-Hai fatto un ottimo esame- mi volto, ritrovando Will alle mie spalle. Il modo in cui sorride non mi piace per niente, o forse sono io che, ormai, sono parecchio prevenuta nei suoi confronti.
-E tu perché sei qui? Non era una materia che avevi in programma-
-Stella ci ha detto che non saresti venuta a pranzo domenica perché dovevi preparare un esame per lunedì prossimo. Tua sorella ha sempre la bocca larga-
-Sì, non me ne parlare- impreco contro la diretta interessata e la sua lingua lunga. Sa benissimo quanto sia scaramantica e come, al di fuori di casa mia, nessuno sappia mai la data esatta dei miei esami. –Comunque era la verità. Poi dovevo ancora smaltire il fuso orario, non distinguevo il giorno dalla notte-
-Ti devi essere divertita. Non è sempre stato il tuo sogno visitare l'Australia e la Nuova Zelanda?-
-Will che cosa vuoi?- taglio corto, nonostante sia sorpresa del fatto che si ricordi una cosa del genere. Di solito ascoltava soltanto il cinquanta percento di ciò che dicevo.
-Niente, soltanto scambiare due parole con te, non pensavo mica fosse un reato-
-Sai, da un paio di anni non sei proprio la mia persona preferita, e raccontare la storia della mia vita ai giornali non è stata una grande mossa-
-Lo avrebbero scoperto lo stesso mano a mano che la fama di Shawn fosse aumentata. Ho sentito dire che sta andando molto bene in questo periodo-
-Lascia il mio ragazzo fuori da tutta questa storia, sappiamo benissimo entrambi che abbiamo una faccenda in sospeso io e te-
-Sei sempre sulla difensiva e...-
-Will!- mi porto le mani ai capelli. I miei arti cominciano a tremare, non perché abbia paura di lui, bensì per la rabbia e la collera che provo in questo momento. –Mi hai tradita due volte. O forse di più. Mi hai picchiato-
-Ero ubriaco o fatto, e non mi sono mica accanito contro di te. Ti ho semplicemente tirato uno schiaffo, non fare la melodrammatica come sempre-
-E aver detto a tutta la scuola che mi hai lasciato perché sono andata a letto con non so quanta gente?-
-Ero arrabbiato Rose, e ferito. Era umiliante per me far sapere che ero stato lasciato dalla mia ragazza, e non avrei mai pensato che potesse avere simile conseguenze-
-Ma ti senti mentre parli?! Ciò che dici non ha alcun senso, hai una visione completamente distorta della realtà-
-Ho detto la verità poi, e ho accettato tutte le conseguenze-
-Non sei mai venuto a trovarmi, e sapevi benissimo dove fossi-
-Woah woah woah- il ragazzo fa un passo verso di me. Mi sposto, non essendo più abituata ad averlo tanto vicino. –Questo cambia un po' le carte in tavola. Mi stai per caso dicendo che provavi ancora qualcosa per me?-
-Baggianate, però mi sarei meritata delle scuse che non sono mai arrivate-
-Scuse?! Ti ho regalato un sogno Rose! Guarda la casi in cui vivi, i vestiti che indossi e i posti che frequenti. Questo fine settimana viene Niall Horan a casa tua, una casa che ha una piscina, il tuo ragazzo ti ha regalato una macchina per Natale, dovresti ringraziarmi. Se non ti avessi mai lasciato, non avreste mai scritto quella stupida canzone, lui non sarebbe diventato tanto famoso e non vi sareste nemmeno messi insieme-
-Io e Shawn ci saremmo comunque trovati, in un modo o nell'altro, e non mi prostrerò di certo ai tuoi piedi per quello che ho adesso, perché me lo sono guadagnata da sola, così come il ragazzo di cui sei tanto geloso. Mi hai lanciato in mezzo ai leoni ed io ne sono uscita da capobranco, ma non venirmi a dire che è stato per merito tuo-
-Ci sono problemi?- alle sue spalle compare Shawn, che tiene le mani cacciate nelle tasche del giubbotto blu.
-Che ci fai tu qui?- supero Will senza pensarci due volte, avvicinandomi a lui. Mi alzo sulle spunte e gli stampo un bacio a fior di labbra, ma lui non sembra voler staccare gli occhi di dosso dal biondo.
