-Ti ho cercato dappertutto!- mi volto, e trovo Shawn alle mie spalle, che si sistema le maniche delle giacca di pelle. –Dovevamo essere fuori dall'hotel già da dieci minuti, e invece tu ti sei nascosta in terrazzo il che, considerando che soffri di vertigini, è parecchio strano- mi appoggio alla ringhiera e faccio scorrere le mani su di essa, sospirando. –Ha chiamato tua madre, dice che l'hai cercata almeno venti volte. Vuole farti sapere che non è cambiato niente da quando avete parlato un'ora fa e che devi stare calma- il sole sta tramontando sopra Rotterdam, ma il mio respiro non sembra aver ripreso i suoi ritmi normali.
-Non credo di potercela fare Shawn, è qualcosa di più grande di me- passo le mani sulle braccia, un po' per proteggermi anche dal venticello fresco che mi sta accarezzando la pelle. –E penso di stare seriamente per avere un attacco di panico-
-Amore- si avvicina a piccoli passi, e prende il mio volto tra le sue mani. –Andrà tutto bene. Siamo io e te, solamente io e te e nessun altro-
-Cosa succede se faccio qualcosa di sbagliato? Se cado? Se inciampo? Se non sono bella e la gente inizi a dire che non sono abbastanza per te?-
-Se dovessi fare qualcosa di sbagliato, commetterò un errore anche io. Se dovessi inciampare, cadrò anche io. Ed è impossibile che qualcuno pensi che non sei abbastanza bella, anzi, si chiederanno 'che ci fa quello sfigato con una meraviglia del genere?'- sorrido. Il ragazzo mi fa una lieve carezza, spostando qualche ciocca di capelli che mi è ricaduta sul viso. –Ti amo, devi fidarti di me, e non pensare a niente per una serata-
-Mi dispiace se ultimamente ti ho trascurato, ma mia madre è la mia priorità adesso. Ho passato una settimana in ospedale con lei, dopo che è stata operata, a guardarla e a parlarle. Pensa che le ho persino ripetuto le materie che sto preparando per gli esami, non succedeva dalle medie-
-Non devi chiedermi scusa di niente. E' di tua madre che stiamo parlando, ed io non sono completamente geloso. E poi, magari, stare con lei ti ha aiutato a sentire meno la mia mancanza mentre ero in tour. Quando ti chiamavo, non eri tanto triste come i primi tempi, ricordo che abbiamo litigato un paio di volte quando ero in Europa-
-Io mi ricordo anche della sbronza colossale che ha seguito questo evento. Io e Daisy eravamo unite come non mai-
-Non avete parlato, nonostante ciò che stai passando?-
-Mi ha detto che le dispiaceva per Lucinda, ma niente di più. Da una parte è meglio così, non voglio che provino pena per me, la mia famiglia supererà anche questo imprevisto a testa alta-
-Lo so, per questo mi sembra strano che Rosebelle Beatrice Greyson si lasci impaurire da una baggianata come gli EMA, non è da lei- sospiro, e lo guardo negli occhi. Lui sorride, dolce e tenero come solo lui sa fare. –Non posso fare questa cosa senza di te-
-Non è la prima volta che vai ad una cerimonia-
-Lo so, ma il punto è che io voglio andarci con te. Non ho alcun interesse nel tenere la nostra relazione segreta, anzi, non capisco perché l'ho fatto prima-
-Perché io avevo paura, era tutto più complicato-
-Vieni con me- mi tende una mano. Osservo un'ultima volta Rotterdam, il suo profilo ed i suoi palazzi illuminati. Non un solo errore è ammesso questa sera, ne sarò capace?
