-Dobbiamo davvero fare questo discorso? Io volevo presentarti Matt e Brian, e tu stai passando per una psicopatica- incrocio le braccia al petto e lo guardo con un sopracciglio alzato. Shawn deglutisce, e si pasa una mano tra i capelli scuri.
-E tu l'hai davvero presentata ai tuoi genitori? Prima che li incontrassi io?-
-Tecnicamente, li avevi già conosciuti quando ho compiuto sedici anni. Sei venuta qui con i ragazzi, ti ricordi?-
-Certo che sì, ma non è la stessa cosa!-
-Invece sì. Ti sei solo arrabbiata perché hai scoperta che l'ho portata qui...e tra l'altro, mia sorella dovrebbe smetterla di parlare tanto-
-Ehi, non prendertela con Aaliyah, non si sente molto bene-
-Che ha?- corruga la fronte. Gli indici gli sfiorano le labbra, ed io sospiro.
-Hhm ecco, le sue cose. E' la prima volta, è diventata grande-
-Oh, è un grande evento, dici che dovrei farle gli auguri?-
-Non so come potrebbe reagire, anche se, di solito, è così...credo-
-Comunque non ho alcuna intenzione di discutere ulteriormente su Camila o su qualcosa che è successa nove mesi fa. Quindi adesso ti togli quello sguardo da psicopatica che hai sul volto, fai un bel sorriso, e vieni a conoscere i miei amici, visto che, domani, siamo a Toronto per i tatuaggi-
-Sei un despota-
-Mai quanto te amore. A volte dimentichi che non sono un tuo dipendente o uno dei tuoi cuginetti che devi rimproverare, ma il tuo ragazzo-
-Sei tu quello col ciclo oggi- non mi risponde. Roteo gli occhi al cielo e lo seguo nell'altra stanza, dove abbiamo lasciato i suoi amici. –Ciao- sussurro. Nonostante il mio carattere, col tempo, sia cambiato, davanti a persone che non conosco, come in questo caso, ritorno ad essere la quattordicenne timida di una volta. Perciò non mi stupisco, quando mi attacco al braccio di Shawn, nascondendomi leggermente dietro di lui, mentre i due ragazzi davanti a me mi fissano, confusi.
-E' surreale come tu possa passare dall'urlami contro, ad essere la timida ragazza della porta accanto- gli do un leggero pizzicotto sul fianco, quanto passa per farlo sussultare un pochino. –Bando alle ciance, Rose, loro sono Brian e Matt, i miei migliori amici. Ragazzi, lei è Rose-
-Anche comunemente conosciuta come 'la ragione per cui ci hai lasciati tutti qui'- il ragazzo con i capelli scuri mi tende la mano. Però, devo dire che mi amano tutti a Pickering.
-Ottima presentazione, per questo non hai una ragazza- pel di carota si volta verso di me, con un sorriso smagliante. –Io sono Brian, ci divertiremo molto in tour insieme- ci stringiamo le mano, almeno, uno di loro, non mi odia. –Shawn aveva ragione. Credevo che esagerasse, quando descriveva quanto fossi bella- abbasso lo sguardo, sentendo le guance diventare più calde rispetto al resto del viso. Adesso è Shawn che cerca di nascondermi col suo corpo, leggermente infastidito dal commento del suo migliore amico.
-Okay, direi che, per oggi, avete socializzato abbastanza-
-Dovresti farti una doccia, puzzi- il ragazzo si volta verso di me e mi guarda con un sopracciglio alzato. –Sono seria, sembra di stare in una camera a gas-
-Fortuna che non ti amo per la tua dolcezza- si china verso di me e poggia le sue labbra sulla mia guancia. Mi supera e si avvicina alla credenza, da dove prende un pacco di patatine.
-Sei sicuro di non avere il ciclo? Perché io ho i miei dubbi a riguardo-
-Lo abbiamo stracciato a basket, per questo è di cattivo umore- Brian si china vicino al mio orecchio e sussurra quella frase. Ridacchio, Shawn si volta verso di me e mi incenerisce con lo sguardo.
