-Il tuo ragazzo è stato bravo ieri sera- sussulto e faccio scivolare il cellulare per terra, portando una mano sulla bocca, per impedirmi di urlare. –Rilassati, sono solo io- Will infila le mani in tasca e mi sorride.
Sbuffo, sistemandomi la frangetta che, allungatasi, mi ricade sugli occhi. –Ti stanno bene i capelli così-
-Che ci fai qui?- ripongo la lista dei libri per l'anno che sta per ricominciare nella borsa, mentre cerco di allontanarmi sempre di più da lui.
-Quello che stai facendo tu. Sarò uno studente della Columbia dal prossimo mese, legge-
-Dannazione, avrai delle lezioni in comune con me-
-Lo so, ma ti posso assicurare che la frequentavo anche prima di venire qui-
-Ascolta. Non so cosa ti sia messo in mente, ma desisti. Non c'è niente che tu possa fare per farmi cambiare idea. Ed in questo momento sono qui a parlarti solo perché Nate mi ha dato buca-
-Destino- spalanca le braccia. Roteo gli occhi al cielo e lo supero a passo svelto. –Andiamo Rose, ne abbiamo passate così tante insieme, non posso credere che tu abbia dimenticato ogni cosa-
-E' proprio questo il punto Will. Io non ho dimenticato proprio un bel niente, ho tutto stampato in testa come se fosse successo ieri. E, di certo, non mi sono scordata delle botte, quelle facevano male sai?-
-Ero ubriaco, e tu mi hai fatto incazzare di brutto. Lo sai benissimo che non ti avrei sfiorata nemmeno con un dito-
-E' davvero un'ottima giustificazione. Peccato che anche io e Shawn litighiamo, ma lui non si azzarderebbe mai a farmi una cosa del genere-
-Oh quindi hai trovato il ragazzo perfetto, sono contento per te- arrivo alla Vespa e prendo le chiavi dalla borsa. Apro il bauletto e la lancio lì dentro, prendendo il casco. –Non posso credere che cammini ancora-
-E' come me, barcolla ma non molla- sfodero un sorriso di circostanza, sentendo il desiderio impellente di allontanarmi da lui il prima possibile.
Eppure, non appena salgo sulla Vespa e faccio per andarmene, si posiziona immediatamente davanti a me, poggiando entrambe le mani su di essa. –Che diamine vuoi Will?-
-Te l'ho detto ieri, parlare-
-Io preferirei metterti sotto con la Vespa. Spostati ora, devo raggiungere mia sorella e mia madre, deve scegliere l'abito-
-Che fine ha fatto Toby, a proposito?-
-Ha scoperto che la tradiva, poi sono successe tante altre cose che non credo che ti interessino e bla bla bla. Posso andare adesso?-
-Un'ultima cosa. Le canzoni di Shawn parlano di te, giusto?-
-La maggior parte...ma perché ti interessa così tanto?-
-Ieri ne ha cantata una che, se non sbaglio, si chiama Lights On, che parlava di quella piccola cosa di cui tu hai avuto sempre paura- la mia schiena si irrigidisce. La presa intorno al volante si intensifica, mentre sul volto di Will si dipinge un rapido ghigno soddisfatto.
-Sta' fuori dalla mia vita, e sta' alla larga da Shawn, non te lo ripeterò una seconda volta-
-E' proprio come pensavo. La mia piccola Rosie è diventata grande- do gas alla Vespa, giusto per spaventarlo un pochino e per far sì che si allontani. –Non demorderò facilmente, sappilo-
-Buona fortuna, Shawn è perfetto, non puoi fare niente contro di lui-
-Oh sì, su questo non ho dubbi. Ma se lui è candido come una tela prima di essere dipinta, è bene che ti ricordi dove vi siete rincontrati tutti e due e, soprattutto, per quale motivo avete iniziato a legare-
-Mi stai minacciando per caso? Perché è bene che tu sappia che il rettore è informato del mio suicidio, ho dovuto farlo, non appena mi hanno offerto la borsa di studio-
-Ma io non farei mai niente per ferirti Rosie, te lo giuro-
-Rose, il mio nome è Rose. E adesso togliti, prima che io faccia qualcosa che mi mandi direttamente in galera- solleva le mani dalla Vespa e le lascia in aria, con i palmi rivolti verso di me.