-Spero di non inciampare come un'idiota, vorrei evitare una figuraccia in diretta mondiale-
-Non lo permetterei mai-
-No, infatti, cadresti con me, visto che non sei capace a mettere un piede dopo l'altro-
-Mi reputo offeso- lo guardo con un sopracciglio alzato, e lui scoppia a ridere. –Okay, ammetto che, magari, potresti aver ragione su questa parte- a quel punto, afferro la sua mano, sospirando. –Quindi andiamo?-
-Se non mi butto, vivrò col rimpianto per sempre. Quante persone possono dire di aver percorso il red carpet degli EMA?-
-Quelle comuni davvero poche. E tu rientri tra gli straordinari-
-E tu sei un ruffiano, sai bene come ottenere ciò che vuoi-
-Ci conosciamo da quasi due anni, ormai sono diventato un esperto in tutto ciò che ti riguarda, per questo non mi spiego come mai, in tutti i posti in cui ti saresti mai potuta nascondere, hai scelto proprio la terrazza, visto che soffri di vertigini-
-Non fino a quando tengo gli occhi puntati sull'orizzonte-
-E' di Pirati dei Caraibi, giusto?-
-Questo è il mio ragazzo- gli schiocco un bacio sulla guancia e gli sistemo i capelli, accertandomi che non siano fuori posto. –Adesso sono un po' più calma, credo di potercela fare-
-Andrai benissimo, te lo assicuro- scendiamo dal tetto e arriviamo fino alla hall, da cui usciamo. Andrew ci aspetta trepidante, battendo il tempo con il piede e guardandosi intorno.
-Ma dove diamine eravate finiti?!-
-Stavo contemplando la mia vita dalla terrazza dell'hotel, ansia da prestazione-
-Non hai paura dell'altezza tu?-
-Sì, però basta tenere gli occhi puntati sull'orizzonte-
-Entrate in macchina, prima che io prenda seriamente in considerazione l'idea di lasciarvi qui- si passa una mano tra i capelli e apre la portiera della macchina, facendoci segno di entrare. –Siete davvero impossibili voi due-
-Secondo te quanti premi si porta a casa quest'anno Shawn?-
-Rose!- il ragazzo arrossisce pesantemente, cercando di nascondere il volto con le mani. –Finiscila, non sono ancora così tanto famoso da poter vincere un riconoscimento agli EMA-
-Finiscila tu, credevi anche di avere pochi fan in Europa, invece non è stato per niente così-
-Adolescenti- mormora Andrew, aggiustandosi la montatura degli occhiali. –Comunque ha ragione lei. Hai davvero un bel seguito, devi avere un po' più di fiducia in te stesso- mi volto verso di lui. Shawn mi incenerisce con lo sguardo e mi punta un dito contro.
-Tu non dire niente-
-Non penso che ce ne sia bisogno, sai benissimo cosa voglio intendere-
-Che bello non dover più parlare, risparmio metà del lavoro-
-Che qualcuno mi dia una mano- l'uomo si porta una mano sulla fronte e scuote la testa, sospirando.
-Andiamo Gertie, siamo simpatici- sfodero un sorriso a trentadue denti che, tuttavia, si infrange contro la sua maschera di odio. –Wow, ero seriamente convinta di starti simpatica-
-E' così Rose, ma sono teso anche io. E' la prima premiazione in cui Shawn è un personaggio importante, di primo rilievo. Fino a poco tempo fa era una stella nascente, adesso si è consolidato-
-Adesso sì che sono in ansia- scivola lungo il sedile, deglutendo a fatica. –Cosa succede se stono? O se mi dimentico le parole?-
-Di Mercy? Canzone che suoni da più di un anno e che hai cantato un centinaio di volte?-
-Un colpo di amnesia può capitare a chiunque-
-I wish that I could wake up with amnesia, and forget about all the stupid little things-
-Non mi aiuti in questo modo Rose-
-Cercavo di stemperare la tensione. Sarai magnifico Shawn, non devi assolutamente preoccuparti-
-E, se ti senti in difficoltà, guarda Rose tra il pubblico, sono sicuro che ti aiuterà parecchio- Andrew mi fa cenno di non rispondere alla sua affermazione, poiché, proprio come me, sa benissimo che, dal palco, non è molto semplice riconoscere chiaramente i volti delle persone.
