risposi ancora con gli occhi chiusi.

Credetti quasi che fossero andati tutti via, almeno finchè non venni presa in braccio, sorretta dalla schiena e dalle ginocchia, da Justin.

-Fossi in te non prenderei subito a pugni o ci faresti scoprire. - mi sussurrò prontamente.

-Allora lasciami andare. - dissi con lo stesso tono di voce.

-Mmh, no. - strinse invece la presa su di me.

Decisi di stare in silenzio, avevo più o meno tre secondi per elaborare un piano per rivendicarmi.

Mi buttò in acqua, e mentre rideva insieme agli altri quattro, lo spinsi in avanti, facendo bagnare anche lui, capelli compresi.

-Ma che cazzo fai?

-Non sono stata, io.

-E allora chi?

-Il karma, amico. - gli feci l'occhiolino, e poi uscii dall'acqua, allungandomi su uno dei lettini che erano posti a riva.

Finalmente mi avevano lasciata da sola, e potetti godermi l'aria ancora estiva, finchè, circa dieci minuti dopo, venni coperta da qualcuno.

-Justin, piantala! - aprii gli occhi, ma mi ritrovai davanti un ragazzo più piccolo, con un'aria familiare.

-No, sono sempre Charlie! Certo che però ce l'hai con questo Justin, uh?

In quel momento mi ricordai di lui e dei nostri sette minuti in paradiso.

Alzai gli occhi al cielo, quando vidi Justin venire verso di noi.

-Ehy, amico! - lo salutò battendogli una pacca sulla spalla.

-Ieri non ci siamo presentati, sono Charlie, non Justin - mi rivolse un'occhiata divertita e poi tornò a parlare con il suo interlocutore; l'avrei ammazzato in quello stesso momento - Tu?

Justin mi guardò divertito - Justin.

-Beh è un piacere vedervi di nuovo, - suonava imbarazzato - ma ora devo andare, la mia ragazza mi sta aspettando.

Indicò una biondina poco più lontana, e poi ci salutò con una mano. Io ricambiai e Justin pure, finchè non scoppiò a ridere.

-Che c'è ora?

-Questi ragazzini sono fantastici.

Lo guardai confusa.

-La sua ragazza. Me la sono scopata questa notte.

Risi anche io.

-Comunque, spiegami la faccenda su Justin...

-Oh, piantala, è che mi aveva chiesto se eri il mio ragazzo, e io gli ho detto cose su di te, non proprio carine.

Rise e tornò in acqua, con me dietro. Avevo voglia di un bel bagno, con quel caldo.

Quando la sera finimmo di mangiare, ricevemmo una chiamata da Jason, subito messa in vivavoce.

-Allora ragazzi? Vi divertite a Los Angeles?

-Ovvio. - rispose Aimee.

-Bene, ma il divertimento finisce qui, dato che domani avete da fare.

-Dicci dove e quando.

-Andrete a Santa Monica, sulla Neilson Way. C'è un palazzo grigio, ed è lì che dovrete andare.

-Perfetto, l'ho trovato. - Ryan aveva già inserito le coordinate sul tablet, trovando ciò di cui avevamo bisogno - L'ora?

-Andrete lì verso l'una di questa notte, e non fate ritardi, ma soprattutto, non fate cazzate. Chiaro? Non possiamo permetterci di avere delle divergenze con l'agenzia della California.

-Certo che no. Dobbiamo solo ritirare soldi, giusto?

-Si, e per favore tenete la lingua più a freno possibile. Meno scontri meglio è. Non cacciate pistole o quant'altro, a meno che non sia strettamente necessario, mi sono spiegato?

-Certo.

-Bene, mi aspetto notizie, a dopo... e buona fortuna.

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