Lo supero, e mi preoccupo di allontanarmi il più possibile da lui. Non può improvvisamente ricomparire nella mia vita e mandarla in confusione, perché non glielo permetterò.
Le dita mi tremano, e sono costretta a fermarmi in prossimità di un marciapiede.
Prendo un respiro profondo e rilasso le spalle. Will non ha più potere su di me, nessuno, lo ha perso totalmente.
-Okay Rose, devi calmarti, non lasciarti prendere dal panico- mi mordo il labbro. Una parte di me è tentata di chiamare Shawn, ma so che, subito dopo, mi sentirei sconfitta, per non essere riuscita a contare sulle mie sole forze.
Scuoto la testa, e riparto.
Il sole batte davvero forte oggi, e le strade sono affollate. E' metà settembre, i licei hanno riaperto e la gente corre da una parte all'altra, senza prestare troppa attenzione a ciò che gli sta intorno.
In venti minuti arrivo all'atelier e, dalle vetrine, scorgo mia sorella e mia madre parlottare tra di loro allegre.
Stella ha un sorriso smagliante che non le avevo mai visto prima d'ora, e la mia genitrice sembra davvero contenta.
Parcheggio, mi libero del casco che mi ha ammaccato tutti i capelli ed entro lì dentro, sentendomi come un elefante in una cristalleria.
-Hai davvero una faccia tremenda oggi-
-Grazie Stella, è bello notare come tu sia sempre supportante nei miei confronti-
-L'ho detto perché mi preoccupo! Sembra che tu abbia visto un fantasma-
-Will conta come fantasma?- cado a peso morto sul divanetto bianco, passandomi la mano sulla fronte. –Sul serio, potevate avvertirmi. E' stato come...-
-Cadere dal piedistallo?- mia madre si siede accanto a me e guarda Stella con un sopracciglio alzato. –Credo che andrò a provarmi quei vestiti che abbiamo scelto mentre aspettavamo Rose-
-Va', adesso- mia sorella annuisce e sparisce dietro una tenda color crema, saltellando come Dorothy che percorreva le mattonelle d'oro che l'avrebbero portata ad Oz. –Che succede tesoro?- sposta una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio, ed io sospiro rumorosamente.
-Il ritorno di Will e di papà mi ha semplicemente scossa, niente di più. Non era il tipo di sorpresa che mi aspettavo di ritrovare dopo l'estate. Come non mi aspettavo che tu mi tenessi nascosto una cosa del genere-
-Se, a maggio, ti avessi detto che avevo scoperto di avere un tumore, tu che cosa avresti fatto? Sinceramente Rose-
-Ti avrei accompagnato e...-
-Ecco, appunto- non mi permette di finire la frase, e prende il flûte di spumante che la commessa le sta offrendo. –Avresti perso l'occasione di passare una meravigliosa estate con un ragazzo che stravede per te. Ho visto le foto tue e di Shawn, ho visto le vostre storie su Instagram...-
-Hai imparato ad usare Instagram?- la guardo di traverso e lei scoppia a ridere. Sembra rilassata, fin troppo. –Il prossimo passo è aggiungermi su Snapchat per caso?-
-Tua sorella non me lo ha fatto scaricare. Ma il punto non è questo Rose. L'importante è quanto tu fossi felice con Shawn mentre eri via, non ti vedevo così tanto rilassata e contenta da anni!-
-Devo ammettere che non ho pensato a niente in questi mesi...e poi i suoi genitori sono fantastici, dovresti conoscerli, li abbiamo invitati qui per il nostro Ringraziamento, in Canada lo festeggiano la prima domenica di ottobre-
-Ah, quindi la faccenda è diventata seria-
-Lo è sempre stata mamma, ed è giusto che loro sappiano chi mi ha cresciuta e che tu incontri chi ha fatto in modo che diventasse tanto perfetto-
-Le ho presentato i genitori di Toby solo al diploma, voi due state bruciando tutte le tappe- mia sorella esce fuori dal camerino con un vistoso abito stile sirena che, alla fine, si allarga e diventa più voluminoso. –Allora, che ne pensate?-
-Ma sono branchie quelle?- riduco le palpebre a due fessure, notando dei lembi rigidi attaccati ai lati dell'abito. Mia madre, accanto a me, soffoca una risata.