-Volevo farti una sorpresa. Un ennesimo cento, ho sempre saputo di stare con un genio, ma ora ne ho la prova- da dietro la sua schiena spunta un mazzo di rose rosse. -Giuro che non sono di Tiffany, le puoi prendere tranquillamente-
-Sei talmente stupido- di nuovo, gli schiocco un bacio sulla guancia, afferrando i fiori con una mano. –Ma anche dolce, sono bellissime-
-Sto per vomitare- portiamo entrambi la nostra attenzione all'altro ragazzo. –Siete davvero disgustosi-
-Immagino che tu non possa capire come ci si debba comportare quando si ama una persona-
-Shawn dai ti prego, non iniziare- mormoro, avvolgendo le dita intorno al giubbotto del ragazzo. –Non è necessario- alzo lo sguardo verso di lui, ma non mi guarda in faccia, troppo occupato a lanciarsi occhiatacce con Will.
-Credi che io non l'abbia mai amata, che non mi sia mai importato di lei? Beh, ti sbagli di grosso. Tutti gli errori che ho commessi sono stati la causa del mio troppo amore nei suoi confronti-
-E, esattamente, come questo ti ha portato a tradirla e a ferirla fisicamente?-
-Shawn per favore- sibilo. Ma quando due ragazzi devono dimostrare chi tra i due è il migliore, c'è poco da fare, e nemmeno io riesco a distoglierli.
-E ti prego, non usare la scusa del sesso-
-Shawn!-
-No, hai perfettamente ragione. La prima volta è accaduto perché sia io che Diana eravamo fatti come due pigne, le altre perché lei minacciava di dirlo a Rose, e temevo la sua reazione. Di certo non devo essere io a farti notare quanto possa essere fragile delle volte-
-Quindi stai suggerendo che lo hai fatto solo per me, per potermi proteggere-
-Esatto! E le voci che ho messo in giro dopo...ero solo arrabbiato. E non è vero che non sono mai venuto a trovarti quando eri alla Constance. Ho cercato di farlo, ma Daisy mi ha mandato via, e subito dopo ti ho vista in giardino con lui e la sua stupida chitarra-
-A differenza tua, mi sono impegnato per farla stare meglio. Tu non c'eri quando non parlava con nessuno, quando rimaneva giornate a letto senza parlare, a piangere o a guardare il soffitto. E non sai quanto è stato difficile convincerla a fidarsi di me, a fidarsi della gente-
-Ricordami dov'eri quando si riduceva i polsi a carta velina. Secondo te per quale motivo le è rimasta l'abitudine di indossare tanti bracciali. Hai soltanto sfruttato un momento in cui non ero presente, sennò te ne saresti tornato da dove sei venuto con la coda tra le gambe. Sai quante volte, quando l'abbracciavo, sentivo ancora l'odore del sangue?-
-Sì, posso capirlo, visto che ci sono stati giorni in cui ero io a cambiarle le fasciature-
-Okay, adesso sei tu che mi stia ferendo- finalmente Shawn si abbassa a guardarmi. –Basta, va bene? Pensate che io sia una sorta di bambolina da litigarvi? Perché non vi abbassate i pantaloni e fate una gara a chi è più virile già che ci siete?-
-Mi dispiace, ho esagerato-
-Ma davvero?- gonfia le guance e sospira. –Torniamo a casa ora-
-Sì hai ragione- rivolge un ultimo sguardo di sufficienza a Will, sperando che prenda fuoco spontaneamente. –Non voglio più vederti nelle sue vicinanze-
-Certo, perché io ho paura di te, razza di...-
-BASTA!- urlo. –Sono davvero stufa dei vostri battibecchi continui, sapete essere davvero snervanti a volte-
-Ti porto a prendere una cioccolata calda-
-Non la voglio la tua stupida cioccolata calda!- sposto violentemente il braccio di Shawn che stava per posarsi sul mio. Sono riusciti a farmi innervosire e, quando sono in questo stato, il contatto fisico è l'ultima cosa che voglio. –Voglio soltanto tornare a casa-
-Andiamo, dai- saliamo in macchina. Il sangue mi ribolle nelle vene. Mi ero dimenticata quanto potesse essere estenuante Will, quanto potesse essere odioso.
-Non volevo risponderti male, dico sul serio, ma per il futuro, vorrei che evitassi di fare a gara con lui a chi mi ha visto al mio peggio, perché non è per niente una cosa carina-
-Quando c'è lui di mezzo io perdo il controllo-
-Me ne sono accorta- mette in moto. Il parabrezza si è appannato e fuori ha ripreso a nevicare.