-Andrà tutto bene leoncino, devi fidarti di me-
-Lo faccio sempre, lo faccio da una vita-
-Sono riuscita a superare il mio primo red carpet, adesso posso respirare- io e Shawn ci guardiamo, complici, mentre lui continua a stringermi la mano e a sorridermi. –E la presentatrice mi ha persino fatto i complimenti per il vestito!-
-Sei un sogno, amore mio, te lo giuro. E non lo dico solo perché sono di parte- mi sfiora il viso. Mi volto indietro, ci sono tante persone qui dentro, più di quante ne abbia viste in tutta la mia vita. La mia ansia, però, è scemata lentamente, lasciando spazio ad una magra fiducia e consapevolezza che, ormai, il grosso è fatto, e che sarà tutto in discesa da oggi in poi. –Smettila di incenerire G con lo sguardo
-Non lo sto...- mi fissa con il sopracciglio alzato ed io sbuffo. –E' colpa sua se io e Daisy ancora non ci parliamo-
-No, la colpa è di Daisy che ti ha sputato addosso la sua invidia, e del fatto che siete tanto orgogliose da non confrontarvi su questa vicenda-
-Ti od...-
-Shawn devi andare- Andrew guarda l'orologio, interrompendo, così, la discussione. –E' ora che tu ti esibisca-
-Volo- si alza, sospira e poi si volta verso di me. –Ti passo mai per la testa?-
-Sempre. Ed io, ti passo mai per la testa?-
-Tu sei più o meno il pensiero che la abita di più-
-Ma non vi scocciate di farlo ogni volta che si esibisce? Anche quando Rose non è fisicamente con noi?- ignoro Andrew e continuo a sorridere al mio ragazzo, spaventato per la sua prima esibizione agli EMA.
-Falli secchi leoncino- sorride e mi dà un bacio sulla guancia, prima di lasciarci, diretto verso i camerini.
-Non riesce ad esibirsi, senza il vostro strambo rituale. Quando eravamo in qualche parte del mondo col fuso orario differente, e il tuo messaggio ritardava perché stavi dormendo, è andato in panico. Ha percorso il camerino avanti e indietro per il panico, non riusciva a stare un minuto fermo-
-Devo riuscire a fargli togliere questa abitudine. Non sappiamo se la nostra storia durerà per sempre e non voglio che, se le cose dovessero finire male, lui abbia dei problemi ad esibirsi-
-Non credo che Shawn ti lascerà mai, ti amo troppo. Sono convinto che tornerebbe con te anche se tu lo tradissi- mi mordo il labbro. Intorno a me è pieno di gente famosa, ed io mi sento intimidita, quasi un pesce fuor d'acqua in un mondo che non mi appartiene.
-Pensi anche tu che il nostro rapporto sia sbilanciato e che sia lui quello più innamorato tra i due, vero?-
-E' ciò che ti senti ripetere più spesso?-
-E' ciò che pensano tutti. All'inizio del nostro rapporto non ero una persona molto espansiva, e questo ha influenzato ogni persona che è entrata in contatto con noi. Shawn è quello più innamorato, quello che farebbe di tutto per me, quello che ci tiene molto-
-Ho notato come lo guardi, cosa credi, che io sia cieco?- lo osservo di sbieco, e lui scoppia a ridere sonoramente. –Sembra che tu veda una delle Sette Meraviglie del mondo, e che il resto sia scomparso all'improvviso. Ammetto che, quando ti ho conosciuta, due anni fa, non capivo proprio cosa ci avesse trovato in te. Non ti offendere, ma eri parecchio scorbutica-
-Lo so. Mi ricordo di averti urlato al telefono per un'ora perché avevi detto a Camila dove ci trovassimo-
-Sì, neanche mia madre mi ha mai sgridato così tanto-
-Già, scusa. Ma lei, per me, ha sempre presentato una minaccia insormontabile. Quando io sono partita per tutta l'estate, e lui è andato in tour con Austin Mahone, quei due sono diventati inseparabili. Senza contare tutte quelle foto e i tweet con Lauren. Il genio del male pensa che io non li abbia visti, ma io so ogni cosa. Stavamo insieme fino a poco prima che io e lui ci incontrassimo di nuovo, poi si sono presi una pausa per la lontananza, o perché è tornata con Brian, non lo so con certezza, lui non parla mai di questa storia, comunque dovevano rimettersi insieme, quando Shawn sarebbe tornato in Canada, ma poi sono arrivata io e non lo so, hanno continuato a sentirsi lo stesso, anche se so che i suoi sentimenti verso di me erano sinceri, pensa che l'ha persino accompagnata al ballo e...-
-Rose- Andrew posa entrambe le man sulle mie braccia. –Sei un fiume in piena, e hai completamente perso di vista l'argomento principale. Stavi, per caso, elencando tutti i motivi per cui ti senti minacciata da entrambe?-
-Credo di sì- mi gratto la testa. Ho sempre questo brutto vizio di collegarmi ad un miliardo di cose quando parlo.