-Tua sorella ha ragione, è tremendo, va' col prossimo- Stella rotea gli occhi al cielo e, a fatica, rientra in camerino. –Sono contenta che le cose tra voi due vadano tanto bene che tu voglia farci incontrare-
-Mamma tu stai bene, vero? Non...non morirai?-
-Oh amore mio- avvolge un braccio intorno alle mie spalle e mi stringe a sé. –E' tutto okay, te lo assicuro. Voglio solo che tu sia felice, te lo meriti. E mi dispiace se la storia di tuo padre ti abbia sconvolto così tanto, e mi dispiace che sia ritornato anche Will, odio l'idea che ti giri intorno-
-Neanche a me fa molto piacere, ma deve essere l'ultimo dei tuoi pensieri. So difendermi da sola adesso e, se si azzarda ad allungare le mani, gli rompo il naso con un pugno-
-Pensavo che mi avresti detto qualcosa come 'Shawn lo concerà per le feste'-
-Partiamo dal fatto che non voglio essere una di quelle damigelle sempre in pericolo, quel piccoletto le prenderebbe di santa ragione. Hai visto come lo ha ridotto Nate al mio compleanno, no? Will gli cambierebbe i connotati, e a me piace il volto di Shawn, mi piace tanto-
-Parlando di Nate, l'ho visto con una ragazza la scorsa volta-
-Pare che stia frequentando qualcuno, ma oggi mi ha dato buca, quindi non ho informazioni, se non quelle di Daisy-
-Non lo soffocare. Finalmente prova interesse per una ragazza che non sei tu, dovresti esserne contenta- Stella ritorna al nostro cospetto con un vestito dalla gonna ampia e le maniche a palloncino, pieno di rose sul decolté.
-Sembri una meringa-
-Una grande meringa che sta per esplodere-
-Davvero continui a chiederti da chi abbia preso il suo sarcasmo? E' la tua copia sputata!- sbatte i piedi arrabbiata e si dirige a grandi falcate verso il camerino.
-Ha ragione, tu assomigli a me più di quanto entrambe vogliamo ammettere- mi volto verso la donna, rispecchiandomi nei suoi occhi verde ambrati e nel suo volto paffuto. –Quando non ti tingi i capelli con colori strani-
-Non me lo avevi mai detto prima-
-Invece sì, te lo ripetevo sempre. Stella...Stella non si bene da chi abbia preso, qualche volta penso che me l'abbiano scambiata nella culla. Ma comunque, tu sei uguale a me, forse anche un po' di carattere, quando non diventi un orso delle caverne s'intende-
-Ultimamente sono stata più Winnie the Pooh, fidati-
-Non lo metto in dubbio. Ho visto come vi guardate tu e Shawn, e dire che non ci avrei mai scommesso. Allontanavi tutti quando eri alla Constance-
-Lui non era tutti, era l'unico che non mi guardava come se fossi già morta-
-Era anche l'unico che trattavi bene, l'unico che riusciva a tenerti calma. Quando eri con Shawn, era come se riavessi indietro la mia bambina-
-A volte, quando ci ripenso, mi sembra che esistano due Rose, che si alternano a momenti-
-Sono queste le basi per il bipolarismo- mia sorella sfila davanti a noi con un vestito color crema, stretto e ricoperto di perline.
-Non sono cose su cui scherzare Stella, e ancora non ci siamo-
-Ma dai mamma!- la donna piagnucola e si avvicina allo specchio, ammirando la sua figura esile.