-Per quella cioccolata calda...-
-Casa. Ho voglia di togliermi i vestiti, indossare il pigiama, e seppellirmi nelle coperte con le Beats e la musica deprimente a palla. Sono così tanto arrabbiata che non riesco nemmeno a scrivere, ho la testa completamente annebbiata- sbuffo, lasciandomi scivolare lungo il sedile della macchina.
-Credo che questa sia la prima volta che te lo sento dire, pensavo fosse impossibile-
-Sono umana anche io Shawn e, come tale posso fallire, anzi, mi risulta che lo faccia molto spesso-
-Hai presso il massimo nell'esame-
-Al di fuori di ciò che concerne il college, non mi risulta che il resto sia tutto rose e fiori-
-Perché, che problemi hai avuto? Fino ad una manciata di giorni fa, se non mi ricordo male, eri con me dall'altra parte del mondo, e non mi risulta che fossi triste-
-Oh mio dio, non fare il melodrammatico adesso e non la prendere sul personale-
-Lo sai, ti odio davvero tanto quando ti comporti così-
-Il sentimento è reciproco, fidati-
-Smettila di prendertela con me ogni volta che qualcosa ti va male!- urla e frena di botto. Lo zaino mi vola dalle mani e, per un attimo, ho paura di lui. –Non ti sopporto più. Faccio qualsiasi cosa per renderti felice, cerco di accontentarti in tutto e per tutto senza dire una parola, ma sono davvero stanco di essere trattato così. Ieri ho organizzato ogni cosa in modo che tu potessi passare una bella serata, che potessi finirla di odiare San Valentino una volta per tutte, ho dato buca a Camila e questo è il risultato. Sai qual è la verità? Che tu non mi meriti, non mi meriti per niente. Dovresti stare sola, perché è questo che ti riesce meglio- non è, di certo, la prima volta che io e Shawn litighiamo, la nostra non è una relazione perfetta, e questo è un dato di fatto, ma mai, prima d'ora, mi aveva sbattuto in faccia tanto odio, e parole tanto dure prima d'ora.
Ed io rimango pietrificata, incapace di dire altro nonostante volessi dare voce a ciò che sento.
-Se è così che la pensi, allora non vedo per quale motivo stiamo continuando a stare insieme-
-Non lo so nemmeno io- mi mordo il labbro perché, proprio in quel momento, il mio cuore si spezza in due, causandomi un dolore sordo proprio in mezzo al petto. E' davvero la fine di ogni cosa?
💔💔💔💔💔
-Credi che rimanere sul divano a fissare il soffitto come se fossi in coma ti aiuterà a sistemare le cose con Shawn?- roteo gli occhi al cielo e poggio il cuscino sulla faccia, sperando che, in qualche modo, possa alleviare le mie sofferenze.
-Mi passeresti la bottiglia di tequila che tieni nascosta?-
-Oh certo, sicuramente bere ti aiuterà- sbuffo. A quel punto Daisy si siede sul divano, liberando la mia visuale. –Reagisci idiota-
-Che dovrei fare? E' a cena con Camila, ed è stato molto chiaro questa mattina-
-Era semplicemente arrabbiato perché tu avevi reagito male, non pensa davvero ciò che ti ha detto, e tu lo sai benissimo-
-Ha comunque sbagliato- afferma Alex, assottigliando le labbra e sedendosi sulla poltrona. –Difendere Rose confrontando chi, tra i due, ha visto più sangue, non è stata per niente la migliore delle sue idee-
-Il sangue attira gli squali- affermo, riferendomi in particolar modo a Will. –I pianeti si sono davvero allineati perché la vita che mi sono costruita frani nuovamente dinanzi ai miei occhi-
-E smettila di essere tanto melodrammatica e di parlare come un libro!- la mia migliore amica prende il cuscino di prima e, con la solita dolcezza che l'ha sempre caratterizzata, me lo sbatte sul volto.
