-Questo posto è fantastico- premo il naso contro la finestra, osservando i pesci che si muovono davanti ai miei occhi.
-Questa sera è stato un risvolto inaspettato- guardo Shawn con un sopracciglio alzato. Il ragazzo si mette seduto, e si schiarisce la voce. –Voglio dire, pensavo che fossi arrabbiata con me-
-Ne abbiamo discusso, tu continui a scusarti, non ha senso continuare a tenerti il broncio così. Torniamo alla normalità e, se dovessi di nuovo rispondermi in quel modo, beh allora tanto vale chiuderla, le basi di una relazione sono la fiducia e il rispetto reciproci, e mi pare che quest'ultimo stia iniziando a mancare da pare di uno dei due-
-Non succederà più, te lo prometto-
-Bene- passo una mano tra i suoi capelli arruffati. –Non sono proprio sicura che sia così ma ci spero, mi dispiacerebbe doverti mandare a quel paese-
-Wow, mi hai appena spezzato il cuore-
-Benvenuto nel club- mette su una faccia da cucciolo bastonato, la stessa che ha da quando abbiamo litigato. –Ma, adesso, non voglio rimanere qui a parlare e a intristirmi. Ieri siamo arrivati troppo tardi e con troppe ore di volo sulle spalle per poter fare altro ma dannazione, siamo alle Fijiiiii, andiamoooo- salto giù dal letto, correndo a prendere costume e vestiti.
-Quando eri ancora a Los Angeles ti dovevo pregare di venire a mare con me, che cosa è cambiato?-
-Che queste non sono le spiagge della California, sono luoghi che, probabilmente, vedrò solo una volta nella vita-
-Questo è il momento in cui dici 'grazie Shawn'-
-Questo è il momento in cui dico 'fanculo Shawn, muovi quel sedere pigro che ti ritrovi e vestiti, su'- gli lancio i suoi vestiti, dirigendomi verso il bagno. –E comunque grazie Shawn, per cercare di realizzare tutti i miei sogni intendo-
-A quanto pare non sono un fidanzato così pessimo- roteo gli occhi al cielo. Avvolgo una mano intorno alla maniglia, facendo per chiudere la porta. –Ehi, non hai mangiato niente per colazione-
-Perché non voglio aspettare due ore per entrare in acqua-
-Io non aspetto due ore prima di entrare in acqua-
-Ecco, tu rischi di morire di congestione allora-
-E' bello sentirsi dire ciò di prima mattina e dalla propria ragazza-
-Mi preoccupo soltanto per te, per questo non ti farò entrare in acqua fino a mezzogiorno-
-Cosa? Non succederà né ora né mai-
-Ne riparleremo dopo che sarò vestita- chiudo la porta e mi preparo. Mi lavo i denti e faccio per sciogliere i capelli, dimenticando di averli tagliati. Era dalla terza media che non li avevo così tanto corti.
Esco nuovamente, il ragazzo si sta infilando una t-shirt bianca, ed io mi posiziono accanto a lui, con le braccia incrociate.
-E' inutile che mi guardi come mia madre quando facevo una monelleria, è una leggenda metropolitana quella della congestione, e poi mi hanno detto che l'acqua qui è caldissima-
-Fa' un po' come credi, tanto non mi ascolti mai-
-Andiamo Rose, non voglio litigare con te-
-Non stiamo litigando, stimo semplicemente discutendo perché abbiamo due opinioni diverse riguardo una situazione- si avvicina a me e poggia le mani sulle mie spalle. –Però ci tengo a ricordarti che è così che è iniziata la scorsa volta, la storia della marijuana e tutto-
-Non succederà, non ti preoccupare-
-Posso seppellirti?-
-Che cosa?- esclama, in falsetto.
-Hai sentito bene. Posso scavare una fossa nella sabbia e metterti dentro e ricoprirti? Ovviamente la testa rimarrebbe fuori, non ti preoccupare-
-Grazie per l'avviso Rose, dico sul serio-
-Quindi posso?- sbatto le palpebre degli occhi, mettendo su il broncio. Lui annuisce, ed io gli salto in braccio.
-E' una fortuna che io abbia più o meno venti centimetri più di te, o finiremmo per terra ogni volta che fai in questo modo, anche perché non ti rendi conto che non sei bassa, hai le proporzioni a modo tuo-
-Non continuerò perché questo è decisamente un discorso infinito...adesso andiamo? O tra poco mi metterò a cantare con i pesci come faceva Ariel-
-Sì sì ho capito il concetto- gli sorrido e usciamo dalla camera.