-Ha ragione. Deve sembrare che te lo abbiano cucito addosso, avrai davanti le foto per tutta la vita-
-Lo sai che, dopo che avrò finito qui, dovrai provare il tuo vestito da damigella d'onore, vero?-
-Me lo immaginavo...Daisy mi ha detto che il suo è color pesca-
-E' un classico. Ma il tuo sarà diverso, anche perché, cercare di sfigurarti, sarà difficile-
-Visto che la funziona sarà di mattina e i festeggiamenti di sera, posso cambiare vestito?-
-Una richiesta del genere è inusuale, ma va bene. Anche perché a me darebbe fastidio spogliarmi e rimettermi, ore dopo, lo stesso abito di prima-
-Grazie, sai benissimo che non farei niente per farti arrabbiare, è il tuo giorno speciale-
-Rose ha ragione, ma ora provati l'altro vestito. E non sbuffare, staremo qui anche tutto il giorno, tanto io non ho niente da fare, tu Rose?-
-Idem. Alex andava a visitare la Columbia, Daisy deve preparare un esame, Nate è disperso e Shawn ancora dorme- butto una rapida occhiata allo schermo del cellulare, notando come sia privo di qualsiasi notifica o di messaggio.
-Carina Lights On, mi chiedo di che cosa parli-
-Vatti a cambiare idiota- Stella piega la testa indietro, ridendo sguaiatamente.
-Lei ha preso da tuo padre, in tutto e per tutto-
-Ehi!- urla dal camerino, facendo capolino con la testa bionda e minacciosa. –Si sente tutto da qui-
-Ne eravamo a conoscenza, tranquilla-
Dieci vestiti e un'ora dopo mia sorella finalmente esce con un bellissimo vestito bianco, lungo e più stretto in vita.
E' composto da due parti, l'abito in sé, senza bretelle, con la scollatura a cuore, e una parte che lo ricopre composta semplicemente da fiori di pizzo, che ricoprono le sue braccia esili e che finiscono in maniche larghe e armoniose. Il lungo velo è tenuto su da un piccolo bouquet di margherite che, nel futuro, si incastrerà tra i suoi capelli abilmente acconciati.
-Sembra che lo abbiamo trovato...sei bellissima Stella- il volto della ragazza si illumina di una luce che le era ancora sconosciuta, mentre la ragazza gira su se stessa, ridendo come una bambina.
-Sei incantevole tesoro, sto quasi per commuovermi- mia madre si sventola una mano davanti al viso, estasiata anche lei dalla vista della ragazza.
-Mi cambio e dico alla commessa che va bene, però si è fatto tardi, è un problema se scegliamo i tuoi abiti sabato Rose?-
-No affatto, così vedo se casa mia è bruciata nel frattempo-
-Il secondo vestito di Rose lo pago io- la donna accanto a me mi avvolge tra le sue braccia, lasciandomi un delicato bacio sulla fronte. –Le mie due bellissime ragazze, sono tanto orgogliosa di voi-
-Rose, mi aiuterai a scrivere le mie promesse?-
-Sai che si tratta di una cosa personale, vero?-
-Lo so, ma tu sai scrivere meglio di me, ho solo bisogno di una mano con la forma-
-Va bene, va bene, lo farò. Ho scritto tanti di quei temi a Will e compagnia bella che, ormai, ci ho fatto l'abitudine-
-Sono le due del pomeriggio, avete fame?- urla mia sorella, come se non ci fosse nessuno nel negozio.
-Io devo tornare in studio-
-Ed io faccio un salto a casa, devo sistemare un paio di cose, e devo riuscire a convincere Shawn a farmi ascoltare prima il CD-
-Mancano meno di due settimane, puoi aspettare-
-No ma', devo prepararmi psicologicamente, mi sono sentita un po' esposta dalle canzoni nuove-
-Non hai tutti i torti...mi mandi un messaggio non appena arrivi a casa?-
-Certo, sta' tranquilla- raccolgo le mie cose, mi alzo e mi chino per dare un bacio a mia madre. –Ciao Stella, ci sentiamo questa sera-
-Ciao- esco dal negozio. Mi chiama ancora la notte, con la solita storia del senso di colpa. Pensavo che, con la lontananza e tutto il resto, lo avrebbe superato, ma mi sbagliavo.