-Lo avevo notato- lo incenerisco con lo sguardo. In quel momento, però, le luci si abbassano e Shawn compare seduto al piano, immerso in una specie di bolla piena di luci. –Oh, sta per iniziare- afferro prontamente il cellulare, convinta di voler riprendere ogni singola nota che canterà, con gli occhi un po' umidi per aver realizzato quando in alto sia arrivato. –Stai piangendo?-
-Chi io? Ma quando mai- tiro su col naso, mentre osservo la sua esibizione, rapita da ogni suo gesto. –E' davvero un bel traguardo per un ragazzino di Pickering che pubblicava cover di pochi secondi su Vine, vero?-
-Sì, soprattutto se consideri che, di quei famosi dodici che sono partiti col Magcon, solo in pochi sono riusciti a raggiungere, o quanto meno, ad avvicinarsi al loro obiettivo principale. E Shawn è uno di questi-
-Shawn è stato il primo, ed io sono orgogliosa di averlo seguito passo per passo. Mi ricordo ancora quando, due anni fa, aveva pensato di mandare tutto all'aria perché non credeva di essere abbastanza bravo-
-Che cosa?- Andrew si volta verso di me. Mi mordo il labbro, ero convinta che glielo avesse detto. Ops.
-Tranquillo, è un problema che ho risolto io, sono il tuo asso nella manica-
-Mi dispiace ammetterlo ma hai ragione, quel ragazzo diventa totalmente un'altra persona, quando ci sei tu in tour- sorrido compiaciuta, e decido di tacere.
L'esibizione di Shawn è fantastica, ed io sono davvero contenta per lui, visto la tensione che aveva accumulato poco prima.
-Sei stato meraviglioso!- gli getto le braccia al collo, non appena ritorna da noi. Il ragazzo mi stringe a sé, mentre rido di gusto. –E sono sicura che vincerai altri premi questa sera-
-Uno già basta e avanza. Non pensavo di avere tanti fans in Europa-
-Ti amano tutti, non riesco a capire come tu faccia a non accorgertene- mi stringo nelle spalle e lo lascio sedersi. Afferra la mia mano e intreccia le sue dita con le mie. –E poi, non vedo l'ora di urlare 'quello è il mio ragazzo' quando ti consegneranno un altro award-
-Io eviterei di rifarlo. Hai fatto uscire troppo la tua parte da fan- mostro il terzo dito ad Andrew che, come al solito, ha rovinato l'atmosfera.
Il resto della serata passa in modo piacevole. Shawn porta a casa due premi, ed io, per poco, non scoppio a piangere.
-Dovremo trovare un posto dove metterli, stanno diventando davvero tanti-
-Ma no, stanno bene dove stanno-
-Intendi accatastati in una scatola di cartone nella sala prove che abbiamo a casa? Non ci penso minimamente, rovina l'arredamento-
-Scusa, mi sono perso il momento in cui sei diventata esperta di queste cose-
-Il fatto che tieni ancora lo scatolone, mi fa pensare che non ti sei davvero trasferito, e che sei ancora di passaggio, ed è già passato più di un anno da quando siamo in quella casa- il ragazzo si volta verso di me.
