Ice and Fire: il principe che...

By Daenerys2474

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COMPLETA Sequel dell' ottava stagione de "Il Trono di Spade" : Daenerys è morta, Jon è nel nord. Ma... se la... More

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By Daenerys2474

UN GIOCO D'AMORE

Il rumore dei suoi stivali si abbatté clemente sulle assi di legno,  il passo lento ma deciso. I suoi capelli erano sciolti, solo una treccia laterale ricadente languida nell'insieme della sua lunga chioma, che oramai aveva ampiamente superato la schiena.

Indossava un caldo mantello di lana rivestivo di pelliccia, di un tenue colore che faceva risaltare i preziosi ricami neri a foggia di fiori che lo ricoprivano. Sotto la palandrana si intravedeva una veste di color verde muschio, che largo le scendeva sino ai piedi.

Si levò in piedi immediatamente. 'Dany, cosa ci fai qui! Come sapevi...', ma uno sguardo a Tormud bastò per cogliere la verità. Il fulvo aveva da tempo riferito a Daenerys che Jon era lì con lui,  completamente fuori da ogni logica divina.

Sua moglie fece qualche passo verso di lui, mentre si ripuliva dalla povere e dalla fuliggine del fuoco.

Un sonoro suono si udì: Daenerys appioppò un solenne ceffone a Jon Snow!

Lui accusò il colpo, la mano di sua maglie che troneggiava rossa sulla sua guancia.

La visione di una più che adirata Daenerys spinse Tormund a lasciare la capanna, in punta di piedi, sperando di non essere udito dalla fumantina regina dei draghi.

'Questo per Arya... 'dichiarò decisa. 'E' incinta! E voleva suo fratello per poterne parlare.'

Jon spalancò gli occhi irato.

'Chi è stato! Io lo ammazzo!'.

Dany sorrise divertita, come se Arya non fosse stata in grado di difendersi nel caso non consenziente.

'Il padre...' si preoccupò subito.

'Gendry Baratheon'

Alché seguì un altro sonoro schiaffo, molto più forte del primo.

'Ahi Dany!...'  Jon si massaggiò con cura la guancia, ormai più sanguigna di prima.

'Questo è da parte mia...' proferì solenne la regina.

Si slacciò, uno per uno, i lacci che chiudevano il largo mantello, ricadente al suolo,  lasciando lo sguardo di Jon Snow completamente allampanato. 

' Dany....sei!!!...

Non riuscì nemmeno a terminare la frase, si lasciò cadere ai piedi di sua moglie chiedendole per l'ennesima volta perdono. 

Si! Dany era incita, lo aveva scoperto il giorno in cui Jon era andato via, dopo essere svenuta.

Lui continuò a piangere amare lacrime. 'Perdonami, avevo paura... paura di essere tornato un mostro, che avrei potuto fare del male a te o ai nostri bambini'.

Daenerys si inginocchiò cingendolo con le braccia. Con le dita gli portò via quel mare salato che bagnava i suoi occhi.

'Lo so, è per questo che ti ho dato tutto il tempo necessario per riflettere, però, Jon, ora basta! O torni con me o...'

'Torno con te...'  non ci fu nemmeno il tempo per finire quella frase. La baciò con ardore, con passione, con tutta la voluttà di cui era capace, le sue braccia che forti la strinsero a sé, le sue labbra che dolci si posarono sul suo grembo rigonfio.

'Ti amo Dany  e amo i nostri figli più della mia stessa vita! Ero solo terrorizzato all'idea di poter essere diverso, ma, col passare del tempo, ho capito che non è così e se tu hai potuto questo, farmi tornare da voi, vuol dire che è giusto così. Solo una donna come te poteva ricevere un potere così grande. Io sono onorato oltre ogni modo di poter essere tuo marito, se ancora mi concederai di esserlo, se... ancora mi vorrai...'

Lei sorrise divertita scuotendo il capo, le bastava guardarlo: quel viso sempre un pò preoccupato ma al tempo stesso dolce, quegli occhi così intensi e penetranti ma che a volte parevano  essere bisognosi d'affetto, quel suo essere gentile e coraggioso, deciso ma a volte spaurito come un bambino e... così dannatamente testardo! Era impossibile riuscire a non perdonarlo.

 'E' l'ultima volta che mi lasci sola Jon Snow, la prossima  Drogon sarà lieto di arrostirti o sgranocchiarti, deciderà lui...'

'Ti giuro sul mio onore che non accadrà mai più. E' una solenne promessa'. E Dany sapeva bene che mai avrebbe mancato ad una promessa.

Si strinsero forte mentre gioiose risa risuonarono in quella piccola capanna.

Tormund era rimasto fuori. Un enorme corno ricolmo di birra, condito da un sorriso smagliante, fu quanto di meglio per festeggiare il ritrovato idillio tra due persone che il destino aveva designato dovessero ad ogni costo restare insieme,  al di là della vita e della morte... e, probabilmente, anche dopo. Chissà! Forse avrebbero trovato il modo di rincontrarsi in un'altra vita, in altro secolo, in un'altra era. Perché pensare una vita separata dalla prossima quando l'una nasce dall'altra? Il tempo è sempre troppo breve per chi ne ha bisogno, ma per coloro che amano dura per sempre! E per Jon Snow e Daenerys Targaryen sarebbe stato sicuramente così!