Salgo sulla moto e mi dirigo verso casa. Nuvole minacciose si stanno addensando sulla mia testa, e non voglio proprio finire fradicia. Forse ha ragione Shawn, dovrei iniziare a guidare la macchina.
Mentre mi inerpico per le strade di New York, un tuono squarci il caos della città, accompagnato da qualche goccia d'acqua che ricade sul mio parabrezza. Perfetto, c'era da aspettarselo.
La precipitazione, in poco tempo, diventa più intensa, bagnando completamente i miei vestiti.
Quando arrivo a casa sono ormai zuppa, come se mi fossi gettata in piscina con gli abiti addosso.
Salgo mogiamente le scale, scommettendo con me stessa su un raffreddore e su un colpo di febbre assicurato.
-Il meteo lo aveva detto, potevi prendere la mia macchina- trovo Shawn che fa colazione al tavolo della cucina, sgranocchiando i suoi adorati cereali nonostante siano le due del pomeriggio.
-Davvero Mendes? E' tutto quello che hai da dirmi?-
-Alex e Daisy sono alla Columbia e torneranno questa sera, hanno trovato fila in segreteria- roteo gli occhi al cielo e mi dirigo dritta in camera, liberandomi dei vestiti bagnati strada facendo. -Come è andata con Nate?-
-Non si è presentato all'appuntamento, però, in compenso, ho incontrato Will, che ha provveduto a incrinare il mio umore- apro l'armadio di Shawn e prendo uno dei suoi maglioncini, indossandolo e legando i capelli sulla testa successivamente. Sono troppo pigra per asciugarli e, nonostante sia piovendo a dirotto, c'è ancora abbastanza caldo.
-Va tutto bene?-
-Sì, tranquillo- esco dalla stanza e scendo fino al piano terra, dove si trova lo stendino interno.
-Mi dirai quel che è successo, o sarò costretto a seguirti per tutta la casa?-
-Stella ha trovato il vestito da sposa, è davvero bellissimo. Solo che ci ha messo tre ore, e quindi sabato dovrò ritornare con me per il mio. E ho anche deciso di prenderne un altro per la festa la sera, mi dà fastidio cambiarmi e poi rimettermi gli stessi abiti di prima- Shawn lava la sua tazza e il cucchiaio, li ripone nella credenza e poi si siede alla penisola, congiungendo le mani davanti a lui.
-Sai straparlando come al tuo solito, quindi io ora aspetterò qui, in silenzio, che tu arrivi al punto giusto-
-Ti sei svegliato tardi? Perché io ho dato buca a mia sorella per pranzare con te, non pensavo di trovarti a mangiare latte e cereali- il ragazzo non proferisce parola, ma incrocia le braccia al petto guardandomi con un sopracciglio alzato. –Odio quando fai così-
-Ed io odio quando tenti di nascondermi le cose, quindi siamo pari, sputa fuori il rospo-
-Non c'è nessun rospo da sputare fuori- mi siedo di fronte a lui. La sua testa si china leggermente di lato, come a volermi invitare a parlare. –Will vuole tornare con me, tutto qui, niente di cui farne un dramma-
-Cos?- scuote il capo, e prende a massaggiarsi le meningi. –Che ti ha detto esattamente?-
-Che si è iscritto alla Columbia, e che frequenterà la facoltà di legge. E come tu ben sai ha diverse materie in comune con me, così si è messo a blaterare qualcosa sul destino e sui bei momenti che abbiamo trascorso insieme-
-Questo mi renderà davvero tranquillo, mentre sarò in Australia, dall'altra parte del mondo-
-Rilassati, faccio lezione di boxe due volte a settimana, se prova ad avvicinarsi, lo stendo- Shawn sospira, e si passa una mano tra i ricci scuri. –Ehi, non devi preoccuparti-
-Cosa hai provato quando ti ha detto quelle cose?-
-Fai sul serio Mendes?-
-Me lo devi Rose! Sono più di due anni che combatto col suo fantasma-