-Wow, il sole è davvero...forte- serro immediatamente le palpebre, mentre cerco a tentoni gli occhiali da sole dentro la borsa. –Credo che questo sia il rischio di stare in un hotel sott'acqua-
-La superficie marina filtra la luce del sole facendola arrivare in quantità limitata-
-Sono davvero contenta che tu abbia finalmente deciso di dare sfogo alla tua intelligenza, la storia del belloccio senza cervello stava iniziano a stufare-
-Pensavo ti fossi svegliata bene oggi, invece mi sbagliavo- lo incenerisco con lo sguardo, mentre mi tolgo la maglietta. –Hai portato la crema? Non voglio arrostirmi-
-Sei davvero isterica oggi- gli lancio il tubetto, che lui afferra al volo. –Tu e Stella vi contendete il titolo- dico, guardando il cellulare.
-Che ha fatto questa volta?-
-E' al quarto mese di gravidanza, il suo corpo sta cambiando e lei sta iniziando a dare di matto. Penso che sia la prima volta da ventotto anni che non è in forma smagliante-
-Da quel che so, o meglio, da quel che dicono nelle serie tv, è normale per le donne soffrire in gravidanza, perché si devono adattare ad accogliere una nuova vita-
-Sembravi un documentario- lo aiuto a spalmarsi la crema sul volto, visto che si è impiastricciato tutto. –Ed è vero, è così, ma non fa altro che mandare Mike al supermercato per comprarle le cose e poi urlargli in faccia perché lo ha fatto, io, fossi in lui, scapperei-
-Io, fossi in te, aspetterei la tua gravidanza, prima di dare giudizi affrettati-
-Allora ne riparliamo tra una decina di anni come minimo, i bambini sono belli sì, però quelli degli altri-
-Questa risposta mi ha ricordato tanto la vecchia Rose, non pensavo che l'avrei più rivista-
-E' la risposta che ti darebbe qualsiasi ventenne, non ti scaldare. Solo un folle vorrebbe un figlio alla nostra età, te lo posso assicurare-
-Ma se dovesse capitare...-
-Si prendono precauzioni per questo, non avete fatto educazione sessuale a scuola?-
-Perché, tu sì?-
-Ovvio, era l'unica che non rideva e che non pianificare di essere deflorata-
-Comunque da noi no, o forse lo hanno fatto quando ero al terzo anno, a quei tempi studiavo già da privatista, lo sai-
-Ricordati grazie a chi hai preso il diploma-
-Grazie a te, ero una frana in biologia, è una fortuna che tu ti ricordi praticamente ogni cosa-
-A volte non è così bello come pensi- alzo i capelli e mi volto, in modo che possa aiutarmi con la crema sulla schiena. –Ci sono cose che penso di aver dimenticato e che, invece, nei momenti più inaspettati della giornata, mi ritornano in mente-
-Del tipo?-
-Qualche giorno fa, quando eravamo ancora a Toronto, mi è passata davanti la festa dei diciassette anni di Daisy, quella a cui mi hanno molestata, non chiedermi perché, è successo e basta-
-Perché non me lo hai detto?- mi sporca la faccia con la crema, picchiettando leggermente.
-Non farmi venire a macchie, non voglio mica somigliare ad un panda! E comunque, perché con te ancora non ne posso parlare. Sono passati tre anni, ma vai ancora in panico come se fosse il primo giorno-
-Questo, comunque, non vuol dire che non puoi parlarne con me. Sì okay, ancora mi impressione, ma ci sono sempre per te, anche se si tratta di parlare del tuo suicidio-
-Okay, perché sono passati tre anni ed io sono ancora qui, quindi puoi tirare un respiro di sollievo-
-Va bene, farò del mio meglio-
-Questo è il mio ragazzo- sorrido, con il volto impiastricciato di crema. –Adesso è arrivato il momento di scavare la buca dove seppellirti-
-Rose, non riesco più ad uscire- scatto una foto a me e alla testa di Shawn che sbuca dal terreno, mentre lui si dimena come un pazzo. –Dico sul serio, quanta sabbia hai messo?!-
-Sai, con la McKinley recentemente abbiamo provato ad esplorare nuovi modi per sfogare la rabbia che non comprendono il rompere ogni cosa o l'urlare addosso alla gente-
-O mio dio, non ci credo...-
-Scusa amore, è vero, ti ho perdonato, ma questo non vuol dire che non ti meriti una lezione. Ti ho confidato delle cose nel momento in cui ero vulnerabile, mi sono aperta con te quando tenevo tutti a distanza, e tu, adesso, le stai usando contro di me, e questo non va bene, perciò ho deciso che resterai qui sotto fino...beh, fino a quando non finirò il mio libro-
-Ma l'Alchimista è lungo centoottantaquattro pagine!-
-Lo so, e dovresti leggerlo anche tu, credo che ti aiuterebbe-
-Per poterlo fare devo prima uscire da qui! Andiamo Roseeee-
-Sollevi cento chili in palestra, sollevi me, e non riesci a spostare un po' di sabbia?-
-Ti sei servita di qualche legge della fisica, vero?-
-Ciao- mi siedo sotto l'ombrellone, prendendo il libro ed aprendolo.