-Vado a farmi una doccia, voi continuate pure- fa un cenno con la mano, e sale velocemente le scale. Però, non gli piace proprio perdere.
-Siete sicuri che non gli sia successo nient'altro? Lo avevo lasciato contento come un bambino, quando sono andata a dormire-
-Se non lo sai tu, che sei la sua ragazza- il tono di Matt è acido, e non mi guarda nemmeno in faccia. Non credo che lui sarà facile da conquistare come Aaliyah. –Io torno a casa, Brian, digli di chiamarmi, magari usciamo dopo cena-
-Okay, ci vediamo dopo allora- il ragazzo si limita ad un semplice cenno con la mano, ed esce dalla casa.
Storco la bocca, ha un bel caratterino.
-Non credo di piacergli-
-Diciamo che non è stato molto contento del trasferimento di Shawn. Sai, noi tre ci conosciamo praticamente dall'asilo, siamo cresciuti insieme, ed è stato strano quando lui se ne è andato-
-Non gli ho chiesto io di venire in America, è stata una sua decisione, anzi, ho cercato di farlo desistere in tutti i modi-
-Lo so- il ragazzo mi sorride. I suoi capelli sono più chiari di quelli di Ed Sheeran, non credevo che fosse possibile. –Non scherzo quando dico che Shawn ci ha davvero parlato molto di te, è come se già ti conoscessimo. Non lo avevo mai visto così prima d'ora- per la seconda volta nella giornata, il mio viso va a fuoco, in particolar modo le guance, che diventano dello stesso colore dei pomodori. –Sei tutta rossa- ride sotto i baffi. Credo che io e Brian andremo molto d'accordo.
-Peccato che non sappia cosa gli stia passando per la testa in questo momento. Di solito, quando si comporta così, vuol dire che gli è successo qualcosa-
-Deve avergli dato fastidio non so chi o che genere di comportamento ma, se lo conosco bene come credo, dovresti lasciarlo sbollire un pochino. E' visibilmente troppo innamorato di te, per poterti anche solo pensare di tenerti il muso-
-Che vi ha detto esattamente su di me? Su di noi?-
-Ogni cosa. Io so come vi siete incontrati, la vera storia intendo, e so quanto tu significhi per lui. E' dal duemilaquattordici che sento parlare di te, ha anche deciso di chiudere la storia con Lauren, e fidati, il triangolo tra me, lei e lui andava avanti da tanto tempo-
-So tutto di questa storia, ma Shawn non mi aveva detto che era finita a causa mia-
-Non sentirti in colpa. E' partito a settembre e non è più tornato. La gente cresce, cambia, e si innamora. Non era una storia destinata a durare, e penso che lo sapessimo tutti- storco il naso. La sua figura rimane ancora un mistero per me, e non so se questo sia un bene oppure no. –Ma hai davvero tentato il suicidio? Ti sei davvero tagliata le vene?-
-Brian!- Shawn urla dal piano di sopra. Come diamine ha fatto a sentire ogni cosa?
-I muri di questa casa sono fatti di carta velina o...?-
-No, l'ho chiamato per sbaglio- Brian mi mostra il suo cellulare dove, effettivamente, è in corso una chiamata con Shawn. –Devo buttare questo telefonino, non oso immaginare quante altre figure del genere io abbia fatto-
-Sì, potrebbe essere decisamente un problema- sgrana gli occhi. L'acqua della doccia torna a scrosciare, segno che Shawn è ritornato a lavarsi. –Ho davvero fatto quel che ha detto l'aspirante pop star che si sta facendo la doccia. Ma è stato più di due anni fa- solo quando pronuncio quella frase a voce alta, mi rendo conto di quanto tempo sia passato. Due anni, ventiquattromesi, centoquattro settimane. Mi sembra ieri che Shawn e Nash mi venivano addosso, mentre scorrazzavano allegramente per i corridoi dell'ospedale. E invece non è così, perché io mi sono diplomata, Shawn ha annunciato il secondo album, Will è sparito, mia sorella è fidanzata con qualcuno che non è Toby, mia madre sembra aver trovato la sua serenità. In questi settecentotrenta giorni, la mia vita è stata totalmente stravolta, ha cambiato forma, colore, dimensione. Si è plasmata raggiungendo una nuova tonalità, e sono mutata anche io. La ragazza arrabbiata costantemente col mondo si è calmata, ha iniziato a guardare in faccia le sue paure, i suoi problemi, le sue incertezze. La ragazza dalla battuta sempre pronta, costantemente acida, ha trovato una via di mezzo, sta iniziando a crescere, ad essere meno impulsiva, anche se mia madre avrebbe molto da ribattere a riguardo. Mi sto prendendo il mio tempo per rimuginare, per meditare, per fare le cose per bene, per tornare la vecchia Rose, senza tutta quella rabbia che avevo dentro e che, inevitabilmente, mi portava a distruggere ogni cosa mi capitasse davanti.