-Una parte di me avrebbe voluto metterlo sotto con la Vespa, in realtà- sbatte una mano sul tavolo e si alza di colpo, portando entrambe le mani alla testa. –Andiamo Shawn. Stavo per mettermi a ridere, non appena ha aperto bocca. Non provo più niente per lui da secoli!- si volta lentamente verso di me e si appoggia al bordo della cucina. Ha il broncio, che lo fa sembrare un cucciolo abbandonato. –Io amo te, solo e soltanto te. Non esiste al mondo che ti lasci, men che meno per Will-
-Ne sei sicura?-
-Sì idiota- rido. Mi avvicino a lui e avvolgo le braccia intorno ai suoi fianchi. – E gliel'ho detto. Gli ho detto che sei perfetto e che non riuscirà a fare niente contro di te, è una battaglia già persa in partenza-
-Ma lui ha gli occhi azzurri, i capelli biondi, ti ha insegnato a portare la Vespa, gli hai dato il primo bacio...-
-Tu mi hai fatto compagnia ogni giorno in cui ero rinchiusa nella Clinica, quando volevo che nessuno mi stesse intorno, che mi lasciassero da sola. Hai cantato sotto la mia finestra una canzone che hai scritto per me, incoraggiamo sul fatto che, nel bene o nel male, ce l'avrei fatta a superare tutto questo. E sei riuscito a farmi tornare la dolce bambina che mia madre tanto adorava. Senza contare che sei riuscito a farti dire ti amo, e a non finire in bianco-
-I wanna love you with the lights on, keep you up all night looong-
-Riguardo a questo, sai che Will ha cominciato a fare domande sulla canzone? Vorrei evitare che le facesse anche mio padre-
-Ti ricordo quando, la pima volta che te l'ho fatta ascoltare, pensavi che ti avessi tradita?-
-Certo, I like the vibes in this hotel room, noi eravamo a casa-
-Non posso descrivere sempre per filo e per segno ogni cosa che è successa Rose, si chiama licenza poetica, dovresti saperlo meglio di me-
-Quanto sei antipatico- posa rapidamente le labbra sulla punta del mio naso, per poi tornare a sorridere. –E sto morendo di fame-
-Apri il frigo- lo guardo corrucciata. Mi fa cenno con la testa di andare a controllare, così mi stacco da lui e faccio come dice. –Sorpresa- al fresco, ancora ben protetti da un coperchio di plastica, ci sono tre vassoi stracolmi di sushi di ogni tipo. –Non ne mangiavamo da prima di partire per il tour, quindi ho chiamato quel ristorante in cui ti ho portato il primo giorno di college e me lo sono fatto recapitare a domicilio-
-E' per questo che ti amo- richiudo l'anta e mi volto verso di lui. –E sai che ci riandremo quando comincerò il secondo anno, vero?-
-Ho già prenotato- saltello verso di lui e gli getto le braccia al collo, stringendolo forte. Sollevo le punte quanto più posso, notando come la differenza d'altezza, adesso, si faccia sentire.
-Sei il miglior fidanzato del mondo!-
-Non è la prima volta che me lo dicono in effetti- scoppio a ridere sguaiatamente, stampandogli le labbra sulla guancia. –Voglio solo che tu sia felice, senza bisogno di preoccuparti di Will o di tuo padre. Sei andata avanti per la tua strada per tutto questo tempo, non hai bisogno di loro. E' vero che dietro ogni grande uomo c'è sempre una grande donna, ma dietro Rosebelle Greyson non c'è nessuno, perché lei è in gamba abbastanza da sapersela cavare da sola-
Sbaaaam!
questi due mi fanno venire la carie ai denti.
oggi piove, ed io sono di umore molto basso, uff.
e niente, ringrazio tutti voi che ancora leggete e votate e vi invito a passare dalle mie due nuove storie, shadows e young blood che ancora hanno poche visualizzazioni
vvb
un bacio
rose xx