-E se mi scappa la pipì?-
-La sabbia assorbe-
-Roseeeee- continua a lagnarsi per tutta l'ora seguente. Se volesse, potrebbe uscire facilmente.
Nel frattempo io mi dedico alla lettura, muovendomi più volte sulla sdraio alla ricerca della posizione perfetta.
Ad un tratto, però, completamente assorta, mi rendo conto di non sentirlo più parlare, per questo scatto in piedi. Non mi sono accorto che un'onda è arrivata esattamente dove lui era sepolto, ma la buca, adesso, risulta vuota.
-Shawn?- il mio cuore inizia a battere velocemente. Che diamine ho combinato? –Shawn!-
-Presa!- due braccia si avvolgono intorno al mio corpo e mi sollevano.
-Idiota, pensavo che fossi stato sommerso dalle onde!-
-No, sono riuscito a liberarmi in tempo, ed ora mi vendico io-
-A parte che mi stai cospargendo di sabbia, e sai quanto la odio-
-Lo so, ma c'è un'altra cosa che detesti di più-
-Ossia?- ho appena il tempo di terminare la frase, che il mio corpo si schianta contro la superficie dell'acqua, cadendo al suo interno. –Sei uno stronzo!-
-Questo lo chiamo 'usare i tuoi punti deboli contro di te'- a quel punto, raccolgo l'acqua con la bocca, mi avvicino verso di lui e gliela sputo in faccia velocemente. –Questo fa davvero schifo-
-Come se non ci scambiassimo fluidi corporei da anni-
-Ogni giorno mi stupisco sempre di più di come tu riesca a spoetizzarmi-
-Qualche volta faccio venire fuori la Rose della Constance, sai, ne sento la mancanza-
-La fai tornare quando hai paura che ti feriscano, quando hai il sentore che ti possano far del male, ancora prima che succeda, ti trasformi di nuovo in lei-
-L'unica differenza è che, in questo caso, tu lo hai fatto sul serio, ma continui a non accorgertene-
-Non so più in che lingua chiederti scusa. Se non mi perdoni, non possiamo andare avanti-
-Perché non cominci col venire qui e baciarmi? All'infuori di ieri notte, sono giorni che non abbiamo contatti e, per quanto io abbia seriamente voluto prenderti a pugni, non ce la faccio più. Mi arrendo, sono umana anche io e anche io ho degli ormoni che si scatenano quando ti vedo, soprattutto se sei senza maglietta. Dio, secondo me, tra qualche anno, Calvin Klein ti proporrà di fare una compagna per loro come hanno fatto con Justin Bieber e Nick Jonas-
-Per ora mi basta avere solo gli occhi della mia ragazza puntata addosso- si avvicina a me, prende il mio volto tra le mani e poggia le sue labbra sulle mie. Il mio corpo ricade all'indietro, seguito dal suo, e finisco a raschiare il fondale col sedere.
-Capisco che il peso nell'acqua si annulla e tutto il resto, ma il tuo ginocchio sta rischiando di incrinarmi una costola-
-Scusa- biascica, e si posta, rimanendo di fronte a me. –Ti amo Rose-
-Ti amo anch'io, razza di idiota. E smettila di guardarmi con quegli occhi da cucciolo bastonato ogni volta che litighiamo, assumiti le responsabilità-
-Puoi farla ritornare?-
-Chi?-
-La mia Rose, quella dolce che c'è stata nell'ultimo anno e mezzo, quella vera, che non ha paura di esprimere i propri sentimenti e che sorride quasi sempre- assottiglio le labbra. Non sa che anche per me è dura tenere quest'armatura addosso, quest'armature che mi soffoca e che, adesso, pesa quintali, quando vorrei soltanto essere libera di essere ciò che sono, ma vivo nella paura di essere ferita di nuovo.