-Mi ricordo quando sei venuta qui per il suo compleanno, quasi due anni. Avevi un colore di capelli molto discutibile-
-Era fantastico, non capisco cosa avessero tutti da ridire a riguardo- il ragazzo ride, è sempre di buon umore. Di certo, ci sarà da divertirsi in tour.
-Adesso devo andare, mia madre mi sta chiamando da venti minuti buoni per il pranzo. So che questa sera Shawn vuole rimanere a casa, immagino che il viaggio sia stato stancante.
-Abbastanza. Siamo partiti alle tre del mattino, per poter essere qui entro le dieci-
-Pensavo che ci fossero più ore di volo da qui a New York-
-No, siamo quasi sulla stessa linea d'aria, infatti abbiamo lo stesso fuso orario-
-Ah vero, Shawn mi ha detto che conosci quasi tutti gli orari del mondo-
-Più o meno. Ho iniziato a impararli quando cercavo di non perdere le livestream degli One Direction, erano sempre in giro per il mondo, oppure stavano a Londra, e lì ci sono sette ore di differenza. Poi ho incontrato Shawn e, a quel punto, è diventato un bisogno vero e proprio-
-Continueremo questa conversazione domani sera, te lo prometto, ma ora devo assolutamente scappare, ciao-
-Ciao Brian- gli faccio un cenno con la mano ed aspetto che se ne vada.
Mi guardo intorno. Aaliyah dorme, Shawn è sotto la doccia e i suoi genitori sono ancora a lavoro.
Gonfio le guance, non so cosa fare, così decido di salire le scale e di ritornare in camera da letto.
Il mio ragazzo canta sotto la doccia ed io, per un momento, sono tentata di fargli un video e di caricarlo su Snapchat ma, visto l'umore che aveva prima, ho paura di una sua possibile reazione.
-Da quanto tempo sei qui?- sussulto quando lo vedo uscire, con l'asciugamano legati ai fianchi e i capelli ancora bagnati. Scuoto la testa e mi lascio andare sul cuscino. La stanchezza si è impossessata di nuovo di me, ed io fatico a tenere gli occhi aperti. Vorrei solo andare a dormire e risvegliarmi domani mattina, ma non posso saltare la cena, non sarebbe giusto nei confronti di Karen e Manny.
-Un paio di minuti a dir la verità, stavo parlando con Brian-
-Sì, ho notato che è scattata la scintilla tra di voi- ritorna momentaneamente in bagno, ed esce indossando il pantalone della tuta.