-Auh! Mi hai colpito con la cerniera!-
-Ecco, è proprio questo che intendevo- rotea gli occhi al cielo e prende un respiro profondo. –Adesso ascoltami attentamente Rose: so che la presenza di Will, in tutti questi mesi, non sia stata proprio un toccasana, ma non devi assolutamente permettergli di stravolgerti nuovamente la vita, è chiaro? Lo ha già fatto una volta, non devi soccombere. Quando c'è lui di mezzo, tu diventi debole, un po' come la kryptonite per Superman. Ti lasci condizionare dall'odio che provi per lui e dall'amore che sentivi e non capisci più niente, non devi pensare razionalmente, e questo Shawn lo ha notato, fidati-
-Ovvio che lo ha fatto, solo un cieco non si accorgerebbe che Will fa ancora il tuo bello e il tuo cattivo tempo, e ci soffre. Ha paura di non essere stato importante per te quanto lo è stato lui- ci voltiamo tutte verso Brian, che sta appoggiato allo stipite e sta divorando una busta di Doritos alla paprica, sbriciolandole sul mio pavimento bianco.
-Stavi origliando per caso?- alzo la schiena ed incrocio le gambe sul cuscino. Il ragazzo ci raggiunge e fa per sederci, ma io lo blocco. –I divani sono color pastello e sono della Frau, il tappeto costa più della mia retta alla Columbia, posa le patatine, lavati le mani e poi puoi anche pensare di accomodarti-
-Sai che, non avendo uscito un soldo per questi divani, tecnicamente non puoi...-
-Tecnicamente li ho scelti io, come tutti gli arredamenti in questi casa, quindi su-
-Mi fai davvero paura- mi schiarisco la voce. Per un momento, però, non ho pensato che ho quasi rovinato la mia intera relazione con Shawn.
-Adesso sono ammesso nel salone di casa?-
-Entra pure- si getta letteralmente sul divano azzurrino, rischiando di scivolare con tutto il cuscino sotto il sedere. –Shawnie e Ed fanno meno danno di te-
-Wow, certo che sai essere davvero acida-
-Non sono acida, sono...- ritorno nella mia posizione di prima e premo nuovamente il cuscino sopra il volto. –Vorrei semplicemente sprofondare perché ho combinato un casino con Shawn e, invece di provare a ragionare con lui o ad urlargli conto per fargli capire che mi ha ferita, gli ho detto che non aveva senso che continuassimo a stare insieme-
-Non pensa davvero quelle parole, te lo posso assicurare-
-Tu sai qualcosa che non ci stai dicendo, vero?- scosto la mia copertura giusto in tempo per vedere Alex osservare Brian con le palpebre ridotte a due fessure.
-Ha ragione, è del tuo migliore amico che stiamo parlando, quindi sputa fuori il rospo- gli intimo. -Brian!-
-Mi ucciderebbe, e sappiamo benissimo entrambi che, tra te e lui, non ci sono segreti di alcun tipo, ci andrebbe di mezzo il sottoscritto-
-Ricordati che io ti ho spalleggiato quando ci hai annunciato la tua idea di venire a vivere qui-
-E va bene, va bene, hai vinto tu. Cavolo, avresti potuto fare l'avvocato, sai come essere persuasiva e con quali tesi portarti dalla parte della ragione-
-Non immaginerai mai quante volte me lo sia sentito ripetere- in particolar modo da mia madre, sempre, sin da quando ne ho memoria. Forse ha nutrito davvero un po' di risentimento per il fatto che io non abbia scelto legge, anzi, che non l'abbia proprio presa in considerazione. Mi ricordo che abbiamo litigato molto a riguardo, era convinta che fosse la scelta migliore per me.
-Da quando Will è arrivato, Shawn è sempre nervoso quando lui è vicino a te. Non riesce a sopportare la sua presenza, quel che ti ha fatto, cosa ha significato per la tua vita. Ha gestito bene la situazione, almeno fino ad ora. Vive con questa costante idea che tu possa lasciarlo e tornare con lui-
-Ma non ne ha motivo, sa benissimo quanto lo odi-
-Odio e amore sono due sentimenti molto forti che, a volte, possono essere confusi- guardo Daisy con un sopracciglio alzato. Di tutti i momenti per diventare poetica, sceglie proprio questo?