-Quando avrò la certezza che tu non potrai farmi di nuovo del male, farò cadere il muro, lo sai-
-In questo momento io sono qui- indica con la mano un punto, poi pesca dall'acqua una pietra. –Questo è ciò che hai messo in mezzo a noi due- sposta nuovamente l'arto, questa volta di fronte all'oggetto.
-Non l'avrei mai fatto, se tu non ti fossi comportato da...-
-...da stronzo, lo so lo so. Chi semina vento, raccoglie tempesta, mia nonna lo dice sempre-
-Anche nonna Betsy- poggio la testa sulla superficie dell'acqua, e mi lascio andare con tutto il corpo. Il sole mi acceca, così socchiudo le palpebre. Calma. Silenzio. Una calma tanto forte l'avevo provata solo un attimo prima di tagliarmi le vene, e non so se sia un bene o un male, a questo punto.
-Ehi- le braccia di Shawn si poggiano sotto di me. Solleva il mio corpo, ed io riapro gli occhi.
-Cosa?-
-Mi fa sempre un certo effetto non sentirti parlare, temo in...qualcosa, ecco-
-Fortuna che non mi hai trovato tu quel giorno, non saresti sopravvissuto-
-No, hai ragione- mi rimette con i piedi per terra. L'acqua gronda dai suoi ricci, rendendomi molto difficile non toccarli. –Rose, non voglio che la nostra relazione finisca-
-Mi stai facendo venire l'ansia...-
-Ma...-
-Un litigio non significa che siamo arrivati al capolinea, va bene?-
-Tu hai detto...-
-Ero arrabbiata e beh, se vogliamo metterla sotto questo punto di vista, le tue parole sono state peggio delle mie-
-Mi fa male la testa- porta entrambe le mani sul capo. Pensavo che, parlando con la McKinley, la situazione migliorasse, invece no, continua ad essere un casino.
-Non ci pensare, dai, è inutile parlarne, siamo in vacanza, in un paradiso tropicale, letteralmente, lasciamo i problemi a casa, si risolveranno da soli- do un pugnetto al suo stomaco che, in realtà, fa più male a lui che a me, visto i muscoli d'acciaio.
-Tu ripeti sempre...-
-Lo so- mi volto verso di lui, e prendo un respiro profondo. –Senti, so benissimo cosa penso, cosa dico e come calcolo determinate situazioni, però mi sono resa conto che quando si tratta di sentimenti, quando si tratta di te non riesco ad essere lucida e razionale e, di certo, non posso contare su un mero calcolo delle probabilità o su qualche equazione per capire come comportarmi-
-Cosa stai cercando di dirmi Rose?-
-Che non ti lascio, nonostante ci siano molti fattori che mi spingerebbero a farlo, e questo, in parte, è sbagliato, perché, dopo Will, avevo promesso che sarei stata più razionale e invece no, mi ritrovo di nuovo nei casini-
-Rose, non puoi applicare un metodo scientifico a tutto, soprattutto all'amore-
-Lo so purtroppo, ma bisogna saper capire quando è la fine-
-Ma non è il nostro caso-
-Ma lo sarà, se avrai un'altra sparata del genere. Quando avevo quindici, sedici anni, credevo di meritarmi le critiche di Will sul mio peso, su come mi vestissi o mi truccassi, però ora ne ho venti e sì, magari non mi vedrò bella, tuttavia questo non vuol dire che non meriti di essere trattata con rispetto. Mi hai messo una corona sulla testa dicendo che era soltanto un simbolo, che ce l'avevo ancor prima che me la regalassi e beh, non ti permetterò di togliermela, non lo permetterò a nessuno-
-Non lo farai mai-
-Bene, adesso basta sul serio, chiudiamo questa storia, non ne voglio più sentire parlare. Aggiungo soltanto che, comunque, ciò non implica che ti perdonerei un tradimento. In quel caso ti evirerei e darei il tuo amichetto in pasto a Shawnie-
-E' la visione più raccapricciante che io mi sia mai immaginato-
-Ecco, cerchiamo di non farla diventare realtà, dispiacerebbe anche a me, fidati-
-NON CI POSSO CREDERE, ABBIAMO APPENA VISTO LA BARRIERA CORALLINA!- esclamo, togliendo la maschera e il boccaglio. –E' STATA L'ESPERIENZA PIU' BELLA DI TUTTA LA MIA VITAAAAAA!-
-Ci credo, sta urlando così tanto forte, che sei riuscita a sturarmi le orecchie-
-Guarda che ho preso- gli mostro il pezzetto di corallo rosso che sono riuscita a prendere, e lui sgrana gli occhi.