-Shawn, che ti prende? Ti conosco da abbastanza tempo da sapere che c'è qualcosa che non va-
-Sono solo scocciato di essere rimproverato ogni volta che viene menzionata Camila. Non credo di aver fatto niente di male, quando l'ho presentata ai miei genitori. Loro sono venuti a vederci, mi sembrava la cosa giusta da fare. Mi mandi fuori di testa, quando assumi degli atteggiamenti da psicopatica-
-Okay, questo ha fatto abbastanza male-
-Non avresti battuto ciglio se, al posto suo, ci fosse stato qualcun altro-
-Ed ecco che ci risiamo di nuovo-
-Per colpa tua, mica mia!- a quel punto, constatando la maturità che credo di aver raggiunto nell'ultimo anno, prendo il cuscino e lo porto sul mio volto, sperando di scomparire o di mimetizzarmi con l'ambiente. Dopotutto, la speranza è l'ultima a morire. –Rose?-
-Se non ti rispondo, non litigheremo, e quindi non ci urleremo contro, rischiando di allertare tutto il vicinato. A casa possiamo fare quello che vogliamo, visto che siamo praticamente isolati dal mondo-
-Io non riesco a capire perché tu insista su questa storia di Camila. Da quando è spuntata quella volta che eravamo al bar, avete ingaggiato una lotta fatta di frecciatine e accuse reciproche-
-Non mi pare che la tua amica sia proprio uno stinco di santo, hai fatto lo stesso discorso anche a lei, o riservi questo trattamento speciale solo alla sottoscritta?-
-Ne sto parlando con te perché tu sei la mia ragazza, ma a volte sembri proprio non capirlo- levo il cucino dal volto e mi metto a sedere. Shawn indossa una maglietta scura, che si bagna per via dei capelli ancora gocciolanti. –Sei tu la mia priorità, per questo sono ancora così tanto imbecille da voler sistemare ogni piccola crepa nel nostro rapporto. Stiamo insieme da dieci mesi, e quante volte abbiamo litigato per questa storia?-
-Non ho tenuto il conto-
-Tante, persino a capodanno. Ma tu...- si siede sul letto, eppure il suo sguardo continua ad essere duro, di rimprovero. -...è come se riversassi su di me tutta la rabbia e la frustrazione che hai provato quando Will ti ha tradito-
-Che c'entra Will adesso?-
-C'entra sempre, no? Ogni problema, ogni piccolo ostacolo che incontriamo...e siccome tu hai paura che io ti tradisca come ha fatto lui, quando si parla di Camila, diventi soffocante, e finisci per farmi scenate come quella di prima. Se, al suo posto, li avessi presentato Hailee, avresti parlato?- non rispondo. Lei è una ragazza fantastica e simpaticissima e, di certo, non fa la gatta morta col mio ragazzo. Ma se rispondessi in questo modo, probabilmente, darei vita ad una discussione ancora più accesa di questa, ed è l'ultima cosa che voglio.
-Va bene, hai ragione, tendo ad esagerare quando si parla di lei-
-Non stai credendo nemmeno tu a quello che stai dicendo-
-Oh Shawn!- mi passo le mani tra i capelli. Sto iniziando ad arrabbiarmi, e le cose non si mettono per niente bene. –Perché stai facendo di tutto per litigare?-
-Non stiamo litigando, stiamo semplicemente discutendo-
-Tesoro- prendo il suo volto tra le mie mani, decisa a spegnere questo fuoco, prima che si propaghi e bruci ogni cosa. –Mi dispiace, cercherò di essere più calma e di limitare il mio sarcasmo, ma non voglio assolutamente iniziare una sfuriata con te, va bene?-
-Va bene- sospiro. C'è voluto meno di quanto pensassi. Gli faccio una carezza, e lui si avvicina a me, baciandomi. Le sue labbra sono soffici e sembrano sfiorarmi appena.
-Pace fatta quindi?-
-Pace fatta- sfiora il suo naso con il mio, e sorride. –Ah e mi dispiace per Brian, ho raccontato tutto ai ragazzi dopo che tu eri partita con Stella-
-Quando eri ancora un sedicenne, che dolce che eri- gli strizzo una guancia, e lui mi dà un bacio sul palmo della mano. –E dobbiamo seriamente smetterla di passare dall'urlarci in faccia, all'andare d'amore e d'accordo-
-Sì è vero, dobbiamo ancora stabilizzare la nostra relazioni. Ma abbiamo tutto il tempo del mondo, no?-
-Hai proprio ragione- gli passo una mano tra i capelli ricci, ancora bagnati. –E non ti tagliare i capelli-
-Vedremo, potrei pensarci-
-Sei incredibile-
-E tu troppo insicura- roteo gli occhi al cielo. Il ragazzo si sporge verso di me e poggia le sue labbra sulla mia fronte, prima di alzarsi dal letto e dirigersi verso la specchiera. –Credi che Aaliyah abbia bisogno di qualcosa?-
-Solo di riposare un po'. Appena si sveglierà, si sentirà meglio, e verrà lei a cercarmi. E' successo qualcosa di nuovo per lei, è un nuovo traguardo della sua vita...-
-Che la renderà nervosa quanto te. Sul cellulare, nella tua settimana rossa, ho segnato 'pericolo di vita'-
-Che idiota che sei- gli tiro il cuscino ma, non avendo mai avuto la migliore delle mire, lo manco.