-Io non amo Will, e non c'è niente al mondo che possa convincermi a tornare con lui. Non posso dimenticare che cosa mi ha fatto, ha persino venduto la mia storia ai giornali per fare in modo che io e Shawn litigassimo, e invece ne sciamo usciti più forti di prima-
-E invece questa volta? Perché è diverso?-
-Non lo so Brian- mi sfrego il volto. Mi vergogno ad ammettere che ho pianto sin da quando siamo tornati a casa dalla Columbia, eppure gli occhi mi dolgono proprio per questo motivo, avendo raggiunto le dimensioni di due canotti. –Ma di sicuro non volevo dargli un motivo per mollarmi-
-E allora perché, invece di urlare, non vi sedete e parlate? Trovate un punto d'incontro-
-Non è così facile- è difficile spiegare a chi vede la nostra relazione da fuori come funzioni veramente tra me e Shawn. E' un qualcosa di talmente privato ed intimo, formato da piccoli ingranaggi che, alcune volte, si inceppano. E ho paura che si siano rotti, visto la sua reazione di oggi.
-Beh, io vado a letto- Daisy poggia le mani sulle gambe e si alza dal divano. –Non scolarti tutta la tequila-
-Ti seguo-
-Idem- rispondono prima Alex e poi Brian, mentre io rimango ad osservare il soffitto. –Non ti addormentare sul divano. Potrà anche essere costato non so quanti soldi, ma non è proprio un toccasana per la schiena, fidati, l'ho provato l'altro giorno io-
-Buonanotte ragazzi- i tre si congedano, ed io seguo i loro passi fino a quando non si chiudono nelle rispettive camere.
Come è diventata affollata questa casa, così tanto che, a volte, non senti il flusso dei tuoi pensieri.
Eppure, in questo momento, i miei li sento benissimo, e si chiedono come sia possibile che Shawn sia sbottato in modo tanto violento, se sia davvero io la causa di ogni cosa, se è vero che non gli dimostro l'affetto che si merita, l'amore che invece provo con ogni fibra del mio corpo.
Con la testa che mi fa male e il cuore sovrastato da un macigno, mi assopisco, sentendo ancora, però, bene i rumori intorno a me, persino le molle del lettino di Shawnie.
E sento benissimo quando la chiave gira intorno alla serratura, che mi fa scattare come un pupazzo dentro un carillon, mentre la sua figura compare avvolta nell'oscurità della notte.
-Cosa ci fai ancora sveglia? Sono le due di notte-
-Brian ha ragione, questo divano è davvero distruttivo per la schiena- incrocio le gambe. Il ragazzo si avvicina a dove sono seduta io, pur rimanendo ben lontano. –Come è andata la cena?-
-Sappiamo benissimo entrambi che non vuoi davvero saperlo, e che hai visto la foto di Camila-
-Sto diventando davvero prevedibile- mi mordo il labbro. Eppure non provo la solita rabbia, non l'ho provata nemmeno quando ho letto tutti quei commenti su loro due. –Comunque intendevo sul serio. Ormai non mi ha più infastidito con le sue stupide battutine, quindi credo che, almeno per ora, potrei cessare il fuoco-
-Ma se fino a qualche settimana fa...-
-Sto cercando di sventolare bandiera bianca, lo capisci?-
-Oh- si gratta la testa e si siede di fronte a me, sul pouf violetto. –Ecco spiegato il motivo per cui sei qui e non ha letto-
-Sei molto perspicace oggi devo dire-
-Questo non è proprio il modo migliore per fare pace, sai?-
-Ti detesto quando fai così- mi passo violentemente le mani nei capelli. Lui non dice niente, si limita a fissarmi. Come possiamo passare dall'amarci follemente, al non riuscire a comunicare? –Mi spieghi perché non mi hai mai detto quanti ti sentissi minacciato dalla presenza di Will?-
-Cosa?- aggrotta la fronte. Poi si passa la lingua sulle labbra e scuote la testa, con la mano sulla fronte. –Brian-
-Non te la prendere con lui, stava ascoltando una conversazione con le ragazze mentre mi crogiolavo nella disperazione-
-Non mi sembri tanto disperata- sospiro. Afferro il cellulare che tiene in mano, accendo la torcia e, con le dita avvolte intorno al suo polso, lo avvicino al mio viso. –Come non detto, sembra che tu abbia la febbre-
-Perché non hai risposto alla mia domanda?-
-Cosa vuoi che ti dica Rose, pensavo che fosse ovvio. Probabilmente nemmeno noi ci saremmo ritrovati, se non fosse stato per Will-