-Una cosa avevano detto Rose, una sola: non prendete i coralli. Hai appena ucciso un essere vivente-
-In realtà si era attaccato alla mia muta quindi, tecnicamente, non ho fatto niente-
-Non so se, all'aeroporto, ti crederanno, quando il tuo bagaglio a mano, verrà fermato ai controlli-
-Figurati se lo metto lì dentro-
-Nella stiva rischia di rompersi. Anche se siamo in prima classe, credo che lancino anche i nostri di bagagli-
-Lo avvolgerò dentro il pezzo di sopra di uno dei miei costumi e lo metterò nella scatola dei trucchi. Sono un genio Mendes, è inutile che sprechi altro fiato-
-L'espressione 'se ne inventa una più del diavolo', l'hanno coniata su di te-
-Me li ripeteva sempre anche mia madre- mormoro. A volte ho ancora la sensazione che, quando tornerò a casa dal tour, la troverò ad aspettarmi, come è sempre successo. –Stavo quasi per dire 'ora chiamo Lucinda e le racconto tutto', il problema è che lei non c'è più-
-Vuoi parlarne?-
-Non c'è niente di cui parlare, è una situazione irreversibile, quindi che senso ha?- lui si avvicina e mi abbraccia, poggiando il mento sulla mia testa. –Sei diventato più alto? A quanto siamo arrivati?-
-Un metro e ottantacinque-
-Oh, sei quasi venti centimetri più di me, già mi devo mettere sulle punte così per baciarti, tra un po' di tempo dovrò comprarmi una scala-
-Sei un idiota-
-Adesso anche mia madre è diventato un argomento di abbracci? Come il mio suicidio?-
-Non vedo che ci sia di male-
-Assolutamente niente, è che voglio che tu capisca che non sono fatta di vetro, non mi rompo, al massimo mi scheggio-
-Ho un debole per le tue metafore-
-Che sei idiota-
-Dico sul serio- mi fa segno di aiutarlo con la muta da sub, e si volta. –Sono belle, vorrei poter avere la tua stessa immaginazione-
-Ancora il blocco?-
-Ancora il blocco- tiro giù la zip e il suo corpo sguscia fuori come un anguilla. –Non so davvero come fare-
-Hai detto che, quando finirai la leg americana, andrai in ritiro spirituale a Los Angeles-
-Ho qualche idea, comunque- mi libero anche io dalla tuta, e lo guardo, incuriosita. –Ho buttato giù qualche cosa-
-Fammi vedere-
-No no no no-
-Sono su di me, vero?-
-Non credi di essere un po' egocentrica?-
-Auh, questa fa male- porto una mano sul petto, scuotendo la testa.
-Stavo pensando di realizzare anche una collaborazione con Julia, visto che saremo insieme in tour-
-Mi piace molto, e sembra molto dolce-
-Niente minacce di morte, sono colpito-
-Guarda che io non sono una psicopatica gelosa, semplicemente mi infastidiva il modo in cui si comportava Camila con te e il fatto che tutti vi stessero preparando il matrimonio. Ma ora lei è fidanzata, quindi posso anche calmarmi-
-Perché fidarsi di me che ti ripetevo che non c'è niente tra noi due non era abbastanza-
-Tu non sai cosa vuol dire entrare su internet e vedere una sfilza di teorie complottistiche su come il tuo ragazzo, in realtà, ami un'altra, o leggere i commenti sotto i tuoi post che ribadiscono questo concetto. Non so se gli altri riescono a sopportarlo ma per me, che ho l'autostima sotto i piedi, è davvero logorante. E' questo ciò che temevo di più prima di metterci insieme, credevo di non poterlo sopportare-
-Eppure, due anni dopo, tu sei ancora qui-
-Però tu non mi hai reso le cose molto facili-
-Più di dire che amo solo ed esclusivamente te e smentire qualsiasi voce, non so che dovrei fare, vuoi che smetta di parlarle? O che elimini il mio profilo come ha fatto Justin Bieber quando usciva con Sofia Richie?-
-Questa è la prova che passi decisamente troppo tempo con me- rido. A volte è assurdo notare come ognuno abbia assorbito un po' le abitudini dell'altro, senza accorgersene. –Comunque no, sai che non ti chiederei mai una cosa del genere, è fuori luogo-
-E' che io vorrei che tu fossi sicura di ciò che abbiamo, dei miei sentimenti nei tuoi confronti e tutto il resto-
-Lo sono, non ti preoccupare- mento. In realtà non sono stata tanto in dubbio come adesso, ma non glielo dirò mai. –Puoi tornare a respirare adesso-
-Sei davvero una stronza- il ragazzo si abbassa, mi afferra per le caviglie, e mi carica sulla spalla.