Andrew, seduto di fronte a noi sulla limousine, tira un lungo sospiro, accompagnato da un fischio, mentre si lascia scivolare lentamente. –Ti manca il Canada, vero?-
-Non voglio mentirti ma, probabilmente, se non ci fossi stata tu, non avrei mai pensato di trasferirmi a New York, o anche solo di lasciare Toronto- ingoio il rospo senza ribattere, ma con il cuore che, ovviamente, fa un po' male. –Però non mi pento della mia decisione nemmeno per un minuto. Sono contento di vivere con te, anche se il numero di abitanti in casa nostra è leggermente aumentato-
-Beh Daisy non parla né con me né con te, quindi, in teoria, è come se fossimo io, te ed Alex-
-Sai benissimo che non è una cosa definitiva. Dovrete tornare a parlare prima o poi-
-L'unica cosa che mi ha detto in questi giorni è stata 'mi dispiace' quando ha saputo di mia madre, per il resto niente, trasmissioni interrotte-
-Potresti considerare l'idea di fare il primo passo-
-Giammai- arriviamo in albergo ed io mi stiracchio. -Quasi dimenticavo, grazie per avermi prestato le tue scarpe, immagino che farsi mezza Rotterdam a piedi per arrivare alla limousine non fosse nei tuoi piani-
-Butterò i calzini non appena arriveremo in camera- Shawn apre lo sportello della macchina e, dopo essere sceso lui, mi porge la mano. –Sono belli alti- studia attentamente i miei tacchi, che ha insistito per portare lui, mentre mi aiuta a scendere.
-Sono delle trappole medievali. Non capisco per quale motivo non possano farli più bassi. E dire che c'era un periodo, quando ero tipo al primo anno di liceo, in cui non facevo altro che chiedere a mia madre di comprarmeli. Ha ceduto per stanchezza-
-Immagino. Sai essere molto logorroica, quando ti ci metti-
-Grazie, ti amo anche io-
-L'aereo è domani alle dieci, mi raccomando. Ci vediamo nella hall alle sette e mezza- Andrew si intromette timidamente nella discussione, mentre si sbottona la camicia, chiusa fino al collo. –E visto che abbiamo ancora qualche altra tappa da fare per il tour, ti prego, niente segni visibili-
-E' successo solo una volta- il mio tono di voce diventa più acuto, mentre il mio viso si amalgama col vestito. –E non pensavo che Flaunt lo facesse posare praticamente nudo-
-Non ero nudo-
-Questo lascialo decidere a me. Ho letto commenti a dir poco...- Shawn ride sotto i baffi. Stronzo. –Mi hanno scritto alcune tue fan. Chi lo avrebbe mai detto che, quel ragazzino di Pickering che ascoltavo su Vine e su Youtube, potesse diventare così?-
-Non allunghiamoci, vi prego. Puoi farmi questo favore?-
-Vedrò quello che posso fare- roteo gli occhi al cielo. Qualche volta, tutta questa storia dell'essere famoso, mi pesa un pochino. Ci sono delle piccole limitazioni nel nostro rapporto che, nelle mie giornate no, mi sembrano davvero enormi. Il dover soppesare ogni parola quando mi riferisco a lui, il non potergli lasciare segni sul corpo perché potrebbe sopraggiungere un qualche photoshoot all'improvviso, il dover sopportare tutte le cattiverie che dicono su di me, anche se non sono vere.