-Smettila di sparare idiozie, ti ho già spiegato che non è affatto così. Devo raccontarti nuovamente la storia del filo rosso?-
-No, la so a memoria-
-Pensi davvero che io possa ritornare con lui?-
-C'è qualcosa che Brian non ti ha raccontato?- assottiglio le labbra, non pronunciandomi sulla questione. –Ha davvero la bocca larga quel ragazzo-
-Invece di concentrarti su quanto il tuo migliore amico sia inaffidabile nel mantenere i segreti, rispondimi-
-Sì- sbatto le palpebre. Shawn scrolla le spalle, lasciando che il viso si contragga per la rabbia. –L'odio è un sentimento forte tanto quanto l'amore-
-Hai parlato con Daisy per caso?-
-Che c'entra Daisy adesso?-
-Ha fatto un discorso simile al tuo-
-Perché è vero. Tu non te ne accorgi, ma ci metti davvero tanto impegno a detestarlo, con ogni tua singola fibra del tuo corpo, a volte più di quanto ci metti per amare me-
-Adesso sei davvero ingiusto, non ti ho dato mai nessun motivo per dubitare di questo- mi si forma un nodo in gola, mentre il mio volto viene bagnato dalle lacrime. –Ed è vero, odio Will, però sfiderei chiunque ad essere al mio posto e a rimanere totalmente indifferente davanti a lui. E non è vero che riverso sempre su di te le mie frustrazioni, semplicemente sono stanca che si finisca sempre a parlare del mio suicidio, di chi mi ha visto peggio, di chi ha sentito l'odore del sangue addirittura. Se dovete fare questa stupida gara, almeno basatevi sulle cose belle, su chi mi ha reso più felice. Non mi sono innamorata di te soltanto perché mi hai curato quando il mio mondo si sbriciolava sotto i miei piedi, o perché mi hai aiutato a ricostruirlo, ma soprattutto perché mi hai portato gioia, perché sei riuscito a farmi sorridere quando tutto era una schifezza. Credi che io mi sia dimenticata che te ne inventavi di tutti i colori, pur di strapparmi un riso? O che, ogni giorno, cantavi qualsiasi canzone conoscessi, soltanto per farmi stare meglio?-
-Ammetto che la mia reazione è stata parecchio esagerata in macchina, e che ti ho detto cose che non pensavo minimamente-
-Balle, è un tarlo che vive nella tua mente sin dal duemilaquattordici, che ha alimentato Cameron con quella battuta lo scorso anno e che, qualche volta, torna prepotentemente quando ti trovi in difficoltà o, semplicemente, quando sei geloso. Ti ricordo della scenata che mi hai fatto in albergo quando hai visto le foto mie e di Brian, non riesci più a controllarti ed esplodi. E questo è un male, perché è così che nascono le relazioni violente-
-Adesso non sbagliare a parlare tu, sai benissimo che non ti farei mai del male, che non alzerei un singolo dito su di te se non per farti una carezza-
-E allora guardami in faccia e dimmi che è passato tutto, che ci amiamo tantissimo e che non lasceremo più che Will si metta tra noi due- i suoi occhi scuri si incastrano nei miei verde ambrati, ma ancora non sorride, ed io mi chiedo il perché.
-Solo una cosa: perché ti sei arrabbiata più con me che con lui?-
-In realtà volevo tirargli un pugno in faccia, ma ero pur sempre alla Columbia, ed una sospensione è l'ultima cosa che voglio. E anche perché vorrei che non mi vedessi più come la ragazza che ha sempre bisogno di essere protetta persino dalla sua stessa ombra-
-La verità è che volevo picchiare pure io Will, odio quando ti sta vicino, ti guarda come se fossi di sua proprietà-
-Già, peccato che io non sia un oggetto, ma un essere pensante. Cogito ergo sum-
-Mi sembrava strano che non ci fosse ancora stata un qualche inserimento filosofico da parte tua- ridiamo, scacciando finalmente via tutta la tensione. –Mi dispiace Rose, sono stato davvero un idiota-
-Dispiace anche a me Shawn, ammetto di essere intrattabile a volte- mi alzo e mi stiracchio, pronta ad andare, finalmente, a dormire. Il ragazzo mi imita, si china e mi afferra per le gambe, sollevandomi. –Che fai?-
-Andiamo a fare pace? Io penso che sia un ottimo modo per scaricare la tensione-
-Tu sei malato- ma mentre io rido mi bacia, facendomi scivolare tra le sue braccia e tenendomi stretta a sé.
Sbaaam.
la storia sta calando di voti e views, i pianeti sono allineati male e devo studiare.
fine.