-Smettila di considerarmi come un sacco di patate- faccio appena in tempo a finire la frase, che finisco in acqua, con gli occhi sbarrati ad ammirare il fondale marino che ho appena finito di fotografare. –Sei morto Shawn Peter Raul Mendes, spero che tu ne sia consapevole-
-Prima devi prendermiiii- inizia a correre velocemente, sfruttando il fatto che io sia ancora in acqua.
Mi rialzo e parto all'inseguimento. Non ci metto molto per raggiungerlo, e mi lancio su di lui, facendo cadere entrambi sulla sabbia.
-Mi sono dimenticata di dirti che ho vinto molte coppe per la corse, ero la più veloce della Venice-
-Ti sei dimenticata di questo piccolo particolare- dice, sofferente. –Credevo che detestassi la sabbia sul corpo-
-Infatti, ma sono su di te, non mi tocca nemmeno un granello. E' una fortuna stare con un gigante buono con le spalle larghe-
-Io, invece, ne sto ingoiando abbastanza-
-Okay okay, ti do uno mano- mi sollevo sopra di lui e lo aiuto a fare lo stesso. –Tregua?-
-No- le sue braccia si avvolgono intorno al mio corpo, i miei piedi non toccano per terra, e noi ci ritroviamo punto e a capo.
-Lo sai che potremmo continuare così in eterno, vero?-
-Per me va bene- roteo gli occhi al cielo, poggio le mani sulla sua testa e lo spingo sott'acqua. –E anche per te, vedo-
-Sei davvero un idiota-
-Tu ami questo idiota però-
-Colpevole vostro onore- sorride, e mi dà un rapido bacio sulle labbra. –Ti amo, razza di stronzo-
-Ti amo anche io, ed era davvero tanto che non me lo sentivo dire-
-Una settimana al massimo Shawn-
-Per me è un'eternità- si volta e lascia ricadere la schiena sul mio corpo. –Potrei anche prendere in considerazione l'idea di trasferirmi qui-
-Credo ti verrebbe un po' difficile avere contatti con la casa discografica, non pensi?-
-Sì hai ragione, e poi voglio ritornare in Canada, prima o poi-
-Ecco a proposito, cos'è questa storia che hai comprato la casa a Toronto perché New York non è una soluzione definitiva?-
-Wow, con te e mia sorella non si può proprio avere un segreto-
-Rispondi-
-Beh non ti ho mai nascosto le mie intenzioni di voler ritornare in Canada prima o poi-
-Lo so, solo non pensavo così presto, mi sembra una cosa...imminente, ecco-
-Beh tu tra cinque anni finirai definitivamente col college, magari potremmo pensare di andare a vivere a Toronto, alla fine sono tre ore da New York-
-Non posso lasciare nonna Besty e Stella, e tutti i miei amici-
-Io l'ho fatto per te, avevo diciassette anni- mi mordo il labbro. Non sono nelle condizioni di protestare in alcun modo, né di ribattere.
-Parliamone dopo okay? Non ho ottime argomentazioni-
-Perché sai che ho ragione. Dici sempre che il nostro rapporto è equo, che tu mi ami allo stesso modo in cui ti amo io, eppure, negli anni, sono stato solo io quello che ha fatto dei sacrifici per noi due-
-Non ti accontenterai fino a quando non ti prenderò a pugni in faccia, vero?-
-Penso solo...-
-So benissimo a cosa ti stai riferendo: sei stato con me ed io ti ho respinto per un anno, ti sei trasferito a New York, mi sei stato accanto quando Lucinda è morta...dovresti ritenerti fortunato che non ti sia capitato niente di quel che è successo a me-
-Ho l'impressione...-
-Ti amo così tanto che, l'altra volta, pensavo che ti perdonerei qualsiasi cosa, persino il tradimento, anche che, su quest'ultima parte non sono proprio sicurissima-
Sbaaam!
okay, sono sparita, ma avevo tante cose in ballo, l'ultimo esame, la tesi ecc ecc. inoltre, vogliamo davvero parlare della relazione nata dal nulla della relazione tra shawn e camila? io sono ancora sconvolta, ve lo giuro.