-Ritenta, sarai più fortunato- mi rilancia lo getto. Stanca, mi lascio andare sul letto. Non vedo l'ora di andare a dormire. –Tu, invece, mi preoccupi, non ti ho mai visto tanto giù fisicamente-
-E' tutto okay, te l'ho detto. A differenza di qualcuno che ha dormito come un bambino per l'intero volo, io sono rimasta sveglia a scrivere. Ho anche provato ad usarti come cuscino ma niente. Dovresti diminuire la palestra-
-Sono solo preoccupato. Voglio dire, se tu dovessi...-
-No Shawn, niente pagnotta nel forno, non scherzare su queste, che potrei avere un attacco d'ansia seduta stante-
-Voglio solo dirti che, se dovesse succedere...-
-Mendes- poggio le mani sulle sue spalle, e lo scuoto leggermente. –Non è necessario affrontare questo discorso, dico sul serio. Potrebbe avere effetti che non ti piacerebbero-
-Posso entrare?- mi sveglio di soprassalto, sentendo bussare alla porta. Shawn accanto a me si stiracchia, e si massaggia le palpebre con i polpastrelli.
-Aaliyah si è svegliata- mormoro. Strofino la guancia contro il suo petto e lo stringo di più, non volendomi staccare dal mio orso di peluche personale.
-Aaliyah si è svegliata. Mi sembra di essere uno di quei genitori la cui figlia neonata scoppia a piangere nel cuore della notte-
-Ti sento, idiota-
-Uhh, nervosetta- Shawn muove il corpo, cercando di scendere dal letto. –Rose, non riesco ad uscire-
-Era questo lo scopo- mi sposto sulla schiena, il ragazzo salta giù dal letto e va ad aprire alla sorella.
-Voi due dormite sempre, fortuna che non ci sono ore di differenza tra cui e New York- Aaliyah salta sul letto. Shawn brontola e si stropiccia gli occhi.
-Siamo entrambi molto stanchi. Io per gli esami, lui per il tour...ma domani saremo molto più attivi, te lo prometto-
-Beh, se non ti svegli di tuo, credo che lo farà l'ago non appena inciderà la tua pelle- il ragazzo prende una maglietta dall'armadio e la indossa, facendo una smorfia.
-Sì, effettivamente quello farà un po' male- mi stringo nelle spalle. Ogni punto che ho deciso di incidere, è sempre stato piuttosto doloroso. La caviglia, la spalla, adesso il polso. Sono davvero un genio del male. –Invece, tu, come ti senti? E' il tuo primo tatuaggio-
-Normale. Non sto provando nessun sentimento particolare o roba del genere- si stringe nelle spalle. Porta le mani sulla vita di Aaliyah e, proprio come se non pesasse niente, la sposta, così da potersi sedere di fronte a me. –Tu sei arrivata al terzo-
-I tatuaggi non possono mai essere pari, porta sfortuna-
-Sei troppo superstiziosa- rotea gli occhi al cielo. Gli faccio la linguaccia e, a quel punto, gli tiro un colpo di cuscino sul volto.
-Meglio prevenire che curare- mi stiracchio, le ossa delle mie braccia scricchiolano. In quel momento, la porta di casa si apre, i genitori di Shawn sono tornati. –Ma quanto abbiamo dormito?- cerco, invano, un orologio, e non ricordo dove ho messo il mio.