-Ehi- nell'ascensore Shawn mi dà un colpetto sotto il mento. Sbatto un paio di volte le palpebre, mettendo a fuoco la sua figura. –Non ti sei arrabbiata per ciò che ha detto Andrew, vero?-
-Cosa? No, stavo solo pensando che...- ma poi mi ricordo di stare ancora tenendo il premio del mio ragazzo, e non voglio assolutamente rovinare questo momento con i miei vari doveri in qualità di fidanzata modello. –Niente di importante, te lo assicuro-
-Sei stata meravigliosa, comunque. Ho controllato la mia tl di Twitter prima, tutti non fanno che parlare della misteriosa ragazza che ha accompagnato il sottoscritto sul red carpet-
-Dici sul serio?- le ante si aprono mentre lui mi sventola il suo cellulare sotto il naso. Non tutti i commenti sono cattivi, e c'è seriamente qualcuno che mi definisce bella. –Wow, questo è davvero fantastico-
-Missione compiuta- alza una mano in alto ed io gli batto il cinque, seriamente contenta per la piega che ha preso questa storia. –Visto? Non c'era niente di cui avere paura- si tasta i pantaloni e la giacca di pelle, alla ricerca della carta. –Hai tu la chiave della camera, vero?- la estraggo dalla mia pochette rossa, sventolandola sotto il suo naso. –Cosa farei, se tu non ci fossi-
-La tua vita sarebbe super monotona- faccio scattare la serratura ed entro, accendendo la luce. –E, probabilmente, non avresti avuto Stitches-
-E' strano pensare che devo ringraziare Will per quello-
-E' strano pensare che dobbiamo ringraziare Will per un mucchio di cose- scrollo le spalle e mi avvicino alla specchiera, togliendo gli orecchini e la collana. –Chissà cosa sarebbe successo, se lui non mi avesse tradita, se non avesse riempito la scuola di bugie e se io non avessi tentato il suicidio. Ci saremmo incontrati di nuovo?-
-Non l'avevo mai vista sotto questo punto di vista-
-Ci stavo ragionando l'altra volta. Eravamo a lezione e lui ha detto qualcosa tipo 'devi tutto a me' e, dopo avergli tirato un colpo di libro, ci ho pensato un po' su e sono arrivata alla conclusione che forse non aveva tutti i torti-
-Io credo che ci saremmo incontrati di nuovo- Shawn si toglie la giacca e, come al solito, lascia che cada per terra. Questo ragazzo è la quinta essenza del disordine. –Credo che prima o poi tu e Will vi sareste lasciati comunque, ti saresti sentita meglio e avremmo continuato a scriverci-
-Tu e Lauren sareste rimasti insieme-
-Non penso sai? La nostra relazione stava già finendo prima che incontrassi te, hai solo accelerato il processo- scrolla le spalle, passandosi una mano tra i capelli. –Ti saresti trasferita a New York e, magari, ci saremmo incontrati alla tappa del tour di Taylor che c'è stata lì. Ci saremmo messi d'accordo e ogni cosa avrebbe preso la stessa piega che ha adesso. Perché vedi Rose, io sono davvero convinto che noi due siamo fatti per stare insieme, e non c'è niente che nessuno possa dire per farmi cambiare idea. E' così che doveva andare ed è così che sarebbe andato, nel bene e nel male-
-Chissà come sarebbe andata la mia vita, se Pyper non fosse morta, se tutti gli eventi del terzo anno non fossero mai accaduti-
-Sarebbe stata diversa, questo sì, ma noi due, ti assicuro che noi due ci saremmo stati. Non importa come, non importa quando, il momento in cui tu saresti stata al mio fianco sul red carpet ci sarebbe stato lo stesso, costi quel che costi-
-E' una bella risposta da dare a Will. La prossima volta che avrà una sparata del genere, saprò che rispondergli-
-E' ancora innamorato di te-
-No, non lo è- scuoto la testa. Volto le spalle a Shawn e mi dirigo verso la finestra, osservando come la città pulluli ancora di vita e le luci siano ancora accese. –Odia perdere, odia non essere il primo. Lui non mi ama, te lo posso assicurare, lui ama il fatto che qualcuno tenga a lui, che qualcuno lo veneri come se fosse incapace di commettere alcun errore. Se mi amasse davvero, come va millantando, avrebbe fatto di tutto per riconquistarmi, per farsi perdonare per ciò che ha fatto. E fidati, non ci avrebbe messo due anni. Se tieni ad una persona e sai di averla persa, agisci subito, fai passare meno tempo possibile-
-Se mai dovesse accadere che io ti ferissi, che dio mi fulmini Rosebelle, ti rincorrerei fino in capo al mondo-
Sbaaaam!
shawn ieri ha vinto quattro premi ai mma, i'm so proud.
anyway, la relazione di shawn e rose sembra essersi, finalmente, stabilizzata, ma state attenti, non è tutto oro quel che luccica, e le cattive sorprese sono dietro l'angolo.
ringrazio tutti coloro che, nonostante quarantanove capitoli e tre libri stanno ancora seguendo questa storia, e vi invito a passare dalle mie due nuove creazioni, che ancora non hanno molti voti, young blood e shadows.
inoltre, vi invito a seguirmi su
instagram _hurricavne_
twitter _moonljght
per un #askrose domani alle diciassette
un bacio e a presto
rose xx