Restarono insieme a parlare tutta la notte, dopo aver consumato la minestra , tutt'altro che gradevole, preparata da Jon. Dany gli raccontò di Arya e Gendry:  lei non voleva essere una lady e non voleva sposarsi. Ciò preoccupò Jon, non avrebbe mai permesso che il figlio della sua sorellina fosse un bastardo. Sapeva quali grandi sofferenze comportasse, lo aveva vissuto sulla sua pelle!

Parlarono del loro bambino, concepito sicuramente dopo quella volta seguita alla morte del Night King. Dany sentiva che, da allora, qualcosa era cambiato in lei e aveva sperato che quella sensazione fosse vera.

Riposarono poco, l'uno abbracciato all'altra, ancora vestiti sotto un nugolo di pellicce, mentre il fuoco scoppiettava e riscaldava quella piccola baracca nel cuore del Nord.

Jon fu il primo a destarsi, felice  di avere di nuovo  Daenerys al suo fianco: ora poteva essere certo che mai avrebbe fatto del male né a lei né a suoi figli!

Lei si rigirava mugugnante. Per quanto avesse percorso parte del viaggio in carrozza e, solo dalla Barriera al Pugno, a dorso di Drogon, per una donna gravida, era comunque tanta fatica.

Lui si mise all'opera facendo meno rumore possibile, riscaldando del latte e tostando del pane sul fuoco. Ammansì una scevra tavola con pane tostato, burro e latte, tutto quello che poteva permettersi lì.

Dany si ridestò con tranquillità, gli occhi della notte spazzati via da uno stropicciare di dita. Si mise a sedere, allungando le braccia verso l'alto e toccandosi subito dopo il grembo. Afferrò l'immagine di Jon indaffarato con una pentola e sorrise della sua mansione di cuoco, visto il risultato poco confortante della sera prima.

Appena la vide sveglia le corse incontro e l'aiutò a levarsi dal giaciglio. Consumarono insieme quello che Jon era riuscito a mettere insieme, mentre facevano piani per i giorni a venire.

Decisero di fare tappa a Grande Inverno per incontrare Arya e dipanare l'intrico della sua gravidanza e delle intenzioni di Baratheon.

Tormund fece il suo ingresso senza nemmeno bussare, contento di trovarli felici e indaffarati a  rompere il digiuno. Si sedette comodo, Jon non ebbe nemmeno il tempo di invitarlo a desinare con loro. Addentò una fetta di pane e si riempì un bicchiere di latte. Sapeva che non avrebbe potuto godere ancora a lungo della loro compagnia e che il piccolo corvo avrebbe, presto, di nuovo spiccato il volo insieme alla sua amata regina.

E in effetti fu così. Jon aggiornò Tormund sulle loro intenzione di partire in giornata per Grande Inverno, ma si augurava che facesse un salto nella Capitale per il matrimonio reale e l'incoronazione quale membro del popolo libero, che avrebbe comunque goduto della protezione della Corona.

Tormund ne fu più che felice, confermò che sarebbe riuscito ad essere ad Approdo del Re per questi eventi a qualunque costo: mai si sarebbe perso finalmente i giusti sovrani su quello che un tempo era chiamato il trono di spade.

Jon e Daenerys furono circondati da un nugolo di gente pronta a salutarli, mentre Drogon aveva già piegato l'ala sulla soffice neve per farli salire. Avrebbero viaggiato fino alla Barriera insieme, Luxes li avrebbe questa volta seguiti senza cavaliere.

Tormund triturò Jon in uno dei suoi affettuosi abbracci spacca ossa, mentre con Daenerys fu oltremodo delicato, anzi si disse assolutamente impaziente di conoscere il suo nuovo nipotino.

Si fecero tutti lontani mentre i due draghi dispiegavano le membranose possenti ali, sollevando un pulviscolo di neve che, i lievi raggi del  sole, rendevano simili a piccoli gioielli dorati, ricadenti in una lucente fantasmagoria per la gioia dei bambini, che cercavano di afferrarli.

Le modalità di viaggio furono le medesime: giunsero fino alla Barriera su Drogon e proseguirono in carrozza, scortati dall'intera Guardia Reale e un nutrito drappello di Immacolati, percorrendo la Strada de Re. 

Fecero qualche sosta per permettere a Daenerys di riposare, non molte, visto il clima che si respirava. Tutti i lord che avevano congiurato con Sansa Stark erano ancora prigionieri, per cui preferirono ridurre ad minimo le fermate per giungere il più veloce possibile a Grande Inverno.

Drogon e Luxes suscitarono grande apprensione in quel popolo così chiuso e guardingo, convinto che la Targaryen fosse venuta a rigettare fuoco e sangue. Ma i draghi atterrano innanzi l'entrata dell'ancestrale residenza Stark quasi in contemporanea con l'arrivo della carrozza reale: avevano tenuto guardia alla loro madre, per tutto il tempo, dall'alto, volando solo in alcuni casi lontano per potersi sfamare.

Arya corse veloce verso l'ingresso principale stupita di vedere Jon e Daenerys lì,  seguita a passo lento da un inaspettato ospite: Gendry Baratheon, alla cui vista dei draghi e di Jon impallidì visibilmente.

Arya si abbarbicò tra le braccia di suo fratello e salutò affettuosamente Daenerys stringendole le mani. Il suo sguardo, ovviamente, esprimeva una sola ed unica domanda: cosa ci facevano a Grande Inverno?

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