-Parecchio, a dir la verità. Anche più di me- il ragazzo dà una leggera spinta alla sorella, che ricade sul letto. –Forse dovrei andare a parlare con mamma-
-Ecco ragazzina, sparisci, su-
-Sei davvero antipatico! E la tua musica fa schifo!-
-Ehi!- prima che uno dei due possa aggiungere altro, Aaliyah si è già volatilizzata. I suoi passi si sentono giù per le scale, veloci e decisi. –Hai sentito quello che ha detto?-
-Stava scherzando, rilassati Terminator. Probabilmente, associa alle tue canzoni una delle tante cause per cui tu hai deciso di andare via di casa. Non pensare che lei non abbia sofferto, o che abbia totalmente assimilato la cosa. E' strano passare tanti anni con una persona, intrecciare la propria vita con la sua e poi, dall'oggi al domani, non averla più al tuo fianco. Per qualsiasi motivo-
-Mi sono perso il momento in cui hai ottenuto la laurea in psicologia-
-Vaffanculo Shawn, odio quando fai queste battute sarcastiche solo per non affrontare un discorso- mi alzo dal letto, irritata dalla sua affermazione di prima.
-Ho imparato dalla migliore. Il trentuno dicembre hai iniziato a sparare una serie di battute e di frecciatine impeccabili, pur di evitare di esprimere il tuo disprezzo verso Camila-
-Stai di nuovo cercando di farmi passare per cattiva Shawn?-
-Sto solo...- si massaggia il ponte del naso, sospirando. –Credi che per me sia stato facile, dover compiere una scelta tra te e la mia famiglia?-
-Non ti ho mai chiesto di farlo, Shawn. Non ho mai voluto che lasciassi tutto, per stare con me a New York-
-Non c'era bisogno che me lo chiedessi- fa un passo verso di me, e afferra le mie mani. Il suo tono di voce, adesso, è più basso, ed i suoi occhi sono ritornati quelli dolci di sempre. –Sono stato lontano da te per due mesi, tra il mio ritorno per il tuo compleanno e quello di qualche settimana fa, e mi sembrava di impazzire. Credi che riuscirei a resistere, vedendoti per una manciata di giorni ogni volta? Se mi manca la mia famiglia, so che posso prendere un aereo e stare con loro, so che possono venirmi a trovarmi, e so che posso portare anche te con me. Ma se mi dovessi mancare tu, come farei? Hai l'università, gli esami, la tua vita a New York...che relazione sarebbe la nostra?-
-Ti sei giocato il tutto per tutto sin dall'inizio, con me. Hai rinunciato a troppe cose, ed io...- sbuffo, facendo tremare entrambe le labbra. –Mi sembra di non averti dato l'importanza che meriti, e di non averti fatto capire quanto tu sia importante per me. Io non ho dovuto sacrificare niente, pur di stare con te-
-Hai combattuto contro i tuoi demoni, contro la tua morale, contro la tua paura. Stai cercando di trovare un tuo equilibrio, nonostante le tue insicurezze. E stai attraversando tutti i confini che ti eri predisposta dopo Will. Hai combattuto e stai combattendo una battaglia di cui nemmeno ti accorgi, ma di cui, io, sono orgoglioso ogni giorno. E lo so che, qualche volta, hai paura che la tua storia venga dato in pasto ai media-
-Più la tua notorietà cresce, più io tremo. Ma non posso lasciarti andare, per nessun motivo al mondo-
-Ho scommesso ogni cosa su di te Rosebelle e, se dovessi ritornare indietro nel tempo, rifarei ogni cosa, virgola per virgola, punto per punto- a quel punto, lo abbraccio, ritrovandomi ad essere tanto felice avvolta al suo petto. –Anche se, ora che ci penso, qualcosina l'avrei cambiata. Ti avrei trovata, dopo che tu mi avresti detto di Will, e ti avrei impedito di tornare con lui. Ti avrei risparmiato il dolore dei mesi successivi e, allo stesso tempo, avrei cercato di curarti, e ti sarei stato vicino durante l'elaborazione del lutto per Pyper-
Sbaaaam!
gli esami si stanno avvicinando ed io c'ho l'ansia.
ieri è stato un anno dal concerto di shawn, does it ever drive you crazy, just how fast the night changes?
no okay basta.
aiutatemi a combatter quest'ansia, pls.
ps ho passato il compleanno peggior edella storia
un bacio
rose xx